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Per questi anni la documentazione dei governatori nella regione egiziana non riguarda più il prefetto che tradizionalmente risiedeva ad Alessandria, ma nella stessa area sono attestati due praesides a capo dell'Aegyptus Iovia e dell'Aegyptus Herculia, probabilmente corrispondenti alle antiche epistrategie del Delta, con l'accorpamento dell'Eptanomia, nel Medio Egitto. L'estensione della Tebaide rimase invariata.87

La data della creazione di queste province è stata a lungo dibattuta ed è entrata nella complessa questione della datazione della Lista di Verona, dove compare la suddivisione tripartita dell'Egitto in Iovia Herculia e Tebaide. Tuttavia oggi è certo che la data della redazione di questa fonte sia il 314, non soltanto per la menzione delle province egiziane.88 Unito a questo l'emergere di nuovi

documenti, sembra un fatto ormai acquisito che le suddivisioni devono essere state create dopo il 314, l'ultimo anno in cui è attestato il prefetto Iulius Iulianus, e prima del 315, quando è attestato il praeses Aegypti Herculiae Aurelius Antonius. Questa cronologia si adatterebbe con il clima di distensione che si era creato tra Licinio e Costantino all'indomani dell'uscita di scena di Massimino e non pare casuale che il nome di queste province si rifacesse agli ideali politici della prima tetrarchia. A queste due aree se ne aggiunse una terza che apparentemente restò attiva solo pochi anni tra 322 e 324, l'Aegyptus Mercuriana, un'area corrispondente all'antica Eptanomia, che quindi venne di nuovo separata (vd. III. 2.1 e III. 3. 1).

Sulla politica imperiale di questo periodo, tuttavia, siamo meno informati ed è difficile trovare del materiale da confrontare con le fonti egiziane, visto che Licinio fu vittima della damnatio memoriae e il silenzio nelle fonti è visibile in più ambiti.89 Le fonti disponibili si riducono a Lattanzio e ad

Eusebio, che però descrivono l'imperatore come un nemico del cristiano Costantino e non sempre forniscono informazioni effettive, poiché ne fanno un ritratto che risente di influssi letterari.90

A questo si aggiunge che purtroppo non abbiamo una quantità di documentazione omogenea per tutte le aree amministrative dell'Egitto né per tutti gli anni del decennio 314-324. Siamo relativamente più informati sull'Aegyptus Herculia per la quale conosciamo due praesides Aurelius Antonius e Valerius Ziper in carica tra 315 e 321, attestati in un numero maggiore di documenti, mentre per l'Aegyptus Iovia e l'Aegyptus Mercuriana abbiamo più informazioni sugli ultimi anni in cui queste suddivisioni furono attive: conosciamo infatti un solo praeses Aegypti Ioviae, Isidorus, in

87 Sulle epistrategie vd. Thomas 1982.

88 Vd. Zuckerman 2002, pp. 622-624 per una sintesi del dibattito e ulteriore bibliografia, cfr. Porena 2003, p. 175 n.

127.

89 Per le fonti del diritto vd. Corcoran 1993; per la distruzione dei ritratti Smith 1997, pp. 188-189. Per le iscrizioni si

veda la voce sull'imperatore in DE, IV, pp. 979-1041 alle quali si sono aggiunte alcune iscrizioni dalla Frigia (Christol-Drew-Bear 1986, pp. 43-51) e un'altra da Venezia, pubblicata recentemente (Calvelli 2016).

carica probabilmente tra 322-324, e un solo praeses Aegypti Mercurianae, Sabinianus, in carica tra 323 e 324.

Quello che si può dedurre è che Licinio perseguì in Egitto una politica che mirava ad un controllo maggiore del territorio, con un numero maggiore di governatori a capo di aree più ristrette, seguendo in questo la politica di Diocleziano.

I personaggi a capo delle province inoltre, non pare abbiano ricoperto altre cariche al di fuori dell'Egitto e non sembrano aver avuto un prestigio particolare: Isidorus e Sabinianus sono attestati solo con il loro cognomen e se per Isidorus rimane il dubbio che questo sia dovuto all'esiguità delle attestazioni, per Sabinianus il fatto che non avesse il gentilizio sembra certo, visto che abbiamo anche petizioni a lui rivolte dove il nomen non compare.91 Valerius Ziper, come attesta il suo

cognomen, proveniva dalla Tracia ed è probabile che non avesse una ascendenza illustre. Il nomen Valerius potrebbe indicare che aveva fatto carriera sotto Diocleziano.

Nella Tebaide la cesura sembra meno evidente, visto che anche in precedenza tra i governatori non compaiono personaggi di rilievo, comunque si rileva che in questa provincia sono forse attestati due praesides col nomen Aurelius, dunque di un rango non elevato: Aurelius Aeneas e probabilmente Aurelius Herodes (vd. Tabella E e schede Aurelius Aeneas, p. 343 e Aurelius Herodes, p. 344).

Si ha dunque l'impressione che i governatori in carica tra 314 e 324 dovessero la loro ascesa soprattutto a Licinio e che fossero stati selezionati probabilmente in virtù dei loro meriti e della loro fedeltà, piuttosto che per il loro prestigio. Una conferma di un sicuro legame tra Licinio e Aurelius Antonius è il fatto che compare come ex-praeses in una lista di conti, in quanto aveva disposto la dedica di una corona per il compleanno del figlio dell'imperatore (P.Oxy. LXIII 3121).

Per quanto riguarda le misure più concrete, si nota che durante la carica di Aurelius Antonius sono ancora attestati ordini per la costruzione di edifici pubblici a Ossirinco, ma in P.Oxy. XVII 2113 vediamo anche che viene prescritto l'invio di un quantitativo di grano ad Alessandria perché poi raggiungesse Eraclea e Bisanzio, forse per le truppe stanziate nella Moesia Inferior e in Tracia.92

Si continua dunque ad osservare l'impegno dell'autorità nella costruzione di opere di pubblica utilità e allo stesso tempo l'impegno nel convoglio delle risorse verso il resto dell'impero (vd. III. 1. 3).

Con la fine del triennium di pace tra Licinio e Costantino, invece, si osservano nella documentazione relativa al praeses Mercurianae Sabinianus tracce di attività del governatore in ambito militare. Da P.Oxy. I 60 apprendiamo, infatti, che era stato emesso un ordine per la consegna di un quantitativo di carne a Nicopoli a un praepositus Valentinianus, probabilmente un ufficiale

91

vd. scheda Sabinianus, p. 309 e per i prescritti delle petizioni vd. IV. 3. 3.

militare, mentre in P.Oxy. XLV 3261 abbiamo un contratto dove ci si impegna a fornire delle reclute su ordine di Sabinianus e del dux, ai rr. 5-10:

ἐπειδὴ ἐπ- [ε]βλήθημεν παρασχεῖν τίρω[νας] νεολέκτους κατὰ κέλευσιν το[ῦ δια] σημοτάτου ἡμῶν ἡγε[μ]όνος Σαβινιανοῦ κατὰ πρόσταξιν [τ]οσ̣ῦ διασημοτάτ[ου] δουκὸς Βάρβα

«Poiché siamo stati incaricati di procurare reclute secondo l'ordine del nostro praeses vir perfectissimus Sabinianus, su prescrizione del dux vir perfectissimus Barba (...)»

È difficile dire se il dux in questo caso avesse emesso un ordine come autorità superiore al prefetto o meno sulla base di questo testo, dove i due ordini sono accostati e sembrano sullo stesso piano. Resta però un fatto che le due autorità emettono congiuntamente un ordine in ambito militare.

In P.Oxy. LIV 3758, infine, abbiamo una causa dove vediamo l'intervento di Sabinianus nel procurare delle vesti per l'esercito: le autorità cittadine, su ordine del governatore, avevano riscosso del denaro per l'acquisto di vesti a Tiro.

Emerge dunque un impegno del governatore in carica tra 323-324 che sembra collegabile allo sforzo bellico di Licinio contro Costantino. Non desta dunque sorpresa il fatto che con l'ascesa di Costantino avvengano altri cambiamenti nell'amministrazione della regione e i praesides in carica sotto Licinio vengano destituiti.

Sembra fare eccezione in questo caso la Tebaide. Tra i governatori attestati in questo periodo, il terzo praeses noto, Valerius Victorinianus, resta in carica tra 321 e 326, dunque anche dopo la sconfitta di Licinio, mentre nella documentazione, a differenza di quella relativa ai praesides delle suddivisioni dell'Aegyptus, non sembrano esserci tracce del legame tra Licinio e questa regione, neanche nell'ambito di rifornimenti per l'esercito. Rimane dunque il sospetto, pur nella differenza nella quantità di documentazione, che il governo della Tebaide non fosse oggetto dell'attenzione degli imperatori in questo periodo e che dunque sia stato meno toccato dalle dinamiche della politica imperiale rispetto alle altre province egiziane.

In conclusione l'intervento di Licinio nell'amministrazione provinciale dell'Egitto, per quello che possiamo comprendere dalle fonti in nostro possesso, si caratterizza soprattutto in un intervento di razionalizzazione, probabilmente finalizzato ad una migliore gestione delle risorse, in vista degli scontri che si profilavano contro Costantino. Dalla vittoria di quest'ultimo emergerà un altra fase di

cambiamento che tuttavia segnò parzialmente un ritorno alla tradizione e una valorizzazione della prefettura dell'Egitto, che era stata momentaneamente sospesa.