SEZIONE I. Il riconoscimento dei diritti umani dei popoli indigeni: il livello
2.2 L’Organizzazione Internazionale del Lavoro e la
L’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) è stata la prima agenzia internazionale, che nei primi anni del XX secolo, ha iniziato a rivolgere le proprie attenzioni anche alla protezione dei diritti dei lavoratori indigeni. 65
“This was in large part due to widespread exploitation of their labour, that continues to the present day in certain countries” - come non manca di notare MacKay. 66
Come accennato poco prima negli anni 50 (1957) la ILO adottò la Convenzione Concernente la Protezione e la Integrazione delle Popolazioni Indigene, e Altri Popoli Tribali e Semi-Tribali negli Stati Indipendenti (Convenzione ILO 107), la quale andava ad affrontare un ampio gruppo 67
di problemi e diritti. La Convenzione, la quale adesso non
H. HANNUM, New Development in Indigenous Rights, 28 Virginia Journal
65
of International Law, 1988, p. 652.
F. MACKAY, A Guide to Indigenous Peoples’ Rights in the International
66
Labour Organization, Forest People Programme, 2002, pag. 7.
Vedere Convention Concerning the Protection and Integration of
67
Indigenous and Other Tribal and Semi-Tribal Populations in Indipendent Countries (N. 107, 1957), http://www.ilo.org/ilolex/cgi-lex/convde.pl?C107 . La Convenzione venne ratificata in 27 Paesi, e ad oggi rimane in forza in 17 di questi: Angola, Bangladesh, Belgio, Cuba, Repubblica Dominicana, Egitto, El Salvador, Ghana, Guinea-Bissau, Haiti, India, Iraq, Malawi, Pakistan, Panama, Syria e Tunisia. Nove Stati Argentina, Bolivia, Brasile, Colombia, Costa Rica, Ecuador, Messico, Paraguay e Perù hanno aderito alla Convenzione ILO 169, mentre il Portogallo ha rinunciato alla Convenzione 107 senza, per il momento, aderire alla Convenzione 169. Per vedere le ratifiche della Convenzione 107 http://www.ilo.org/ilolex/cgi-lex/ ratifice.pl?C107.
può più essere ratificata, ma rimane tuttavia in vigore in quegli Stati in cui è stata approvata e che non vi hanno rinunciato o non hanno ancora aderito alla Convenzione No. 169. L’adozione di una simile convenzione fu per 68
l’epoca un positivo, sebbene flebile e diffidente, passo in avanti. Questa è rimasta per 30 anni il solo strumento 69
internazionale, legalmente vincolante, che si focalizzasse sui diritti (diritti dei singoli individui per lo più) delle popolazioni indigene, nel frattempo richiedendo, inter alia, l’adozione di misure di natura temporanea per la protezione delle loro istituzioni, persone fisiche, proprietà e lavoro finché le preminenti condizioni sociali, economiche e culturali gli impedissero di beneficiare delle leggi delle Nazioni di appartenenza (Articolo 3) e 70
riconoscendo il diritto individuale e collettivo di possedere la terra che tradizionalmente hanno occupato (Articolo 11). 71
Le previsioni di questa Convenzione erano state modellate sulla base di uno schema ricorrente, che risiedeva nel coordinamento tra governi e azioni sistematiche per
Vedere Indigenous and Tribal Peoples’ Rights in Practice: A Guide to ILO
68
Convention No. 169, International Labour Office, Ginevra, 2009, pag. 173,
http://www.ilo.org/wcmsp5/groups/public/—ed_norm/—normes/ documents/publication/wcms_106474.pdf .
A. YUPSANIS, ILO Convention No. 169 Concerning Indigenous and Tribal
69
Peoples in Indipendent Countries 1989-2009: An Overview, 79 Nordic
Journal of International Law, 2010, pagg. 433-434.
F. H. NAQVI, Peoples’ Rights or Victims’ Rights: Reexamining the
70
Conceptualization of Indigenous Rights in International Law, 71 Indiana Law
Journal, 1996, pag. 705.
L. SWEPSTON e R. PLANT, International Standards and the Protection of
71
the Land Rights of Indigenous and Tribal Populations, 124 International
proteggere gli indigeni e integrarli progressivamente nelle società degli Stati di appartenenza (Articolo 2). Una 72
formulazione questa che, come un Giano bifronte, da una parte denunciava i processi di involontaria assimilazione, 73
ma dall’altra essendo stato stilato da autorità statali viene da considerarsi come un invito nascosto a procedere in tale direzione. Tale approccio paternalistico era il 74
risultato dell’argomento “Progresso”, molto in voga all’epoca, il quale vedeva tali persone in questione come 75
“meno progredite” (vedere Articolo 1 (a)) e di 76
conseguenza la loro integrazione - per lo più intesa come assimilazione - in una società dominante, più avanzata,
N. LERNER, The 1989 ILO Convention on Indigenous Populations: New
72
Standards?, 20 Israel Yearbook on Human Rights, 1990, pag. 223.
Vedere MACKLEM, supra nota 66, pag. 194, osservava che: “The
73
Convention distinguishes between integration and assimilation, stipulating that integration is not to occur by force or coercion or by means of measures tending towards the artificial assimilation of indigenous people. Beyond these previsions, the text offers little insight into the meaning of integration”.
A. YUPSANIS, ILO Convention No. 169 Concerning Indigenous and Tribal
74
Peoples in Indipendent Countries 1989-2009: An Overview, 79 Nordic
Journal of International Law, 2010, pag. 435. Le popolazioni indigene, cfr.
75
Art. 1: “This Convention applies to:
76
▪ (a) members of tribal or semi-tribal populations in independent countries whose social and economic conditions are at a less advanced stage than the stage reached by the other sections of the national community, and whose status is regulated wholly or partially by their own customs or traditions or by special laws or regulations”
h t t p : / / w w w . i l o . o r g / d y n / n o r m l e x / e n / f ? p = N O R M L E X P U B : 12100:0::NO::P12100_ILO_CODE:C107
era non solo inevitabile ma anche nel loro stesso 77
interesse. 78
Questo punto di vista, largamente condiviso al tempo in cui la Convenzione fu adottata, gradualmente divenne oggetto di aspre critiche, non solo da parte delle popolazioni indigene che rifiutarono questa visione e richiesero quindi la revisione della ILO No. 107, ma 79
anche di un nutrito numero di studiosi, dal momento che 80
in questo modo si intendeva sminuire le culture dei popoli in questione concentrandosi sull’integrazione, nella sua accezione di assimilazione, piuttosto che proteggere i caratteri distintivi di queste e il loro stile di vita in generale. 81
L. SWEPSTON, Latin America Approches to the “Indian Problem”, 117
77
International Labour Review, 1978, pag. 181.
Come non manca di notare L. SWEPSTON in Indigenous and Tribal
78
Populations: A Return to Centre Stage, 126 International Labour Review,
1987, pag. 450: “[...] the problem with this Convention stems from the ethos of the period in which it was adopted, i.e. at the height of the paternalistic era of the United Nations system... Essentially, the ILO... did something perfectly acceptable at the time: the Conference met in Geneva and decided what was best for this underprivileged groups, but they omitted to ask the underprivileged themselves what they thought of the idea”.
A. AL FARUQUE e N. BEGUM, Conceptualising Indigenous Peoples’
79
Rights: An Emerging New Category of Third Generation Rights, 2 Asia-
Pacific Journal on Human Rights and the Law, 2004, pag. 15.
Vedere L. SWEPSTON e G. ALFREDSSON, The Rights of Indigenous
80
People con il Contributo di E. DAES, in G. ALFREDSSON e M.
STAVROPOULOU (eds), Justice Pending: Indigenous Peoples and Other
Good Causes: Essays in Honour of Erica-Irene A. Daes, Kluwer Law
International, The Hague, 2002, pag. 75.
S. WIESSNER, Rights and Status of Indigenous Peoples: A Global
81
Comparative and International Legal Analysis, 12 Harvard Human Rights
Le critiche degli anni 70 e soprattutto dei primi anni 80 portarono a vedere come antiquato l’approccio “assimilazionista” e queste, unite alla pressione esercitata dai popoli indigeni, fecero in modo che la ILO rivedesse parzialmente il proprio documento verso la metà degli anni 80. 82
Nonostante i difetti elencati possiamo ritenere che la Convenzione 107 fu comunque un atto pionieristico che estese i diritti politici, come la cittadinanza e il voto in Nazioni dove questi diritti erano assenti (i nativi in Canada non li ricevettero fino al 1960) e si prodigò affinché fossero istituiti dei corsi di formazione per aiutare gli indigeni ad accedere al mercato del lavoro. 83
Per quanto riguarda i diritti alla terra l’Articolo 12.1 della Convenzione stabiliva che le popolazioni indigene “non dovessero essere rimosse dai loro territori abituali senza il loro libero consenso” - a meno che il governo non intendesse portare avanti delle politiche di sviluppo per quel dato territorio. 84
R. L. BARSH, Revision of ILO Convention No. 107, 81 American Journal
82
of International Law, 1987, pagg. 756-762.
A. YUPSANIS, ILO Convention No. 169 Concerning Indigenous and Tribal
83
Peoples in Indipendent Countries 1989-2009: An Overview, 79 Nordic
Journal of International Law, 2010, pag. 436. Articolo 12:
84
“1. The populations concerned shall not be removed without their free consent from their habitual territories except in accordance with national laws and regulations for reasons relating to national security, or in the interest of national economic development or of the health of the said populations.”
h t t p : / / w w w . i l o . o r g / d y n / n o r m l e x / e n / f ? p = N O R M L E X P U B : 12100:0::NO::P12100_ILO_CODE:C107