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Ipotesi 2: L’utilizzo dei REM si incrementa successivamente all’entrata in

2.5 VARIABILI INDIPENDENT

2.5.1 REAL EAERNINGS MANAGEMENT

Coerentemente con più diffusa letteratura sul tema, per quanto riguarda i

REM, si esamina la tecnica della manipolazione delle vendite, della riduzione delle

spese discrezionali, della sovrapproduzione, nonché gli effetti di tali modalità sul cash flow operativo (CFO), sulle spese discrezionali e sui costi di produzione (Roychowdhury 2005). I manager, tra le varie tecniche di manipolazione degli utili, possono quindi attuare quelle relative a:

Manipolazione delle vendite

I manager, potrebbero cercare di gonfiare artificialmente gli earnings del periodo corrente, tramite politiche di prezzo aggressivamente rivolte verso il basso, oppure fornendo condizioni contrattuali di vendita più vantaggiose. L’incremento del volume delle vendite dell’esercizio corrente, è destinato a svanire con tutta probabilità l’anno successivo, nel momento in cui le consuete condizioni di vendita verranno ristabilite.

L’effetto di tale tecnica di REM è il seguente:

 Costi di produzione in rapporto alle vendite più alti del normale, in ragione della diminuzione dei margini di vendita;

 CFO più basso del normale, a causa dell’abbassamento dei prezzi (quindi del margine) e delle dilazioni di pagamento.

Riduzione delle spese discrezionali

Consiste nell’incrementare gli earnings grazie al taglio delle spese discrezionali come sales, general, and administrative expense (SG&A73), di

ricerca e sviluppo (R&S), e spese pubblicitarie.

73 Si includono gli SG&A poiché, solitamente, includono spese discrezionali quali formazione del

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L’effetto di tale tecnica di REM è il seguente:

 Spese discrezionali in rapporto alle vendite più basse del normale;  CFO più alto del normale, a causa del taglio di spese in gran parte

con regolamento immediato in danaro.

Sovrapproduzione

Infine per incrementare gli earnings, i manager delle imprese, con l’obiettivo di incrementare la misura degli earnings, potrebbero orientarsi verso la sovrapproduzione. L’incremento della produzione, ha il beneficio di spalmare i costi fissi su un numero maggiore unità, riducendo così i costi fissi per unità e quindi il costo del venduto.

L’effetto di tale tecnica di REM è il seguente:

 Costi di produzione totali in relazione alle vendite più alti del normale;

 CFO più basso del normale, viste le maggiori uscite relative ai maggiori costi variabili e le maggiori uscite derivanti dalla gestione del magazzino ampliato.

Modello di stima degli Abnormal Production Costs

Seguendo Roychowdhury (2006), si opera la stima del livello atteso dei costi di produzione utilizzando il seguente modello:

PROD t / TA t-1 =α0 +α1 *(1/ TA t-1) + β1 *(REVt / TA t-1) +

β2 *(∆REV t / TAt-1) + β3 *(∆REVt-1 / TA t-1) + εt (1)

dove:

PRODt = costi di produzione totali per il periodo t;

TA t-1 = Accruals totali nell’anno t-1;

REVt = vendite nel periodo t;

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I parametri dell’equazione (2), applicata per settore e per anno, vengono utilizzati per determinare i costi di produzione attesi dell’impresa i. Ab_RoyPROD viene poi calcolato come differenza tra i costi di produzione osservati dell’impresa i (i.e., la somma del costo del venduto e variazioni di inventario) ed i costi di produzione attesi stimati con l’equazione (2). Ab_RoyPROD rappresenta i costi di produzione anormali dell’impresa rispetto alle altre imprese dello stesso settore. Modello di stima degli Abnormal CFO

Seguendo Roychowdhury (2006), si esprime il normale CFO come funzione lineare delle vendite e delle variazioni delle vendite nel periodo corrente. Per stimare il modello si impiega la seguente regressione cross-section per settore e per anno:

CFOt/At-1 = α 0 + α 1 (1/A t-1)+ β1(REVt/A t-1)+ β2(ΔREVt/A t-1) + εt (2)

dove:

CFOt = Cash flow from operations al termine del periodo t;

At-1 = Attività totali al temine del periodo t-1;

REVt = vendite nel periodo t;

∆ REVt-1 = variazione delle vendite nel periodo da t-2 a t-1.

I parametri dell’equazione (3), applicata per settore e per anno, vengono utilizzati per determinare le il CFO atteso dell’impresa i. Ab_RoyCFO viene poi calcolato come differenza tra il CFO osservato dell’impresa i e il CFO atteso stimato con l’equazione (3).

Modello di stima delle Abnormal Discretionary Expenses

La stima delle spese discrezionali avviene utilizzando il modello seguente per settore ed anno (Roychowdhury, 2006):

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DISEXPt/TAt-1 = α0 + α1 *(1/TAt-1) + β1 *(REVt-1/TAt-1) + εt (3)

dove:

DISEXPt = spese discrezionali nel periodo t;

TA t-1 = Accruals totali nell’anno t-1;

REVt-1 = vendite nel periodo t-1.

I parametri dell’equazione (3), applicata per settore e per anno, vengono utilizzati per determinare le spese discrezionali attese dell’impresa i. Ab_DISEXP viene poi calcolato come differenza tra le spese discrezionali osservate dell’impresa i e le spese discrezionali stimate con l’equazione (3).

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2.5.2 ACCRUALS EARNINGS MANAGEMENT

Per quanto riguardo la stima degli abnormal accruals derivanti da politiche di AEM, l’approccio utilizzato nella presente indagine empirica è analogo a quello presente Kothari et al. (2005). Gli studiosi hanno sviluppato una metodologia di identificazione delle manipolazioni degli Accruals privo delle limitazioni presentate dai modelli precedenti (e.g. Jones model in Jones 1991, e modified Jones

model in Dechow et al. 1995); infatti sviluppano un modello denominato performance matched discretionary accruals il quale presenta una “specification

and power”superiore rispetto ai precedenti.

Kothari et al. (2005) utilizzano, a differenza dei precedenti modelli, il Return

on Assets (ROA) come variabile indipendente, al fine di controllare per le

performance delle imprese incluse nel campione analizzato.

Inoltre abbandonano l’approccio firm specific, limitato a ciascuna impresa, per l’attribuzione degli accruals discrezionali, per adottarne uno basato sul settore utilizzando il cosiddetto performance matched basato sul ROA.

Il modello da essi sviluppato per determinazione degli Abnoramal Accruals è il seguente:

TAit /Ait-1= α0 + β1 1/Ait-1 + β2 ΔREVit/Ait-1 + β3 PPEit/Ait-1+ β4 ROAit + εi (4)

dove:

TA = Variazione in delle attività correnti a breve termine – variazione delle passività a breve termine esclusa la porzione dei: debiti a lungo termine, svalutazioni, ammortamenti, che scadono o si verificano nel breve.

A = Assets totali

ΔREV = REV = vendite nel periodo

PPE = Immobilizzazioni materiali e immateriali ROA = Return on assets

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I parametri dell’equazione (4), applicata per settore e per anno, vengono utilizzati per determinare gli accruals anormali attesi dell’impresa i. Ab_roa_jm viene poi calcolato come differenza tra gli accruals osservati per l’impresa i e gli accruals stimati con l’equazione (4).

Per la definizione delle altre variabili indipendenti di controllo si rimanda al paragrafo 2.7.

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