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DALLA MATERIALITA' DELLA STRADA ALLE FORME DELLA MOBILITA'

II.3. L E STRADE URBANE E PERI URBANE TRA TARDA ANTICHITÀ E BASSO MEDIOEVO

II.3.1. Il dato materiale

In un lavoro di sintesi sull'evoluzione urbanistica della città di Firenze, attraverso una lucida lettura dei dati archeologici, E. Scampoli, riassumendo con efficacia le trasformazioni verificatesi nei centri urbani della Toscana, tra il periodo della tarda antichità e dell'alto medioevo, afferma che la strutturazione o la destrutturazione delle città in questa fase di transizione passò attraverso alcuni elementi sintomatici di cambiamento che riguardarono anche la viabilità: le aree forensi e i luoghi simbolo dell'antica identità cittadina vengono rifunzionalizzati secondo nuove esigenze; gli antichi tracciati viari persistono ma tendono a restringersi e a perdere il fondo pavimentato, mentre il piano stradale tende sensibilmente ad alzarsi di quota; gli impianti fognari cadono in disuso fino a non essere più impiegati; molte strade vengono interrotte da case o da sepolture; sorgono linee di percorso influenzate dalla forza attrattiva di nuovi luoghi di interesse come, ad esempio, le basiliche paleocristiane113. Nel caso specifico di Firenze, infatti, tra IV e V secolo assistiamo al decadimento del servizio di manutenzione pubblica degli impianti fognari e alla preparazione di piani drenanti formati da butti di terreno, ghiaia e cocci, si osserva inoltre che la creazione di nuovi edifici va a modificare sensibilmente gli orientamenti dei fronti viari, mentre i piani stradali aumentano di quota e si restringono in ampiezza114.

Per quanto riguarda gli studi sull'archeologia urbana nei centri toscani, la città di Lucca costituisce senz'altro uno dei contesti più noti di tutta la regione, poiché a partire dagli anni '80 del secolo scorso, ha saputo restituire dati interessanti sull'evoluzione della città e del suo suburbio, dalla fondazione della colonia romana alla prima età moderna.Tra le testimonianze emerse, quelle che più hanno interessato gli studiosi, sono state quelle ascrivibili alle fasi tardo antiche e altomedievali.

Da un punto di vista archeologico, nonostante Lucca, tra II e III secolo, appaia come un centro in crisi, nel V secolo si registrano ancora segni di rinnovamento urbanistico, come testimoniato dalla risistemazione di alcuni settori delle mura, dall'ampliamento della viabilità urbana e peri-urbana e dall'avvio dei cantieri di costruzione di importanti basiliche paleocristiane115. Gli scavi condotti nell'area del vecchio ospedale Galli Tassi, hanno riportato alla luce un tratto delle mura cittadine e una strada perimuranea posta sul lato esterno. Il fondo stradale, con orientamento nord-sud, risultava realizzato in ciottoli di fiume e schegge di pietra calcarea, serrati con terra e pietrame minuto e allettati in uno strato preparatorio di matrice argillosa, di poco posteriore alla trincea di fondazione delle mura. Su base stratigrafica questo manufatto stradale è stato datato tra III e IV secolo.

113 SCAMPOLI 2010, p. 80.

114 SCAMPOLI 2010, pp. 85-87.

La strada subisce una risistemazione con la preparazione di un secondo acciottolato (che ha restituito frammenti di pietra ollare e di brocche con orli modanati) per poi trasformarsi radicalmente nel periodo immediatamente successivo: uno strato di deposito alluvionale segna probabilmente un periodo di parziale abbandono del selciato romano, a cui segue poco dopo la sistemazione di un piano stradale in terra battuta, mista a pietrisco, frustoli di laterizio e grumi di malta, di ampiezza decisamente inferiore rispetto alla strada tarda antica. Grazie al rinvenimento di trentadue monete d'argento questa fase si data al 964 o agli anni immediatamente successivi. Quest'area sarà poi abbandonata per tornare ad essere frequentata dopo il Mille.116

Per quanto riguarda la storia della viabilità urbana di Lucca il XIII secolo segna sicuramente una cesura fondamentale: i consoli della città, infatti, si fecero promotori di una politica di ridefinizione della città che p r e v e d e v a a n c h e l a r i s i s t e m a z i o n e e l a riorganizzazione dell'assetto v i a r i o i n t e r n o . N e l l ' a r e a dell'Anfiteatro, in un contesto di scavo d'emergenza, è stata r i p o r t a t a a l l a l u c e un'interessante sequenza di piani stradali ascrivibili ad un a m p i o a r c o c r o n o l o g i c o compreso tra l'età moderna ed il basso medioevo. Tra questi il selciato D si presentava come u n a c c i o t t o l a t o d i cotani costipati di medie dimensioni, legati con sabbia, restituendo frammenti di acrome e di u n ' i n v e t r i a t a c h e l o collocherebbero tra XIII e XIV secolo. Di poco più antico invece risulta il pavimento E, p o s t o i n s u c c e s s i o n e stratigrafica diretta con il selciato D, con fondo in ciottoli, allocati su un solido strato di pietre e malta che livellava uno strato composto da terra nerastra, interpretato come livello d'uso e di frequentazione. I reperti ceramici rinvenuti in questo strato di matrice terrosa collocano il pavimento E intorno ai 116 CIAMPOLITRINI, ABELA, BIANCHINI, ZECCHINI 2003.

Figura14: Selciato Q con pavimentazione in cotani rinvenuto

primissimi anni del XIII secolo117. Altri rinvenimenti all'interno della città medievale sembrerebbero confermare l'uso di cotani come soluzione costruttiva principale per la realizzazione delle strade lucchesi del XIII secolo, confermando così il quadro già delineato dalle fonti documentarie coeve, dove parlando della risistemazione della pavimentazione stradale, si fa menzione dell'uso degli astrachi118. In alcune indagini archeologiche condotte in Via della Torre e Via Cavour a Pistoia sono stati documentati otto piani stradali. In Via della Torre gli scavi hanno riportato alla luce un primo rettifilo (livello 1) con pavimentazione in scaglie di pietra e frammenti di laterizi di piccole dimensioni, compattati in terra sabbiosa, con fase d'uso datata su ritrovamenti ceramici tra XVI e XVII secolo; il secondo (livello 2) presentava una massicciata in ciottoli fluviali di medie dimensioni e frammenti di laterizi, allettati in argilla ocra molto plastica; il terzo (livello 3), costituito da un battuto in ciottoli di medie dimensioni con frammenti residuali di laterizi ascrivibili all'età romana, è stato attribuito cronologicamente alle ultime fasi del basso medioevo. In Via Cavour, invece sono emerse cinque sequenze stradali, delle quali la più recente, datata al XVI secolo, aveva una pavimentazione in tecnica mista con ciottoli e piccole scaglie di pietra. Seguiva stratigraficamente un battuto molto compatto, composto da piccoli ciottoli, sabbia, ghiaia fluviale, scaglie di pietra e laterizi fluitati, la cui fase d'uso iniziale è stata attribuita alla fine del XIV secolo.

Il piano stradale più antico (XII-XIII secolo) era costituito da ciottoli con laterizi f r a n t u m a t i d i s p o s t i a secco119.

Per quanto riguarda Pisa i dati relativi alla tarda

a n t i c h i t à e

all'altomedioevo, invece, restano piuttosto lacunosi, n o n o s t a n t e R u t i l i o Namaziano, nel corso del V secolo, la descriva ancora come una città florida e vitale120. Per questo motivo l'andamento dello scheletro viario di Pisa, nel lungo periodo che arriva fin quasi a l X s e c o l o , è s t a t o ricostruito seguendo il posizionamento topografico di importanti edifici di culto, che a partire dall'VII secolo, hanno assunto un fondamentale ruolo attrattivo per lo sviluppo dell'insediamento. Un tratto di strada scavato nell'area di Piazza Dante, ha restituito una sequenza cronologica compresa tra VIII/X e XIV secolo: lo scavo 117 CIAMPOLTRINI 1992, p. 51.

118 CIAMPOLTRINI 2007, p. 91.

119 MILLEMACI, PERAZZI 2014, pp. 226-232.

120 CANTINI, CITTER 2010, p. 41.

Figura 15: Pisa, strada in mattoni disposti a lisca di pesce (ALBERTI,

ha riportato alla luce cinque piani stradali sovrapposti (tutti acciottolati), il più antico dei quali presentava una pavimentazione formata da ciottoli legati con malta. E' a partire dalla fine del XII secolo, tuttavia, che iniziamo a disporre di più approfondite informazioni sull'aspetto materiale delle strade pisane, tanto da poter delineare un quadro più esaustivo sulle soluzioni tecniche adottate. Dagli scavi condotti nell'area di Piazza delle Vettovaglie si è potuto osservare come per le strade carrabili siano stati impiegati laterizi disposti di coltello, tra loro paralleli ma ortogonali rispetto al senso di marcia, con rinforzi in pietra nella zone di maggiore sollecitazione. Le strade pedonali invece erano realizzate in laterizi, disposti in coltello a spina di pesce. Per entrambe le tipologie il piano di posa era caratterizzato da sabbia di fiume selezionata che costituiva anche il legante per le pietre e i mattoni della pavimentazione del piano stradale. Le indagini, inoltre, hanno riportato alla luce un chiasso stretto tra due perimetrali, largo poco meno di un metro, privo di coperture pavimentali, il cui uso come immondezzaio sembra preponderante rispetto a quello di luogo di transito. Tra XV e XVI secolo si assiste a un sostanziale rialzamento delle quote dei piani stradali che vengono realizzati in terra battuta, mista a frammenti di laterizio, pietrame e grumi di malta. A Pisa si registra, inoltre, una netta distinzione nelle tipologie costruttive tra strade e piazze: nelle prime è prevalente l'uso dei mattoni, mentre nelle seconde è preponderante l'impiego di ciottoli121.

Gli scavi condotti su un tratto del decumano massimo di Luni, identificato come segmento urbano della via

Aurelia, hanno restituito tredici piani

s t r a d a l i : d a l l a s t r a d a b a s o l a t a ascrivibile al periodo immediatamente successivo alla fondazione della colonia nel 177 a.C., si arriva, con continuità d'uso, fino ai secoli centrali del medioevo (strada XII) . S u u n consistente deposito di circa 30 cm, costituito da materiali di crollo e terra di matrice limosa, che obliterava le tracce dei lavori di ripristino del decumano massimo, si impostava un rettifilo con superficie in terra battuta di pietrisco minuto a pezzatura regolare (strada II), probabilmente databile alla fase di destrutturazione dell'area del foro. Seguono poi altri selciati alternati a fasi di interro, fino alle strade VII e

VIII che sono state localizzate su

innalzamenti di quota attestati intorno

ai 4,00 m s.l.m. e corrispondenti alla costruzione di edifici con zoccolo in 121 ALBERTI, BALDASSARRI, GATTIGLIA 2007, pp. 58-64.

Figura16: Piani stradali rilevati dallo scavo del

traccito urbano del decumano massimo di Luni (Durante 2010, p.27, fig.36)

muratura e alzato in materiale deperibile122. Nelle indagini di archeologia urbana in Piazza Martiri d'Istria ed in via Palestro a Grosseto, invece, sono emersi due piani stradali ammattonati con laterizi disposti a spina di pesce, la cui fase d'uso si colloca tra XIV e XV secolo123.

Gli scavi di rifacimento della pavimentazione di Piazza Garibaldi ad Altopascio hanno riportato alla luce un tratto di strada selciata a due carreggiate, separate da un cordolo di pietre di mezzeria, larga circa 3,90m e datata sulla base di ritrovamenti ceramici tra XVI e fine XVII secolo. La sede stradale presentava diversi rimaneggiamenti, associati alla presenza di solchi paralleli impressi sulla superficie del selciato, da attribuire agli attriti provocati dalle ruote dei carri: nelle zone depresse o irregolari, infatti, sono stati rilevati strati di terra pressata di matrice sabbiosa, intercalata da lenti di sabbia verde, dov'è stata documentata la presenza di laterizi sminuzzati, pietrisco e frammenti di ceramica124.

122 DURANTE 2010, p. 24-29.

123 CITTER, ARNOLDUS-HUYZENDVELD 2007. 124 GIANNONI 2007, pp. 101-106.