• Non ci sono risultati.

2. L’IMPATTO DI BASILEA 3 SUL CAPITALE DELLE BANCHE

3.1. Premessa

Come abbiamo visto, il capitale ricopre un ruolo fondamentale in riferimento all’impresa bancaria a causa della vastità degli effetti che la crisi di una banca può generare sulla stabilità dell’intero sistema economico/finanziario, la dotazione patrimoniale intesa quale insieme di risorse messe a disposizione degli azionisti per garantire la solvibilità delle imprese ha quindi come primo compito quello di fungere da garanzia per i creditori, e in un’accezione più ampia per tutti gli stakeholder, ossia coloro che sono portatori di interessi verso l’azienda (clienti, fornitori, potenziali nuovi investitori, ecc.). In particolare, da una parte, il compito delle Autorità di Vigilanza di garantire la solidità del sistema finanziario e quindi la tutela dei creditori, e dall’altra l’esigenza dell’istituto di credito di raggiungere il suo obiettivo di creazione di valore e perseguimento dell’attività in condizioni di solvibilità, hanno portato a considerare il capitale nel suo duplice aspetto sia regolamentare che gestionale, la banca quindi nello scegliere come investire il proprio capitale secondo logiche di efficienza operativa e di massimizzazione della redditività sarà soggetta a vincoli regolamentari che le autorità di vigilanza impongono in considerazione della particolare attività svolta e dell’influenza che il settore bancario/finanziario ricopre all’interno del contesto sociale ed economico. Gli Intermediari finanziari nello svolgimento della loro attività fronteggiano una serie di rischi (di credito, di liquidità, di mercato, ecc.), come normalmente accade per qualsiasi attività imprenditoriale in quanto il rischio rappresenta un fattore intrinseco nell’attività stessa. Tale assunzione di rischi produce di conseguenza un utile che va a remunerare i diversi fattori produttivi impiegati come risorse umane, investimenti, tecnologie, copertura di eventuali perdite. Il capitale fornito dagli azionisti rappresenta quindi l’elemento centrale di tale processo, tuttavia esso è una risorsa costosa e scarsa che va adeguatamente remunerata, è perciò necessario che essa venga gestita in modo efficiente e allocata in maniera ottimale fra le diverse aree di business della banca in modo da

112

massimizzare il profitto a parità di rischio assunto, la banca deve quindi selezionare le diverse aree di business che sono in grado di meglio remunerare il capitale impiegato. La gestione del capitale si lega in questo caso alla creazione di valore che è l’obiettivo ultimo di qualsiasi attività imprenditoriale, il management ha quindi il compito di decidere la tipologia ed il volume di rischi che vuole assumere, e dopo aver raccolto la dotazione patrimoniale necessaria allocare il capitale tra le diverse business unit favorendo quelle in cui gode di un vantaggio competitivo che sono in grado di produrre il flusso di utili desiderato e che quindi accrescono il valore della banca68. Tale processo naturalmente non ha luogo una volta per tutte ma necessità di continue ricalibrazioni conseguenti ai risultati ottenuti, per esempio un’area che non consegue l’obiettivo minimo prestabilito in termini di redditività dovrà essere ridimensionata o addirittura abbandonata. Il processo di gestione del capitale comporta decisioni di natura strategica operativa e finanziaria, che esige l’operato congiunto ed equilibrato di diversi centri di responsabilità aziendali:

 Risk Management: Misura l’entità, la tipologia e l’origine dei rischi attualmente fronteggiati dalla banca, producendo report tempestivi ed aggiornati per la direzione delle diverse unità operative e per il top management, inoltre ha il compito di suggerire politiche di ottimizzazione e diversificazione del rischio;  Alta Direzione: Ha il compito di formulare dopo un’attenta analisi delle

opportunità e dei rischi, una strategia complessiva per massimizzare la redditività del capitale della banca.

 Direzione finanziaria: Pianifica il reperimento delle risorse necessarie a perseguire gli obiettivi di crescita così stabiliti, ottimizzando la struttura del passivo e minimizzando così il costo del capitale;

 Direzione Pianificazione: Redige per le singole business unit budget compatibili con gli obiettivi fissati dall’alta direzione tenendo conto dei rischi fronteggiati dalle singole unità. Col supporto del Risk Management alloca tra le diverse aree il capitale raccolto dalla direzione finanziaria e ne calcola la performance aggiustata per il rischio69.

68 La dottrina economica infatti ci suggerisce che solo le imprese che godono di un vantaggio comparato sono in grado di ottenere nel tempo rendimenti maggiori di quelli coerenti con il grado assunto (Contestable market), identificando quindi le aree in cui la banca gode di un vantaggio competitivo è possibile generare rendimenti maggiori di quelli prodotti dai suoi concorrenti.

113

Grafico 3.1 Le funzioni aziendali coinvolte nella gestione del capitale e nella creazione di valore

Il patrimonio di un’istituzione finanziaria non risponde solo alla funzione di cuscinetto per l’assorbimento dei rischi e la copertura di perdite, ma ha anche altre finalità infatti esso è un’opzione sulle ristrutturazioni future in quanto permette di elaborare le necessarie strategie di rilancio aziendale o ridefinizione delle attività come per esempio operazioni di acquisizioni/fusione, inoltre un’adeguata dotazione patrimoniale consente alla banca di non trovarsi costretta a raccogliere fondi sul mercato nelle fasi economiche negative70, e di poter elaborare le proprie strategie di ripresa o espansione senza lasciarsi condizionare dal contesto esterno sfavorevole, il capitale concorre anche alla formazione della reputation della banca verso gli stakeholder71, grazie alla quale la banca può estendere più facilmente il reticolo delle relazioni di clientela, fornitura, investimenti in

70 Per esempio quando la quantità di nuovo capitale a rischio è più limitata oppure le condizioni di emissione sono più penalizzanti e comportano un costo maggiore rispetto a condizioni di mercato normale

71 In economia con il termine stakeholder (o portatore di interesse) si indica genericamente un soggetto (o un gruppo di soggetti) influente nei confronti di un'iniziativa economica, che sia un'azienda o un progetto (una banca in questo caso). Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: i clienti, i fornitori, i finanziatori come banche e azionisti (o shareholder), i collaboratori, ma anche gruppi di interesse locali o gruppi di interesse esterni, come i residenti di aree limitrofe all'azienda e le istituzioni statali relative all'amministrazione locale. MASSIMIZZAZIONE DEL VALORE ALTA DIREZIONE (Elabora la Strategia Complessiva) AUTORITA' DI VIGILANZA (Vincoli Regolamentari) PIANIFICAZIONE (Allocazione budget rischio e rendimento) RISK MANAGEMENT (Misura e ottimizzazione dei rischi) TESORERIA (Minimizzazione costo del capitale)

114

capitale umano, questo perché il capitale rappresenta un elemento di assicurazione nei confronti dei soggetti portatori di interessi verso la banca. Dopo tali considerazioni i fattori che influenzano il grado di patrimonializzazione ottimale di una banca sono:

 I requisiti patrimoniali imposti dall’autorità di vigilanza: Come abbiamo abbondantemente parlato nei capitoli precedenti la banca è tenuta ad osservare dei ratio patrimoniali minimi imposti a fini prudenziali in conseguenza del particolare ruolo svolto da essa nel contesto economico;

 Piani di sviluppo aziendali e grado di rischio assunto: In base infatti alle strategie future e alla rischiosità dei progetti che vuole mettere in atto essa dovrà detenere una quantità più o meno ampia di capitale;

 Possibilità di integrazione e operazioni di M&A: In base alle operazioni che la banca vuole porre in essere può essere consigliabile un più consistente free capital disponibile per nuovi investimenti;

 Condizioni del mercato dei capitali: Possono rendere più o meno agevole e conveniente la raccolta di nuovi mezzi patrimoniali;

 Il rating desiderato: la reputazione che la banca ha all’esterno non solo presso i potenziali futuri finanziatori ma verso la totalità degli stakeholders.

Nel prosieguo del capitolo ci concentreremo sul ruolo gestionale svolto dal capitale bancario, offrendo una cornice integrata della gestione del capitale e della creazione di valore. In primo luogo, l'attenzione viene rivolta alla quantificazione del complessivo fabbisogno di capitale e ai meccanismi di integrazione dei rischi diversi, in secondo luogo, occorre soffermarsi sul tema della creazione di valore e in particolare sui problemi connessi alla stima del "costo" del capitale, cioè il tasso di rendimento equo che gli azionisti possono attendersi sul proprio capitale, illustrando delle metodologie alternative, poi si introducono i principali passaggi da affrontare per realizzare un efficace processo di allocazione del capitale che comprende l'assegnazione ideale del patrimonio alle diverse unità di business, illustreremo poi alcune misure per la valutazione della performance del capitale per vedere se la banca sta creando valore o lo sta distruggendo. Vedremo infine come la banca in base ai vincoli esogeni ed endogeni (soprattutto in relazione ai vincoli regolamentari) decide l’ammontare di capitale detenuto e come ne ottimizza la composizione.

115