SEZIONE III. Il riconoscimento dei diritti umani dei popoli indigeni: lo Stato del
CAPITOLO 3. Analisi al Commento Generale No 24 e
2. Rimedi Principi generali
Il Commento Generale prosegue con la descrizione delle misure che gli Stati Parte devono porre in essere. Sostanzialmente si tratta di impegni cui si devono fare carico al fine di garantire l’affinamento di un sistema di controllo e prevenzione delle violazioni, ma nel caso questo si verificassero, anche garanzia di accesso alla tutela giudiziaria. Gli Stati devono fornire una corretta informazione sui rimedi accessibili dai singoli individui come dai gruppi, specialmente i popoli indigeni. Questo 334
dovrebbe preferibilmente tradursi nell’assicurare l’accesso
Questa convenzione va a creare un sistema di armonizzazione tra la
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legislazione dello Stato di Bandiera ed i controlli dello Stato di Approdo. Convenzione consultabile al link: http://www.salute.gov.it/imgs/ C_17_pagineAree_4658_listaFile_itemName_1_file.pdf .
Convenzione sulle lavoratrici e i lavoratori domestici, 2011, che detta le
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condizioni internazionali per un lavoro dignitoso sul lavoro domestico. Documento originale consultabile al link: http://www.ilo.org/rome/norme- del-lavoro-e-documenti/WCMS_157904/lang--it/index.htm.
Art 14, Dichiarazione dei Diritti dei Popoli Indigeni; A Business Reference
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Guide: United Nations Declaration on the Rights of Indigenous Peoples,
ad un giudizio di fronte ad un giudice indipendente ed imparziale. 335
A questo proposito viene in aiuto agli Stati la Risoluzione 60/147 dell’Assemblea Generale ONU del 16 Dicembre 2005, la quale stabilisce delle Linee Guida da seguire 336
per gli Stati affinché questi provvedano ad adottare ogni misura necessaria a prevenire la violazione del diritto internazionale umanitario, ma qualora queste misure falliscano, essi indaghino prontamente su tali offese e ricorrano ad azioni effettive per punire i colpevoli. 337
Di fondamentale importanza per la realizzazione dei diritti contenuti nel Patto è che i rimedi contro le violazioni siano accessibili, effettivi e rapidi. La riparazione può avvenire sotto forma di restituzione, compensazione, risanamento e garanzia che il fatto non si ripeta e l’autorità competente a determinarla deve anche prendere in considerazione il punto di vista delle vittime. 338
E/C.12/GC/24 (General Comment No. 24, 23 Giugno 2017): State
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Obligations under the International Covenant on Economic, Social and Cultural Rights in the Context of Business Activities, parr. 38-41.
E/C.12/1998/24 (General Comment No. 9, 1998): The Domestic Application
of the Covenant, parr. 2-3.
A/RES/60/147 Basic Principles and Guidelines on the Right to a Remedy
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and Reparation for Victims of Gross Violations of International Human Rights Law and Serious Violations of International Humanitarian Law, 16 Dicembre 2005, documento in lingua originale consultabile al link: https:// documents-dds-ny.un.org/doc/UNDOC/GEN/N05/496/42/PDF/ N0549642.pdf?OpenElement.
Ibid., Art. 3 (a)-(d).
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Ibid., Parte IX, Reparation for harm suffered.
Per assicurare che il fatto non si ripeta può rendersi necessario il miglioramento della legge vigente, la quale si è dimostrata inefficace nel prevenire gli abusi. 339
Il Commento Generale No. 24 riconosce che spesso le vittime di violazioni transnazionali dei diritti umani da parte di aziende multinazionali o altre entità economiche incontrano diversi ostacoli nell’ottenere accesso alla giustizia. Non soltanto vi è per loro la difficoltà di riuscire ad addurre prove dei danni, piuttosto che dimostrare il nesso causale tra la condotta delle imprese all’interno di uno Stato e la risultante violazione in un’altra giurisdizione, ma nelle controversie transnazionali emergono anche i costi proibitivi e il lungo periodo di tempo che esse occupano. 340
In questo senso gli Stati devono fronteggiare questi problemi che rischiano, se ignorati, di negare il diritto ad ottenere giustizia e il necessario risanamento, eliminando ogni sorta di barriera sostanziale o procedurale. Ad esempio con fondi che vadano a sostenere le spese legali dei richiedenti, permettendo class actions, facilitando l’accesso alle informazioni senzienti (definendo anticipatamente la materia della protezione dei segreti commerciali al fine di garantire un equo processo) e la
E/C.12/GC/24 (General Comment No. 24, 23 Giugno 2017): State
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Obligations under the International Covenant on Economic, Social and Cultural Rights in the Context of Business Activities, par. 41.
E/C.12/GC/24 (General Comment No. 24, 23 Giugno 2017): State
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Obligations under the International Covenant on Economic, Social and Cultural Rights in the Context of Business Activities, parr. 43-44.
raccolta di prove da presentare in giudizio, incluso le prove testimoniali, all’estero. 341
Il documento in esame aggiunge un’ulteriore parentesi con specifico riguardo alle popolazioni indigene, in quanto sarebbe dovuto da parte degli Stati assicurare a questi popoli rimedi, giudiziali e non, in risposta ad ogni tipo di violazione dei loro diritti, sia individuali che collettivi, tenendo in considerazione anche la loro cultura. Questo 342
per gli Stati Parte può voler significare il riconoscimento del loro diritto consuetudinario, delle loro tradizioni e pratiche, nonché del possesso sulle terre tradizionali all’interno dei procedimenti giudiziari. Tali procedimenti 343
devono inoltre prevedere la possibilità della presenza in aula di interpreti e/o l’utilizzo degli idiomi indigeni così come avvalersi di corsi sulla storia indigena e i loro usi e costumi per i funzionari di corte. 344
Il Comitato non si limita ad esaminare i meccanismi giudiziali ma prende anche in considerazione la presenza di rimedi non-giudiziali. Questi ultimi non devono essere visti come sostitutivi della tutela giudiziale ma possono contribuire a fornire una protezione effettiva a chi ha subito una violazione dei propri diritti se adeguatamente
Ibid., parr. 44-45.
341
A/68/279, parr. 50-53; A Business Reference Guide: United Nations
342
Declaration on the Rights of Indigenous Peoples, pag. 39.
Ibid., par. 34.
343
A Business Reference Guide: United Nations Declaration on the Rights
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coordinati. Utilizzando un ampio ventaglio di 345
meccanismi amministrativi e quasi-giudiziali gli Stati Parte possono andare a regolamentare aspetti delle attività economiche con la presenza di enti di protezione ambientale, agenzie di protezione dei diritti dei consumatori ed altre authorities in grado di ricevere denunce e contestazioni, investigare ed imporre sanzioni, fornendo al tempo stesso tutela alle vittime. I 346
meccanismi di tutela non-giudiziale indirizzati alle vittime indigene devono essere sviluppati con il contributo ed in sintonia con i rappresentanti delle istituzioni delle popolazioni indigene. 347
In conclusione il Comitato afferma che l’adozione delle Linee Guida in materia di business e diritti umani ha portato molti Stati ed organizzazioni regionali a munirsi di piani di azione che prendessero in considerazione i due aspetti correlati. Si tratta di un progresso molto ben accetto, specialmente se all’interno di questi piani vengono indicati degli obiettivi specifici, allocando anche la responsabilità tra i vari soggetti, promuovendo la partecipazione delle istituzioni e della società civile. I miglioramenti futuri da apportare a tali piani di azione
E/C.12/GC/24 (General Comment No. 24, 23 Giugno 2017): State
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Obligations under the International Covenant on Economic, Social and Cultural Rights in the Context of Business Activities, parr. 51-57.
Ibid.
346
A Business Reference Guide: United Nations Declaration on the Rights
347
dovranno porre uguale enfasi su ogni categoria dei diritti umani, incluso i diritti economici, sociali e culturali. 348
E/C.12/GC/24 (General Comment No. 24, 23 Giugno 2017): State
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Obligations under the International Covenant on Economic, Social and Cultural Rights in the Context of Business Activities, par. 58; Guiding
Principles, Principio 27, https://documents-dds-ny.un.org/doc/UNDOC/ GEN/N13/420/90/PDF/N1342090.pdf?OpenElement.