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leaving king’s bay

Nel documento 52° Festival dei Popoli (pagine 38-40)

Italia, 2011, MiniDV, 75’, col. Regia: Claudia Cipriani Fotografia: Claudia Cipriani, Valentina Barile

Montaggio: Valentina Andreoli Suono: Massimo Parretti Produzione: Koska sas, Ghira Film Film realizzato con il contributo di Filmmaker Festival, Vita Magazine, Innovasjon Norge Produzione: Koska sas Contatti: Niccolò Volpati Tel: +39 02 46 88 63

Email: nicovolpati@fastwebnet.it Prima mondiale

world Premiere Claudia Cipriani si è laureata in filosofia a Milano, frequentando i corsi della Scuola Civica di Cinema, Tv e Nuovi Media. Giornalista per diversi anni prima di dedicarsi alla regia come freelance per alcuni canali Sky- Italia, è stata anche consulente per mostre allestite presso la Triennale di Milano ed è regista di film musicali, videoclips, pubblicità e reportages. Tra i suoi lavori, i documentari Ottoni a Scoppio (2003, menzione speciale Premio Bizzarri), La guerra delle onde (2008 – Ceska Tv).

Claudia Cipriani graduated in philosophy and got a diploma at the Scuola Civica di Cinema, Televisione e Nuovi Media in Milan. Before working as a director, she was a professional journalist. She worked as director and author with Sky-Italy Tv and collaborated as a consultant for various exhibitions at the Museum “Triennale” in Milan. She is a free-lance director of musical films, videos, commercials and reportages. Among her documentary works: Ottoni a Scoppio (2003, special mention Bizzarri), La guerra delle onde (2008, Ceska Tv). Filmografia

2011: Lasciando la baia del re 2008: La guerra delle onde 2003: Ottoni a scoppio 2004: Danae

Baia del Re, quartiere popolare alla periferia di Milano. In una scuola-non scuola i destini di una ragazzina e di un’insegnante s’incrociano. Valentina e Claudia si conoscono e imparano l’una dall’altra, affidandosi sem- pre più al mezzo filmico per scambiarsi pensieri, parole e sguardi. Lentamente il rapporto maestro-allievo si tramuta in una relazione di amicizia che verrà messa alla prova dalla vita e dalle sue imprevedibili svolte. Fino ad un viaggio – reale e sognato al tempo stesso – verso l’ultimo avamposto umano nel mare Artico. La- sciando la baia del Re racchiude e alterna diverse trame: il racconto doloroso e terapeutico di una perdita, il diario di una relazione che si sviluppa e si approfondisce giorno dopo giorno, il ritratto di una comunità ‘diffi- cile’, la cronaca di un viaggio intrapreso tra le meraviglie dell’Artico e la minaccia costante degli orsi polari. Il film è un’opera unica, frutto di un’esperienza irrepetibile. (c.c.) Lasciando la baia del Re “è una dichiarazione di amore e di rabbia”. (C.Cipriani)

“Baia del Re” is a neighbourhood on the outskirts of Milan. In a particular kind of school the destinies of a young girl and a teacher cross each other. Valentina and Claudia start learning from each other, also by using the filmic mean, every day more and more, in order to exchange thoughts, words, looks. Slowly the relation- ship between the teacher and the student becomes a friendship that will have to face the hardship of life and its unpredictable turns. They also will take a trip until the last human settlement in the Arctic. Lasciando la baia del Re contains several plots: the painful and therapeutic story of a loss, the diary of a relationship that grows and deepens day by day, the portrait of a ‘difficult’ community, the chronicle of a travel through the wonders of the Arctic, with the constant threat of polar bears. A unique film, that comes from a unique experience. (c.c.) Lasciando la baia del Re is “a declaration of love and anger.” (C.Cipriani)

39 MARTíN SOLá

mensaJero

messenger

Argentina/Germania/Spagna, 2011, HDV, 85’, b/n

Regia e sceneggiatura: Martín Solá Fotografia: Gustavo Schiaffino Montaggio: Martín Solá, Sergio Subero

Suono: Jonathan Darch, Jordi Juncadella, Omar Mustafá Produzione: 996 films, Observatorio, Weltfilm, Imposible Distribuzione: 996 films Contatti: Mario Durrieu Tel: + 54 11 4773 7792

Email: m.durrieu@996films.com.ar Prima internazionale international Premiere Martín Solá è nato in Argentina nel 1980. Ha ottenuto il diploma in Documentario di creazione presso l’Observatorio di Barcellona, dove insegna dal 2008. Nel 2010 è stato responsabile del laboratorio del Master in Documentario di creazione della URJC e dell’Observatorio di Madrid. Martín Solá was born in Argentina in 1980. He received a degree in Documentary of creation at the Observatorio in Barcelona, where he is also teaching since 2008. In 2010 he was head of the laboratory of the Master in Documentary of creation of URJC and of Observatorio in Madrid. Filmografia

2011: Mensajero 2008: Caja Cerrada Àpát a casa de familia

Ambientato tra le montagne e gli altipiani del nord dell’Argentina, il film testimonia l’esperienza, al tempo stesso spirituale e fisica, degli abitanti del territorio, sospesi tra la ricerca materiale di un lavoro e il ricorso alla religione come cura, come iniezione di speranza. La storia di Rodrigo, messaggero di una comunità lo- cale che decide di andare a lavorare in una salina, diventa il punto di partenza per un viaggio visionario, in cui sono la vita stessa delle persone, le loro speranze e i loro pensieri, ad essere elaborati in uno stile ipnotico e quasi astratto, senza per questo perdere di crudo realismo. (d.d.) “Sono interessato a mostrare un viaggio che non sia solo spostamento fisico, temporaneo, di un personaggio. Voglio che il protagonista lavori come un mezzo, un veicolo, che percorra spazi differenti, nei quali la luce, il suono e il tempo sono combinati (...). Cerco di portare il pubblico verso quel sentimento primigenio dell’unione tra le persone e lo spazio che ci circonda”. (M. Solá)

Set in the mountains and in the plateaus of Northern Argentina, the film displays the spiritual and physical experience of the inhabitants of the region, caught between the material search for a job and the recourse to religion as a cure, as an injection of hope. The story of Rodrigo, the messenger of a local community who decides to go to work in a salt evaporation pond, becomes the starting point for a visionary journey, in which the lives of individuals, their hopes and thoughts are re-elaborated in a hypnotic and almost abstract style, which still remains starkly realistic. (d.d.) “I’m interested in showing a journey that isn’t only the physical, temporary movement of a character. I want the protagonist to work as a thread, as a vehicle, for covering different spaces, in which lights, sounds and time are combined (...). I seek to transport the audience to that primitive feeling of the union between people and the space that surrounds us.” (M. Solá)

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MERCEDES áLVAREZ

Nel documento 52° Festival dei Popoli (pagine 38-40)