CAPITOLO 3: GLI STRUMENTI DI ALLERTA
2. L’applicazione degli early warning ad alcuni dealer automobilistici
2.3 Rova S.r.l
Rova S.r.l. è una società presente sul mercato dell’automobile, dal 1990 a Belluno.
La società ha per oggetto l’attività di commercio, noleggio e riparazione di autoveicoli, officina meccanica per riparazione e manutenzione, carrozzeria, elettrauto, gommista e lavaggio, e compravendita di pezzi di ricambio e accessori per autoveicoli, compravendita di lubrificanti carburanti, pneumatici e operazioni d’importazione ed esportazione dei beni e dei servizi relativi ai settori sopra specificati. Può compiere tutte le operazioni commerciali di qualsiasi natura che si rendono utili o necessarie per il raggiungimento dell’oggetto sociale, tra il quale prestare fideiussioni, avalli, cauzioni garanzie in genere, concedere pegni e ipoteche.
È dotata di un sistema di amministrazione costituito da un amministratore unico, ed è sprovvista di un organo di controllo o di un revisore, non avendo superato i parametri dell’art. 2477 c.c. e di conseguenza obbligata alla nomina. Rivenditore ufficiale per Saab, Opel e Chevrolet, dopo la vicenda di General Motors e con la profonda crisi del 2009 che ne sciolse la divisione europea, liquidando i marchi Opel e Saab e cambiando le modalità delle importazioni di Chevrolet, Rova S.r.l. si ritrova senza i marchi ufficiali. È costretta a ridurre il numero dei dipendenti medi occupati da quattordici a nove. In data 21/12/2017 avviene l’iscrizione della procedura di fallimento. Dall’applicazione del modello di adeguata verifica concernente la macro area “Anomalie contabili e di bilancio riscontrabili in bilanci, situazioni contabili o altri rendiconti o scritture contabili” avente un’incidenza del 35% sul totale, sono rilevate anomalie nei punti 1 “Riduzione superiore al 50% del Patrimonio netto per effetto perdite esercizi”, 2 “Riduzione Capitale tangibile rettificato inferiore a zero”, 3 “Drastica riduzione valori dell’attivo per perdite durevoli di valore o delle garanzie rilasciate ai terzi a fronte di impegni finanziari rilevanti”, 4 “Drastica riduzione fatturato per ammontare superiore al 10% ovvero maggiore al 30%” e nel punto 10 “Liabilities leverage (Equity/Total Assets <5% - 10%) e profit before taxes/Revenues < -1%” (Tabella 3.7).
Lo Score parziale così ottenuto76 mostra come la società si trova in una situazione di rischio elevato da analizzare attentamente, prendere tempestivamente adeguati provvedimenti e fare in seguito un controllo in via prospettica più costante nel tempo, magari a scadenze più ravvicinate. Per aver un quadro il più definito possibile, bisogna altresì tenere in considerazione anche i risultati delle altre macro aree di natura prettamente gestionale, i cui dati sono riscontrabili solamente dagli organi gestori della società stessa. Per colmare in parte tale gap, si è ritenuto opportuno accompagnare un’analisi più statica, sui principali indicatori di bilancio (Tabella 3.8) dai quali è possibile comunque evincere alcune difficoltà nel campo della liquidità, della solidità e dell’efficienza operativa.
I principali indicatori da sottoporre ad attenzione e che in parte comprovano i risultati ottenuti dal modello di adeguata verifica, sono:
Margine di tesoreria (presenta un valore negativo nel corso di tutto il triennio,
segnalando pertanto deficienze di liquidità e possibili tensioni finanziarie nel breve periodo; l’impresa si troverebbe pertanto in zona di rischio finanziario, in quanto, a fronte di una richiesta di rimborso immediata dei debiti, non avrebbe le risorse monetarie sufficienti per farvi fronte, denotando quindi una situazione d’illiquidità).
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Indice di liquidità primario (presenta un valore in continua diminuzione, e precisamente
inferiore a uno negli ultimi due esercizi, segnalando uno stato d’insolvibilità).
Indice di liquidità secondario (presenta un valore inferiore a uno soglia minima, e in
continua diminuzione, segnalando che le risorse liquide e quelle prontamente liquidabili, ivi comprese le merci stoccate, non permettono di fronteggiare gli impegni assunti a breve termine dall’azienda).
Capitale circolante netto (presenta un valore negativo e in continua diminuzione,
segnalando che la società si trova in una situazione d’illiquidità.)
Indice di indebitamento (presenta un valore costante e prossimo a uno, arrivando
addirittura due alla fine del triennio, segnalando che l’impresa utilizza fonti di finanziamento di terzi, in una totale dipendenza finanziaria da soggetti terzi).
Indice di indipendenza finanziaria (presenta valori molto prossimi allo zero, per
raggiungerlo a fine del triennio, segnalando che l'azienda non ha mezzi propri, e si finanzia completamente all'esterno).
Indice di copertura delle immobilizzazioni (presenta dal 2014 valori inferiori a uno limite
soglia, richiamando così elementi di sottocapitalizzazione).
Leverage (presenta un valore superiore a due, segnalando che i debiti sono maggiori del
capitale proprio e che quindi la situazione finanziaria potrebbe essere compromessa poiché l’azienda risulta sottocapitalizzata, per poi diventare addirittura negativo alla fine del triennio, denotando che la società ha avuto problemi a raccogliere fondi per coprire le perdite nette storiche.).
Margine di struttura complessivo (presenta una drastica riduzione, attestandosi su valori
negativi alla fine del fine triennio, segnalando che per finanziare la propria struttura fissa, la società, è stata costretta a ricorrere al capitale di terzi per la parte mancante);
Quoziente di auto copertura immobilizzazioni (presenta un valore a fine triennio
compreso negativo, segnalando una struttura finanziaria molto critica della società, tanto più che tali valori, partendo da una situazione alquanto soddisfacente, si sono ridotti drasticamente nel corso del triennio in esame).
Quoziente di copertura immobilizzazioni (presenta un valore a fine triennio negativo,
segnalando che la società ha contratto anche debiti a breve (passività circolanti) creando un forte squilibrio temporale nella liquidità dell’impresa).
La totalità dei risultati ottenuti sia con il modello di adeguata verifica in chiave prospettica, che con i tradizionali indicatori di bilancio, vanno ad anticipare, confermando in qualche modo l’iscrizione della procedura di fallimento qualche anno dopo. Il fatto di non aver affidato la funzione di controllo contabile a un soggetto preposto dalla legge come il revisore legale o una società di revisione legale, può sicuramente non aver aiutato a intraprendere determinate azioni sui risultati di peculiari analisi, come adoperarsi alla ricerca di un nuovo marchio o puntare su un servizio di autofficina altamente specializzato, così come altre realtà del settore, colpite dalla vicenda Genaral Motors, hanno fatto.
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1 Riduzione superiore al 50% del Patrimonio netto per effetto perdite esercizi
√
2 Riduzione Capitale tangibile rettificato inferiore a zero
√
3 Drastica riduzione valori dell’attivo per perdite durevoli di valore o delle garanzie rilasciate ai terzi a fronte di impegni finanziari rilevanti
√
4 Drastica riduzione fatturato per ammontare superiore al 10% ovvero maggiore al 30%√
5 Anomalo aumento del capitale circolante operativo non compensato da un pari aumento di autofinanziamento operativo
6 Drastica riduzione flusso di cassa operativo accompagnato da un saldo netto di gestione negativo
7 Debt service coverage ratio <1,1
8 Autofinanziamento operativo negativo
9 PFN drastica crescita, associata a CNT/CI < 30%
10 Liabilities leverage (Equity/Total Assets <5% - 10%) e profit before taxes/Revenues < -1%
√
11 Oneri finanziari netti/margine operativo lordo > 30%
12
Anomala crescita dei costi capitalizzati non rientranti tra le immobilizzazioni valutabili al fair value (marchi, brevetti, opere d’ingegno) non giustificati da una dimostrabile crescita degli
investimenti materiali e aumento nel volume d’affari
Tabella 3.7 - Anomalie contabili e di bilancio riscontrabili in bilanci, situazioni contabili o altri
rendiconti o scritture contabili (35%).77
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1. Riduzione superiore al 50% del Patrimonio netto per effetto perdite esercizi
Patrimonio netto
2014 2015 2016
425.237 98.007 -810.130
-76,95% -926,60%
Il Patrimonio netto si riduce drasticamente nel corso del triennio 2014-2016, superando in modo molto evidente il limite soglia, per via di cospicue perdite d’esercizio.
2. Riduzione Capitale tangibile rettificato inferiore a zero Capitale tangibile rettificato
2014 2015 2016
399.019 70.851 -829.878
Il Capitale tangibile rettificato è sempre più in diminuzione, arrivando ad essere estremamente negativo alla fine del triennio in esame.
3. Drastica riduzione valori dell’attivo per perdite durevoli di valore o delle garanzie rilasciate ai terzi a fronte di impegni finanziari rilevanti
Totale attivo patrimoniale
2014 2015 2016
Immobilizzazioni immateriali 26.218 27.156 19.748 -32,76%
Immobilizzazioni materiali 164.367 241.633 195.973 -23,30%
Immobilizzazioni finanziarie 680 680 680 0,00%
Le immobilizzazioni immateriali e materiali si riducono notevolmente. Le immobilizzazioni finanziarie invece rimangono invariate.
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4. Drastica riduzione fatturato per ammontare superiore al 10% ovvero maggiore al 30% Ricavi di vendita
2014 2015 2016
7.710.258 8.907.059 7.851.978
+13,44% -13,44%
Il fatturato subisce una drastica riduzione.
5. Anomalo aumento del capitale circolante operativo non compensato da un pari aumento di autofinanziamento operativo
Capitale circolante operativo
2014 2015 2016 6.523.318 5.627.921 4.326.331 -15,91% -30,09% Autofinanziamento operativo 2014 2015 2016 18.278.413 20.021.023 8.486.204 +8,70% -30,09%
Il capitale circolante operativo e l’autofinanziamento operativo diminuiscono.
6. Drastica riduzione flusso di cassa operativo accompagnato da un saldo netto di gestione negativo
Flusso di cassa operativo
2015 2016
20.323.135 8.213.848
-147,43%
Saldo netto di gestione
2015 2016
20.864.182 8.465.223
75
Il flusso di cassa operativo diminuisce drasticamente, così come il saldo netto di gestione, che tuttavia non diviene negativo ma vista l’entità della riduzione, bisognerà porlo al centro di accurate valutazione prospettiche ed ex-post.
7. Debt service coverage ratio <1,1
Debt service coverage ratio
2015 2016
10,17 6,13
Con un DSCR maggiore a 1,1 è garantita, una ordinaria e normale gestione finanziaria, considerando prudentemente anche il rischio di future diminuzioni non previste nel flusso di cassa operativo (perdite inattese della distribuzione dei flussi di cassa).
8. Autofinanziamento operativo negativo
Autofinanziamento operativo
2014 2015 2016
18.278.413 20.021.023 8.486.204
L’autofinanziamento operativo si attesta su valori positivi, ma è da tenere sotto osservazione per via della sua drastica riduzione nel corso del triennio
9. PFN drastica crescita, associata a CNT/CI < 30% Posizione finanziaria netta
2014 2015 2016
-171.267 -388.309 1.966
-126,73% +100,51%
Capitale netto tangibile / Capitale investito
2014 2015 2016
97,70% 51,86% 129,14%
La posizione finanziaria netta sebbene negativa, nell’ultimo, con una forte ripresa si va ad attestare su valori positivi.
76
10. Liabilities leverage (Equity/Total Assets <5% - 10%) e profit before taxes/Revenues < - 1%
Liabilities leverage
2014 2015 2016
12,66% 3,32% -113,69%
Il liabilities leverage si si riduce sensibilmente nel corso del triennio, arrivando alla fine, ben al disotto della soglia. Il rapporto invece tra profit before taxes e i revenues è in costante calo al disotto della soglia indicata.
11. Oneri finanziari netti/margine operativo lordo > 30%
Oneri finanziari netti/margine operativo lordo
0,32% 0,45% 1,03%
Il rapporto tra oneri finanziari netti e margine operativo lordo è positivo, con valori pressoché stabili e ben lontani dal limite soglia.
12. Anomala crescita dei costi capitalizzati non rientranti tra le immobilizzazioni valutabili al fair value (marchi, brevetti, opere d’ingegno) non giustificati da una dimostrabile crescita degli investimenti materiali e aumento nel volume d’affari
Dai dati di bilancio, non risulta un’anomala crescita di costi capitalizzati non rientranti tra le immobilizzazioni valutabili al fair value (marchi, brevetti, opere d’ingegno) non giustificati da una dimostrabile crescita degli investimenti materiali e aumento nel volume d’affari.
Profit before taxes/Revenues
2014 2015 2016
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Rova S.r.l.
INDICI DI LIQUIDITÀ 2014 2015 2016
Margine di Tesoreria -2.187.754 -2.204.127 -1.300.295
Indice di liquidità primario 1,08 0,95 0,33
Indice di liquidità secondario 0,18 0,13 0,0005
CCN 217.144 -132.857 -893.890
INDICI DI SOLIDITÀ
Indici di flessibilità finanziaria
Indice di indebitamento 0,82 0,9 2,03
Indice indipendenza finanziaria 0,13 0,03 -1,23
Indice indipendenza da terzi 0,16 0,04 -0,61
Indice di copertura delle immobilizzazioni 2,22 0,36 -3,74 Indice di copertura delle immobilizzazioni 1,05 0,38 -3,58
Leverage 6,44 26,94 -1,65
Indici di composizione
Indice elasticità dell'Attivo 85,88% 81,27% 67,16%
Indice rigidità dell'Attivo 14,12% 18,73% 32,84%
Passività correnti/ Totale fonti 79,41% 85,77% 247,30%
Passività differite/ Totale fonti 7,93% 10,90% 6,62%
Patrimonio netto/ Totale fonti 12,66% 3,32% -153,92%
Indici di copertura
Margine di struttura complessivo -49.154 -454.588 -1.026.531 Quoziente di Auto copertura Immobilizzazioni 2,59 0,41 -4,13
Quoziente di Copertura Immobilizzazioni 1,46 0,76 -3,58
INDICI DI EFFICIENZA OPERATIVA
Tempo medio incasso crediti commerciali 14 9 0,55
Tempo medio pagamento debiti commerciali 88 73 53
Indice rotazione capitale investito 11,51 15,93 19,18
Indice rotazione attività correnti 3,12 4,15 19,18
Indice rotazione dei crediti 16,85 22,61 34,43
Indice rotazione delle scorte 3,65 4,61 20
Indice durata delle scorte 99 78 18
Durata del ciclo circolante 209 170 100
Tabella 3.8 – Una sintesi dei principali Indici di analisi di bilancio.78
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