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MED in Italy, Madrid, Università degli studi Roma Tre,

Fig 2.32 Numero di impianti “solar cooling” realizzati al 2009 nel mondo

3.1. Analisi dei casi studio

3.1.5 MED in Italy, Madrid, Università degli studi Roma Tre,

quinto e ultimo caso studio riguarda il prototipo di edificio solare che ha partecipato

ecatholn37 (olimpiade degli edifici solari),

una

endo un brillante terzo posto finale, ha proposto un mode

di tipo passivo messe in atto una riguarda la tipologia del sistema costr

Il

all’ultima edizione del Solar Decathlon Europe, tenutasi nel settembre 2012 a Madrid. Il motivo di questa scelta riguarda la possibilità di analizzare le strategie messe in atto nella concezione di un edificio solare creato specificatamente per il clima mediterraneo (MED), uno tra i primi modelli realizzati, in alternativa ai precedenti casi studio concepiti univocamente per climi centro o nord-europei.

Il prototipo è stato concepito per il Solar D

competizione biennale a carattere internazionale creata dal US Department of

Energy38 nel 2002, per la promozione di edifici solari energy plus e la sensibilizzazione

verso le tematiche della sostenibilità più in generale. Possono partecipare le università di

tutto il mondo39 che gareggiano con un gruppo di studenti (Decathletes) sotto la

supervisione di un docente responsabile (Faculty Advisor). Dal 2010 ogni due anni viene organizzato anche un Solar Decathlon europeo, grazie ad un accordo dell’US Department con il Politecnico di Madrid; esso si alterna negli anni pari con la manifestazione americana che si tiene negli anni dispari. Inoltre dal 2013 è attivo anche il Solar Decathlon China, che mette in competizione le università provenienti soprattutto dalle regioni mediorientali e asiatiche.

Il progetto italiano40, riscuot

llo di casa solare che si è ispirato direttamente al tipo edilizio della casa a patio o a corte interna della tradizione mediterranea; i riferimenti citati dagli ideatori vanno dalle ville di Pompei, al tipo residenziale di base di alcune isole greche, agli aggregati urbani tradizionali di Capri.

Tra le strategie

uttivo, individuato nella struttura intelaiata in legno41 del platform frame; esso

37 L’olimpiade degli edifici solari si svolge su 10 prove, che possono avere sia carattere di verifica strumentale (misurazioni prestazionali come produzione FV, condizioni termoigrometriche interne, ecc.) che pratiche;

38

39 esentate vengono selezionate un massimo di 20 università

inatori generali per l’Università Roma Tre sono stati C. tura per SDE 2014, che 41

e utilizzato in queste ultime si svolgono attraverso l’utilizzo quotidiano delle dotazioni del prototipo come ad esempio “invitare a cena” gli altri team, cucinando e consumando il pasto dentro alla casa in condizioni di comfort. Nello specifico le 10 valutazione (decathlon) prevedono: 1. qualità architettonica, 2. ingegnerizzazione e costruzione, 3. installazioni solari, 4. bilancio energetico elettrico, 5. comfort, 6. dotazioni e funzionamento, 7. comunicazione e sensibilizzazione sociale, 8. industrializzazione e fattibilità commerciale, 9. innovazione, 10. sostenibilità. Le prove di gara assegnano fino a un massimo (variabile a seconda della prova) o di 80 o di 120 punti e sono svolte nell’arco di una quindicina di giorni; chi somma più punti alla fine della competizione vince il decathlon.

Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti d’America Su tutte le candidature pr

40 L’Italia era alla prima partecipazione ufficiale. I coord

Tonelli (Faculty Advisor) e G. Bellingeri; la stessa università ha ripresentato la candida

si svolgerà a Parigi (Versailles) nella prima metà di luglio, con il progetto “RhOME for denCity”

In sede di prima analisi la scelta di un sistema costruttivo in legno potrebbe apparire contraddittoria con il concetto di “casa mediterranea”, non essendo questo materiale propriamente il più diffuso

queste zone climatiche. La questione va riconsiderata sotto l’aspetto dell’evoluzione/modificazione che un tipo costruttivo può avere in una determinata area geografica, soprattutto in relazione al cambiamento del sistema di esigenze a cui lo steso tipo deve riferirsi; esigenze espresse da un particolare contesto normativo, sociale ed economico e posizionate in un certo periodo storico.

associa le proprietà di resistenza sismica, precisione di assemblaggio, leggerezza e trasportabilità tipiche dei sistemi costruttivi in legno, con le proprietà massive dello strato

interno, che si struttura attraverso tubi in alluminio riempiti di sabbia umida42. Questa

sinergia di comportamento dei diversi materiali assicura elevate resistenze statiche e buone caratteristiche inerziali, considerando lo sfasamento termico nel periodo surriscaldato; inoltre la logica della stratificazione delle chiusure esterne e delle partizioni interne, consente di alloggiare le canalizzazioni e le derivazioni impiantistiche necessarie al funzionamento dell’involucro.

Una seconda scelta strategica di progetto, riguarda l’organizzazione degli elementi attivi di produzione energetica. La casa mediterranea, secondo la filosofia portata avanti dall’Università Roma Tre, non ha il tetto a spioventi ma riprende la morfologia della copertura piana; questo elemento risulta però in palese contraddizione con l’esigenza di massima efficienza dei sistemi attivi. Essi richiedono infatti una inclinazione variabile, alle nostre latitudini, tra i 30° di tilt per il fotovoltaico e i 45°÷60° per il solare termico, a

seconda dello sfruttamento prevalente che ne viene fatto43. In questo caso la soluzione

proposta sbilancia fortemente l’efficienza sinergica verso le istanze del sistema formale, riducendo l’efficienza del sistema tecnologico. La soluzione progettuale che è stata scelta prevede in definitiva un utilizzo maggiore di superficie captante in più orientazioni (zenit, est, ovest), garantendo una disponibilità energetica in autoproduzione più costante durante tutto l’arco della giornata.

Il fulcro impiantistico della struttura, in posizione centrale rispetto alla disposizione planimetrica, è stato concentrato in un box (3D core) che ingloba il bagno, la parete attrezzata della cucina e tutti gli impianti tecnici della casa; questa soluzione ha ottimizzato le problematiche di trasportabilità, fornendo al contempo una soluzione al tema della riproducibilità e standardizzazione dei componenti. La produzione energetica per la climatizzazione degli ambienti è demandata ad una pompa di calore, che permette il funzionamento di un sistema primario radiante; esso è ampiamente sufficiente per condizioni standard di utilizzo, mentre in condizioni di picco termico interviene un sistema ausiliario di climatizzazione dell’aria, che sfruttando l’impianto esistente di ricircolo meccanizzato agisce anche in funzione di controllo dell’umidità relativa.

In ordine generale le strategie solari adottate possono essere elencate come:

 L’implementazione di 9,6 kWp di fotovoltaico caratterizzano un portale tridimensionale a “scavalco” che protegge la copertura e i lati est e ovest;

42 Cfr. Project Manual, MED in Italy, SDE, 2012, pp. 4-5; cfr. anche sotto-sottocap. 4.3.1 43 Cfr. sottocap. 2.3

 lo stesso portale assume funzione bivalente poiché oltre alla produzione energetica associa anche quella di schermatura passiva e di ombreggiamento delle superfici trasparenti sul lato sud e del lucernaio continuo orizzontale sul lato nord;

 Il lato sud è completamente trasparente (a parte il blocco a servizi centrale) in funzione di guadagno termico invernale;

 I lati est e ovest sono completamente ciechi (evitando le criticità delle superfici trasparenti su questi fronti) e delegano alle pareti verticali del portale fotovoltaico il compito di sfruttare la radiazione solare;

 Il fronte nord, anch’esso di carattere fortemente massivo, non presenta bucature verticali ma una interessante soluzione di lucernaio continuo orizzontale (ad un livello leggermente inferiore rispetto all’orizzontamento di copertura) che irradia luce diffusa nelle parti della casa altrimenti meno illuminate.

Viste generale da sud-est (fig. 3.53); dettaglio del rivestimento laterale in pannelli fotovoltaici (fig. 3.54); dettaglio della controparete in tubi di alluminio riciclato riempiti di sabbia con funzione di accumulo termico (fig. 3.55)

Nodo solaio controterra-parete verticale esterna con in evidenza la stratificazione dell’involucro (fig. 3.56); sezione trasversale del prototipo MED in Italy (fig. 3.57)

Planivolumetrico di progetto (fig. 3.58) con in evidenza la rampa di accesso al patio interno e la grande copertura piana fotovoltaica; pianta del MED in Italy (fig. 3.59); dettaglio costruttivo in sezione orizzontale con in evidenza il telaio portante in legno e gli spessori d’isolamento (fig. 3.60)