SEZIONE III. Il riconoscimento dei diritti umani dei popoli indigeni: lo Stato del
3. Storia della domanda e strategia di accesso alla giustizia 93
Alla fine del XIX secolo grandi estensioni di terra del Chaco paraguaiano furono acquisite attraverso la borsa valori di Londra da imprenditori britannici come conseguenza del debito che il Paraguay aveva contratto con la chiamata in guerra nella Triplice Alleanza. La 245
divisione e la vendita di questi terreni fu realizzata a discapito e con l’ignoranza delle popolazioni che vi
I due villaggi in cui sono riuniti principalmente i membri della comunità
243
Sawhoyamaxa, M. FERIA TINTA, The Landmark Rulings of the Inter-
American Court of Human Rights on the Rights of the Child: Protecting the Most Vulnerable at the Edge, Ed. Brill, 2008, pagg. 309-310.
Fonte documentoSawhoyamaxa, Ibid., http://www.porlatierra.org/docs/
244
1c34928727a5d60a7b56b2815db4a0f2.pdf . Ibid.
abitavano, le quali in quel momento erano esclusivamente indigene. Così incominciarono a installarsi nella zona varie missioni della Chiesa Anglicana. Nel 1901 la “South American Missionary Society” installò la prima fattoria nel Chaco con la finalità di iniziare la evangelizzazione e la “pacificazione” degli indigeni e facilitare il loro impiego nelle fattorie. La società era la “Chaco Indian Association” e la fattoria fu costruita presso Alwátétkok. 246
Con il passare degli anni e in particolare dopo la guerra del Chaco tra Bolivia e Paraguay (1933-1936), si completò l'occupazione non indigena del Chaco boreale iniziata alla fine del XIX secolo. Le aziende agricole che si stabilirono nella zona adoperarono la manodopera degli indigeni che abitavano tali terre, i quali così diventarono “peones” e 247
impiegati dei nuovi proprietari. Anche se gli indigeni continuarono ad occupare le loro terre tradizionali, le attività di economia di mercato alle quali furono coinvolti ebbero l'effetto di limitarne la mobilità, completando la loro sedentarizzazione.
Da allora le terre del Chaco paraguaiano sono state vendute a privati e progressivamente frazionate. Parallelamente sono aumentate le restrizioni delle popolazioni indigene per l’accesso alle loro terre tradizionali, producendo cambi significativi nelle abitudini di sussistenza della popolazione indigena. Per quanto riguarda il proprio sostentamento, gli indigeni, dipendendo
Ibid.
246
Trad. Bracciante, di umili origini.
sempre più dal lavoro salariato, approfittavano della residenza temporale nelle varie aziende agricole della zona per continuare a praticare le loro tipiche attività come la caccia , la pesca e l agricoltura. 248
Proseguendo la lettura della sentenza della Corte Interamericana si legge: “La comunità Sawhoyamaxa (“del luogo dove terminò il cocco”) è una espressione sedentarizzata degli indigeni che hanno abitato tradizionalmente il Chaco paraguaiano. In effetti i membri di questa comunità indigena appartengono ai popoli di lingua Enxet Sur e Enhelt Norte, così come i Sanapaná, Toba , Angaité, Toba Maskoy e Guaná, che formano parte della famiglia linguistica Maskoy (Enhelt-Enenlhet) che occuparono ancestralmente il Chaco paraguaiano.” 249
Anche se la comunità Sawhoyamaxa si trovava dentro questo territorio, raggruppata in villaggi, le terre nel frattempo sono state alienate a società private e, con il passare del tempo, formalmente frazionate mediante trasferimenti commerciali. Le aziende di allevatori e le società private hanno proceduto ad acquisire mano a mano sempre più terreni, incluso quelle dove erano situati i villaggi indigeni, senza nessuna lamentela riguardo questa situazione da parte della Comunità Internazionale.
Estratto della sezione “Echos Probados”(“Fatti Provati”), sentenza della
248
Corte Interamericana dei Diritti Umani, anno 2006, caso comunità indigena Sawhoyamaxa vs. Paraguay, paragrafi dal 73.1 al 73.6.
Estratto della sezione “Echos Probados”(“Fatti Provati”), sentenza della
249
Corte Interamericana dei Diritti Umani, anno 2006, caso comunità indigena Sawhoyamaxa vs. Paraguay, paragrafi dal 73.1 al 73.6.
Vediamo da questo comportamento come da allora è stato negato il diritto della comunità alla terra da parte di tutti i soggetti intervenuti negli atti commerciali e sotto lo sguardo complice dello Stato. 250
Così gli indigeni, da proprietari delle terre diventarono
peones delle numerose fattorie che via via si andavano
installando. Tuttavia le difficili condizioni di sopravvivenza, gli ostacoli allo sviluppo culturale, le ostilità con le fattorie e le pessime condizioni in cui vivevano nelle stesse, fecero in modo che gli indigeni si spostassero fino a stanziarsi sulla striscia di demanio pubblico a ridosso della strada, e vi rimasero, sottoposti a numerose violazioni dei loro diritti, giunte sino alla morte di molti dei loro membri, specialmente bambini e bambine, per cause prevenibili e potenzialmente gestibili. All'epoca ella presentazione della causa di fronte alla Corte IDU, questa ritenne 251
responsabile lo Stato paraguaiano della morte evitabile di diciannove persone.
Per impulso della stessa comunità e non per azione dello Stato, il caso fu sottoposto al vaglio delle autorità nazionali competenti, prendendo formalmente, per mano dei leader Sawhoyamaxa, davanti all’allora Instituto del
G. CONSTANTINE, Paraguay: Indigenous Community Records Rare
250
Land Rights Victory, 2014, disponibile all’indirizzo: https://
eyeonlatinamerica.wordpress.com/2014/06/20/paraguay-indigen ous- land- rights-victory/.
Estratto della sezione “Echos Probados”(“Fatti Provati”), sentenza della
251
Corte Interamericana dei Diritti Umani, anno 2006, caso comunità indigena Sawhoyamaxa vs. Paraguay, paragrafi dal 73.1 al 73.6.
Bienestar Rural. Comincia da quel momento un lungo 252
cammino burocratico davanti a questo Ente e davanti al Instituto Paraguayo del Indígena. Terminato questo 253
percorso amministrativo i Sawhoyamaxa cercarono di coinvolgere il Congreso Nacional per richiedere un ordine di espropriazione che però fu rifiutato. 254
In questo modo si conclusero tutte le tappe senza arrivare ad alcuna risoluzione finale ed è allora che i Sawhoyamaxa decisero di affidare la prosecuzione della contesa agli avvocati di Tierraviva, data la loro 255
comprovata esperienza per aver trattato situazioni similari di fronte ad organismi internazionali. Nel 2001 il caso fu preso in considerazione dal corrispondente organo del
Instituto del Bienestar Rural (I. B. R.) creato dalla L. 852/63 al fine di
252
trasformare la struttura agricola del Paraguay e permettere la inclusione effettiva degli agricoltori allo sviluppo economico.
Fonte sito governativo del Paraguay http://www.bacn.gov.py/ MjM3NQ==&ley-n-852.
Istituto sostituito con la L. 2419/04 che ha creato l’ Instituto Nacional de Desarrollo Rural y de la Tierra (INDERT).
Fonte sito governativo INDERT http://www.indert.gov.py.
Instituto Paraguayo del Indígena (INDI) istituito con il Título II Capítulo I
253
artt. 28-32 della L. 904/81, con il fine di “(…)compiere, garantire e vegliare sul fedele compimento dei diritti degli indigeni armonizzando il proprio mandato legale con la partecipazione dei popoli indigeni, in forma articolata e coordinata con altre istituzioni”.
Fonte sito governativo INDI http://www.indi.gov.py.
Tutti i vari passaggi del caso sono stati elencati nella Sentenza della
254
Corte IDH del 29 Marzo 2006, iv) proceso de reivindicación de tierras, pag. 61, parr. 93 e ss.
Tierraviva è una ONG, senza scopo di lucro, che dal 1994 lavora alla
255
promozione e difesa dei diritti umani dei popoli indigeni, principalmente le comunità appartenenti alle etnie Enxet, Sanapaná, Angaité, Qom e Ishïr. Fonte sito Tierraviva http://www.tierraviva.org.py.
Sistema Interamericano de Protezione dei Diritti Umani: la Corte Interamericana dei Diritti Umani. Questo organo inizia il processo di investigazione fino ad arrivare alla certezza di trovarsi di fronte ad un caso di violazione dei diritti cui doveva essere resa giustizia. Per questo, nel febbraio 2005, la Commissione Interamericana dei Diritti Umani convoca di fronte alla omonima Corte lo Stato del Paraguay.
Durante il processo vengono chiamati a testimoniare o a rendere perizie i leader della comunità, le loro mogli, medici, antropologi e giuristi. La Corte nel Marzo del 256
2006 giunge ad emettere la sentenza e condanna il Paraguay per la violazione di numerosi diritti della Convenzione Americana: del diritto alla proprietà collettiva della terra; del diritto alla vita; delle garanzie e della protezione giudiziali della comunità Sawhoyamaxa,
Assunte a titolo di prove documentali nel processo di fronte alla Corte
256
IDU e riportate nella Sentenza del 29 Marzo 2006 della stessa, sez. “Prueba
nonché del diritto all’integrità personale. Inoltre impone 257
una serie di misure riparatorie, tra le quali, la principale, la restituzione dei 14.404 ettari alla comunità entro il 2009. 258
La lotta della comunità non è però terminata con la suddetta sentenza. Le riparazioni ordinate dalla Corte Interamericana dei Diritti Umani costituiscono un’ampia gamma di obbligazioni che lo Stato deve attuare interagendo con i suoi vari enti. Questo però non si è verificato nella pratica. Otto bambini muoiono nel periodo successivo alla sentenza della Corte. Nel novembre 2011 la Corte convoca nuovamente lo Stato per chiedere spiegazioni sulle inadempienze e uno dei giudici arriva addirittura a definire “latitante” il Paraguay. 259
Nel particolare nella sentenza della Corte Interamericana sono state
257
riconosciute le seguenti violazioni:
- Violazione degli Artt. 8 (Diritto ad un equo processo) e 25 (Protezione giudiziaria) della Convenzione Americana in relazione con gli Artt. 1.1 e 2, rispettivamente “Dovere di rispetto dei diritti stabiliti dalla Convenzione” e “Effetti della Convenzione negli ordinamenti nazionali”, pagg. 56 e ss.; - Violazione dell’Art. 21, “Diritto di Proprietà” della Convenzione
Americana, in relazione con gli Artt. 1.1 e 2 della stessa, pagg. 66 e ss.; - Violazione dell’Art. 4, “Diritto alla vita” della Convenzione Americana, in
relazione con gli Artt. 19 (Diritti dell’infanzia) e 1.1 della stessa, pagg. 76 e ss.;
- Violazione dell’Art. 5, “Trattamento Umano” della Convenzione Americana, in connessione con l’Art. 1.1 della stessa, pag. 86;
- Violazione dell’Art. 3, “Diritto alla Personalità giuridica” della Convenzione Americana, pagg. 87-89.
Vedere Sentenza della Corte IDU del 29 Marzo 2006, “Puntos
258
Resolutivos”, punto n. 6.
A definirlo così il giudice C. Medina Quiroga durante l’udienza della
259
Trascorsi oltre sei anni dalla data della sentenza senza che lo Stato portasse a termine il mandato imposto dalla Corte in merito alla restituzione delle terre, la comunità matura l'idea di prendere in considerazione altri tipi di azioni, così all’alba del 21 Marzo 2013 decide di rioccupare le proprie terre.
In seguito alla rioccupazione illecita delle terre da parte della comunità, lo Stato iniziò a porre in essere lunghe e infruttuose pressioni per giungere al risultato che la comunità abbandonasse quelle terre. Il potere esecutivo del Paraguay si vide però obbligato dalle circostanze a proporre al potere legislativo un progetto di espropriazione delle terre.
Il Congresso paraguaiano, in una misura senza precedenti, nel Maggio 2014 approva il progetto di espropriazione dopo che numerosi parlamentari hanno compiuto visite alla comunità e sopralluoghi alle terre in questione. L’11 Giugno il Governo trasforma in legge tale ordine di esproprio immediatamente tacciata di 260
incostituzionalità da parte delle società titolari dei terreni. Nell’Ottobre del 2014 i giudici costituzionali 261
rigettano il ricorso di incostituzionalità e mettono la parola fine alla lunga lotta giuridica della comunità indigena.
L. 5194/14 dello Stato del Paraguay.
260
Ricorso per incostituzionalità presentato dalle aziende Kansol e Roswell
261
“Estos pueblos, y creo que no dimensionamos cabalmente cuando hablamos del derecho ancestral, a qué estamos haciendo referencia. Estamos haciendo referencia a que e s t o s p u e b l o s q u e v i v í a n a n t i g u a m e n t e a q u í , f u e r o n expoliados por el proceso de c o l o n i z a c i ó n d e l a s t i e r r a s americanas. No solamente fueron muertos, perseguidos, sometidos a la esclavitud, sino también fueron expoliados, expropiados de sus tierras.
Y lo que hoy se hace es un acto de justicia, donde se repara un daño histórico que se le hizo a esta gente. Eso es lo que nos cuesta tanto entender, porque nosotros sentimos y valoramos la tierra como una mercancía, que cuesta por metros cuadrados o por hectárea, y de la c u a l s e p u e d e s a c a r t a n t a s toneladas de soja o de maíz o de trigo o lo que fuere, o meter tantas vacas.
Ellos tienen otra visión de la tierra, tienen otra concepción de lo que es la sobrevivencia en ese vínculo con la tierra. Y eso es lo que se les está reconociendo. Por eso celebro la sensibilidad de este Senado de entender muy claramente este problema y de ejercer esta acción reparadora, una acción que repara históricamente una injusticia que se ha cometido con esta gente”.
Senador de la Nación Miguel Ángel López Perito – Sesión del 24 de abril de 2014 en ocasión de dar la media sanción al proyecto de ley de expropiación. 262
Trad. “Questi popoli ai quali stiamo facendo riferimento, e credo che non parliamo con esattezza quando parliamo del diritto ancestrale. Stiamo facendo r i f e r i m e n t o a q u e s t i p o p o l i c h e anticamente vivevano qui, furono spogliati delle terre americane dal processo di colonizzazione. Non Diario de sesiones, honorable Cámara de Senadores, 24 Aprile 2014,
262
solamente furono uccisi, perseguitati, ridotti in schiavitù, ma addirittura furono espropriati delle loro terre.
Quello che viene fatto oggi è un atto di giustizia, per riparare un danno storico che venne perpetrato ai danni di questa gente. Questo è ciò che ci costa tanto capire, perché noi percepiamo e valutiamo la terra come una mercanzia, che si paga per metri quadrati o per ettari, e dalla quale si possono ricavare tante tonnellate di soia o di mais o di grano o quello che è, o metterci tante vacche.
Loro hanno un'altra visione della terra, hanno un'altra concezione di quello che è la sopravvivenza in questo vincolo con la terra. E questo è ciò che gli viene riconosciuto. Per questo mi rallegro della sensibilità di questo Senato di capire in maniera molto chiara questo problema e esercitando questa azione riparatoria, una azione che ripara storicamente un’ingiustizia commessa con questa gente”.
Senatore della Nazione Miguel Ángel Perito - Sessione del 24 Aprile 2014 in occasione dell'approvazione del disegno di legge di espropriazione.
“Creo que en gran parte, la historia de estas tierras representa la historia de las vejaciones y las humillaciones en la República del Paraguay.
Tal vez hoy con este, para mí sorprendente debate en esta Cámara, lo digo honestamente, estamos recuperando un concepto de lo nacional que nos permita entender el papel del Estado y el papel de la soberanía, que siempre estuvo tergiversada en contra de las mayorías.
Esa conducta ha sido una vergüenza histórica, simbolizada en esta lucha de la comunidad, que ha tenido la valentía y yo creo que la dignidad, de colocarnos en este escenario de discusión.
Entonces finalmente, solamente quisiera colocar un deseo, que este
nivel de debate que hoy se colocó, y este consenso que se va a producir hoy en favor de una reparación moral e histórica, ojalá que también se transmita a la Cámara de Diputados”.
Senador de la Nación Hugo Ritcher – Sesión del 24 de abril de 2014 en ocasión de dar la media sanción al proyecto de ley de expropiación.
Trad. “Credo che in gran parte la storia di quelle terre riassume la storia delle vessazioni e delle umiliazioni nella Repubblica del Paraguay.
Speriamo che oggi con questo, per me sorprendente dibattito in questa Camera, lo dico onestamente, stiamo recuperando un concetto di nazione che ci permetta di capire il ruolo dello Stato e il ruolo della s o v r a n i t à , c h e s i e m p r e è s t a t a tergiversata a sfavore dei cittadini.
Questa condotta è stata una vergogna storica, simbolizzata dalla lotta di questa comunità, che ha avuto il coraggio e io
credo anche la dignità, di porci questo scenario di discussione.
Concludendo voglio esprimere un desiderio: che questo livello di dibattito che oggi si è qui prodotto, e questo consenso che si produce in favore di una riparazione morale e storica, spero si possa trasmettere anche alla Camera dei Deputati”. 263
Senatore della Nazione Hugo Ritcher - Sessione del 24 Aprile 2014 in occasione dell'approvazione del disegno di legge di espropriazione.
In questo modo la comunità indigena, utilizzando la legittimità della sentenza della Corte Interamericana dei Diritti Umani e i precetti della Costituzione del Paraguay, trovato l’avallo per entrare sulle loro terre e rioccuparle, accelerò così il ritmo per la risoluzione della questione. L’inerzia dello Stato, lungi dal frustrarli, li motivò a farsi carico della situazione e letteralmente attraversare le barriere che li separava dalle loro terre, superando in questa maniera anche la lunga catena di ingiustizie e privazioni subite. Con questa decisione la comunità ha aperto altri fronti di battaglia, tanto giudizialmente (tre fasi
Ibid. pag. 104.
aperti per sfrattarli) quanto fisicamente, in quanto hanno incontrato l'ostilità dei lavoratori delle fattorie. 264
Ciononostante questo ha contribuito a rafforzare la coesione della comunità, uniti per il comune obiettivo di mantenere le proprie terre.
D'altra parte questo caso rappresenta la situazione di tante altre comunità del Chaco: spoliazione delle terre, violazione dei diritti, trasferimenti coattivi, disinteresse dello Stato. 265
I Sawhoyamaxa hanno ispirato numerosi settori della società paraguaiana, indigeni e non, nonché della comunità internazionale, che hanno fatto eco al reclamo di questo popolo.
Inoltre è importante risaltare che gli standard di diritto reclamati e raggiunti dal caso di fronte alla Corte Interamericana dei Diritti Umani sono i più elevati e di obbligatoria applicazione per tutti i Paesi che hanno riconosciuto la sua competenza contenziosa.
Come riporta il quotidiano “La Nación” nell’articolo pubblicato il 2
264
Giugno, 2017, http://www.lanacion.com.py/politica_edicion_impresa/ 2017/06/02/sawhoyamaxa-habria-presion-dice-abogado/ .
A titolo esemplificativo: Comunidad Indígena Ayoreo Totobiegosode v.
265
Paraguay, Comunidad Indígena Yakye Axa v. Paraguay, Comunidad Indígena Xákmok Kásek v. Paraguay, fonte Corte IDH, http:// www.corteidh.or.cr/docs/casos/articulos/seriec_214_esp.pdf .