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LIVELLI DI COINVOLGIMENTO

Nel documento Il futuro si chiama CLIL (pagine 67-71)

1. Una prima distinzione riguarda le istituzioni e le reti di scuole, gli studenti e i docenti, le famiglie e il supporto della comunità locale.

L’introduzione della sperimentazione CLIL deve trovare un primo momento di formalizzazione nel Piano dell’off erta formativa, che legittima la validità dell’integrazione nel curricolo di un insegnamento CLIL. Sono pertanto coinvolti tutti gli organi collegiali della scuola, come risulta anche dalle rilevazioni attuate in ambito regionale e nazionale.1

Ciò non corrisponde soltanto ad una semplice presa d’atto né ad un’operazione di marketing, ma risponde all’esigenza primaria di avere la compartecipazione e la colla-borazione delle varie componenti della scuola a sostegno di un’innovazione. Risulta

1 Cfr. Indagini del MIUR 2001, IRRE FVG, IRRE Veneto, IPRASE del Trentino.

determinante, per il successo dell’iniziativa CLIL, il ruolo attribuito al dirigente sco-lastico nella sua funzione di promotore e di facilitatore dell’esperienza innovativa.

Va inoltre evidenziato che il coinvolgimento e la condivisione delle idee CLIL da parte di tutti i docenti diventa condizione necessaria per un’effi cace azione di integra-zione dell’esperienza CLIL nel curricolo.

Per una buona riuscita del programma CLIL, la scuola è chiamata a delineare ed attivare un quadro di investimenti, che vanno da un effi cace sostegno amministrativo all’individuazione e alla messa a disposizione di materiali specifi ci e di strumenti tec-nologici adeguati a supportare la sperimentazione, di risorse presenti sul territorio, parlanti di madrelingua, come risorsa per la consulenza, nonché consulenti scientifi -ci, enti culturali, associazioni.

È importante che l’esperienza CLIL non si confi guri come occasionale e sporadica, ma preveda la continuità dell’insegnamento e la stabilità del team CLIL. In questa prospettiva è opportuno che le scuole garantiscano un percorso non estemporaneo, affi dando le classi CLIL a docenti impegnati in modo stabile.

Sembra comunque rilevante evidenziare come la disponibilità dei docenti e la loro capacità di accettare nuove sfi de sia un elemento indispensabile per l’attivazione di qualsiasi processo di cambiamento, in maggior misura nel caso di docenti disciplina-ri di matedisciplina-rie non linguistiche che si trovano a dover acquisire e sviluppare competen-ze e metodologie diverse dalla prassi quotidiana.2

La scuola deve garantire inoltre spazi e tempi adeguati ad una progettazione e ad una condivisione tra i docenti del team CLIL per la preparazione di materiali, senza dimenticare il problema connesso ad un aggiornamento continuo a livello sia lingui-stico che metodologico rivolto ai docenti.

La formazione dell’insegnante CLIL deve corrispondere ai bisogni specifi ci del-l’insegnamento CLIL che riguarda i seguenti aspetti:

strategie di insegnamento;

sviluppo del curricolo;

innovazione.

Tutto questo rappresenta l’investimento che la scuola deve mettere in atto prelimi-narmente all’avvio dell’esperienza innovativa.

2 Per i livelli di competenza linguistica e di tipologia di docenti si veda il saggio di Coonan Tipologie e modelli nel presente volume.

La valenza formativa dell’esperienza CLIL per i discenti e i docenti è unanimemente riconosciuta a livello nazionale e internazionale,3 così come non può sfuggire il si-gnifi cato istituzionale ed organizzativo della costituzione di una rete di scuole, con l’impegno di gruppi di docenti coinvolti in prima persona in una dimensione di ri-cerca-azione tesa a migliorare la qualità e la quantità d’apprendimento linguistico.

La funzione di una rete di scuole si confi gura anche come elemento di promo-zione della capacità di networking, intesa come competenza di tipo comunicativo e cooperativo da utilizzare in un’interazione di rete.4

Il concetto di rete, in questo caso, viene applicato ad un sistema di scuole, di re-lazioni di ruolo, di persone, di gruppi, di posizione, riprendendo il signifi cato di rete come network. La rete, in defi nitiva, può rappresentare una delle modalità di ricerca, di apprendimento interdipendente e di informazione aperta e variabile nel tempo, potenzialmente senza confi ni, che risponde alla logica di rapporti reticolari e non piramidali. L’attivazione di una rete costituisce un processo strategico di svolta nel sistema operativo delle scuole, una modifi cazione che richiede:

una piattaforma comune di principi, sulla quale si fonda il patto stesso di rete;

una matrice di progettazione, con una suddivisione di compiti, ruoli, funzio-ni e contributi;

una condivisione della fi losofi a di fondo che si basa sul criterio della specializzazione dei contenuti, sull’innovazione, sullo scambio e sulla co-progettazione.

Anche alla rete CLIL possono essere applicate alcune condizioni che si riscontra-no in ogni rete di tipo sociale:

la struttura non gerarchica, ma centrata su addensamenti di competenze, come sostiene De Anna (2001) e su soggetti, per così dire, specializzati;

il sistema circolare di conoscenza, di co-progettazione e non di comandi che passa attraverso la rete;

l’utilizzo di servizi comuni per i quali ogni “nodo” si fa garante. Il principale di questi servizi è rappresentato senza dubbio dalla circolazione delle infor-mazioni.

3 Cfr. Clil Compendium http:/www.clilcompendium.com/; Tie Clil Project, Jyvaskyla (Finland), 1999;

Langé, Tie Clil Professional Development Course, 2002.

4 A titolo esemplifi cativo si allega un esempio di atto costitutivo di una rete di scuole CLIL nel Friuli Venezia Giulia (in appendice).

È opportuno ricordare che quando si parla di rete si fa riferimento ad un modello operativo, ad una strategia, alla costruzione di una comunità che può essere analiz-zato secondo livelli diversi:

il livello strategico (indirizzi, gestioni, risorse, valutazione,…);

il livello innovativo (dibattito specialistico, produzione innovativa, sperimentazione);

il livello operativo (strumenti, strutture, mezzi,);

il livello informativo (monitoraggio, analisi dei bisogni, controllo dei proces-si, valutazione degli esiti).

Il percorso CLIL in rete è senza dubbio un processo di cambiamento funzionale che investe in generale tutto il sistema di relazione della scuola, interno ed esterno.

2. Una seconda articolazione deve tener conto delle aree specifi che di azione quali:

sostegno politico amministrativo (MIUR - Direzioni scolastiche Regiona-li, o nel caso del Trentino Südtirol - Istruzione e Sovrintendenza), che può concretizzarsi in interventi di tipo informativo, volti alla sensibilizzazione e al coinvolgimento delle scuole presenti sul territorio alle problematiche con-nesse al CLIL, di sostegno alla costituzione e alla diff usione delle reti e di fi nanziamento per la formazione degli insegnanti, nonché alla dotazione di risorse didattiche e tecnologiche.

Sostegno scientifi co (Università e IRRE) che trova giustifi cazione nella fun-zione istituzionale degli IRRE a supporto dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, attraverso un servizio di consulenza a livello linguistico, glotto-didattico e valutativo. Il contributo scientifi co dato dalle università, inoltre, consente attraverso attività di studio, di ricerca e di ricerca-azione di giungere alla defi nizione di un quadro epistemologico del CLIL.

Sembra importante sottolineare che un accordo ed una collaborazione interistituzionale rappresenta la condizione essenziale per mettere in circolazione e rendere disponibile a tutti il patrimonio di esperienze e di conoscenze maturato dalle scuole con progetti CLIL. Questa attività di pubblicizzazione dovrebbe raff orzare la necessaria valorizzazione e il potenziamento nel processo di costruzione comune del sapere CLIL.

3. Non va infi ne tralasciata una terza dimensione dell’esperienza CLIL che dalla base locale e regionale si estende a quella nazionale per adeguarsi alle indicazioni e alle politiche comunitarie, come sfondo linguistico, culturale e sociale a livello europeo.

A tal fi ne si sottolinea che l’intervento CLIL traghetta la scuola italiana sempre più verso una dimensione europea, in quanto lo studio e l’uso effi cace di più lingue co-munitarie diventano obiettivi prioritari per armonizzare il nostro sistema educativo agli standard europei. Il CLIL quindi è una modalità e uno strumento per sollecitare tutta la scuola a pensare e attivare un’innovazione curricolare, nella prospettiva di una cittadinanza europea che abbia basi comuni.

Questa dimensione può trovare un’implementazione sul piano della ricerca di-dattica fi nalizzata allo sviluppo di approcci e contenuti nell’ambito delle iniziative previste dalle diverse azioni del programma Socrates.

Nel documento Il futuro si chiama CLIL (pagine 67-71)