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per una lettura francescana

Ho avuto occasione di conoscere Padre Giancarlo Mandolini, stu-dioso rigoroso e appassionato di arte dal punto di vista di San Fran-cesco, di cui bene interpreta lo spirito attraverso le opere di artisti dell’Umanesimo e del Rinascimento italiani.

La figura di Padre Giancarlo Mandolini si inserisce nello scena-rio ambientale dei francescani Frati Minori a Falconara Marittima (Ancona), dove il Convento francescano si erge in tutta la sua sem-plice suggestione per l’eredità spirituale del Santo fondatore.

Accanto alla grande Biblioteca Francescana, considerata un be-ne culturale universale nasce, per iniziativa del Prof. Armando Gi-nesi e del Nostro, la Pinacoteca Internazionale di Arte Francescana Contemporanea “In nome di Francesco”.

La Pinacoteca, oltre ad esporre in un vasto spazio di circa 800 metri quadrati una ricca e varia collezione di opere di artisti con-temporanei, noti e meno noti, provenienti dall’Italia, dall’Europa e dall’Africa, è e rimane, per volontà del suo direttore fra Giancarlo Mandolini, sia una realtà artistico-culturale viva e rinnovabile sia un polo spirituale e culturale di opere che documentano lo svilup-po del Cristianesimo nelle Marche e il consolidamento del france-scanesimo nel territorio.

Il Museo sviluppa la storia francescana nel tempo a partire da san Francesco d’Assisi, progredendo con Jacopone da Todi, da san Giacomo della Marca, da san Giuseppe da Copertino, da san Pie-tro d’Alcantara, da san Pasquale Baylon, a san Massimiliano Kolbe, sino ai giorni nostri.

Sono presentati dipinti a soggetto francescano di autori moder-ni e contemporanei tra cui Bruno da Osimo, Elvidio Farabollimoder-ni, Enzo Borri, Aya Nagy, Enzo Bonetti, Vittorio Amadio e Ciro Ca-nale.

Una sezione è dedicata alla scultura con opere in pietra, in cotto, in legno, in bronzo, in rame e in gesso.

L’opera di Giancarlo Mandolini dal titolo “Perugino a Fano per una lettura francescana” fu presentata presso la Chiesa Santa Maria Nuova di Fano con il Presidente della Fondazione della Cassa di Ri-sparmio di Fano Fabio Tombari e con la presenza di Bonita Cleri, Storica dell’Arte dell’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”.

Volume edito da Fondazione Cassa di Risparmio di Fano e stampa-to presso Artigrafiche STIBU di Urbania(PU).

L’autore con questo testo, pregevolmente illustrato, ha inteso sottolineare il profondo rapporto spirituale fra Umanesimo e fran-cescanesimo, sfatando l’idea di un’arte religiosa fuori dal tempo.

Il Nostro, infatti, prova grande ammirazione per le pale d’altare del Perugino, che da secoli ornano la chiesa di Santa Maria Nuo-va, di fronte alle quali fin da adolescente ne fu abbagliato emoti-vamente.

La motivazione quindi che spinge fra Mandolini, in questa ri-cerca minuziosa elegante delicata, è di dimostrare il rapporto fra cultura e francescanesimo attraverso la narrazione pittorica di Pie-tro Vannucci, detto il Perugino.

Il libro si apre con una meravigliosa introduzione di apertura poetica sulle creature dell’Universo, testimonianza del Dio vivente in ogni respiro della Terra.

L’arte sacra è il volto di un Dio salvifico, che è amore in un’alle-anza con l’uomo tra il bello e la fede. Si può affermare, quindi, che tutto il testo è un inno di gratitudine alla Bellezza del Creato.

Molti storici e critici d’arte hanno ben delineato la figura di Pie-tro Vannucci, detto il Perugino, attraverso l’unicità delle sue opere di elevata ispirazione classica, ma nessuno ha colto il carisma france-scano, che aleggia in modo tangibile in Santa Maria Nuova a Fano.

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L’abbandono contemplativo di fronte alle pale del Perugino, site nella chiesa, è un ritorno alle radici, alla storia, alla riflessione e alla preghiera rivolta alla santa genitrice di Dio: Maria. Secondo il No-stro tutta la produzione artistica di questo luogo sacro incarna lo spirito francescano, che trapela da ogni elemento sia esso pittorico scultoreo o decorativo. La bellezza artistica non è altro che espres-sione dell’Osservanza francescana, che si fa canto musica e danza in un inno a Maria. L’armonia estetica di forma e contenuto è l’ani-ma pulsante che vibra attraverso le pagine di Giancarlo Mandolini.

I capitoli si stagliano fra il Perugino, i suoi dipinti e l’Osservan-za francescana nel contesto in cui opera in una dimensione ma-riana. Indi con l’analisi critica delle due pale, che ornano l’altare:

l’Annunciazione e La Madonna in trono con il bambino e i santi, Mandolini va alla scoperta minuziosa delle geometrie nascoste, che racchiudono intimamente l’armonia del Creato.

In questa cornice risaltano i volti femminili, espressione di in-tensa mitezza, dolcezza e maternità, ma velata di tristezza, come presagio e attesa di un dolore per quel figlio che portano in brac-cio. La Pietà del Perugino sovrapposta alle pale della Madonna col bambino e dei santi, sta invece a rappresentare la sofferenza umana del Cristo, mentre La predella mariana, situata sotto la pala dell’al-tare può essere interpretata come un Magnificat in un’unità artisti-ca, evangeliartisti-ca, dottrinale e teologica.

In ultimo non poteva mancare secondo l’autore il capitolo de-dicato alla Madonna in trono con il Bambino e i santi a Senigallia.

“Arte e francescanesimo, vivendo nel tempo, s’incontrano mirabilmente, direi si baciano, in un corteggiamento ine-sauribile ed eterno”.

(G.M.)

Giancarlo Mandolini, frate minore, delegato per i Beni culturali e le biblioteche dei Frati Minori delle Marche, direttore della

pina-coteca internazionale In nome di Francesco e della biblioteca Fran-cescana e Picena di Falconara Marittima.

Ha pubblicato: Un uomo al di là dell’effimero (quattro edizioni), Uno Scrigno nel Bosco (1995), L’Arte della scagliola nel Barocco marchigiano (1997), Sante Brancorsini (2001), Distruggete quel convento (2003), Pacifico da Sanseverino (2007), Silvestro da Bo-logna e Gian Francesco Paltriniei, artisti nel dipingere la pietra di luna (2008), Ciro Pavisa - l’Arte, la Fede e la Natura (2009), P. Al-fredo Berta, per la Chiesa e nella Chiesa (2009), Un Santo, una Chiesa e una Fraternità (2010); nel medesimo anno, in collabora-zione: La Macchina volante settecentesca di fra Nicolò Betti e Frate Antonio (2011); nel 2012: P. Ferdinando Diotallevi e San France-sco e la pecorella di Osimo, nel 1013: La Beata Mattia, il suo mo-nastero, la sua gente; nel 2014: I Frati Minori nelle Marche - Il Pas-saggio del fronte - La Resistenza - Gli Sfollati - Gli Ebrei.

Ha curato: Un Centenario da ricordare (1997), Il Santuario del Be-ato Sante di Mombaroccio, il Responsorio di San Pasquale di Ga-spare Spontini (2000), I Frati Minori delle Marche missionari nel mondo (2002), In nome di Francesco (2005). Ha scritto quattro librettini di oratoria.