5.4 Le fonti del procedimento penale de societate nel sistema francese
5.4.1 Lineamenti generali del procedimento penale in Francia
Alla luce del dispositivo dell'articolo 706-41 c.p.p., la procedura applicabile alla personne morale è, in via di principio, identica a quella riservata alle persone fisiche, ma con alcuni necessari adattamenti288. Si rende, pertanto, necessaria una breve disanima del procedimento penale tradizionale francese.
In estrema sintesi, esso è sostanzialmente bifasico: a una prima fase di indagini preliminari, detta enquête de police289, diretta dal pubblico ministero e deputata
alla raccolta degli elementi necessari alla determinazione circa l'esercizio dell'azione penale290, segue, di regola, quella delle poursuites, caratterizzata, per l'appunto, dall'esercizio dell'azione pubblica e dall'intervento del giudice. Occorre sottolineare, per inciso, che il legislatore francese ha previsto anche la possibilità di ricorrere a vie alternative rispetto alle poursuites, tra le quali particolare importanza nel procedimento de societate assume, come si vedrà, la composition pénale291.
288 BUFFELAN-LANORE, La procédure applicable aux infractions commises par les personnes
morales, in Rev. Soc., 1993, p. 315.
289 Al termine di questa fase, conformemente all'art. 40-1 c.p.p., il pubblico ministero può anche
decidere di archiviare il caso.
290 Occorre, a tal proposito, sottolineare una peculiarità del sistema francese. L'art. 40 c.p.p.
Sancisce il principio dell'opportunità delle poursuites. Il pubblico ministero, pertanto, può decidere di non dare seguito alle indagini e non esercitare, dunque, l'azione pubblica per ragioni di mera opportunità lasciate al suo esclusivo apprezzamento. A titolo di esempio, il procuratore potrebbe decidere di archiviare il caso in virtù della lievità del fatto o della riparazione dei danni effettuata dall'autore dello stesso. VERNY, Procédure pénale, Dalloz, 2016, p. 123.
291 A norma dell'art. 41-2 c.p.p., il pubblico ministero, prima che l'azione pubblica sia esercitata
può proporre una composition pénale a una persona fisica che riconosca di aver commesso una contravvenzione o un delitto punito con la pena dell'ammenda o della reclusione di durata non superiore a cinque anni. La legge indica le svariate misure che il pubblico ministero può proporre al soggetto in composizione penale; ad esempio, il versamento di un'ammenda di
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La fase delle poursuites, a seconda dei casi, può essere contrassegnata dalla previa esecuzione di un'istruttoria, nel qual caso viene adito un giudice istruttore, o vedere il coinvolgimento diretto del giudice che adotterà la sentenza finale292. Lo svolgimento della fase istruttoria, nella quale si raccoglie il materiale probatorio a sostegno della successiva decisione, è obbligatorio nei procedimenti per i reati più gravi, per i quali è competente la Cour d'Assises293, mentre negli altri casi è subordinato alla assenza di un quadro probatorio completo294. Conformemente all'articolo 51 c.p.p., il giudice istruttore non può svolgere le sue funzioni che in virtù di una richiesta del pubblico ministero o di un ricorso con costituzione di parte civile ad opera della persona danneggiata dal reato. Nell'ambito della fase istruttoria, possono essere disposte misure restrittive della libertà personale. In particolare, può farsi ricorso al contrôle judiciaire295 e,
laddove questa misura appaia insufficiente, alla détention provisoire296.
L'istruttoria si chiude con un provvedimento del giudice che, a seconda dei casi, dispone che si proceda nei confronti dell'accusato o meno. Se il giudice ritiene
composizione al Tesoro. La composizione penale deve essere convalidata dal giudice competente, la cui decisione non è ricorribile.
292 DESPORTES, LAZERGES-COUSQUER, Traité de procédure pénale, Economica, 2015, p.
687.
293 Nel sistema francese, a diverse tipologie di reato corrispondono organi diversi deputati a
giudicarli. Per le infrazioni più gravi, i crimini, è competente la Cour d'Assises; per i delitti, di gravità intermedia, è competente il Tribunal Correctionnel; per le contravvenzioni, reati di minore gravità, sono competenti il Tribunal de Police e la Juridiction de Proximité.
294 VERNY, Procédure pénale, Dalloz, 2016, p. 137.
295 Art. 138 c.p.p. L'istituto, la cui applicazione può essere disposta dal giudice istruttore,
consente, per motivi attinenti al corretto svolgimento dell'istruttoria o per ragioni di sicurezza, di sottoporre il soggetto che rischia di vedersi applicata la pena della reclusione o una pena più grave a una o più obbligazioni individuate dal giudice fra quelle indicate dalla legge. Ad esempio, il soggetto può essere costretto a non oltrepassare determinati limiti territoriali indicati dall'ordinanza o al pagamento di una cauzione (art. 138, al. 2 c.p.p.). Il giudice istruttore può, in ogni momento ed eventualmente d'ufficio, modificare il contenuto della misura o disporre la sua cessazione.
296 Art. 137-1 c.p.p. La misura può essere disposta se il contrôle judiciaire risulta insufficiente.
Inoltre, è necessario che il soggetto abbia commesso un fatto punito con la pena della reclusione superiore nel massimo a tre anni oppure che si sia sottratto volontariamente alle obbligazioni inerenti al contrôle judiciaire. Non è il giudice istruttore a disporre la misura ma il juge des libertés et de la deténtion (art. 137-1 c.p.p.).
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che i fatti addebitati al soggetto non costituiscono reato ovvero se l'autore è rimasto sconosciuto o ancora se le prove raccolte non sono sufficienti, l'articolo 177 c.p.p. dispone che sia emessa un'ordinanza di non luogo (non lieu), che impedisce l'approdo del procedimento alla successiva fase di giudizio. Nel caso in cui, invece, il giudice ritenga che i fatti addebitati al soggetto costituiscano reato, emette, laddove la giurisdizione competente sia il Tribunal Correctionnel, il Tribunal de Police o la Juridiction de Proximité, un'ordinanza di rinvio, laddove sia competente la Cour d'Assises, una mise en accusation (artt. 178 ss. c.p.p.).
Nel caso in cui non sia necessario svolgere l'istruttoria, invece, viene adito direttamente il giudice del dibattimento. Ciò può avvenire tramite le ordinarie modalità della citation directe297 e della comparution volontaire298 oppure
accedendo a riti alternativi che consentono una maggiore speditezza a fronte della più semplice ricostruibilità di un fatto di reato non eccessivamente grave. Essi consistono nella convocation par procès-verbal299, nella comparution
297 Artt. 390 e 533 c.p.p. Tramite questo istituto, il soggetto viene convocato direttamente dinanzi
alla giurisdizione competente a decidere la causa nel merito, senza il previo svolgimento della fase di enquête de police. Si tratta di una via praticabile sia dal pubblico ministero che dalla persona danneggiata dal reato, tuttavia non accessibile in caso di crimini, di competenza della Cour d'Assises, per i quali è sempre necessario lo svolgimento delle indagini e successivamente dell'istruttoria. Il soggetto che ricorre alla citazione diretta, pubblico ministero o persona lesa dal reato che sia, deve essere già in possesso degli elementi che possono attestare la colpevolezza dell'accusato.
298 Artt. 389 e 532 c.p.p. Si tratta della comparizione volontaria in udienza del soggetto
precedentemente avvertito (esclusivamente) dal pubblico ministero. La comparizione volontaria dispensa il pubblico ministero dall'obbligo di procedere alla citazione. Anche in questo caso, la procedura non può essere adottata in caso di crimini.
299 Artt. 393 ss. c.p.p. Una volta che una persona sospettata della commissione di un delitto sia
stata condotta davanti al pubblico ministero, costui può, dopo avere raccolto sue eventuali dichiarazioni, invitarla a comparire in tribunale non prima di dieci giorni ma entro i successivi sei mesi, dandole comunicazione dei fatti addebitatigli nonché del giorno, dell'ora e del luogo dell'udienza. Trattasi, dunque, di una procedura che consente una celere definizione del giudizio di primo grado, a fronte di fatti di facile e chiara ricostruzione dei fatti.
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immediate300 e nella comparution sur reconnaissance préalable de
culpabilité301.
Va, infine, precisato che la normativa francese prevede alcuni riti alternativi che consentono di evitare addirittura lo svolgimento dell'udienza dibattimentale, come accade per l'amende forfetaire302 e per l'ordonnance pénale303, istituto,
quest'ultimo, molto simile al procedimento per decreto del sistema italiano. Il provvedimento emesso al termine della fase del giudizio è impugnabile nei modi previsti dalla legge.
300 Art. 395 c.p.p. Possibile solo in caso di commissione di un delitto per cui è prevista la pena
della reclusione nel massimo di due anni (sei mesi in caso di flagranza). Il pubblico ministero dinanzi al quale la persona sospettata è stata condotta può ordinare che questa sia trasportata coattivamente dinanzi al tribunale il giorno stesso. Il soggetto, pertanto, compare non libero in udienza. Anche in questo caso, il ricorso alla procedura presuppone che non sia necessario lo svolgimento di ulteriori indagini, risultando i fatti semplici e chiari.
301 Art. 495-7 c.p.p. Per i delitti puniti con la pena dell'ammenda o della reclusione non superiore
a cinque anni, il pubblico ministero può, d'ufficio ovvero alla richiesta dell'interessato o del suo avvocato, ricorrere alla procedura de qua laddove il sospettato riconosca la sua colpevolezza in relazione ai fatti addebitatigli. In questo caso, il pubblico ministero propone al soggetto l'applicazione di una pena da lui individuata. In caso di accettazione, la persona è condotta dinanzi al presidente del Tribunale di grande istanza (vedi n. 324), al quale il pubblico ministero chiede l'omologazione dell'”accordo”.
302 Art. 529 c.p.p. Applicabile solo in materia contravvenzionale, e solo per alcune delle
contravvenzioni previste dalla legge, consente di evitare l'esercizio dell'azione pubblica, e quindi lo svolgimento dell'intera fase delle poursuites, dietro il pagamento di una somma di denaro. Ancorché una contravvenzione rientri tra quelle assoggettabili a tale procedura, il pubblico ministero può comunque decidere di esercitare l'azione pubblica (Crim. 12 marzo 2002, Bul. n. 61).
303 Artt. 495 ss. e 524 ss. c.p.p. Si tratta di una procedura praticabile in caso di contravvenzioni
e di alcuni delitti indicati dalla legge in presenza di certi presupposti. In particolare, è necessario che i fatti posti alla base del procedimento penale siano semplici e incontroversi; che si sia a conoscenza delle informazioni relative alla personalità dell'accusato, alle accuse a lui rivolte e alle risorse finanziarie dello stesso; che, tenuto conto della gravità del fatto, possa escludersi una condanna alla reclusione o al pagamento di un'ammenda di importo superiore a 5000 euro; che il ricorso alla procedura non leda i diritti della vittima. Quanto alla procedura, il pubblico ministero presenta al giudice competente a seconda dei casi (Tribunal de Police o Juridiction de Proximité in caso di contravvenzioni, presidente del Tribunal Correctionnel in caso di delitti) il dossier formato a seguito delle indagini chiedendo l'emanazione dell'ordinanza. Il giudice provvede, senza lo svolgimento di un contraddittorio, a condannare l'accusato al pagamento di una somma di denaro ovvero ad assolverlo. Tuttavia, se ritiene che lo svolgimento del contraddittorio sia necessario ovvero che possa essere applicata la pena della reclusione, restituisce gli atti al pubblico ministero perché proceda secondo le modalità ordinarie.
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