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vakha i magomedPolonia, 2010, HDCAM, 12’, col.

Nel documento 52° Festival dei Popoli (pagine 58-60)

Regia, soggetto e sceneggiatura: Marta Prus

Fotografia: Mateusz Wajda Montaggio: Cecylia Pacura Produzione: Lodz Film School Distribuzione: KFF

Contatti: Katarzyna Wilk Tel.: +48 12 29 46 945 Email: [email protected] Prima italiana

italian Premiere Marta Prus è nata a Varsavia nel 1987. Dopo aver frequentato la facoltà di storia dell’arte all’Università di Varsavia, studia regia presso la scuola nazionale di Cinema a Łódz’, . Si è diplomata, specializzandosi in cinema documentario alla scuola di regia Andrzej Wajda Master School. Marta Prus was born in 1987 in Warsaw. Since 2009 she is a student of directing departement at the Polish National Film School in Łódz’, previously studied history of art at University of Warsaw. She graduated, with a specialization in documentary cinema, at Andrzej Wajda Master School of Film Directing.

Filmografia

2010: Vakha i Magomed

Vakha si occupa del piccolo Magomed in ogni momento della giornata: in casa, agli allenamenti di kickbo- xing, nelle pause di svago, a passeggio per la città, a fare la spesa. Si percepisce che tra i due c’è un’intesa profonda che va oltre le parole ma che è possibile rintracciare in ogni gesto, in ogni sguardo. Vakha e Ma- gomed sono profughi ceceni che hanno trovato rifugio a Varsavia. Non ci viene raccontato cosa sia successo loro nel passato o come siano arrivati lì, ma si intuisce che hanno vissuto momenti molto drammatici. Il film preferisce scorrere tutto nel presente: un presente fatto di pace, di piccole certezze quotidiane e di amore. L’amore, luminosissimo, tra un padre e un figlio. (a.l.) “Fin dall’inizio volevo realizzare un film che mostrasse la vita dei rifugiati in una prospettiva differente. Sono rimasta molto colpita da Vakha, che faceva tutto il possibile per dare a suo figlio un’infanzia normale e per prepararlo alla vita adulta. In ogni situazione mantenevano la loro dignità, e la dignità è la forza della vita”. (M.Prus)

Vakha takes care of the little Magomed in every moment of the day: at home, at kickboxing training, during spare time, while walking in town and while doing the shopping. Between the two there is clearly a very good relationship, which goes beyond words, but which can be found in every gesture and in every look. Vakha and Magomed are Chechen refugees who have found asylum in Warsaw. We are not told what happened in their past, nor how they got there, but we can sense that they had to go through something tragic. The film prefers to focus entirely on the present: a present made of peace, of small daily certainties and of love – the shining love of a father and son. (a.l.) “From the very beginning I wanted to make a movie about refugees that would show them from a different perspective. I was strongly impressed by Vakha, who made everything he could to create a normal childhood for his son and tried to prepare him for an adult life. They maintained in every situation the dignity, and the dignity is the power of human’s life.” (M. Prus)

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FLORIAN HEINZEN-ZIOB

wachstum

growth

Germania, HD, 2011, 23’, col. Regia, soggetto e sceneggiatura: Florian Heinzen-Ziob

Disegni: Florian Heinzen-Ziob, Katharina Huber, David Jansen Fotografia: Florian Heinzen-Ziob Montaggio: Florian Heinzen-Ziob Suono: Marcus Zils

Musica: Andreas Kächer, Julia Kortowski

Con la consulenza di: Dietrich Leder Produzione: Academy of Media Arts Cologne

Contatti: Florian Heinzen-Ziob Email: [email protected] Prima italiana

italian Premiere Florian Heinzen-Ziob è nato a Düsseldorf nel 1984. Ha lavorato come assistente alla regia e montatore per produzioni teatrali, animatore e graphic designer presso una società di postproduzione di Amburgo. Dal 2006 studia presso l’Accademia di Media Art a Colonia. Nel 2007 ha girato un documentario dal titolo Konserwacja sul campo di concentramento di Auschwitz- Birkenau in Polonia. Nel 2010 ha partecipato a due mostre sul tema delle migrazioni, a Royan e a Berlino. Florian Heinzen-Ziob was born 1984 in Düsseldorf. He worked as assistant director for theatre productions and as cutter, animator and graphic designer at a postproduction company in Hamburg. Since 2006 he studies at the Academy of Media Art Cologne. In summer 2007 he filmed at the former extinction camp Auschwitz-Birkenau Poland the documentation Konserwacja. In the year 2010 he took part in two exhibitions on the topic migration in Royan and in Berlin.

Filmografia 2011: Wachstum 2008: Kubus 2008: Praktikant 2008: Konserwacja 2006: sms

L‘albero di ciliege del giardino dei nonni era il più bello di tutto il quartiere. Ha accompagnato il protagonista per tutta l‘infanzia, scandendo il ritmo delle stagioni con le sue metamorfosi: spoglio durante l‘inverno, stracolmo di frutti a primavera, quando le ciliegie erano prese d‘assalto dagli uccelli e si temeva che non bastassero per la con- serva. Il fenomeno della crescita innesca nel bambino una catena di acute osservazioni e di riflessioni alimentate da quello che impara a scuola: la nascita della vita sulla terra, l‘evoluzione della razza umana, la crescita dei ri- sparmi depositati in banca. Esplorare questa galassia complicata è un‘impresa ardua per una mente così giovane: ecco allora arrivare in soccorso l‘equipaggio di Star Trek. Realizzato con una tecnica di animazione ingegnosa ed efficace, il film si dirama in una moltitudine di direzioni diverse, tante quanto sono i significati e le applicazioni del termine ‘crescita‘. (a.l.) “Fin da bambino sognavo di fare esperimenti pericolosi e ricerche con libri difficili, cose che nessun altro avrebbe capito. Growth mi ha permesso di fare proprio questo: ricerche, esperimenti ed inediti accostamenti tra idee. Nonostante questo, non è venuto fuori niente di davvero pericoloso”. (F. Heinzen-Ziob)

The cherry tree in the grandparents’ garden was the most beautiful one in the whole neighborhood. It accompa- nied the protagonist for his whole childhood, marking the seasons through its metamorphoses: bare in winter, full of fruits in spring, when the birds came to eat loads of cherries and the family feared there would not be enough to make preserves. The phenomenon of growth leads the child to make a series of acute observations and consider- ations, which are nourished by what he learns in school: the beginning of life on earth, the evolution of the human race, the growth of savings deposited into the bank account. Exploring this complicated galaxy is a difficult feat for such a young mind: so here comes to the rescue the Star Trek crew. Made with an ingenious and effective anima- tion technique, the film follows many different directions, as many as the meanings and uses of the term ‘growth’. (a.l.) “Since I was a child I dreamed of doing dangerous experiments and research with complicated books, no one else would understand. The film Growth allowed me to do exactly this, researching, experimenting and connecting ideas in a new way. Even though, none of this was very dangerous.” (F. Heinzen-Ziob)

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KRISTOF BILSEN

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Nel documento 52° Festival dei Popoli (pagine 58-60)