CAPITOLO 3 Importazione e rilascio di organismi esotici ai fini di difesa biologica
3.10 Legislazione specifica in Europa
In assenza di specifica legislazione, per anni gli IBCAs sono stati importati e rilasciati a discrezione del singolo Stato, non necessariamente adoperando gli standard (EPPO 2010, 2010 a, 2010b; IOBC, 2010) riassunti in tabella 17, poiché non obbligatori, limitandosi a seguire le Convenzioni internazionali sottoscritte e la legislazione comunitaria d’appartenenza. Queste, tuttavia, sono lacunose e riguardano solo marginalmente lo specifico argomento.
Non essendo obbligatoria la valutazione del rischio, ovviamente non sono mai stati segnalati danni ambientali, per cui non è mai apparsa necessaria la registrazione dei BCAs. Ciò, tuttavia, ha anche significato, per alcuni di essi, la fuoriuscita dai programmi di difesa, anche se privi di qualsiasi rischio, a causa di un mercato troppo di nicchia per giustificarne i costi d’importazione (Ehlers, 2011), non trovandosi coinvolti in problematiche di interesse nazionale o internazionale.
Per risolvere queste e altre problematiche, diverse organizzazioni, spesso di concerto con la CE, hanno tentato di giungere a un protocollo ufficiale, che andasse a sostituire i molti ‘ufficiosi’. Essendo, tuttavia, quasi tutti gli Stati Europei firmatari della Convenzione di Rio, si sono trovati a dover assumere l’impegno di prevenire i rischi
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nella diffusione di specie esotiche, cercando di trovare un equilibrio tra autorizzazioni d’uso e cautela.
Negli anni, dunque, si è assistito a tentativi (Bale, 2011; Bigler et al., 2005), più o meno centrati, tutti comunque destinati a confluire nel ‘modulo unico’ scaturito dal progetto REBECA, riassunti in tabella 19:
Tabella 19 – Protocolli prodotti da Organizzazioni internazionali per la difesa delle piante.
Protocollo Data Organo
promulgante Contenuti ed elementi di novità
‘Code of Conduct for the Import and release
of Exotic Biological Control Agents’ FAO
+ ISPM/IPPC–FAO
1996 FAO
Primo standard europeo onnicomprensivo per introduzione organismi utili e analisi del rischio.
Responsabilità autorità nazionali, importatori, esportatori. Raccomandazione ai Paesi di allineamento
legislativo sulle linee guida proposte. Valutazione impatto ambientale.
EPPO (‘European and
Mediterranean Plant Protection Organisation’) Standards 1998 – 2002 gruppo esperti EPPO + CABI Bioscence
Necessità di sistema di certificazione rapido ed efficiente, pratiche armonizzate per importazione invertebrati utili in Europa. Modellato su ‘Code of Conduct’ FAO. Seguito da 3‘Standards’ 1,2 per Paesi
membri. No microrganismi utili (inclusi in Reg. 1107/2009). 1EPPO Standard PM 6/1– ‘Safe use of biological control: first import of biological control agents for research
under contained conditions’
1999
(2010)
Importazioni a scopo di ricerca finalizzata al lancio, per valutazione di efficacia sotto contenimento di organismi utili. Standard di valutazione rischio ed
efficacia controllo. Mantenimento in condizioni controllate se sp. selvatica: no valutazione impatto ambientale. Livelli di precauzione appropriati al rischio
e al principio di cautela. Richiami a Dir. 77/93/EEC, 95/44/EC e 97/46/EC nel definire ambiti e criteri di contenimento degli ospiti necessari all’allevamento, se
impossibilità substrati artificiali. Se organismo noto, possibilità di studi su allevamento e metodi di
confezionamento. 2EPPO Standard PM 6/2 (‘Import and release of non – indigenous biological control agents’)e 6/3 (‘List 2001 (2010) e 2010
PM 6/2: importazione e lancio per controllo biologico diretto, a seguito di valutazione positiva del rischio. In tal caso, no necessità PM 6/1. Requisiti più severi di
PM 6/1.
PM 6/3 (‘Positive List’): liste di artropodi ‘sicuri’, diffusi in almeno 1 Stato EPPO, bypass PM 6/1 – PM
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of biological control agents widely used in
the EPPO region’)
6/2. Valutazione di nuove spp. aliene in nuovi Paesi EPPO, secondo il criterio ‘nessun effetto negativo, per 5 anni, in 5 Paesi’. Organismi inclusi: a) (Appendice I) agenti già disponibili, indigeni, introdotti o instaurati e largamente diffusi in almeno 5 Paesi appartenenti alla
regione EPPO, da almeno 5 anni. b) (Appendice II) agenti ‘classici’ di conclamato successo. Liste poi
confluite in progetto REBECA. c) Appendice III: dettagli su rimozione dalle liste di spp. ed evidenze
scientifiche a supporto. Progetto ERBIC4 1998 - 2002 Unione Europea
Valutazione rischi introduzione di organismi utili, impatto ambientale e su organismi non – target. Linee
guida snelle per paesi CE. Primi criteri dettagliati, basati su oltre 30 casi di studio europei con metodo
inondativo. ‘OECD Series on pesticides’ N.21 - Guidance for Information Requirements for Regulation of Invertebrates as Biological Control Agents (IBCAs) 2004 OECD
Simile a EPPO Standards. Valutazione rischio introduzione agenti di controllo biologico invertebrati in nuovi Paesi. Protocollo d'identificazione, definizione biologia ed ecologia, procedure di raccolta, valutazione potenziale di instaurazione e dispersione ambientale,
rischi per la salute, benefici ambientali, valutazione efficacia. Appendici: 1. guida per le richieste d'informazioni per l’introduzione di invertebrati utili; 2. guida per la regolamentazione di invertebrati già in uso; 3. bibliografia. Estremo rigore nella richiesta
d’informazioni.
‘Document on
information requirements for import
and release of Invertebrate biological control agents in European countries’ di IOBC/WPRS5 2003 CHIBCA6 su suggerimento IBMA7
Unione linee guida su introduzione agenti di controllo biologico invertebrati pre – esistenti nella WPR in testo
unico dettagliato, da proporre alle autorità competenti dei Paesi. Valutazione rischio secondo standard protocolli antecedenti. Revisione su base normativa vigente in Europa. Aggiornamenti ‘Positive List’ EPPO e procedure per scambio dei dati tra i Paesi, confluite in
REBECA. Proposta di gruppo europeo di esperti su organismi utili. Linee guida molto specifiche per
valutazione rischio, ma riduzione quantità dati richiesti. Guida metodologica progetto REBECA8 2006 – 2007 Commissio ne Europea nell’ambito
Piattaforma di studio e armonizzazione regolamentazione della difesa biologica in Europa. Adozione regole condivise. Parificazione di organismi
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del 6th Framework Programme
(2004)
e prodotti derivati. Definizione procedure valutazione del rischio efficienti, bilanciate, non restrittive. Diminuzione costi di registrazione biopesticides, elenco prodotti a basso rischio esentabili. Analisi costi/benefici. Confronto normative europee vigenti
con altri Paesi OECD, per tentare di svilupparne alternative o migliorarle. ‘Application Form’ per rilascio di licenze di utilizzo di invertebrati, modellato
sui pre – esistenti. ‘Guidance Document’, corollario con le informazioni da richiedere. Copre tutte le casistiche: organismi autoctoni, esotici, ricerca e lancio. Flessibilità delle procedure, plasmabili sulla
strategia di difesa e sull’area di lancio. Ipotesi di ufficializzazione come ‘EPPO Standard’. Procedura
non imposta come Direttiva o Regolamento UE.