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I. I L PANORAMA FOTOGRAFICO NELLA BRD TRA IL 1959 E IL

2. La fotografia negli anni Settanta: studiata, musealizzata, collezionata

Se gli anni Sessanta nella BRD sono perlopiù animati da un cambiamento di visione, un nuovo modo di percepire il medium fotografico – processo al quale, come si è visto, ha contribuito anche la riedizione degli scritti di Benjamin –, negli anni Settanta, forse anche in conseguenza del consolidamento di tale processo, si assiste a una clamorosa espansione della fotografia in settori che prima le erano interdetti, in primis la sfera dell‟insegnamento nelle Accademie d‟arte e quella museale. La spinta propulsiva, come si è già ricordato, proviene dagli Stati Uniti, dove, prima ancora che in Europa, la fotografia diventa oggetto di insegnamento (sia pratico che teorico), si istituiscono premi e borse per finanziare chi intende dedicarsi alla fotografia, si organizzano mostre internazionali e si stabilisce un

90 La minuziosa analisi di Krauss individua un unico testo pubblicato negli anni Sessanta, in seguito all‟uscita degli scritti benjaminiani nel 1963, contenente il nome di Benjamin nel titolo (che quindi si richiama in modo assolutamente esplicito al proprio modello), Über Photographie, Gedanken zu Walter Benjamin (1964) di Thomas Neumann. Vi sono invece testi che, secondo Krauss, manifestano un influsso indiretto del pensiero benjaminiano, vale a dire opere in cui il nome di Benjamin non compare nel titolo (ma, per esempio, nell‟apparato di note), e in cui l‟influsso del filosofo tedesco si ravvisa nella metodologia, nella struttura o in alcune idee espresse nel testo. Come opera rappresentativa di questa seconda categoria, Krauss cita la Sozialgeschichte der Photographie (1966) di Thomas Neumann.

fiorente mercato gravitante attorno a gallerie e case d‟asta che fanno della fotografia un ricercato oggetto da collezione92.

Per quanto concerne l‟insegnamento della fotografia, le più influenti istituzioni nella Repubblica Federale tedesca attive negli anni Settanta sono la Folkwang Schule di Essen, dove, per circa un ventennio, insegna Otto Steinert; la Kunstakademie di Düsseldorf, che nel 1976 assegna a Bernd Becher l‟incarico di docente del corso di fotografia; e la Werkstatt für Photographie (officina per la fotografia), istituita nel 1976 nella Volkshochschule di Berlin Kreuzberg93. La

Werkstatt für Photographie, nella quale gioca un ruolo determinante il fotografo

Michael Schmidt 94 , diventa uno dei luoghi di spicco per il confronto e l‟insegnamento della fotografia artistica in Germania, distinguendosi non solo per l‟offerta formativa, ma anche per le mostre e le conferenze che vi sono organizzate e alle quali sono spesso invitati fotografi americani come William Eggleston e i rappresentanti della tendenza della New Topographics95 come Robert Adams, Lewis Baltz e Stephen Shore, che eserciteranno un influsso determinante sulla nuova generazione della fotografia d‟autore tedesca96.

L‟istituzionalizzazione della fotografia e il suo nuovo status conseguito nel corso degli anni Settanta97 – quello di medium degno di accedere legittimamente al campo dell‟arte98, di essere, per così dire, „musealizzato‟ – sono indubbiamente frutto del peculiare contesto artistico del decennio precedente, segnato dall‟ingresso, a vario titolo, della fotografia nella pratica artistica99 (Happening, Land Art, Pop Art,

92 Cfr. R. Stumberger, Klassen-Bilder II. Sozialdokumentarische Fotografie 1945-2000, UVK Verlagsgesellschaft mbH, Kostanz 2010., pp. 124-130.

93 Cfr. R. Sachsse, Bilder machen lernen. Zur deutschen Photographie-Ausbildung nach 1945, in Otto Steinert und Schüler. Fotografie und Ausbildung 1948 bis 1978, a c. di M. Bässler, cit.

94 Cfr. infra, Parte seconda, III.3, IV.4. 95 Cfr. infra, Parte seconda, II.1.

96 Cfr. Zeitgenössische Deutsche Fotografie. Stipendiaten der Alfried Krupp von Bohlen und Halbach- Stiftung 1982-2002, a c. di U. Eskildsen, cit., p. 15.

97 P. Neumann, Metaphern des Mißlingens. Amerikanische Dokumentarfotografie der sechziger und siebzieger Jahre zwischen Konzeptkunst und Gesellschaftskritik, Peter Lang, Frankfurt am Main 1996, pp. 9- 11.

98 Si pensi anche a pubblicazioni degli anni Settanta come Fotografie als Kunst (Fotografia come arte) di Volker Kahmen (1973), in cui, come è evidente sin dal titolo, s‟intende evidenziare la coincidenza tra arte e fotografia, due sfere prima reputate inconciliabili.

99 Sull‟ingresso della fotografia nell‟arte contemporanea tedesca, si veda Photographie in der deutschen Gegenwartskunst, a c. di R. Mißelbeck, catalogo della mostra, Museum Ludwig, Köln, 11.09.–17.11.1993, Cantz, Ostfildern 1993. In particolare, il saggio di Reinhold Mißelbeck, Kontinuität und Widerspruch,

Fluxus, Arte Povera, Arte Concettuale)100. Artisti come Vito Acconci, Gilbert & George, Richard Long, Joseph Beuys, Andy Warhol, Giulio Paolini, Ed Ruscha e Dan Graham, per citare soltanto alcuni nomi, negli anni Sessanta iniziano a usare il medium fotografico “in modo rigorosamente sperimentale”, spesso associandolo a “indagini critiche su questioni concernenti l‟autorappresentazione, il corpo, il paesaggio, l‟architettura […], le immagini anonime e l‟impatto della pubblicità e dei mass media”101. A prescindere dal fine specifico che, di volta in volta, giustifica il suo impiego – dalla documentazione di azioni effimere (Robert Smithson) alla trasmissione della memoria collettiva (Christian Boltanski), da elemento fisico all‟interno di collages o assemblages (Robert Rauschenberg) a modello per la pittura (Gerhard Richter) –, la fotografia penetra nel circuito artistico sino a conquistare gradualmente una propria autonomia all‟interno di strutture museali e collezioni che, nel corso degli anni Settanta, saranno espressamente dedicate al medium fotografico.

Una vera e propria ondata internazionale102 di nuovi musei e fondazioni segna gli anni Settanta103, e la Germania ne vanta un numero considerevole: con netto anticipo rispetto al resto dell‟Europa, nel 1963 inaugura il Fotomuseum di München e nel 1967 la Neue Sammlung di München; nel 1973 viene creato il dipartimento di fotografia presso il Rheinisches Landesmuseum di Bonn; nel 1975 viene fondata la Berlinische Galerie (Landesmuseum für Moderne Kunst, Photographie und Architektur); nel 1976 nasce la Sammlung Photographie nel Museum Ludwig a Köln; e infine nel 1979 viene istituita la Fotografische Sammlung nel Folkwang Museum di Essen. In concomitanza con la nascita di collezioni e dipartimenti

analizza il rapporto, talvoltà di continuità e talvolta di contrasto, tra arti visive e fotografia dagli anni Venti agli anni Ottanta del ‟900.

100 Cfr. Arte contemporanea. Le ricerche nternazionali dalla fine degli anni ‟50 a oggi, a c. di F. Poli, Electa, Milano 2005.

101 The Last Picture Show: Artists Using Photography 1960-1982, a c. di D. Fogle, catalogo della mostra, Walker Art Center, Minneapolis, 11.10.2003–04.01.2004, UCLA Hammer Museum, Los Angeles, 08.02.– 11.05.2004, Walker Art Center, Minneapolis 2003, p. 6.

102 Tra le nuove strutture internazionali dedicate alla fotografia e sorte negli anni Settanta, si ricordano: la Schweizerische Stiftung für Photographie a Zürich (1971), l‟International Center of Photography (1974); il Centre Georges Pompidou (1975), che ospita, tra le opere di arte contemporanea, una collezione di fotografia del XX secolo, e il Victoria and Albert Museum (1977), sede della “National Collection of the Art of Photography in the United Kingdom”. Cfr. R. Stumberger, Klassen-Bilder II. Sozialdokumentarische Fotografie 1945-2000, cit., p. 129.

fotografici all‟interno di sedi museali, inaugurano nella Germania degli anni Settanta anche gallerie fotografiche che dovevano soddisfare un collezionismo in continua espansione: se si eccettua la breve esperienza della Galerie Clarissa di Hannover (1966-1968), la prima galleria fotografica in Germania è la Galerie Wilde di Köln, alla quale seguiranno la Spectrum Photogalerie di Hannover, fondata dai tre fotografi Peter Gauditz, Joachim Giesel e Heinrich Riebesehl, la Galerie

Lichttropfen di Aachen, successivamente denominata Galerie Schürmann & Kicken

dai nomi dei suoi fondatori, la PPS Galerie di Hamburg, inaugurata dal noto fotografo di moda tedesco F.C. Gundlach, e le gallerie Nagel e Breiting di Berlino104.

3. Le gallerie fotografiche