CAPITOLO 3: GLI STRUMENTI DI ALLERTA
2. L’applicazione degli early warning ad alcuni dealer automobilistici
2.2 Look Auto S.r.l
Look Auto S.r.l. è una società presente sul mercato dell’automobile, dal 2003 a Milano.
La società ha per oggetto il commercio all’ingrosso e al minuto sia in Italia sia all’estero per conto proprio che per conto terzi di autoveicoli in genere, veicoli industriali, agricoli, motocicli, roulotte, caravan, imbarcazioni e rimorchi tutti sia nuovi sia usati e degli accessori relativi, dei ricambi e lubrificanti, lo svolgimento di ogni forma di attività di riparazione e manutenzione connesse. La società ha pure per oggetto l’esercizio, l’acquisto e gestione di autorimesse e il noleggio di automezzi con o senza autista, attività di consulenza per la circolazione di mezzi di trasporto, attività di compravendita d’immobili civili e industriali; la vendita al dettaglio di abbigliamento e di articoli sportivi. La società può altresì compiere tutti gli atti occorrenti a esclusivo giudizio dell’organo amministrativo per l’attuazione dell’oggetto sociale e così fra l’altro: fare operazioni mobiliari, immobiliari, commerciali, industriali, finanziarie (non fra il pubblico), bancarie e ipotecarie.
Negli anni 2007, 2008 e 2009 la società è stata soggetta ad accertamenti fiscali che hanno comportato una revisione contabile molto dispendiosa e un notevole numero di correzioni di natura contabile, civilistica e fiscale, su errori imputabili allo studio commercialista che seguiva la società e parzialmente anche al proprio dipendente incaricato della funzione contabile, che di conseguenza si è dimesso. Rivenditore ufficiale per Opel è specializzato nell’usato delle marche Volkswagen, Audi, Bmw, Mercedes, Hyundai, Nissan e dal 2014 anche del marchio Kia.
Dall’1 dicembre 2014 la società, ha attivato un’operazione di riorganizzazione aziendale, riducendo le ore lavorative di alcuni dipendenti, senza però ridurne il numero medio, introducendo in azienda un nuovo marchio e provvedendo anche a cambiare lo studio commercialista di riferimento. È dotata di un sistema di amministrazione costituito da un amministratore unico, ed è sprovvista di un organo di controllo o di un revisore, non avendo superato i parametri dell’art. 2477 c.c. e di conseguenza obbligata alla nomina.
In data 8 giugno 2018 è presentata la proposta di amissione al concordato preventivo con riserva ai sensi dell’art. 161 R. D 267/1942.
Dall’applicazione del modello di adeguata verifica concernente la macro area “Anomalie contabili e di bilancio riscontrabili in bilanci, situazioni contabili o altri rendiconti o scritture contabili” avente un’incidenza del 35% sul totale, è rilevata un’anomalia nel punto 4 “Drastica riduzione fatturato per ammontare superiore al 10% ovvero maggiore al 30%” (Tabella 3.5).
Lo Score parziale così ottenuto73 mostra come la società si trovi in una situazione di vulnerabilità, da monitorare anche in seguito in via prospettica. Per aver un quadro il più definito possibile, bisogna altresì tenere in considerazione anche i risultati delle altre macro aree di natura prettamente gestionale, i cui dati sono riscontrabili solamente dagli organi gestori della società stessa.
Per colmare in parte tale gap, si è ritenuto opportuno accompagnare un’analisi più statica, sui principali indicatori di bilancio (Tabella 3.6) dai quali è possibile comunque evincere alcune difficoltà nel campo della liquidità, della solidità e dell’efficienza operativa. I principali indicatori da sottoporre ad attenzione e che in parte comprovano i risultati ottenuti dal modello di adeguata verifica, sono:
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Margine di tesoreria (presenta un valore negativo e in continua diminuzione, segnalando
pertanto deficienze di liquidità e possibili tensioni finanziarie nel breve periodo; l’impresa si troverebbe pertanto in zona di rischio finanziario, in quanto, a fronte di una richiesta di rimborso immediata dei debiti, non avrebbe le risorse monetarie sufficienti per farvi fronte, denotando quindi una situazione d’illiquidità);
Indice di liquidità primario (presenta un valore inferiore a uno e in continua diminuzione,
segnalando uno stato d’insolvibilità);
Indice di liquidità secondario (presenta un valore inferiore a uno soglia minima, e in
continua diminuzione, segnalando che le risorse liquide e quelle prontamente liquidabili, ivi comprese le merci stoccate, non permettono di fronteggiare gli impegni assunti a breve termine dall’azienda).
Capitale circolante netto (presenta un valore negativo e in continua diminuzione,
segnalando che la società si trova in una situazione d’illiquidità);
Indice di indebitamento (presenta un valore costante e prossimo a uno, segnalando che
l’impresa utilizza fonti di finanziamento di terzi, in una totale dipendenza finanziaria da soggetti terzi);
Indice di indipendenza finanziaria (presenta un valore compreso nella classe che va da 0
a 0,33, segnalando che la struttura finanziaria dell'azienda è gravemente squilibrata);
Indice di copertura delle immobilizzazioni (presenta per tutto il triennio valori inferiori a
uno limite soglia, richiamando così elementi di sottocapitalizzazione);
Leverage (presenta un valore superiore a due, segnalando che i debiti sono maggiori del
capitale proprio e che quindi la situazione finanziaria potrebbe essere compromessa poiché l’azienda risulta sottocapitalizzata);
Margine di struttura complessivo (presenta una drastica riduzione, attestandosi su valori
negativi alla fine del fine triennio, segnalando che per finanziare la propria struttura fissa, la società, è stata costretta a ricorrere al capitale di terzi per la parte mancante);
Quoziente di auto copertura immobilizzazioni (presenta un valore a fine triennio
compreso tra lo 0.50 e lo 0.70, segnalando la necessità di monitorare la struttura finanziaria della società, tanto più che tali valori, partendo da una situazione alquanto soddisfacente, si sono ridotti nel corso del triennio in esame);
Quoziente di copertura immobilizzazioni (presenta un valore a fine triennio inferiore a
uno, segnalando che la società ha contratto anche debiti a breve (passività circolanti) creando uno squilibrio temporale nella liquidità dell’impresa);
Tempo medio incasso crediti commerciali e tempo medio pagamento debiti commerciali (il tempo medio d’incasso dei crediti commerciali è nettamente superiore al
tempo medio di pagamento dei debiti commerciali durante il corso di tutto il triennio, segnalando così una scarsa efficienza dell’azione commerciale della società).
Durata del ciclo circolante (presenta valori in aumento nel corso del triennio,
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La totalità dei risultati ottenuti sia con il modello di adeguata verifica in chiave prospettica, che con i tradizionali indicatori di bilancio, vanno ad anticipare, confermando in qualche modo la proposta di concordato con riserva presentata dalla società qualche anno dopo.
Il fatto di non aver affidato la funzione di controllo contabile a un soggetto preposto dalla legge come il revisore legale o una società di revisione legale, può sicuramente avere inficiato sugli accertamenti fiscali subiti nel corso degli anni 2007,2008 e 2009 che hanno comportato una revisione contabile molto dispendiosa e un notevole numero di correzioni di natura contabile, civilistica e fiscale. Di conseguenza la società avrebbe potuto, anche solo in parte, evitare l’operazione di riorganizzazione aziendale e magari aver intrapreso determinate azioni sui risultati di peculiari analisi.
L’aver saputo negli anni successivi alla crisi del 2009, adoperarsi alla ricerca di un nuovo marchio, non può far che pensare a una società convinta nel permanere sul mercanto, che utilizza lo strumento del concordato con riserva per dare maggiori garanzie.
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1 Riduzione superiore al 50% del Patrimonio netto per effetto perdite esercizi
2 Riduzione Capitale tangibile rettificato inferiore a zero
3 Drastica riduzione valori dell’attivo per perdite durevoli di valore o delle garanzie rilasciate ai terzi a fronte di impegni finanziari rilevanti
4 Drastica riduzione fatturato per ammontare superiore al 10% ovvero maggiore al
30%
√
5 Anomalo aumento del capitale circolante operativo non compensato da un pari aumento di autofinanziamento operativo
6 Drastica riduzione flusso di cassa operativo accompagnato da un saldo netto di
gestione negativo
7 Debt service coverage ratio <1,1
8 Autofinanziamento operativo negativo
9 PFN drastica crescita, associata a CNT/CI < 30%
10 Liabilities leverage (Equity/Total Assets <5% - 10%) e profit before taxes/Revenues < -
1%
11 Oneri finanziari netti/margine operativo lordo > 30%
12
Anomala crescita dei costi capitalizzati non rientranti tra le immobilizzazioni valutabili al fair value (marchi, brevetti, opere d’ingegno) non giustificati da una dimostrabile
crescita degli investimenti materiali e aumento nel volume d’affari
Tabella 3.5 - Anomalie contabili e di bilancio riscontrabili in bilanci, situazioni contabili o altri
rendiconti o scritture contabili (35%).74
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1. Riduzione superiore al 50% del Patrimonio netto per effetto perdite esercizi
Il Patrimonio netto si riduce sensibilmente nel corso del triennio 2014-2016, quasi a raggiungere la soglia minima prevista. Questo valore dovrà sicuramente essere al centro di analisi prospettiche e raffronti ex-post.
2. Riduzione Capitale tangibile rettificato inferiore a zero Capitale tangibile rettificato
2014 2015 2016
263.116 181.928 50.301
Il Capitale tangibile rettificato è in diminuzione, ma non è inferiore a zero e tantomeno vi si avvicina.
3. Drastica riduzione valori dell’attivo per perdite durevoli di valore o delle garanzie rilasciate ai terzi a fronte di impegni finanziari rilevanti
Totale attivo patrimoniale
2014 2015 2016
Immobilizzazioni immateriali 119.920 117.005 116.822 -2,65%
Immobilizzazioni materiali 473.346 444.773 442.996 -6,85%
Immobilizzazioni finanziarie 593.266 561.778 619.000 +4,16%
Le immobilizzazioni immateriali e materiali si riducono per via di un cambio inerente il coefficiente di ammortamento determinato su una nuova vita utile di tali immobilizzazioni.
Le immobilizzazioni finanziarie invece aumentano.
Patrimonio netto
2014 2015 2016
383.036 298.933 224.795
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4. Drastica riduzione fatturato per ammontare superiore al 10% ovvero maggiore al 30% Ricavi di vendita
2014 2015 2016
3.040.163 1.847.810 1.664.882
-64,53% -10,99%
Il fatturato subisce una drastica riduzione nel corso del triennio.
5. Anomalo aumento del capitale circolante operativo non compensato da un pari aumento di autofinanziamento operativo
Capitale circolante operativo
2014 2015 2016 4.124.451 3.945.501 3.422.924 -4,54% -15,27% Autofinanziamento operativo 2014 2015 2016 5.638.784 3.390.949 3.674.366 -66,29% +7,71%
Il capitale circolante operativo diminuisce, mentre l’autofinanziamento operativo dopo una drastica riduzione è in leggero rialzo.
6. Drastica riduzione flusso di cassa operativo accompagnato da un saldo netto di gestione negativo
Flusso di cassa operativo
2015 2016
3.556.295 3.922.025
+9,33%
Saldo netto di gestione
2015 2016
3.754.376 3.612.375
-3,93%
Il flusso di cassa operativo diminuisce, così come il saldo netto di gestione ma non diviene negativo
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7. Debt service coverage ratio <1,1
Debt service coverage ratio
2015 2016
1,81 2,95
Con un DSCR maggiore a 1,1 è garantita, una ordinaria e normale gestione finanziaria, considerando prudentemente anche il rischio di future diminuzioni non previste nel flusso di cassa operativo (perdite inattese della distribuzione dei flussi di cassa).
8. Autofinanziamento operativo negativo
Autofinanziamento operativo
2014 2015 2016
5.638.784 3.390.949 3.674.366
L’autofinanziamento operativo si attesta su valori positivi, ma è da tenere sotto osservazione per via di un’accentuata riduzione nel corso del triennio in esame.
9. PFN drastica crescita, associata a CNT/CI < 30% Posizione finanziaria netta
2014 2015 2016
105.074 143.440 -724.878
+36,51% -605,35%
Capitale netto tangibile / Capitale investito
2014 2015 2016
81,67% 84,91% 123,62%
La posizione finanziaria netta subisce dapprima un’accentuata crescita, per poi calare drasticamente alla fine del triennio in esame.
Il rapporto tra capitale netto tangibile e capitale investito è positivo, ed è in incremento alla fine del triennio.
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10. Liabilities leverage (Equity/Total Assets <5% - 10%) e profit before taxes/Revenues < - 1%
Liabilities leverage
2014 2015 2016
15,93% 12,82% 13,62%
Profit before taxes/Revenues
2014 2015 2016
3,18% 1,43% 0,15%
Il liabilities leverage si attesta su valori pressoché simili al disopra della soglia, per tutto il triennio, ma in diminuzione, e quindi da tenere sotto particolare attenzione. Il rapporto invece tra profit before taxes e i revenues è in netto calo al disotto della soglia indicata.
11. Oneri finanziari netti/margine operativo lordo > 30%
Oneri finanziari netti/margine operativo lordo
2014 2015 2016
1,35% 0,79% -0,51%
Il rapporto tra oneri finanziari netti e margine operativo lordo è in costante diminuzione nel corso dell’esercizio.
12. Anomala crescita dei costi capitalizzati non rientranti tra le immobilizzazioni valutabili al fair value (marchi, brevetti, opere d’ingegno) non giustificati da una dimostrabile crescita degli investimenti materiali e aumento nel volume d’affari
Dai dati di bilancio, non risulta un’anomala crescita di costi capitalizzati non rientranti tra le immobilizzazioni valutabili al fair value (marchi, brevetti, opere d’ingegno) non giustificati da una dimostrabile crescita degli investimenti materiali e aumento nel volume d’affari.
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Look Auto
INDICI DI LIQUIDITÀ 2014 2015 2016
Margine di Tesoreria -473.932 -416.915 -714.874
Indice di liquidità primario 0,92 0,88 0,49
Indice di liquidità secondario 0,71 0,76 0,17
CCN -124.257 -209.726 -437.159
INDICI DI SOLIDITÀ
Indici di flessibilità finanziaria
Indice di indebitamento 0,68 0,74 0,52
Indice indipendenza finanziaria 0,16 0,13 0,13
Indice indipendenza da terzi 0,23 0,17 0,26
Indice di copertura delle immobilizzazioni 0,65 0,53 0,36 Indice di copertura delle immobilizzazioni 1,26 1,17 0,36
Leverage 4,29 5,72 3,84
Indici di composizione
Indice elasticità dell'Attivo 79,37% 83,48% 19,31%
Indice rigidità dell'Attivo 20,63% 16,52% 80,69%
Passività correnti/ Totale fonti 3,13% 5,29% 3,65%
Passività differite/ Totale fonti 14,24% 19,00% 19,83%
Patrimonio netto/ Totale fonti 82,60% 75,70% 76,52%
Indici di copertura
Margine di struttura complessivo 78.582 42.964 -396.337 Quoziente di Auto copertura Immobilizzazioni 0,81 0,67 0,51
Quoziente di Copertura Immobilizzazioni 1,48 1,46 0,46
INDICI DI EFFICIENZA OPERATIVA
Tempo medio incasso crediti commerciali 80 130 64
Tempo medio pagamento debiti commerciali 30 27 12
Indice rotazione capitale investito 2,27 1,33 1,3
Indice rotazione attività correnti 1,93 1,16 4,35
Indice rotazione dei crediti 3,8 2,45 2,34
Indice rotazione delle scorte 7,28 7,41 5,9
Indice durata delle scorte 49 49 61
Durata del ciclo circolante 175 224 227
Tabella 3.6 – Una sintesi dei principali Indici di analisi di bilancio.75
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