ATTRAVERSO IL CORPO
5.1.2. LA SCRITTURA COME SALVEZZA
La separazione tra Leo e Thomas viene annullata attraverso la scrittura. Le lettere fanno da ponte che lega i due amanti, trasforma la ‹‹separazione in presenza›› [CS 176] perché come dice Barthes nell’amore l’assenza non è solo una mancanza del corpo ma si crea una situazione comunicativa:
all’assente, io faccio continuamente il discorso della sua assenza; situazione che è tutto sommato strana; l’altro è assente come referente e presente come allocutore. Da tale singolare distorsione, nasce una sorta di presente insostenibile; mi trovo incastrato tra due tempi: il tempo della referenza e il tempo dell’allocuzione.65
L’assenza apre le possibilità al linguaggio e attraverso questo i due amanti non si perdono.
Leo però attraverso queste lettere trova il suo compimento di artista; Thomas si trasforma: non è più il destinatario ma ora è diventato l’oggetto di scrittura di Leo.
64 BARTHES 2001, p. 43.
‹‹Le lettere, da parole d’amore, si trasformavano in documenti del divenire e, da questi, calcificavano, bianche come il granito, in reparti di una archeologia del loro impossibile, ma vero, tentato amore›› [CS 177]. Thomas si sente degradato, ridotto a oggetto di scrittura. Si sente spinto verso la revisione delle “camere separate” per trovare più spazio per se stesso, per sentirsi più libero e uscire dal linguaggio di Leo.
Le lettere dunque non assicurano più il dialogo ma un mero monologo di Leo.
Scrivere a questo punto non è più solo importante al rapporto, ma è diventato anche un mezzo espressivo e performativo, diventa ora espressione dell’io che si inserisce nuovamente nel mondo.
Attraverso la scrittura Leo si esprime in tutta la sua diversità, legittima la propria esistenza e trasferisce se stesso sul testo.
Nel buio di un cineclub, nel silenzio di un museo sentiva invece la sua diversità come forza. Capiva sempre di più, conosceva. E quando aveva iniziato a scrivere lo aveva fatto perché gli era sembrato il modo più naturale di esprimere questa sua diversità [CS 93].
Quando Leo scrive riscopre e riscrive se stesso, il suo corpo crea un contatto intimo tra lui e i lettori. Può così riscrivere la sua identità che è data dal suo corpo.
Il personaggio dei romanzi di Leo calma le sue ansie portate dalle esperienze, le trasforma in un mondo calmo e pieno di oggetti conosciuti. Questo mondo stabile cambia con la morte di Thomas.
CONCLUSIONE
Nel settembre del 1991 muore Tondelli e con lui il progetto Under 25 che aveva ideato. La scrittura giovanile è sempre stato un argomento a lui molto caro ed è proprio dalla scrittura giovanile che muove i suoi primi passi da autore.
Altri libertini è stato un successo per la sua generazione. Prima censurato
e poi rimesso in mercato, ha portato il romanzo generazionale in Italia in modo completo.
Prima di lui anche Palandri con il suo Boccalone aveva già sperimentato il racconto di una generazione, ma Tondelli ha raccontato la presa diretta di una generazione di sbandati e tossicomani in cerca di libertà attraverso il viaggio sia fisico che interiore.
Nel primo racconto, Postoristoro, il viaggio è interiore ed è dato dall’uso di droghe e nell’ultimo, Autobahn, il viaggio è ispirato alla Beat Generation quindi un viaggio senza meta.
Il tema del viaggio come liberazione ha una grande importanza in tutta l’opera di Tondelli dal momento in cui in ogni testo c’è l’idea del viaggio come separazione e unione, come ritrovamento di sé.
Questo per la letteratura generazionale si fermava ai viaggi degli adolescenti che potevano essere fughe o distrazioni di ogni tipo.
Nel 1982 esce Pao Pao e racconta le vicende del protagonista durante il servizio militare ad Orvieto prima e poi a Roma.
Qui la generazione è cambiata, sono i giovani degli anni Settanta che dopo l’università hanno intrapreso il servizio di leva obbligatoria. L’approccio generazionale non cambia, resta fedele sia al linguaggio gergale che ai modi di fare tipicamente giovanili quali possono essere il rifiuto all’omologazione o all’uso di sostanze stupefacenti.
Ma in Pao Pao si legge già un piccolo cambiamento: c’è per la prima volta l’idea dell’abbandono, della nostalgia data da una separazione. Questo tema da qui in poi viene sviluppato dall’autore fino ad arrivare alla pubblicazione di una raccolta di biglietti privati destinati ad un pubblico limitato.
È del 1986 Biglietti agli amici ed è da questa raccolta privata che Tondelli cambia la sua scrittura. Fa i conti con l’età e con se stesso e capisce che la generazione del post ’77 era cresciuta insieme a lui ed ora l’elemento importante da indagare è se stesso nel mondo.
Da qui parte la letteratura intimista: dalla consapevolezza della crescita, dalla scoperta che a trent’anni non si è più giovani ma nemmeno già
completamente adulti e questo passaggio lo ha con la lettura del Il
trentesimo anno di Bachmann.
La letteratura intimista in Tondelli trova la sua massima espressione in
Camere separate del 1989 dal momento in cui questo ultimo romanzo
dell’autore è una ricerca continua di sé attraverso tanti viaggi in Europa e in America dopo la perdita dell’amato.
Fa i conti con la vera separazione e non più quella dettata dalla consapevolezza che in ogni relazione il distacco è compreso ed è questo che lo ha portato alla teoria delle “camere separate”. Qui ora il distacco è dato dalla morte dell’amato e per ritrovare se stesso dimenticando l’altro parte in viaggio.
Con Camere separate Tondelli si distacca totalmente dalla matrice generazionale. Tutta la sua esperienza letteraria è come un romanzo di formazione.
Prima, ventenne, l’unica preoccupazione era sancire la diversità con il mondo degli adulti ribellandosi e fuggendo via. Poi a trent’anni torna sui suoi passi e capisce che la maturità è inevitabile e passa dall’indagine del qui ed oggi alla ricerca di sé accettando la crescita e tornando a Correggio dalla sua famiglia.
Attraverso l’analisi delle sue opere maggiori, si può capire come la letteratura generazionale sia soltanto un punto di partenza. La letteratura intimista a sua volta è un genere maturo e più intimo e si ricollega alla volontà di fare letteratura dell’autore dato che nel 1980 scrive:
la mia letteratura è emotiva, le mie storie sono emotive; l’unico spazio che ha il testo per durare è quello emozionale[…] Dopo due righe, il lettore deve essere schiavizzato, incapace di liberarsi dalla pagina; deve trovarsi coinvolto fino al parossismo, deve sudare
e prendere cazzotti, e ridere, e guaire, e provare estremo godimento. Questa è letteratura [A 7].
Tondelli attraverso la sua opera completa segna il passaggio dall’adolescenza con la sua ribellione fino all’età adulta con le sue domande.
BIBLIOGRAFIA
Sigle delle edizioni delle opere di Pier Vittorio Tondelli da cui sono tratte le citazioni
-AL: Altri libertini, 1980, Milano, Feltrinelli
-BAA: Biglietti agli amici, 1986, Bologna, Baskerville -CS: Camere separate, 1989, Milano, Bompiani
-LA: L’abbandono. Racconti degli anni ottanta, a cura di Fulvio Panzeri, 1993, Milano, Bompiani
-OC: Opere. Cronache, saggi, conversazioni, a cura di Fulvio Panzeri, 2001, Milano, Bompiani
-OR: Opere. Romanzi, teatro, racconti, a cura di Fulvio Panzeri, 2001, Milano, Bompiani
UWPM: Un weekend postmoderno. Cronache degli anni Ottanta, 1990, Milano, Feltrinelli
Saggi
-BACHMANN, Ingerborg, Il trentesimo anno, 1985, Milano, Adelphi edizioni
-BACHTIN, Michail, Estetica e romanzo, 1979, Torino, Einaudi
-BARTHES, Roland, Frammenti di un discorso amoroso, 2001, Torino, Einaudi
-BELPOLITI, Marco, Riconoscersi in Tondelli non è fare generazione, 2005, in <<TTL>>(supplemento a <<La stampa>>), 10 settembre 2005 -BUIA, Elena, Verso casa. Viaggio nella narrativa di Pier Vittorio Tondelli, 1999, Ravenna, Fernandel
-CARNERO, Roberto, Lo spazio emozionale. Guida alla lettura di Pier Vittorio Tondelli, 1998, Novara, Interlinea
-CARNERO, Roberto, Lo scrittore giovane. Pier Vittorio Tondelli e la nuova narrativa italiana, 2018, Milano, Bompiani
-CESERANI, Remo, Raccontare il postmoderno, 1997, Torino, Bollati Boringhieri
-D’ALEMA, Massimo, Ma non sono tutti così, 1980, ne <<L’Espresso>> 10 febbraio
-PALANDRI, Enrico, Pier Tondelli e la generazione, 2005, Roma, Laterza -PANZERI, Fulvio, Nota in Pier Vittorio Tondelli, Un weekend posto moderno. Cronache dagli anni Ottanta, 1993, Milano, Bompiani
-PANZERI, Fulvio, Nota al testo in Pier Vittorio Tondelli, Biglietti agli amici, 1997, Milano, Bompiani
-PANZERI, Fulvio – PICONE, Generoso, Tondelli. Il mestiere di scrittore. Una conversazione autobiografica, 1994, Ancona, Transeuropa -RAIMONDI, Ezio, Premi Tondelli, 2011, Rimini, Guaraldi
-SPADARO, Antonio, Pier Vittorio Tondelli. Attraversare l’attesa, 1999, Reggio Emilia, Diabasis
-TAGLIAFERRI, Aldo, Sul motore tirato al massimo, in <<Panta>>, 1992 WAHL, François, PVTTPV, in <<Panta>>, 1992