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Le prassi negoziali territoriali: l’azione organizzativa

4. Le ricadute del modello produttivo dell’industria delle carni sulla salute e sulla sicurezza

4.3. Sicurezza e appalti nella filiera della carne suina nel distretto modenese

4.3.2. Le azioni di contrasto promosse dalle istituzioni e dalle parti social

4.3.2.1. Le prassi negoziali territoriali: l’azione organizzativa

Alla luce di queste considerazioni emerge che il tema degli appalti non può essere affrontato

disgiuntamente dai fenomeni di tutela della legalità. In questa cornice assume rilievo il ruolo

propulsivo delle organizzazioni sindacali che intervengono sul tema anche attraverso lo strumento

della negoziazione territoriale, bilaterale o trilaterale, di concerto con le istituzioni locali. Un esempio

in tal senso è rappresentato dal «Patto per il lavoro. Un nuovo sviluppo per una nuova coesione

sociale» sottoscritto il 20 luglio 2015 da tutte le componenti della società regionale, vale a dire

Regione Emilia Romagna, istituzioni locali, Università, Unioncamere, parti sociali datoriali e

sindacali, forum del terzo settore. Tra gli obiettivi perseguiti il Patto menziona il contrasto «di ogni

tentativo di infiltrazione nell’economia legale da parte della criminalità organizzata e la negazione

di diritti fondamentali nel lavoro, agendo su appalti, anticorruzione e gestione dei beni sequestrati e

confiscati». In quest’ottica il Patto mette in evidenza altresì la relazione intercorrente tra lavoro

irregolare e inosservanza delle norme in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro,

sottolineando l’urgenza di introdurre un nuovo piano regionale della prevenzione e di emanare una

legge di recepimento delle Direttive europee in materia di appalti

527

. Rispetto a tali aspetti la Giunta

regionale si è impegnata a presentare alle parti una proposta per un Testo Unico su appalti e legalità

che diventi legge regionale.

Sempre nella Regione è dello stesso tenore il Protocollo, questa volta bilaterale, sulla «trasparenza

negli appalti e la responsabilità sociale dell’impresa», sottoscritto dalle organizzazioni sindacali

territoriali e singole realtà cooperative. Si intende dare riferimenti, in particolare, al Protocollo

sottoscritto il 30 luglio 2015 tra il Gruppo Gesin Proges e le organizzazioni sindacali Cgil Parma,

Cisl Parma e Piacenza e Uil Parma e Piacenza

528

. Oltre all’applicazione dei contratti nazionali e degli

accordi collettivi con riferimento al settore produttivo in cui operano le cooperative, il Protocollo

526 C.DE MARTINO,M.LOZITO,D.SCHIUMA, Immigrazione, caporalato e lavoro in agricoltura, in LD, 2016, 2, p. 323 ss.

Il riferimento è anzitutto alla «Rete del lavoro agricolo di qualità» volto a selezionare le imprese agricole che, rispondendo ai requisiti richiesti ex lege per l’iscrizione, si qualificano per il rispetto delle norme in materia di lavoro. L’adesione delle imprese a tale Rete produce l’effetto di orientare l’attività di vigilanza, promossa dall’Ispettorato del lavoro o dall’Inps, in via prioritaria nei confronti delle imprese non iscritte.

527 Il riferimento è alla Direttiva 2014/24/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 26 febbraio 2014 sugli appalti

pubblici e che abroga la Direttiva 2004/18/CE. In Italia, il recepimento della Direttiva è avvenuto con l’emanazione del d.lgs. n. 50 del 2016 «attuazione delle Direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE sull’aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture». Le Direttive sono reperibili in https://eur-lex.europa.eu, consultato il 20 giugno 2019.

528 Il Gruppo Gesin Proges consiste in una cooperativa sociale che ha sede in diverse parti del territorio nazionale e che

opera nel settore educativo (nidi e scuole d’infanzia, comunità educative, assistenza ai disabili) e nel settore sociosanitario (servizi residenziali e domiciliari, centri diurni, reparti riabilitativi ed hospice). Le attività svolte da quest’ultima sono descritte nel relativo sito http://gesincoop.eu/, consultato il 20 giugno 2019.

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prevede che il Gruppo cooperativo prosegua nelle azioni già avviate in materia di legalità e

responsabilità sociale d’impresa, quali l’adozione di modelli di organizzazione, gestione e controllo

ai sensi del d.lgs. 231 del 2001 sulla responsabilità amministrativa degli enti collettivi per fatto di

reato, il rispetto delle norme contenute nel Testo Unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro, il

mantenimento della certificazione internazionale SA800 sull’etica e la responsabilità sociale e il

percorso di certificazione volto ad ottenere il Rating di legalità dall’Autorità garante della

concorrenza e del mercato. Il Gruppo cooperativo si impegna altresì ad utilizzare clausole sociali che

garantiscano, nel cambio d’appalto, l’ingresso dei lavoratori impiegati dall’appaltatore uscente e le

clausole sociali previste dalla normativa comunitaria e nazionale per favorire l’avvio al lavoro di

soggetti svantaggiati.

In linea con tale accordo si inserisce altresì l’istituzione dell’«Osservatorio Paritetico Territoriale

sugli Appalti» frutto di un’intesa tra le centrali cooperative del territorio Legacoop e Confcooperative

e le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil

529

. L’istituzione di tale Osservatorio è deputata

all’adozione di un’azione volta a garantire legalità e diritti nel sistema degli appalti pubblici e privati

in un’ottica di responsabilità sociale d'impresa

530

.

Gli accordi sinteticamente esaminati dimostrano come la tematica delle esternalizzazioni,

specialmente quando legata al fenomeno delle cooperative, si accompagni a un’azione di contrasto

all’illegalità, attraverso il monitoraggio di “indicatori-sentinella” quali il lavoro sommerso, i

fenomeni di sfruttamento del lavoro, il lavoro grigio con ricorso ad evasione fiscale e contributiva,

l’applicazione di CCNL che non sono riconducibili a quelli sottoscritti dalle organizzazioni sindacali

comparativamente più rappresentative e la violazione delle leggi in materia di salute e sicurezza

531

.

Tali accordi sono altresì indicativi di come la tematica delle esternalizzazioni sia affrontata e, in un

certo senso, governata attraverso la promozione di misure di soft law tese a garantire la trasparenza

della filiera produttiva attraverso procedure di scelta e di monitoraggio degli appaltatori e della loro

correttezza complessiva nel quadro della cd. responsabilità sociale d’impresa. D’altro canto, come

vedremo più approfonditamente nel terzo capitolo, proprio in tema di esternalizzazioni «la RSI

potrebbe agire in una fase preliminare, influenzando la selezione dell’appaltatore e/o del

subappaltatore o in una fase successiva, imponendo il rispetto dell’“etica” della committente

all’interno dell’intera filiera produttiva»

532

.

529 Accordo tra Legacoop Emilia Ovest, Confcooperative, Cgil Parma, Cisl Parma e Piacenza, Uil Parma e Piacenza, 18

maggio 2016.

530 L’Osservatorio offre un costante monitoraggio circa l’evoluzione normativa e giurisprudenziale in materia di appalti, al

fine di individuarne gli aspetti più problematici e di elaborare possibili soluzioni. L'Osservatorio si prefigge altresì l’obiettivo di creare una banca dati, accessibile liberamente dalle parti firmatarie, nella quale confluiranno una serie di dati relativi, in particolare, alle caratteristiche di trasparenza dell’appalto, alla corretta applicazione dei CCNL, al rispetto della clausola sociale e alla presenza di “cooperative spurie” sul territorio. Così GESIN, La tutela della regolarità e della legalità negli appalti al centro dell’accordo inedito tra Centrali cooperative e Organizzazione sindacali, 18 maggio 2016, in http://www.gesincoop.it/news/ultime-news/tutela-della-regolarita-della-legalita-negli.aspx, consultato il 19 giugno 2019.

531 A.MATTEI, Scomposizione dell’impresa, lavoro esternalizzato e inclusione sociale: azioni della negoziazione collettiva,

op. cit., p. 776 ss.

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In questa cornice rilevano altresì alcune iniziative sindacali assunte con il precipuo obiettivo di

contrastare il fenomeno dell’illegalità degli appalti nel settore agroalimentare nell’ambito del quale

si annidano, come abbiamo visto, diffusi fenomeni di sfruttamento del lavoro. È il caso, in particolare,

del Protocollo nazionale «La forza dell’Agire Comune – le regole per Appalti e Legalità» sottoscritto

a Roma il 26 marzo 2018 da Filcams, Filt e Flai Cgil con l’obiettivo di garantire un coordinamento

tra le suddette confederazioni ai diversi livelli, territoriale, provinciale e di delegazione

533

. Tra le

esigenze richiamate dal Protocollo emerge la necessità di stabilire una demarcazione netta tra le

attività svolte nell’ambito del processo di lavorazione e trasformazione dell’industria alimentare e

quelle svolte all’interno della logistica e dei servizi. A ben guardare, secondo le parti sociali si

tratterebbe di una circostanza necessaria al fine di individuare la corretta applicazione dei contratti

nazionali a seconda del settore produttivo di riferimento. L’intento è altresì quello di sollecitare

l’intervento di alcune modifiche legislative in materia di rappresentanza

534

e il contrasto del

fenomeno delle cooperative spurie e più in generale dell’illegalità e/o elusione normativa nell’ambito

del sistema degli appalti

535

. A tal fine le parti si impegnano a sottoscrivere il «protocollo di buone

pratiche e di linee guida» per la tutela del lavoro, per la legalità del sistema degli appalti e per la

costruzione di una contrattazione di sito e di filiera

536

.

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