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Il metodo di valutazione: i 5 criteri di valutazione OCSE/DAC

5. Monitoraggio e valutazione dell’impatto del privato italiano nella

5.1 Il metodo di valutazione: i 5 criteri di valutazione OCSE/DAC

A fini di rendersi conto dell’impatto economico e sociale degli interventi privati ma anche pubblici effettuati, ci si riferisce a criteri specifici. Sono 5 i criteri OCSE/DAC stabiliti inizialmente dall’OCSE nel 1991e aggiornati nel 2019. Questi cinque criteri sono: Rilevanza, Efficienza, Efficacia, Impatto e Sostenibilità, che nel seguito che nel seguito si sintetizzano. Per presentare bene i criteri, cerchiamo di illustrarli con alcuni progetti di sviluppo italiani.

Nel primo caso si tratta di valutare se il progetto è in linea con le politiche nazionali delle due parti, dei due paesi. Nella fattispecie si nota che il progetto è in linea con le politiche nazionali etiopiche di sviluppo economico (ownership) e con le strategie della Cooperazione Italiana. Per quanto riguarda il primo criterio Rilevanza e qualità del quadro logico, si cerca di valutare se il progetto è in linea con le politiche nazionali etiopiche di sviluppo economico e con le strategie della Cooperazione Italiana. Questo è importante per sapere integrare il progetto con le politiche di sviluppo agricolo e valorizzazione delle capacità delle istituzioni dell’Oromia; valorizzare iniziative precedenti ed espandere quelle in corso; favorire il coinvolgimento dei partner locali (istituzioni pubbliche) nella formulazione del progetto. Il quadro logico del progetto è completo e dettagliato dal punto di vista qualitativo benché la determinazione quantitativa dei suoi elementi appaia poco definita. Si tratta nel caso del Progetto dell’Oromia di accertare l’integrazione della strategia del progetto con le politiche di sviluppo agricolo e valorizzazione delle capacità delle istituzioni dell’Oromia da una parte e dall’altra la dimestichezza degli esecutori con i partner locali nel valorizzare

partecipazione dei partner locali (istituzioni pubbliche) nella formulazione del progetto.

Il secondo criterio è l’efficienza. La realizzazione delle attività sul terreno ha valorizzato le capacità tecniche dei servizi di ricerca e di estensione agricola e la loro dimestichezza con gli agricoltori. In questo si nota che il progetto è stato assai efficiente, perché non ha solo migliorato le capacità tecniche dei beneficiari ma ha anche potenziato le operazioni delle istituzioni partner. Tuttavia, si ritiene che in questo caso il budget del progetto è sembrato insufficiente per incidere sul funzionamento di tutti gli anelli delle filiere agricole, in particolare per la commercializzazione dei prodotti.

Nel caso del Progetto dell’Oromia, si è realizzato uno sdoppiamento tra l’azione degli enti gestori (BoFED, OARI e IAO) e quelli esecutori ha realizzato un sostanziale distanziamento operativo tra i due gruppi e allo stesso tempo ha permesso un decentramento operativo che ha facilitato l’incorporazione di un numero crescente di partner e l’appropriazione locale del progetto. Come conseguenza tale approccio ha comportato da una parte alla progressiva convergenza dei due gruppi menzionati e dall’altra il dilatamento dei tempi di esecuzione delle attività e complicazione del monitoraggio del progetto.

L’efficacia costituisce il terzo criterio di valutazione del progetto. Si va a vedere se il progetto ha rafforzato i sistemi esistenti. Nel caso di specie, il progetto ha potenziato i sistemi di coltivazione dei produttori di grano duro e di caffè permettendo ai primi di espandere la produzione e di vendere direttamente il prodotto alle industrie della pasta e ai secondi di migliorare la raccolta e l’essicazione dei grani e caffè e di rivolgersi a nuovi acquirenti esteri. Nel concreto, l’area di coltivazione è estesa raggiungendo 7, 434 Ha nel settore del grano con un aumento della produzione attesa. Tra l’altro l’introduzione del grano duro, maggiormente tollerante della siccità, ha contribuito alla diversificazione produttiva alternando o sostituendo con il frumento, particolarmente sensibile alla ruggine e alla siccità. Siccome la coltivazione del caffè della foresta Herrena è soggetta forti vincoli ambientali che ne limitano l’espansione quantitativa, come alternativa il progetto si è concentrato sul miglioramento della qualità del

progetto nella fase della post-raccolta e sul rafforzamento delle capacità commerciali delle cooperative.

Il quarto criterio è l’analisi d’impatto. Nel caso di specie il progetto ha svolto un ruolo positivo nell’orientare la produzione verso la qualità, all’aumento del prezzo unitario di vendita, oltre a favorire una maggiore partecipazione degli agricoltori alla concentrazione dell’offerta. Il progetto sembra aver rimandato la soluzione di alcuni problemi chiave per l’integrazione della filiera tali l’accesso degli agricoltori a servizi indipendenti di analisi del prodotto e il riconoscimento della specificità del prodotto, ma anche la partecipazione dei produttori a eventi di promozione commerciale. Il progetto malgrado le difficoltà incontrate ha invece contribuito all’innovazione produttiva e all’aumento di reddito degli agricoltori. Va segnalato che la strutturazione delle due filiere agricole- grano duro e caffè-, a causa anche del budget limitato, è incompleta e che il progetto ha orientato solo in parte quella del grano duro verso la qualità e rafforzato in modo modesto le capacità commerciali d il progetto ha contribuito a rafforzare le capacità produttive degli agricoltori e ad aumentarne il reddito senza risolvere alcuni problemi strutturali del funzionamento delle filiere agricole che ostacolano la soddisfazione delle esigenze dei consumatori, principalmente a causa del budget limitato e della forte regolamentazione del mercato. L’ultimo dei criteri è quella della sostenibilità. Il progetto ha contribuito a rafforzare le capacità produttive degli agricoltori e ad aumentarne il redditi anche se non ha risolto tutti i problemi strutturali del funzionamento delle filiere agricole che ostacolano la soddisfazione delle esigenze dei consumatori. I principali motivi potrebbero essere il budget limitato e la forte regolamentazione del mercato. Tali elementi dovrebbero pesare di più sulla formulazione delle nuove iniziative recentemente rifinanziate.