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1 3 Prefetti e praesides e le loro aree di competenza: una discussione di P.Oxy VIII 1101, P.Oxy

Un altro tema a lungo dibattuto, che è necessario discutere preliminarmente, è quello della sovrapposizione dell'autorità del prefetto a quella degli altri governatori delle province egiziane.

Lallemand in un contributo sull'istituzione dell'Aegyptus Iovia e Aegyptus Herculia pubblicato nel 1950 (le cui argomentazioni saranno ribadite nella monografia del 1964) sosteneva che il praefectus Aegypti e un praeses non potessero intervenire nello stesso territorio. La nascita delle province doveva dunque essere stabilita nel momento in cui comparivano nella documentazione le petizioni ai governatori dell'Herculia (allora completamente non attestati erano i governatori dell'Aegyptus Iovia) e scomparivano quelle rivolte al prefetto con sede ad Alessandria.

Al contrario però, altri studiosi hanno sostenuto che la giurisdizione dei praesides istituiti all'inizio del IV sec. (prima il praeses Thebaidos e poi a seguire quelli delle altre suddivisioni di Aegyptus Iovia, Herculia e Mercuriana) potesse essere concorrente a quella dell'autorità del prefetto di più antica istituzione residente ad Alessandria. Di questo avviso Hübner (che si opponeva alle argomentazioni del primo articolo di Lallemand), in parte Vandersleyen e infine De Salvo139 che,

citando i primi due, sosteneva che la sovrapposizione tra le due autorità nella documentazione non si potesse escludere definitivamente solo sulla base dell'argumentum e silentio proposto da Lallemand, ovvero dell'assenza di interventi del prefetto in altre aree.

Questo implicherebbe, da un punto di vista metodologico, che la creazione delle province non si possa stabilire in base ai documenti che attestano l'intervento di un governatore in una certa zona: l'assenza di documenti potrebbe essere smentita da nuove testimonianze o potrebbe essere dovuta alla casualità e non al fatto che questo governatore non avesse più autorità in quell'area.

Fermo restando che, come in ogni caso, la scoperta di nuovi documenti potrebbe apportare delle variazioni, si nota invece che, nonostante le numerose pubblicazioni sopravvenute negli ultimi decenni, la mancanza di documentazione relativa al prefetto d'Egitto rilevato da Lallemand tra 314 e 324 è tuttora confermata. D'altro lato, i documenti relativi ai praesides (quelli relativi all'Aegyptus Herculia e i pochi che attestano i praesides dell'Aegyptus Iovia e Mercuriana) sono tutti databili nel periodo in cui non sono più attestati prefetti, tra 314 e 324 e la lista dei governatori di Alessandria riprende almeno a partire dall'inizio del 325, quando è attestato Flavius Magnus (vd. scheda Flavius 139

Hübner 1953, p. 61 (dove afferma che i praesides acquisiscono un'autorità giudiziaria che prima spettava solo al prefetto) e 93-94 n. 11a; De Salvo 1964, pp. 37-38. Vandersleyen ammette che il prefetto doveva occuparsi di un'area diversa da quella dell'Aegyptus Herculia perché ritiene che l'assenza di prefetti della documentazione tra 314 e 324 sia dovuta al fatto che il governatore di Alessandria non interviene più nel Medio Egitto, l'area dalla quale proviene la quasi totalità della documentazione (Vandersleyen 1962, pp. 98-99). In seguito però ammette che il prefetto possa aver avuto un ruolo di supervisione sugli altri governatori delle province egiziane, almeno stando ai due documenti citati anche da De Salvo dove il prefetto Tatianus sembra intervenire nell'Augustamnica, P.Oxy. VIII 1101 e P.Oxy. XVII 2110 (Vandersleyen 1962, pp. 110-114 e scheda Flavius Eutolmius Tatianus, cfr. discussione).

Magnus, p. 193).

Come si avrà modo di sottolineare nella sezione dedicata alle province dell'Aegyptus Iovia ed Herculia, inoltre, la temporanea sospensione della prefettura e la suddivisione in aree più ristrette, coinciderebbe con il periodo in cui fu al potere Licinio e supporre la loro durata in questo breve lasso di tempo, non pone difficoltà dal punto di vista storico (vd. sotto III. 3. 1).

Sulla base della documentazione presa in esame in questo studio, non sono dunque emersi elementi per mettere in dubbio la tesi e il metodo di Lallemand, anzi alcuni argomenti addotti da De Salvo hanno perso forza140 e dei due documenti citati dalla studiosa a favore della concorrenza nella

giurisdizione, solo uno può lasciare aperta la possibilità dell'intervento del prefetto nell'Augustamnica, in un periodo più tardo.

Uno di questi, P.Oxy. VIII 1101, contiene una copia di un editto del prefetto Flavius Eutolmius Tatianus, in carica tra 367 e 370 (vd. scheda Flavius Eutolmius Tatianus, p. 271): l'editto proviene da Ossirinco, ma la città almeno fino al 374 doveva far parte dell'Augustamnica. Non sembra però una circostanza straordinaria il fatto che le copie degli editti di un governatore circolassero in aree che non erano di sua competenza.

Ad esempio, l'editto del praeses Thebaidos Aurelius Herodes in P.Oxy. IX 1186 (vd. scheda Aurelius Herodes), che è stato rinvenuto ugualmente ad Ossirinco, non può costituire prova del fatto che l'autorità del governatore della Tebaide fosse concorrente a quella del prefetto. Non ci sono dubbi, infatti, che l'autorità del praeses fosse limitata all'area della Tebaide e non potesse né essere sovraordinata a quella del prefetto né tantomeno estendersi alla provincia Aegyptus. D'altro lato rimane indubbio che la città di Ossirinco nel IV sec. non facesse parte della Tebaide, che al più comprese il nomo Hermopolites (vd. sotto discussione). Bisogna dunque dedurre che copie di editti circolassero indipendentemente dall'estensione dell'autorità di un governatore in una certa area, forse per essere utilizzati come precedenti.

A favore di questa ipotesi, potrebbe deporre una frase che troviamo in una petizione dell'archivio di Aurelius Sakaon. Nel documento, P.Sakaon 42, indirizzato al praeses Aegypti Mercurianae Sabinianus, quando si introduce la richiesta ai rr. 14-15 si afferma di voler ottenere un responso positivo:

κα[τ]ὰ τοὺς νόμους καὶ τὰς κελεύσις, ἡσ̣γσ̣εμών, secondo le leggi e gli ordini, tuoi, o signore, e

140

La studiosa affermava, ad esempio, che un analogo vuoto di documentazione relativa al prefetto si verificava tra 288 al 299 basandosi su Vandersleyen 1962, p. 100 ma, come si può notare dalla lista attuale, adesso abbiamo testimonianze di altri prefetti in carica in quegli anni (vd. Tabella). De Salvo citava inoltre due petizioni al prefetto non datate che avrebbero attestato l'intervento del prefetto nell'area dell'Herculia, tuttavia queste non si possono considerare decisive: in P.Thead. 18 (ora pubblicata anche come P.Sakaon 37) si è letto il nome del prefetto Pomponius Ianuarianus e la datazione al 2 novembre 283, un periodo in cui il prefetto ancora governa sull'antica provincia dell'Egitto nella sua interezza, mentre in P.Ryl. IV 658 non si può escludere l'integrazione di un indirizzo al praeses Aegypti Herculiae.

[σοῦ καὶ] ἄ[λ]λων ἀρχόντων degli altri governatori

Se è vero che sia il termine ἄρχων sia il termine κέλευσις sono generici e potrebbero indicare «autorità» e «ordini» in generale (non necessariamente editti)141, non si può escludere che si faccia

riferimento ai governatori delle zone limitrofe. Il documento dimostrerebbe quindi che talvolta disposizioni di governatori di aree diverse erano utilizzate dagli abitanti di altre province, come precedenti in proprio favore.

Rimane invece più problematico da spiegare il caso di P.Oxy. XVII 2110, dove vediamo che una nomina liturgica era stata fatta su ordine di Flavius Eutolmius Tatianus, prefetto, ed è citata negli atti del senato di Ossirinco, nel 370, ovvero prima che questa tornasse a far parte della provincia dell'Aegyptus (vd. sotto III. 2. 2). Si osserva però che non si tratta di un intervento nell'amministrazione della giustizia, ma nella nomina di liturgie: non si potrebbe escludere che in questo ambito l'autorità del prefetto si potesse sovrapporre a quella del governatore locale in caso di bisogno, senza che questa fosse gerarchicamente superiore, considerando il ruolo di coordinamento che il prefetto mantenne come governatore della provincia con la storica capitale Alessandria (cfr. sopra II. 2). Potrebbero invece essere state riservate ancora al praeses tutte le questioni giudiziarie e di normale amministrazione, che non spettavano più al prefetto in aree diverse dall'Aegyptus.

Occorre considerare inoltre che sia l'editto di P.Oxy. VIII 1101 sia gli atti di P.Oxy. XVII 2110 riguardano la prefettura di Flavius Eutolmius Tatianus, un personaggio molto influente che fu prima della prefettura praeses Thebaidos e dopo la prefettura consularis Syriae, comes sacrarum largitionum e prefetto al pretorio (vd. Flavius Eutolmius Tatianus). Ci si può chiedere legittimamente se una ingerenza maggiore del prefetto nelle altre province egiziane possa essere stata una sua prerogativa peculiare, dovuta alla sua conoscenza della regione nel suo complesso (per la sua carica nella Tebaide) e alla sua posizione influente.

Più di recente, si è pensato di rimettere in discussione la questione della concorrenza della giurisdizione del prefetto e dei praesides in alcuni contributi su SB XXII 15608 (= P.Stras. VI 560), databile probabilmente negli anni '20 del IV sec., una petizione in forma di bozza destinata al prefetto. La difficoltà nasce dal fatto che le parti in causa, Aurelius Neilammon e Asclepiades, sembrano identificabili con due personaggi provenienti da Hermopolis, città compresa nella Tebaide, dunque non nella provincia di competenza del prefetto d'Egitto (vd. sotto discussione).

Aurelius Neilammon si rivolse al prefetto Caecilius [Cons]ultius perché aveva subito un'estorsione da parte di Asclepiades, dopo che questo si era appropriato di un rango militare o di

141 In linea generale, è difficile individuare nella documentazione una terminologia standard per riferirsi a un

determinato documento, per gli editti si trovano utilizzati i termini διάταγμα, πρόσταγμα, ἔκθημα, πρόγραμμα, κρίσις, (vd. Skalec 2013, p. 554 con ulteriore bibliografia) ma non κέλευσις.

quello di vir egregius (vd. scheda Caecilius signo [Cons]ultius, p. 200).142 Tuttavia anche questa

testimonianza non appare decisiva. Se infatti sull'identificazione di Aurelius Neilammon con un personaggio attestato in documenti di Hermoupolis non ci sono dubbi (vd. scheda Caecilius signo [Cons]ultius, p. 200), sull'identificazione di Asclepiades non possiamo essere sicuri. Il primo editore J. Schwartz, seguito da Coles,143 lo aveva collegato a un Flavius Asclepiades logistes di

Hermupolis (attestato in P.Stras. III 138 [= SB V 8020] e SB VI 9558), che fu sottoposto al giudizio di un praeses Thebaidos.

In SB VI 9558, infatti, abbiamo una sua dichiarazione, dove si dimette dalla carica di logistes per essere giudicato ad Antinoopolis, capitale della Tebaide e sede del praeses. Il governatore non è nominato esplicitamente, ma la sede lascia supporre che sia quello il tribunale competente.

Sirks, nella sua riedizione di P.Stras. VI 560, però faceva notare che il nome Asclepiades è comune e che non si può escludere un caso di omonimia.144 A questo si aggiunge che non si

comprende perché nel caso di Asclepiades il diacritico Flavius dovesse essere omesso, visto che al r. 21 dello stesso documento viene menzionato un Flavius Heron. Inoltre, anche considerando che si tratta di una petizione in forma di bozza (pertanto non della versione definitiva del testo), appare inconsueta l'omissione della carica di logistes o dello status di ex-logistes quando si descrive il torto subito.

Poteva invece essere nell'interesse del richiedente sottolineare che l'Asclepiades coinvolto ricoprisse (o avesse ricoperto) una carica nell'amministrazione municipale. Con Sirks sembra quindi più ragionevole supporre che Asclepiades non sia il logistes di Hermopolis e provenisse da un'area controllata dal prefetto d'Egitto.

Pur ignorando queste difficoltà e considerando possibile l'identificazione di Asclepiades con l'ex- logistes, come proponeva invece R. A. Coles, sorgerebbero inoltre dei problemi per l'interpretazione della procedura. Lo studioso supponeva che SB VI 9558 e SB XXII 15608 fossero collegati alla stessa vicenda: se la prefettura di Caecilius [Cons]ultius fosse stata databile al 325, la petizione di SB XXII 15608 sarebbe stata all'origine delle dimissioni di Flavius Asclepiades come logistes attestata in SB VI 9558; se invece la prefettura fosse stata collocabile nel 326, Asclepiades sarebbe rimasto impunito e Aurelius Neilammon, non avendo ottenuto soddisfazione dal praeses Thebaidos, presumibilmente coinvolto in SB VI 9558, si sarebbe rivolto al prefetto in seconda istanza.145

Tuttavia, entrambe queste soluzioni presentano delle difficoltà. Nel primo caso non si vede come

142 Secondo Lewis l'«usurpazione» infatti si riferisce all'aspetto di soldato (Lewis 1976), ma cfr. Carrié (Carrié 19792, p.

220 n. 30), seguito da Sirks (Sirks 1995, p. 183).

143 Coles 19852.

144 Sirks 1995, p. 183. Si noti anche che un Flavius Asclepiades è attestato anche come logistes ad Ossirinco, vd. P.Oxy.

LIV 3768.

una petizione al prefetto potesse provocare una convocazione di fronte a un praeses Thebaidos. Bisognerebbe supporre che il praeses fosse stato incaricato dal prefetto di procedere con l'indagine, ma vediamo che nelle altre sottoscrizioni che abbiamo il prefetto rimanda ad altre autorità a lui subordinate, tra le quali i praesides non figurano in nessuna attestazione.

Nel secondo caso, si avrebbe una causa sottoposta al praeses poi passata al prefetto, una situazione altrettanto non attestata. L'autorità di riferimento per appellarsi alla decisione di un governatore sembrerebbe invece il vicario, come si era notato per P.Oxy. XII 1469 (vd. v. Aemilius Rusticianus, p. 145). In considerazione dunque di tutti questi elementi problematici, la testimonianza di SB XXII 15608 non appare mettere in discussione la separazione tra le aree di competenza del prefetto e del praeses.

Alla luce di queste testimonianze, si sceglie di non prendere in considerazione la possibilità di una giurisdizione concorrente del prefetto e degli altri governatori all'interno della stessa provincia e di considerare che un'area provinciale sia sotto il controllo di un certo governatore, e quindi sia attiva, dal momento in cui compaia un'attestazione di un governatore o di un ufficiale a lui direttamente subordinato (come un officialis).

Si porrà dunque come data limite per l'istituzione di una data provincia la prima attestazione dell'azione di un governatore (o di un suo sottoposto) e, parallelamente, come data limite per la sparizione di una certa area la sua ultima testimonianza.