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Magistrato vicario

Sezione II Presidenti di Tribunale

Articolo 99 Magistrato vicario

1. Il Presidente del Tribunale designa il magistrato vicario, destinato a presiedere l’ufficio in caso di sua mancanza o impedimento, preferibilmente tra i Presidenti di sezione.

2. La designazione avviene previo interpello e con provvedimento motivato che dia conto delle disponibilità acquisite e della valutazione comparativa effettuata con riferimento specifico ai requisiti attitudinali, precisando, qualora la scelta non ricada su uno dei Presidenti di Sezione, le ragioni che l’hanno determinata.

3. In ogni caso il Presidente può designare anche un magistrato che non ha aderito all’interpello qualora se ne ravvisi la necessità nell’interesse dell’ufficio, da indicare espressamente nella motivazione del decreto di nomina.

4. L’incarico assume rilievo sempre che lo svolgimento dello stesso, per la durata e i risultati conseguiti, sia suscettibile di valutazione positiva, affidata ai Consigli giudiziari, che potranno effettuarla, sulla base di quanto riferito dal Presidente, in occasione del parere per le valutazioni di professionalità o del parere attitudinale sulla domanda di conferimento di ufficio direttivo.

5. La designazione ha efficacia anche in caso di cessazione dalle funzioni del capo dell’ufficio. Il nuovo dirigente può provvedere alla nomina di un nuovo vicario.

6. In mancanza o in caso di impedimento del vicario, le relative attribuzioni spettano al Presidente di sezione con maggiore anzianità nella funzione semidirettiva o, in mancanza o in caso di pari anzianità nell’esercizio di detta funzione, al magistrato più anziano di ruolo.

7. La designazione è annotata nel sistema informatico.

Articolo 100

Divieto di designazione di un magistrato non confermato nelle funzioni 1. In nessun caso può essere designato come vicario un magistrato non confermato nelle funzioni direttive o semidirettive ai sensi degli articoli 45 e 46 del decreto legislativo 5 aprile 2006, n. 160 per il quinquennio successivo al provvedimento di non conferma.

2. La mancata conferma, ai sensi delle su richiamate disposizioni, del magistrato originariamente designato impone la sua immediata sostituzione.

Articolo 101

Modalità organizzative per lo scambio di informazioni sulle esperienze giurisprudenziali e la verifica dell’andamento del servizio

1. La proposta tabellare indica le modalità organizzative con le quali i Presidenti di sezione intendono realizzare lo scambio di informazioni sulle esperienze giurisprudenziali all’interno delle sezioni e verificare l’andamento del servizio, allo scopo di raccogliere suggerimenti e approntare i più opportuni rimedi.

2. Ferma restando la facoltà di individuare le modalità più opportune per attuare detti scopi, è realizzato, anche con modalità telematiche, un incontro tra i magistrati assegnati alla sezione con cadenza almeno bimestrale, dandone tempestiva comunicazione al dirigente dell’ufficio, al quale è inviata una relazione sull’esito delle riunioni con allegati i relativi verbali.

Articolo 102 Sezioni Gip

1. Per le sezioni Gip la proposta tabellare indica il lavoro giudiziario cui il Presidente della sezione e il Presidente aggiunto debbono necessariamente concorrere.

2. L’entità dell’esonero dal lavoro giudiziario è commisurata all’impegno richiesto per i compiti di collaborazione con la direzione dell’ufficio e di direzione della sezione, anche in considerazione del numero dei magistrati della sezione.

3. In ogni caso l’esonero non può superare il 50% degli affari assegnati alla sezione.

4. Nella determinazione del lavoro giudiziario dei magistrati sopra indicati può essere prevista l’attribuzione di singole tipologie di affari, ove ciò risponda a esigenze organizzative e di miglior funzionalità della sezione, nonché lo svolgimento di compiti di supplenza o sostituzione di magistrati temporaneamente assenti o impediti.

5. La proposta tabellare indica espressamente anche i necessari compiti collaborativi nella direzione della sezione attribuiti al Presidente aggiunto con specifiche deleghe aventi ad oggetto definite materie.

Sezione V

Incarichi di coordinamento delle sezioni di tribunale in caso di scopertura del posto di presidente di sezione o di suo impedimento o sua assenza

Articolo 103

Incarichi di coordinamento di un settore o delle sezioni di tribunale

1. Nei tribunali nei quali non sono istituiti posti di Presidente di sezione, ovvero in caso di scopertura del posto di Presidente di sezione, o di assenza o impedimento del Presidente di sezione per un tempo superiore a tre mesi, il Presidente del tribunale può, sulla base di oggettive e motivate esigenze di servizio, attribuire il coordinamento di un settore o delle sezioni interessate ad un magistrato assegnato all’uno o all’altra, designato ai sensi dell’articolo 104. Si applica l’articolo 41.

2. L’incarico di coordinamento delle sezioni di tribunale cessa con la copertura del posto o con il venir meno della causa dell’assenza o dell’impedimento.

3. In caso di assenza o di impedimento del magistrato coordinatore di un settore, nei Tribunali nei quali non sono istituiti posti di Presidente di sezione, i relativi compiti sono svolti dal dirigente dell’ufficio.

4. In caso di assenza o di impedimento del magistrato coordinatore della sezione nei casi di cui al comma 1, i relativi compiti sono svolti dal Presidente più anziano in ruolo in servizio nel settore di riferimento, o, in mancanza, dal dirigente dell’ufficio.

5. Nel caso in cui la scopertura, l’assenza o l’impedimento di cui al comma 1 riguardino la sezione Gip/Gup, si applica l’articolo 71.

Articolo 104

Criteri di scelta del magistrato incaricato del coordinamento del settore o della sezione

1. La scelta del magistrato incaricato del coordinamento del settore o della sezione è effettuata, previo interpello e con decreto motivato, avendo riguardo, in primo luogo, alle attitudini e al merito e, in caso di pari attitudine e merito, alla maggiore anzianità di ruolo.

2. Le attitudini e il merito sono motivate con riferimento ai seguenti criteri:

a) alla quantità e qualità del lavoro svolto; alla puntualità e diligenza dimostrate nello svolgimento delle funzioni e nell’osservanza dei propri doveri;

b) alla disponibilità a far fronte alle esigenze dell’ufficio, valutando quindi la possibile incidenza negativa su di esso dell’eventuale svolgimento di attività extragiudiziarie autorizzate;

c) all’esperienza ordinamentale e organizzativa desunta anche dalla partecipazione a corsi di studio;

d) per le sezioni specializzate lavoro, esecuzioni, fallimentari7, societarie, della famiglia, dell’immigrazione, della materia di impresa e delle sezioni Gip/Gup, alla specifica competenza acquisita nelle materie da esse trattate o in materie affini.

3. La motivazione deve fare riferimento a dati oggettivi ricavati, tra l’altro, dal fascicolo personale del magistrato, dalle risultanze statistiche, dai pareri del Consiglio giudiziario.

4. In alternativa all’applicazione del criterio residuale della maggiore anzianità di ruolo, la proposta tabellare può prevedere che, in caso di pari attitudine e merito, l’incarico di coordinamento del settore o della sezione venga attribuito a rotazione per periodi non inferiori a un anno, a partire dal magistrato con maggiore anzianità di ruolo.

5. Nella tabella sono indicati tutti i magistrati titolari di incarichi di coordinamento.

Articolo 105

Assenza di esonero dal lavoro giudiziario

1. Il magistrato incaricato del coordinamento della sezione non può essere esonerato dal lavoro giudiziario.

Sezione VI

Decadenza dagli incarichi direttivi e semidirettivi. Mancata conferma

Articolo 106

Decadenza dagli incarichi direttivi e semidirettivi. Mancata conferma

1. Nella redazione della proposta tabellare deve tenersi conto dell’eventuale decorso del termine massimo di durata o della intervenuta non conferma delle funzioni direttive o semidirettive nella medesima sede anche ai fini della mobilità interna e della ripartizione dei carichi di lavoro.

7 Nella presente circolare si continuano ad utilizzare le parole “fallimento” ed i suoi derivati. Si è consapevoli che l’art. 2, comma 1, lettera a), della legge delega n. 155 del 19 ottobre 2017 (intitolata “Delega al Governo per la riforma delle discipline della crisi di impresa e dell’insolvenza”) ha previsto di “sostituire il termine «fallimento» e i suoi derivati con l’espressione «liquidazione giudiziale»” e si è altresì consapevoli che tale criterio direttivo è stato seguito dalla legge delegata, ossia dal decreto legislativo n. 14 del 12 gennaio 2019 (intitolato “Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza in attuazione della legge 19 ottobre 2017, n. 155”). Tuttavia, tale decreto legislativo non è ancora entrato in vigore, salvo che per alcuni articoli, e con il decreto legge n. 23 dell’8 aprile 2020, (poi convertito con la legge n. 40 del 5 giugno 2020) se ne è differita l’entrata in vigore al 1° settembre 2021. Pertanto, si è preferito mantenere la parole fallimento con i suoi derivati.

2. Il magistrato non confermato nelle funzioni direttive o semidirettive alla fine del primo quadriennio non può svolgere, neppure in via di fatto, funzioni di reggenza o di supplenza nella direzione dell’ufficio o della sezione.

Sezione VII