Gli allievi, in occasione del suo sessantesimo genetliaco, hanno dedicato a Luigi Rossi una raccolta di saggi (Ed. Plectica, Salerno, 2008) che si segnala per la varietà degli interessi e la originalità della documentazione consultata.. Nella introduzione Roberto Parrella delinea l'impegno didattico e di ricerca svolto da Rossi durante gli anni di impegno come docente universitario e come animatore della cultura.
Mariarosaria Colucciello approfondisce il tema della sua tesi di dottorato presentando le posizioni di Giovanni Paolo II circa la teologia della liberazione, evidenziando riscontri critici e, a volte, di decisa chiusura verso le applicazioni politiche dell'elaborazione dei teologici sudamericani. Infatti, il pontefice non è disposto a riconoscere come autentica liberazione un'azione di rivolgimento politico che neghi o ostacoli la libertà religiosa ed una autentica liberazione dello spirito. L'autrice, nel dar conto delle critiche mosse alla posizione del papa, fa riferimento ai condizionamenti impliciti della formazione di Woytila che ricordano le specifiche esperienze della Polonia comunista. Comunque, la Colucciello evidenzia anche l'evoluzione nelle posizioni di Giovanni Paolo II commentando il suo intervento a Puebla del 1979 e le tesi esplicitate lo stesso anno in Messico, quando non nasconde la sua propensione a schierarsi per i poveri. Tuttavia, le aperture sono di breve durata, perché in Brasile l'anno successivo ribadisce le posizioni di maggiore chiusura alle quali fa seguire anche interventi pesanti delle congregazioni romane sui vescovi brasiliani.
Castagna, approfondendo tematiche che sono oggetto della sue ricerche sulle relazioni tra Santa Sede e Stati Uniti, analizza le ripercussioni nei rapporti bilaterali per il viaggio in America del segretario di Stato Eugenio Pacelli. L'articolo si segnala per un’intelligente analisi della documentazione dalla quale è possibile ricostruire azione politico-diplomatica, formazione e propensioni personali dei vari rappresentati impegnati nel costruire le relazioni tra due protagonisti di vicende di primaria importanza nei successivi anni della guerra e del dopo guerra.
Carmen Scocozza fornisce un’articolata analisi della bibliografìa circa un tema di primaria importanza come quello della guerra fredda. La capacità di leggere le fonti edite in lingua le consente di fornire uno spaccato più preciso e accurato dei fatti e dei protagonisti impegnati a risolvere una crisi che sembra sfuggire di mano e far precipitare nell'olocausto atomico per i contrasti a Cuba circa i missili.
'Oltre la torre d'avorio". Un libro degli allievi per i sessantanni del prof. Luigi Rossi
Dopo la fine del bipolarismo è emersa come potenza a cui prestare particolare attenzione, la Cina. La dottoressa D'Auria fornisce uno spaccato dei progressi e delle involuzioni del gigante asiatico proponendo alcune riflessioni sulla crisi tibetana che ha richiamato l'attenzione dei media per alcuni mesi. La lettura delle vicende fornita dalla ricercatrice tiene presente le ripercussioni sulla classe dirigente e sulle élite politiche che in Cina si confrontano per guidare il processo di modernizzazione economica al quale corrisponde una scelta politica ancora di decisa conservazione.
A questo gruppo di ricerche relative a problematiche intemazionali si affiancano i lavori di giovani ricercatori impegnati a precisare problemi e vicende del Mezzogiorno.
Alfonso Conte, completando una serie di studi che hanno visto la pubblicazione di alcuni saggi, parte dal problema degli esposti a Salerno per affrontare una tematica più generale relativa all'organizzazione dell'assistenza pubblica nell'Ottocento. Le fonti archivistiche utilizzate consentono di procedere anche ad un’analisi comparativa circa l'applicazione della relativa legislazione negli stati regionali della penisola e in altri paesi d'Europa
Graziano Paiamara procede ad un risconto demografico dell'articolazione professionale a Salerno all'inizio dell'Ottocento per dar conto delle trasformazioni socio-economiche nella città, la quale sperimenta i cambiamenti indotti sia dalle riforme amministrative, sia dalla riarticolazione delle dinamiche produttive.
Carmine Pinto legge le vicende dell'Ottocento cilentano grazie al diretto coinvolgimento di una famiglia di patrioti presenti ed attivi nel periodo. Il carteggio consente di conoscere il reticolo di rapporti che lega esponenti della borghesia provinciale, la loro formazione, le frequentazioni, le aspirazioni, i sogni, le delusioni. Tra i personaggi analizzati emerge l'intreccio di relazioni tra i fratelli Magnone, Vincenzo Padula e Giovanni Matina, tutti coinvolti nella preparazione delle sollevazioni del 1848, della spedizione di Sapri e dall'azione di Garibaldi. Nelle lettere di Magnoni è possibile riscontrare gli sforzi per un’embrionale organizzazione di quei partiti che nel Mezzogiorno dopo le esperienze della prima metà dell'Ottocento sfociano nel confronto tra Destra e Sinistra storica. Si tratta di un impegno politico moderno al quale si affianca sempre la famiglia e la relazione clanica di gruppi presenti nei singoli paesi e pronti ad assicurarsi un’egemonia da mettere a disposizione della causa risorgimentale. La vicenda dei Magnoni testimonia il radicamento di questa partecipazione politica nel territorio che non è indotto dalle sollecitazioni esterne, ma solo rinverdito ed animato per dare concretezza ad aspirazioni che trovano riscontro nel profondo di un ceto.
Giuseppe Palmisciano analizza le fasi che portano alla divisione dell'antica diocesi di Capaccio ed alla costituzione di quelle di Vallo e di Diano che avrebbero dovuto contribuire a rendere più gestibile dal punto di vista religioso e sociale il sud della provincia di Salerno. Il tema non è nuovo, la particolarità della ricerca è nell'utilizzo delle fonti, fatto in modo comparativo tra documentazione
Grazia De Vita
conservata presso gli archivi vaticani e di recente pubblicata, e quella degli archivi napoletani, in precedenza trascurati. In tal modo è possibile cogliere tutti gli aspetti di una vicenda durata decenni e che trova una sua accelerazione per arrivare alla definitiva soluzione dopo il trauma del 1848.
Parrella nel suo contributo riprende un tema che il gruppo di Rossi ha già affrontato in un precedente saggio, approfondendo le dinamiche relative all'evoluzione della storia dell'università in relazione alla sua azione nel Regno Unito come contributo alla preparazione ed alla selezione dell'élite ed alla formazione della coscienza nazionale. La scelta dell'università e del tipo di studi nei ispettivi college diventa anche una spia per comprendere i processi che sovraintendono all'amalgama di questo gruppo dirigente ed alla circolarità delle élite, di conseguenza Parrella sostiene che si conferma la natura gerarchia delle istituzioni superiori inglesi per le precise graduatorie degli istituti superiori di cultura tra le classiche università, come quella di Londra, e quelle collocate in regioni più decentrate rispetto alla capitale.
Il curatore nella sua introduzione fa riferimento alla coralità delle ricerche e dell'attività del gruppo messo su da Rossi, perciò propone come titolo della raccolta "Oltre la torre d'avorio" per significare proprio l'impegno a travalicare la frequentazione accademica in una disponibilità ad animare iniziative culturali che fanno del magistero universitario anche e soprattutto una testimonianza etico-politica.