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I. I L PANORAMA FOTOGRAFICO NELLA BRD TRA IL 1959 E IL

4. Le manifestazioni d’arte internazionali 1 Photokina

A lasciare un segno indelebile nel panorama fotografico tedesco, riservando alla fotografia uno spazio autonomo e l‟attenzione tradizionalmente conferita ai media della pittura, scultura e arti grafiche, sono due manifestazioni internazionali che hanno avuto origine negli anni Cinquanta: Photokina e Documenta. Si è deciso di esaminare questi due casi specifici (le edizioni della fiera Photokina che hanno

157 Si veda, per esempio, il catalogo della mostra dedicata al maestro americano a Münster: Stephen Shore. Fotografien 1973-1993, a c. di H. Liesbrock, catalogo della mostra, Westfälischer Kunstverein, Münster, 28.01.–19.03.1995, Sprengel Museum, Hannover, 11.04.–05.06.1995, Westfälischer Kunstverein, Münster 1995.

avuto luogo nel periodo 1959-1980 e la sesta edizione di Documenta del 1977), in quanto essi hanno contribuito in modo determinante ad alimentare quel generale fenomeno di emancipazione e di nuova concezione del mezzo fotografico nella Bundesrepublik tedesca degli anni Sessanta e Settanta; fenomeno al quale hanno concorso anche, come si è visto, la ricezione degli scritti di Walter Benjamin sulla fotografia, la nascita di gallerie fotografiche e la creazione di sezioni e dipartimenti fotografici all‟interno di istituzioni museali.

La fiera Photokina (abbreviazione di Photo-Kino-Ausstellung), dedicata alla fotografia e, in misura minore, al cinema, nasce nel 1950 su iniziativa di Bruno Uhl159, presidente dell‟associazione della Deutsche Photographische Industrie (industria fotografica tedesca) e direttore commerciale della nota azienda chimica tedesca Agfa160, ed è la prima manifestazione del Dopoguerra ad aver luogo nell‟area della fiera di Köln161, quasi completamente rasa al suolo durante il secondo conflitto mondiale. Uhl aveva iniziato a pianificare una fiera specializzata sin dal 1948, con l‟intento, “da un lato, di documentare la ricostruzione della fotografia tedesca, dall‟altro, di mostrare […] al visitatore la vasta gamma delle possibilità di applicazione del medium”162. L‟esposizione è definita da Leo Fritz Gruber 163 , presidente del comitato addetto ai lavori e responsabile dell‟organizzazione della fiera, “una manifestazione del fenomeno complessivo della fotografia”164, di cui si dovevano presentare le tendenze stilistiche (sia storiche che attuali) e le più recenti conquiste tecniche. Photokina rappresenta

159 Sulla storia di Photokina, si vedano: W. Klemz, Photokina: Gründung – Enwicklung – Erfolg. Eine Dokumentation, Gryphus, Hannover 1980 e Kultur, Technik und Kommerz: Die photokina-Bilderschauen 1950-1980, a. c. di Pohlmann U., catalogo della mostra, Historisches Archiv der Stadt Köln, Köln, 27.09.– 11.11.1990, Historisches Archiv, Köln 1990.

160 Afga è un‟azienda chimica fondata nel 1867 dai chimici Paul Mendelsohn Bartholdy e Carl Alexander von Martius nei pressi di Berlino. AFGA è l‟acronimo di „Aktiengesellschaft für Anilinfabrikation‟ (Società per azioni per la fabbricazione di anilina). La società diventa, nel corso degli anni, uno dei maggiori produttori europei di prodotti chimici per il trattamento delle pellicole fotografiche e apparecchi fotografici. Nel 1964 l‟azienda tedesca si fonde con l‟azienda belga Gewaert Photo-Producten dando vita a una multinazionale che, ancora oggi, progetta, realizza e distribuisce prodotti analogici e digitali per l‟elaborazione e la riproduzione di immagini.

161 Il successo senza precedenti che riscuoterà da Photokina contribuirà a fare di Köln una “Fotometropole der jungen Bundesrepublik” (una metropoli fotografica della giovane Bundesrepublik), una “Photo-Stadt der Welt” (città fotografica del mondo), J. Glasenapp, Die Deutsche Nachkriegsfotografie. Eine Mentalitätsgeschichte in Bilder, cit., p. 160.

162 Ibidem, p.149.

163 Photokina 1980. Glanzlichter der Photographie. 30 Jahre Photokina Bilderschauen. Das imaginäre Photo-Museum, cit, p. 7.

indubbiamente il primo segnale di un crescente, ma ancora timido, interesse nei confronti del medium fotografico, in un “periodo nel quale”, scrive Gruber nel 1980 in occasione del trentesimo compleanno della fiera, “non si poteva ancora percepire nulla dell‟odierna euforia delle gallerie e dei musei fotografici, dei professori di fotografia e della cultura del portfolio”165.

Se la prima edizione di Photokina, inaugurata il 6 maggio 1950, si limita alla produzione nazionale – e ospita anche la prima mostra pubblica di Fotoform166, sotto la guida di Otto Steinert, che riscuoterà un enorme successo167 –, a partire dalla seconda edizione, tenutasi nel 1951, la manifestazione assume un carattere internazionale168, accogliendo ditte e fotografi provenienti da tutto il mondo e registrando in ogni edizione169, nel corso del primo decennio (1950-1960), un aumento esponenziale del numero di espositori, visitatori e dell‟area complessiva occupata dalla fiera170.

L‟edizione del 1951 ospita inoltre le primissime mostre retrospettive organizzate all‟interno di Photokina, dedicate a quattro maestri della fotografia tedesca degli anni venti e trenta: Hugo Erfurth, August Kreyenkamp, Ugo Schmölz e August Sander171. Quest‟ultimo, in particolare, viene così presentato pubblicamente per la prima volta nel Dopoguerra, dando avvio a quel processo di riscoperta del suo lavoro, come si recita nella recensione della mostra apparsa nella “Kölnischer Rundschau”: “con Photokina inizierà un riconoscimento del tutto nuovo del

165 Ibidem, p. 9.

166 Cfr. supra, Parte prima, I.

167 Nella “Frankfurter Allgemeine Zeitung” la mostra è stata persino definita “una bomba atomica” [Atombombe], R. D‟Hooghe, Deutsche Photographie 1950, “Frankfurter Allgemeine Zeitung”, 23 maggio 1950. Anche le parole di Bernd Lohse nel catalogo che celebra i trent‟anni di Photokina (1950-1980), testimoniano lo stesso effetto esplosivo sortito dall‟esposizione di Otto Steinert e compagni: “Con „Fotoform‟ si è annunciata la nuova era della fotografia nel nostro paese – i suoi „dorati anni Cinquanta‟, come alcuni dicono. E dove è successo? A Köln!”, Photokina 1980. Glanzlichter der Photographie. 30 Jahre Photokina Bilderschauen. Das imaginäre Photo-Museum, cit., p. 9.

168 Per questo motivo, il motto ricorrente di questa seconda edizione è “Die Sprache der Welt” (la lingua del mondo). Cfr. Photokina 1951. Bilder und Texte, a c. di Messe- und Ausstellungsgesellschaft Köln, catalogo della mostra, Köln, 20.–29.04.1951, J. P. Bachem, Köln 1951.

169 La cadenza è annuale nelle primissime edizioni (1950, 1951, 1952), diviene biennale dalla metà degli anni Cinquanta (1954, 1956, 1958), nel corso degli anni Sessanta la cadenza è triennale o biennale (1960, 1963, 1966, 1968, 1970), per poi divenire, a partire dagli anni Settanta sino a oggi, una fiera biennale.

170 Cfr. J. Glasenapp, Die Deutsche Nachkriegsfotografie. Eine Mentalitätsgeschichte in Bilder, cit., p.152. 171 Sander accetta la partecipazione a Photokina con qualche riserva. Il suo scetticismo, tttavia, viene meno una volta allestita la mostra, che mostrava le tre serie centrali del suo lavoro: Menschen des 20. Jahrhunderts, Köln wie es war e Rheinlandschaften. Cfr. Kultur, Technik und Kommerz: Die photokina-Bilderschauen 1950-1980, a. c. di Pohlmann U., catalogo della mostra, cit., p. 101.

probabilmente più rigoroso e oggettivo di tutti i fotografi”172. La stessa insistenza sul valore assunto da questa prima retrospettiva di Sander per la sua riscoperta negli anni a venire sarà espresso anche da Leo Fritz Gruber nel 1980:

Un quarto, attivo a Köln, che si è ritirato in silenzio durante il terzo Reich e la cui fama nel dopoguerra ha preso le mosse proprio da alcune esposizioni di Photokina, si pone per la prima volta all‟attenzione pubblica: August Sander. Con ciò inizia quella lunga serie di retrospettive su opere storiche individuali – come importante supplemento alle presentazioni contemporanee – che sono divenute caratteristiche nelle esposizioni di Photokina, molto tempo prima – ciò deve essere detto – che l‟impegno con la fotografia divenisse consueto a livello universale.173

Se la presentazione delle opere di Sander nel 1951 è ancora perlopiù modesta, contenuta negli spazi e nelle pretese, non si può dire altrettanto delle due monumentali mostre retrospettive organizzate per l‟edizione di Photokina del 1960174, consacrate all‟americano Man Ray, attivo a Parigi e rappresentante della tendenza fotografica dadaista e surrealista, e al tedesco Albert Renger-Patzsch175, esponente di punta della Neue Sachlichkeit insieme a Sander e Blossfeldt. Ciò consente di comprendere come, a circa un decennio di distanza dalla prima edizione, le proporzioni della manifestazione si fossero estese e i progetti espositivi176 fossero divenuti sempre più ambiziosi.

Con il susseguirsi delle edizioni di Photokina, la partecipazione delle ditte fotografiche – tra le quali un consistente numero è di origine straniera – aumenta

172 “Kölnischer Rundschau”, 14 aprile 1951.

173 Photokina 1980. Glanzlichter der Photographie. 30 Jahre Photokina Bilderschauen. Das imaginäre Photo-Museum, cit., p. 18-19.

174 Nel catalogo trilingue (tedesco, inglese e francese) di Photokina del 1960, che suggella i primi 10 anni di esistenza della manifestazione, si decantano i meriti di Photokina e se ne ricordano gli intenti: “Photokina, e lei soltanto, [è riuscita a] farci uscire dall‟isolamento e a farci incontrare i più importanti contributi e forze di punta stranieri. E poiché l‟effetto, di volta in volta, non si è limitato alla settimana della fiera e a Köln, [e] poiché le mostre temporanee si sono fatte circolare, non si può dubitare che essa [Photokina] abbia contribuito all‟emancipazione e alla fioritura della fotografia tedesca”. N. Reuter, Zehn Jahre Photokina. Die kulturelle Leistung, in Photokina 1960. Bilder und Texte, a c. di Messe- und Ausstellungsgesellschaft Köln, catalogo della mostra, Köln, 24.09.–02.10.1960, J.P. Bachem, Köln 1960, p. 11.

175 Nel catalogo generale di Photokina del 1960 sono riservate a Renger-Patzsch ben nove pagine: la prima contiene un testo introduttivo e le seguenti presentano ciascuna una fotografia (per un totale di 8 immagini). Cfr. Photokina 1960. Bilder und Texte, cit.

176 In ogni edizione di Photokina sono allestite mostre tematiche. Nel 1968, per esempio, ne vengono organizzate 20.

notevolmente, e ciascuna di esse presenta le novità tecniche dell‟anno, come accade nell‟edizione 1963, in cui si possono ammirare apparecchi sempre più maneggevoli grazie ai formati ridotti, istantanee e foto a colori, nuovi tipi di pellicole e dispositivi sempre più sofisticati. Degna di nota è anche la mostra, allestita all‟interno di Photokina di quello stesso anno, intitolata Große Photographen dieses

Jahrhunderts177 (grandi fotografi di questo secolo), ovvero un panorama dei maggiori contributi fotografici internazionali degli ultimi cinquant‟anni (per un totale di 34 fotografie), esordendo con gli scatti di Eugène Atget, passando per grandi nomi della fotografia degli anni Trenta come Brassaï, August Sander, Albert Renger-Patzsch, Dorothea Lange, per approdare a giovani autori come l‟americano William Klein e il tedesco Chargesheimer.

Le due successive edizioni di Photokina hanno luogo rispettivamente nel 1966 e nel 1968 e non presentano novità di assoluto rilievo: l‟edizione del 1966, all‟insegna del motto “die Photographie ist überall”178 (la fotografia è ovunque), accoglie principalmente mostre dedicate alla fotografia di moda e glamour, come la grande retrospettiva consacrata all‟inglese Cecil Beaton e l‟esposizione sulla

Avantgardistische Modephotographie (con esempi di giovani autori che hanno

rivoluzionato la fotografia di moda degli anni Sessanta); l‟edizione del 1968179, invece, presenta, tra le altre, le esposizioni sulla Farb-Avantgarde e la seconda

Weltaustellung der Photographie – che affronta il tema Die Frau – organizzata da

Karl Pawek sul modello della celebre esibizione americana The Family of Man (1955) di Edward Steichen.

L‟undicesima rassegna, nel 1970, che sancisce i vent‟anni di vita di Photokina, segna invece, rispetto alle due precedenti, una svolta: “si manifesta l‟era di una nuova „consapevolezza fotografica‟; la prova più evidente, proprio a partire da quel 1970, [è] il numero continuamente crescente, […] [in Germania], di determinate

177 Cfr. Photokina 1963. Bilder und Texte, a c. di Messe- und Ausstellungsgesellschaft Köln, catalogo della mostra, Köln, 16.–24.03.1963, J. P. Bachem, Köln 1963.

178 L.F. Gruber, Dimensionen oder Die Photographie ist überall, in Photokina 1966. Bilder und Texte, a c. di Messe- und Ausstellungsgesellschaft Köln, catalogo della mostra, Köln, 01.–09.10.1966, J.P. Bachem, Köln 1966, p. 10.

179 Photokina 1968. Bilder und Texte, a c. di Messe- und Ausstellungsgesellschaft Köln, catalogo della mostra, Köln, 28.09.–06.10.1968, J.P. Bachem, Köln 1968.

riviste per seri appassionati, vendute anche nei più piccoli chioschi”180. L‟edizione del 1970181 ha inoltre sollevato accese discussioni a causa della presenza di mostre come Mädchen – 4 Meister der erotischen Photographie oppure Pin up 1900, in realtà “piccanti”182 più nel titolo che nei contenuti183. A destare curiosità, nella stessa rassegna, è anche la mostra personale del fotografo documentarista Chargesheimer, che esibirà il suo recentissimo lavoro, Köln 5 Uhr 30184, in cui i motivi più anonimi e banali della città di Köln (strade gremite di cartelli segnaletici, edifici, incroci con semafori e strisce pedonali) sono immortalati all‟alba, senza alcuna presenza umana, privi di quel traffico che durante la giornata rende la città quasi invivibile185.

Se nel corso del primo ventennio Photokina registra un progressivo aumento di ditte e artisti stranieri, è tuttavia soltanto con la manifestazione del 1972 che “la svolta verso l‟internazionalità, che era timidamente iniziata nel 1951, si compie definitivamente”186. La partecipazione dell‟estero (con imprese provenienti da ben 24 paesi) raggiunge ormai la soglia del 53% e il numero dei visitatori sfiora cifre da record187.

Degna di nota, ai fini del nostro studio, è l‟edizione del 1976, che ospita una serie di esposizioni temporanee perlopiù incentrate sulla fotografia tedesca (sia storica che contemporanea), prevalentemente documentaria. Un posto di primo piano spetta alla mostra storica Deutschland und die Deutschen (la Germania e i tedeschi), che riunisce tre grandi maestri della fotografia tedesca degli anni ‟20 e ‟30: August

180 Photokina 1980. Glanzlichter der Photographie. 30 Jahre Photokina Bilderschauen. Das imaginäre Photo-Museum, a c. di L.F. Gruber, cit., p. 63.

181 L.F. Gruber, Ein Auge sieht mehr als zwei, in Photokina 1970. Bilder und Texte, a c. di Messe- und Ausstellungsgesellschaft Köln, catalogo della mostra, Köln, 03.–11.10.1970, J.P. Bachem, Köln 1970. 182 Photokina 1980. Glanzlichter der Photographie. 30 Jahre Photokina Bilderschauen. Das imaginäre Photo-Museum, a c. di L.F. Gruber, cit., p. 61.

183 Rispetto ai titoli delle mostre, ritenuti eccessivi, le immagini sono definite “delicate”. Ibidem. 184 Cfr. infra, Parte seconda, III.1.

185 A. Mitscherlich, Die Unwirtlichkeit unserer Städte. Anstiftung zum Unfrieden, Suhrkamp, Frankfurt am Main 1965, tr. it. di C. Mainoldi, Il feticcio urbano. La città inabitabile, istigatrice di discordia, Einaudi, Torino 1968.

186 Photokina 1980. Glanzlichter der Photographie. 30 Jahre Photokina Bilderschauen. Das imaginäre Photo-Museum, a c. di L.F. Gruber, cit., p. 65.

187 Ibidem. Cfr. anche L.F. Gruber, Die zwei Gesichter der Photographie, in Photokina 1972. Bilder und Texte, a c. di in Messe- und Ausstellungsgesellschaft Köln, catalogo della mostra, Köln, 23.09.–01.10.1972, J.P. Bachem, Köln 1972.

Sander188 (di cui sono esposti ben 550 ritratti), Hugo Erfurth e Erna Lendvai- Dircksen. Soprattutto la monumentale opera di Sander, Menschen des XX.

Jahrhunderts, riscuote un successo inaspettato, costituendo una tappa fondamentale

nella ricezione dell‟opera sanderiana:

L‟aspetto sensazionale – almeno per gli esperti – risiedeva in ciò che, in quanto opera di una vita di August Sander (nella misura in cui ha potuto portarla a termine), era lì documentato sulle lunghe pareti, in centinaia d‟immagini di piccolo formato: una tipologia di uomini tedeschi del suo tempo, registrati in base alle categorie professionali (come si diceva all‟epoca). Qui dunque si è vista la monumentalità di quest‟idea che risiede anche e proprio nella monotonia dell‟impressione d‟insieme. Tuttavia, nelle pubblicazioni divulgative che hanno conferito fama postuma a Sander, l‟accentuata messa in evidenza delle singole figure particolarmente pittoresche ha prodotto certo un‟impressione durevole, ma ha reso, in una certa misura, meno chiaro il vero intento di Sander.189

Dal sapore vagamente nazionalista è anche la mostra Acht deutsche

Photographen (otto fotografi tedeschi), che ha selezionato autori della generazione

compresa tra i 30 e i 50 anni per offrire un panorama della produzione fotografica tedesca contemporanea. Tra i contributi più interessanti spicca quello di Reinhart Wolf190, che nelle sue fotografie a colori ha immortalato frontalmente edifici e complessi architettonici (anche industriali) avvalendosi di uno stile documentario per certi versi molto affine a quello dei suoi coetanei Bernd e Hilla Becher, specialmente se si pensa alla loro serie Fabrikhallen (1963-1995)191.

Particolarmente significativa per la nostra trattazione è senza dubbio anche l‟edizione di Photokina del 1978, in occasione della quale la Kölnischer Kunstverein ha ospitato, dal 15 settembre al 1 ottobre, una mostra dal titolo

Photographie vor 50 Jahren (fotografia 50 anni fa) (D.A. 7, 8), dove sono state

188 Cfr. Photokina 1976. Bilder und Texte, a c. di Messe- und Ausstellungsgesellschaft Köln, catalogo della mostra, Köln, 10.–16.09.1976, J.P. Bachem, Köln 1976, pp. 23-36.

189 Photokina 1980. Glanzlichter der Photographie. 30 Jahre Photokina Bilderschauen. Das imaginäre Photo-Museum, a c. di L.F. Gruber, cit., p. 78.

190 Cfr. R. Wolf, Gesichter von Gebäuden, Schmalfeldt, Bremen 1980.

191 Cfr. Bernd und Hilla Becher. Fabrikhallen, catalogo della mostra, Westfälisches Landesmuseum, Münster, 11.12.1994–29.01.1995, Schirmer/Mosel, München 1994.

presentate al pubblico le tendenze fotografiche che hanno avuto origine in Germania intorno al 1928 e i temi rivisitati in quegli anni: “Neue Sicht, Neue Sachlichkeit, Portrait, Photojournalismus, Arbeiterphotographie, Experimentelle Photographie e Photomontage”192. Si registra quindi, alla fine degli anni Settanta, un evidente desiderio – quasi una necessità – di esporre, riscoprire e divulgare l‟opera di grandi maestri della fine degli anni Venti a lungo dimenticati a causa della censura nazista; personalità oggi universalmente note e apprezzate come Aenne Biermann, Karl Blossfeldt, Germaine Krull, Werner Mantz, Laszlo Moholy- Nagy, Albert Renger-Patzsch e Umbo, per citarne soltanto alcune193.

A chiudere la nostra rassegna dedicata alle esposizioni di Photokina che hanno avuto un peso decisivo in quel fenomeno di riscoperta della fotografia della Nuova Oggettività che è nostro compito indagare, è l‟edizione del 1980 che celebra i trent‟anni di vita della manifestazione. Proprio come tren‟anni prima, quando, in occasione della nascita della fiera nel 1950, si era presentata al pubblico l‟avanguardia fotografica tedesca (Fotoform), nel 1980 ci si è interrogati su quali fossero i rappresentanti delle tendenze fotografiche più attuali nella BRD. Per tal motivo, si è deciso di selezionare dodici fotografi194 che, con le loro opere, potessero esemplificare l‟intera gamma di stili e approcci contemporanei al mezzo fotografico nella Bundesrepublik. Tra i portavoce della nuova fotografia tedesca e protagonisti della mostra temporanea Zwölf deutsche Photographen (dodici fotografi tedeschi) allestita a Phothokina proprio quell‟anno (D.A. 9), figurano, tra gli altri, anche i nomi di Heinrich Riebesehl195 e Wilhelm Schürmann, ovvero due

192 Cfr. Invito mostra Fotografie vor 50 Jahren organizzata nel 1978 in occasione di Photokina (D.A. 8). 193 La lista completa degli autori (o gruppi) esposti in mostra include: Algemeen Fotobureau (Ltd), Amateurphotographen, Arbeiterphotographen, Herbert Beyer, Aenne Biermann, Karl Blossfeldt, Hans G. Casparius, Paul Citroen, Hugo Erfurth, Alfred Eisenstaedt, Fotoaktuell, Dr. Nachum Tim Gidal, John Heartfield, Florence Henri, Heinrich Hußmann, André Kertész, Edmund Kesting, Germaine Krull, Helmar Lerski, El Lissitzky, Felix H. Man, Werner Mantz, Lucia Moholy, Laszlo Moholy-Nagy, Martin Munkasci, Walter Peterhans, Pressefoto, Albert Renger-Patzsch, Werner Rohde, Erich Retzlaff, Dr. Erich Salomon, August Sander, Erich Seeger, Sasha Stone, Umbo (Otto Umbehr), Wolfgang Weber, Dr. Paul Wolf. Cfr. ibidem.

194 I dodici fotografi selezionati sono: Eberhard Grames, Hans Hansen, Milan Horacek, Jaschi Klein, cheuko Leidmann, Rudi Meisel, Heinrich Riebesehl, Regina Schmecken, Jacques Hans Schumacher, Wilhelm Schürmann, Ulrich Weichert,Ralf Weissleder. Cfr. Photokina 1980. Bilder und Texte, a c. di Messe- und Ausstellungsgesellschaft Köln, catalogo della mostra, Köln, 12.–18.09.1980, J.P. Bachem, Köln 1980. 195 Cfr. infra, Parte seconda, II.3.

dei maggiori esponenti di quel filone fotografico documentario maturato in Germania nel corso degli Settanta.

A fungere da contraltare a questo sguardo panoramico rivolto ai più recenti sviluppi del medium fotografico è la rassegna dalle proporzioni monumentali organizzata da Photokina come evento eccezionale e irripetibile, non concepito per essere riproposto in altri paesi (come invece solitamente accadeva alle mostre allestite a Photokina): Das Imaginäre Photomuseum196 (il fotomuseo immaginario). La grande retrospettiva, alla quale Beaumont Newhall ha contribuito con un saggio introduttivo nel catalogo generale, intendeva offrire ai visitatori l‟occasione unica di trovarsi di fronte ai capolavori della storia della fotografia, dall‟‟800 sino al 1980197,

196 Cfr. W. Wiegand, Das imaginäre Fotomuseum. Das Ausstellung zur Kölner “Photokina”, “FAZ”, 15 settembre 1980, p. 21.

197 La lista completa degli autori presenti cita, in ordine alfabetico: Berenice Abbott, Antoine Samuel Adam- Salomon, Ansel Adams, Josef Albert, Giuseppe e Leopoldo Alinari, Emmy Andriesse, Diane Arbus, Eugène Atget, Richard Avedon, Paltt D. Babbitt, Edouard-Denis Baldus, Lewis Baltz, George N. Bernard, Thomas F. Barrow, Jean-François Bauret, Hippolyte Bayard, Herbert Bayer, Felice A. Beato, Sir Cecil Beaton, Bernd e Hilla Becher, Francis Bedford, E.J. Bellocq, Aenne Biermann, Werner Bischof, Louis-Auguste e Auguste Rosalie Bisson, Edouard Boubat, Margaret Bourke-White, Methw B. Brady, Bill Brandt, Brassaï, Manuel Alvarez Bravo, Francis Josef Bruguiere, Wynn Bullock, Max Burchartz, René Burri, Harry Callahan, Jo Ann Callis, Julia Margaret Cameron, Robert Capa, Paul Caponigro, Etienne Carjat, Lweis Carroll, Henri Cartier- Bresson, Chargesheimer, Alvin Langdon Coburn, Mark Cohen, Marie Cosindas, Imogen Cunningham, Edward Sheriff Curtis, Bruce Davidson, George Davison, F. Holland Day, Baron Adolf Gayne Demeyer, Robert Demachy, John M. Divola, Robert Doisneau, Madame D‟ora, Frantisek Drtikql, Rudolf Dührkoop, William Eggleston, Alfred Eisenstaedt, Ed van der Elsken, Peter Henry Emerson, Hugo Erfurth, Elliott Erwitt, Frank Eugen, Frederick H. Evans, Walker Evans, Roger Fenton, Larry Fink, Hans Finsler, Franco Fontana, Robert Frank, Lee Friedlander, Francis Frith, Jaromir Funke, Alexander Gardner, André Gelpke, Arnold Genthe, Luigi Ghirri, Mario Giacomelli, Ralph Gibson, Hein Gorny, Franz Grainer, Ara Güler, Victor Guidalevitch, Ernst Haas, Heinz Hajek-Halke, Philippe Halsman, Hiroshi Hamaya, Franz Hanfstaengl, Louis Ducos du Hauron, Walter Hege, Hugo Henneberg, Florence Henri, David Octavius Hill e Robert Adamson, Lewis Hine, Marta Hoepffner, Thomas Höpker, Theodor e Oskar Hofmeister, Emil Otto Hoppe, Frank Horvat, Robert Howlett, Ikko, Roel Jacobs, Alfred Cheney Johnston, Kenneth Josephson, Gertrude Käsebier, André Kertesz, Gerardus Kiljan, Ihei Kimura, William Klein, RudolfKoppitz, Josef Koudelka, Hermann Krone, Heinrich Kühn, Dorothea Lange, Jeacques Henri Lertigue, Clerence John Laughlin, Robert Lebeck, Gustave Le Gray, Erna Lendvai-Dircksen, Helmar Lerski, Herbert List, Alois Löcherer, George Platt Lynes, Felix H. Man, Ralph Eugen Meatyard, Roger Mertin, Ray K. Metzker, Joel Meyerowitz, Duane Michals,