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LA REVISIONE CONTABILE INDIPENDENTE ESTERNA

1.11 GLI STUDI SULLE RESTRIZIONI ALLE POLITICHE DI EARNINGS MANAGEMENT

1.11.2 RESTRIZIONI ALLE POLITICHE DI ACCRUALS EARNINGS

1.11.2.1 LA REVISIONE CONTABILE INDIPENDENTE ESTERNA

La presenza di un organismo esterno quale una società di revisione, è dovuta alla necessità di rendere maggiormente affidabili i bilanci societari. Infatti, tali organismi, secondo le specificità che distinguono i vari contesti normativi, sono chiamati ad attestare la veridicità e l’attendibilità dei valori componenti il bilancio previa una adeguata valutazione del sistema aziendale.

Diversi studi si sono soffermati ad analizzare quale sia la relazione tra la presenza e la rilevanza delle politiche di AEM e le caratteristiche della società di revisione al quale è stato affidato l’incarico, nonché del processo implementato:

 Da Becker et al. (1998), emerge che l’appartenenza della società di revisione alla ristretta cerchia delle Big Six69 rispetto alle società minori è un elemento che disincentiva l’applicazione delle tecniche di AEM. In particolare, le società sottoposte a revisione da parte di società non Big Six attuano politiche volte alla massimizzazione del reddito in misura maggiore. Gli studiosi giungono alla seguente scoperta: << Specifically, clients of non-Big Six auditors report discretionary accruals that are, on average, 1.5-2.1 percent of total assets higher than the discretionary accruals reported by clients of Big Six auditors. Also, consistent with earnings management, we find that the mean and median of the absolute value of discretionary accruals are greater for firms with non-Big Six auditors>>.

69 Ad oggi si parla le big four. Gli studi ai quali ci si riferisce, sono stati svolti in periodi in cui

erano operative le cosiddette big five o big six. Aldilà del numero di società leader nel mercato dei servizi di revisione, le considerazioni contenute in tali studi si considerano valevoli anche oggi.

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Dallo studio emerge come nei bilanci affetti da politiche di EM il reddito sia solitamente manipolato verso l’alto piuttosto che verso il basso. Specularmente i revisori tendono a richiedere correzioni verso il basso in misura più frequente rispetto alle correzioni verso l’alto70.

 DeFond – Subramanyam (1998) analizzano il caso del cambiamento del revisore esterno. La ricerca giunge ad evidenziare una quota di

discretionary accruals di segno negativo (quindi income decreasing)

nell’ultimo anno in cui la revisione è operata dall’ormai ex-auditor, mentre nel primo anno successivo al cambiamento, quindi nell’anno in cui la revisione è condotta dal nuovo auditor, i discretionary accruals non si discostano significativamente da zero71.

Una possibile spiegazione può essere quella dell’assunzione da parte della società di un atteggiamento prudenziale, al fine di far percepire l’azienda, in sede di contrattazione con la nuova società di audit, come più

conservative e prudente nelle scelte di bilancio. I benefici si

manifesterebbero nell’incremento del potere contrattuale con risvolti diminutiva circa la fee da concordare.

 Caramanis – Lennox (2008) concludono che <<… low audit effort

increases the extent to which managers are able to report aggressively high earnings>>.

70 Mentre la maggior frequenza delle politiche di income increasing non poteva essere agilmente

prevista rispetto a income decreasing, non stupisce invece la direzione delle correzioni verso il basso da parte dei revisori. Essi infatti tendono a tenere comportamenti prudenziali nel loro operato, al fine di evitare costi sia reputazionali, ma soprattutto di responsabilità civile/penale per la mancata osservazione degli obblighi posti dalla legge a loro carico circa il corretto adempimento delle loro funzioni.

71 DeFond e Subramanyam (1998), nello studio mostrano che i <<… discretionary accruals

are significantly income-decreasing during the last year with the predecessor auditor and not significantly different from zero during the first year with the successor auditor. In addition the difference in discretionary accruals between the last year with the predecessor and the first year with the successor is significantly income-increasing>>.

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Gli studiosi si propongono di testare la sussistenza della relazione tra, il numero di ore destinato alla revisione e gli EM.

La ricerca porta ad evidenziare che ad un basso numero di ore dedicate alla revisione i) siano associati più frequentemente accruals anormali positivi piuttosto che negativi; ii) gli accruals positivi sono di più rilevante entità; iii) le aziende, più frequentemente, manipolano il reddito al rialzo per il raggiungimento della soglia di rilevanza pari a zero.

L’indipendenza del revisore è una tematica importante che è stata dalla ricerca esaminata sotto vari fronti. Questo, per via del ruolo che tale caratteristica riveste tra quelle necessarie, per il revisore, ad adempiere correttamente alle sue mansioni. Inoltre, gli scandali finanziari hanno visto coinvolte società di revisione intorno agli anni duemila negli Stati Uniti, le quali, allo scopo di ottenere compensi più elevati, hanno spesso tralasciato all’adempimento diligente dei propri obblighi andando a attestare come attendibili dei bilanci che in realtà attendibili non erano.

Dal punto di vista degli EM gli studiosi si sono chiesti come il compenso al revisore possa influire sulla neutralizzazione delle politiche di bilancio.

Da uno studio emerge però che, se i compensi vengono scissi in compensi strettamente attinenti l’attività di revisione e compensi attinenti attività accessorie, si nota che al variare dei primi non si hanno variazioni statisticamente significative dei AEM. Se si prendono a riferimento invece i compensi per attività accessorie allora si nota che all’aumentare dei compensi si ha una variazione in positivo dei AEM.

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