• Non ci sono risultati.

La vigilanza bancaria comunitaria e la valutazione dell’adeguatezza

2. L’IMPATTO DI BASILEA 3 SUL CAPITALE DELLE BANCHE

2.4. La vigilanza bancaria comunitaria e la valutazione dell’adeguatezza

VALUTAZIOANE

DELL’ADEGAUTEZZA

PATRIMONIALE

DELLE

BANCHE

EUROPEE:

IL

COMPREHENSIVE

ASSESSMENT

I recenti episodi di rallentamento economico e tensioni sui mercati finanziari hanno avuto un impatto sullo stato patrimoniale delle banche, con ricadute negative sul processo di erogazione dei prestiti all’economia reale. In Europa le autorità di vigilanza e di regolamentazione hanno già adottato numerosi provvedimenti per fronteggiare questi andamenti avversi e le stesse banche hanno compiuto progressi degni di nota nel

93

rafforzamento dei propri bilanci soprattutto se i guarda al periodo 2008-2011 di piena crisi. Ad oggi il coefficiente medio relativo al patrimonio di base (Core Tier 1 ratio) delle più grandi banche dell’area dell’euro si colloca in prossimità del 12% e la maggior parte di tali istituti soddisfa già i requisiti patrimoniali minimi dello schema del CRD IV e del CRR nella loro applicazione integrale. Sussistono tuttavia elementi di debolezza, ai quali si aggiungono la percezione di una mancanza di trasparenza dei bilanci delle banche e timori circa la loro situazione di rischio complessiva, oltre ad un bisogno sempre maggiore di armonizzazione tra tutti gli stati europei in un contesto socio-economico sempre più globalizzato, che deve riuscire a garantire parità di condizioni operative su tutto il territorio Europeo. Per queste ragioni, perciò, l’Europa si sta avvicinando al

Meccanismo di Vigilanza Unico (MVU) cioè un unico sistema di supervisione con il

quale la BCE, a partire da Novembre 2014, ha assunto i compiti specifici di vigilanza prudenziale sugli enti creditizi stabiliti negli Stati membri, l’attività di vigilanza è svolta dalla BCE insieme alle autorità di vigilanza nazionali degli Stati membri partecipanti57. L’MVU promuove l’applicazione di un corpus unico di norme alla vigilanza prudenziale degli enti creditizi, al fine di migliorare la solidità del sistema bancario nell’area dell’euro. L’MVU è composto dalla BCE e dalle Autorità Nazionali Competenti (ANC) degli Stati membri partecipanti e unisce pertanto le forze, l’esperienza e le competenze di tutti questi soggetti. La BCE è responsabile del funzionamento efficace e coerente dell’MVU ed esercita una sorveglianza sul funzionamento del sistema, sulla base della ripartizione delle responsabilità tra la BCE e le ANC, come stabilito nel regolamento sull’MVU58. Per garantire una vigilanza efficiente, gli enti creditizi sono classificati in enti “significativi” e “meno significativi”. I primi sono sottoposti alla vigilanza diretta della BCE, mentre alle ANC è affidata la vigilanza delle banche meno significative. Questa guida illustra i criteri utilizzati per valutare se un ente creditizio rientra nella categoria degli enti significativi o meno significativi.

L’MVU è responsabile della vigilanza di circa 4.900 soggetti negli Stati membri partecipanti. Per assicurare una vigilanza efficiente, i ruoli e le competenze di vigilanza della BCE e delle ANC sono attribuiti sulla base della significatività dei soggetti vigilati.

57 Gli Stati membri partecipanti sono i paesi dell'area dell'euro e gli Stati membri dell'UE la cui moneta non è l'euro, ma che hanno scelto di partecipare all'MVU attraverso la stretta cooperazione delle rispettive Autorità nazionali competenti con la BCE.

58 Regolamento (UE) n. 1024/2013 del Consiglio, del 15 ottobre 2013, che attribuisce alla Banca centrale europea compiti specifici in merito alle politiche in materia di vigilanza prudenziale degli enti creditizi (GU L 287 del 29.10.2013, pag. 63).

94

Il regolamento sull’MVU e il regolamento quadro sull’MVU contengono diversi criteri secondo cui gli enti creditizi vengono classificati come significativi o meno significativi59 La BCE esercita la vigilanza diretta su tutti gli enti classificati come significativi (si veda la figura 1), circa 120 gruppi che insieme costituiscono quasi l’85% delle attività bancarie totali nell’area dell’euro, con l’assistenza delle ANC. L'attività corrente di vigilanza sarà svolta da gruppi di vigilanza congiunti (GVC), che comprendono personale proveniente sia dalle ANC sia dalla BCE. Le ANC continuano a condurre le attività di vigilanza diretta sugli enti meno significativi, circa 3.700 soggetti, sotto la supervisione della BCE. La BCE può anche assumere la vigilanza diretta di enti meno significativi qualora sia necessario per assicurare l’applicazione coerente di standard di vigilanza elevati, la BCE è anche impegnata nella vigilanza di enti e gruppi transfrontalieri, come autorità di vigilanza del paese di origine o come autorità di vigilanza del paese ospitante in collegi delle autorità di vigilanza. Proprio in vista della preparazione all’Unione bancaria europea e in particolare al fine di valutare l’adeguatezza dei livelli di capitale, la BCE ha effettuato un check-up sui bilanci delle banche per verificare il loro stato di salute.

L’esercizio consiste innanzitutto in una revisione della qualità degli attivi (asset quality review, AQR), allo scopo di verificare se il capitale “di migliore qualità” (common Equity tier 1, CET1) delle banche sia adeguato a fronteggiare la rischiosità dei vari attivi (prestiti, titoli, ecc.) rilevati a fine 2013. L’adeguatezza è valutata rispetto a un requisito dell’8%, più elevato sia rispetto al minimo regolamentare (4,5%) sia rispetto al minimo aumentato del margine di conservazione del capitale (7%). Il Comprehensive Assessment include anche due simulazioni relative a scenari ipotetici per il triennio 2014-16 (Stress test), L’obiettivo è verificare quanto un eventuale, drastico peggioramento dello scenario macroeconomico e finanziario nazionale e internazionale potrebbe riflettersi sulla condizione delle banche e quale sovrappiù di capitale sarebbe in tal caso necessario per preservare un adeguato grado di capitalizzazione, lo stress test ipotizza per ciascun paese due scenari: uno “di base” (baseline), ripreso dalle previsioni della Commissione Europea del febbraio del 2014, e uno “avverso”(adverse). La Simulazione è stata condotta sui dati di bilancio di fine 2013, modificati per tenere conto dei risultati dell’AQR. Nello Scenario di base l’adeguatezza del capitale delle banche è valutata rispetto a un requisito dell’8% percento, nello scenario avverso il requisito è del 5,5%, anche in questo caso superiore al

59 Per una disamina dei criteri utilizzati per la definizione di ente significativo si guardi: Banca Centrale europea “Guida alla vigilanza bancaria”, Settembre 2014.

95

minimo regolamentare, lo scenario avverso è stato appositamente costruito in modo da costituire una vera prova di resistenza delle banche a situazioni estreme. Nel caso italiano lo scenario è molto sfavorevole perché ipotizza una grave recessione per l’intero periodo 2014-16, dopo quella già sofferta dall’economia italiana nel 2012-13, che faceva seguito a quella del 2008-09, ipotizza inoltre un riacutizzarsi della crisi del debito sovrano. Questo ipotetico scenario utilizzato nella simulazione configurerebbe quindi un collasso dell’economia italiana, con gravi conseguenze ben oltre la sfera bancaria, le banche nell’ambito dello stress test sono state inoltre incoraggiate ad elaborare proiezioni prudenti da sottoporre ad analisi critica sulla base di requisiti rigorosi di assicurazione della qualità. Un elemento di novità è rappresentato dal fatto che le informazioni acquisite nell’AQR sono state integrate nei bilanci bancari di partenza e nelle relative proiezioni della prova di stress. In seguito all’annuncio dell’esercizio nel luglio 2013, le maggiori 30 banche partecipanti hanno intrapreso varie misure, fra cui aumenti di capitale per 60 miliardi di euro, al fine di rafforzare i loro bilanci per un totale di oltre 200 miliardi. Tali misure, effettuate in preparazione alla valutazione approfondita, rientrano nei più ampi esiti dell’esercizio, conclusosi con successo. Alcuni interventi intrapresi nel 2013 hanno limitato le insufficienze rilevate dalla valutazione approfondita, altri adottati nel 2014 potranno essere considerati ai fini della copertura delle carenze patrimoniali. Questo rigoroso esercizio rappresenta una pietra miliare per il Meccanismo di vigilanza unico, lo scopo dell’esercizio era infatti quello di individuare i problemi e i rischi, e contribuire a correggere i bilanci e ad accrescere la tenuta e la solidità delle banche, in modo da agevolare una maggiore erogazione di prestiti in Europa, promuovendo la crescita economica.

Risultati del Comprehensive assessment a livello Europeo

Le 130 banche esaminate rappresentavano 22.000 miliardi di euro di attività, pari all’82% degli attivi bancari totali nell’area dell’euro. La valutazione è stata condotta conformemente al regolamento e alla direttiva dell’UE sui requisiti patrimoniali in vigore (CRR/CRD IV), che prevedono alcune discrezionalità nazionali. Tali discrezionalità possono determinare differenze, come nel caso della definizione di capitale, che si ridurranno gradualmente nel corso dei prossimi anni con il progressivo venir meno delle disposizioni transitorie nella normativa pertinente. La BCE riconosce l’esigenza di migliorare la coerenza della definizione di capitale e della sua qualità. L’AQR, condotta dalla BCE e dalle autorità nazionali competenti (ANC), ha esaminato l’adeguatezza della

96

valutazione degli attivi iscritti nei bilanci delle banche al 31 dicembre 2013. La comparabilità delle banche oltre i confini nazionali è stata assicurata dall’applicazione di definizioni comuni per concetti inizialmente disomogenei e da una metodologia uniforme per l’analisi dei bilanci. Oltre 6.000 esperti in tutto il Meccanismo di vigilanza unico (MVU) hanno esaminato nel dettaglio più di 800 singoli portafogli, svolgendo fra l’altro un’analisi accurata della qualità dei crediti di 119.000 debitori verso le banche.

Per quanto riguarda i risultati essenziali della valutazione approfondita sulle 130 maggiori banche dell’area dell’euro:

 Sono state individuate carenze patrimoniali pari a 25 miliardi di euro per 25 banche partecipanti;

 Il valore degli attivi bancari deve essere corretto per 48 miliardi di euro, di cui 37 miliardi non hanno generato carenze patrimoniali;

 La carenza di 25 miliardi di euro e l’aggiustamento del valore degli attivi pari a 37 miliardi implicano un impatto complessivo sulle banche di 62 miliardi;  Sono stati rilevati ulteriori 136 miliardi di euro di esposizioni deteriorate;

 Lo scenario avverso della prova di stress diminuirebbe il capitale delle banche di 263 miliardi di euro, riducendo la mediana del coefficiente di CET1 di 4 punti percentuali, dal 12,4% all’8,3%.

In 12 delle 25 banche la carenza patrimoniale è già stata coperta con aumenti di capitale pari a 15 miliardi di euro nel 2014. Gli istituti che presentano carenze sono tenuti a predisporre piani patrimoniali entro due settimane dall’annuncio dei risultati. Per colmare le carenze di capitale le banche avranno fino a nove mesi di tempo. L’AQR ha evidenziato che a fine 2013 il valore contabile degli attivi bancari deve essere corretto per un ammontare di 48 miliardi di euro, che confluirà nei bilanci o nei requisiti prudenziali delle banche. Inoltre, sulla base di una definizione standard di esposizioni deteriorate, ossia non performing60, l’esame ha messo in luce che tali esposizioni bancarie sono aumentate di 136 miliardi di euro, portandosi in totale a 879 miliardi, La valutazione approfondita ha inoltre rilevato che lo scenario avverso ridurrebbe di circa 263 miliardi di euro il capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1, CET1) delle banche, nei 130 schemi relativi alle singole banche la BCE distingue tra le carenze patrimoniali individuate in sede di AQR e quelle determinate dallo scenario di base e dallo scenario avverso della prova di stress. La valutazione approfondita integra le due voci. Gli schemi,

97

inoltre, forniscono ulteriori informazioni importanti sulle singole banche, riguardanti ad esempio le emissioni di strumenti di capitale già effettuate nel 201461.

Analisi dei risultati del Comprehensive assessment per le banche italiane

Secondo le informazioni oggi rese pubbliche dalla BCE, alla fine del 2013 nove banche italiane (delle 15 prese in considerazione nel Comprehensive assessment) presentavano potenziali carenze di capitale, per complessivi 9,7 miliardi62 (tabella 2.10 colonna D), se si tiene conto degli aumenti di capitale perfezionati tra gennaio e settembre 2014, illustrati nella colonna E della tabella, le potenziali esigenze di capitale interessano quattro banche63, per un ammontare più contenuto (3,3 miliardi, colonna F). Il risultato deriva in tutti i casi dallo stress test. Nessuna banca italiana registra infatti carenze di capitale in base all’AQR (colonna G della tabella), in quanto gli aumenti di capitale realizzati dalle banche italiane tra il Gennaio e il Settembre del 2014 hanno interamente colmato la distanza complessiva di 3,3 miliardi che si registrava nel dicembre del 2013 rispetto al requisito dell’8% (colonna A). Gli aumenti di capitale effettuati dalle banche italiane nel periodo Gennaio-Settembre 2014 non costituiscono però le uniche misure idonee a coprire le potenziali carenze rese note dalla BCE, nella colonna infatti sono riportate le ulteriori misure di rafforzamento patrimoniale decise nel corso di quest’anno, non riportate insieme a quelle della colonna E, esse sono connesse prevalentemente con cessioni straordinarie di attivi, completamento di procedure di autorizzazione all’utilizzo di modelli interni avviate da tempo, rimozioni di requisiti patrimoniali specifici. Tenendo conto di queste misure le potenziali carenze si riducono da 3,3 a 2,9 miliardi (colonna I) e interessano due banche: Banca Carige e Banca Monte dei Paschi di Siena, da tempo all’attenzione della vigilanza. Tali carenze sono interamente riconducibili allo scenario avverso dello stress test. Questi risultati confermano la solidità complessiva del sistema bancario italiano, nonostante i ripetuti shock subiti dall’economia italiana negli ultimi sei anni la crisi finanziaria mondiale, la crisi dei debiti sovrani, la doppia recessione. La colonna I, riporta anche il totale delle eccedenze di capitale dei 13 gruppi bancari in

61 Il rapporto aggregato contenente gli esiti completi dell’esercizio per tutte le banche è reperibile online all’indirizzo: http://www.ecb.europa.eu/ssm/assessment/html/index.en.html.

62 Banco Popolare, Banca Popolare dell’Emilia Romagna (BPER), Banca Popolare di Milano (BPM), Banca Popolare di Sondrio, Banca Popolare di Vicenza, Banca Carige, Credito Valtellinese, Banca Monte dei Paschi di Siena (MPS), Veneto Banca.

63 Banca Popolare di Milano (BPM), Banca Popolare di Vicenza, Banca Carige, Banca Monte dei Paschi di Siena (MPS).

98

surplus rispetto alle soglie prefissate nel Comprehensive Assessment. Tali eccedenze assommano a 25,5 miliardi, ciò indica che, nel sistema bancario italiano nel suo complesso, esiste un ampio margine di capitale in eccesso rispetto ai requisiti fissati nell’esercizio.

Tabella 2.8 Risultati del Comprehensive Assessment per le banche italiane

(1) Eccedenza/carenza di capitale rispetto alla soglia dell'8% di CET1 Ratio rilevata al 31/12/2013. -(2) Eccedenza/carenza Rispetto alla soglia dell'8% di CET1 Ratio rilevata al 31/12/2013. -(3) Eccedenza/carenza rispetto alla soglia del 5,5% Di CET1 Ratio rilevata al 31/12/2013. – (4) Eccedenza minima o carenza massima rilevata al 31/12/2013. - (5) Principali misure di rafforzamento perfezionate tra gennaio e settembre 2014. - (6) Informazioni direttamente ricavabili dai risultati pubblicati dalla BCE. - (7) altre misure di rafforzamento, in aggiunta a quelle riportate nella colonna E, decise nel 2014. -(8) I totali Riportati nelle colonne D, F, G e I non possono essere ottenuti

applicando la formula indicata in cima a ciascuna colonna, che vale invece solo per i dati relativi alle singole banche.

99

2.5 UN CONFRONTO INTERNAZIONALE TRA I SISTEMI