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CAPITOLO TERZO

3. Metodologia innovativa di pianificazione energetica

Attualmente gli obiettivi della pianificazione energetica regionale richiedono un cambio evolutivo dal punto di vista GREEN e LEAN in grado di promuovere l'impiego di fonti rinnovabili, e di analizzare la situazione reale e i futuri scenari. Qui si propone un metodo innovativo che partendo da un Tool generico opportunamente modificato e integrato, consente di definire un pre-audit, molto vicino ad un audit specifico, entrando nel dettaglio della configurazione impiantistica di una generica azienda. Esso può essere utilizzato per la pianificazione territoriale a qualunque livello (dominio territoriale definito: Regione, distretto, Comune, bacino generico ecc.) o dominio discreto (strutture siderurgiche, strutture ospedaliere, strutture scolastiche ecc.) distribuite sul territorio. Con questo il metodo pianificatorio si intende proporre una metodologia di analisi e pianificazione i cui concetti “portanti” fanno riferimento ad una serie di liste di controllo e di matrici, opportunamente individuate e caratterizzate ai fini di una gestione territoriale. Inoltre il metodo proposto considera, in maniera più rilevante l’aspetto ambientale, con particolare riferimento alla CO2 emessa.

L'integrazione metodologica di caratterizzazione impiantistica proposta è necessario che, salvo casi particolari, all’efficientamento energetico segue una riduzione dell’impatto ambientale e una riduzione dei costi energetici in tempi più o meno lunghi, in relazione all’efficacia dell’intervento. In termini generali, per una analisi di efficienza completa, ogni intervento viene valutato sotto i tre aspetti fondamentali: “energia-ambiente-economia”; tra gli aspetti economici è rilevante anche l’aspetto legato all’occupazione.

I parametri di valutazione, la loro quantificazione e le loro correlazioni varieranno caso per caso. E’ importante rilevare che il motore primo, ma non l’unico, per l’applicazione di un intervento di efficientamento energetico è quello della convenienza economica per l’azienda. Nella convenienza economica convergono, anche, i vari incentivi applicabili (europei, nazionali e locali). Malgrado siano numerosissimi gli interventi che implicano una convenienza economica per la generica azienda o per un insieme di aziende, solo una minima parte trovano applicazione, ciò è dovuto principalmente a due cause: - non applicazione di efficientamenti energetici virtuosi, che è dovuta alle insufficienti capacità e

competenze nell’individuare, valutare e percepire appieno il possibile intervento; in generale le valutazioni tecniche ed economiche per l’efficientamento energetico di una azienda-attività è demandata a specifici studi di audit energetici, la cui efficacia dipende dall’abilità, conoscenza e capacità del redattore dello studio e dalla sensibilità energetico-ambientali degli organi decisionali dell’azienda;

- ridotta capacità del territorio (Enti amministrativi, bacino, zona industriale, associazioni ecc.) a fare sistema sia in termini tecnici (condivisione di fabbisogni di rete di teleriscaldamento, centri di generazione condivisi ecc.), che in termini di condivisione d’informazioni e competenze. A tale proposito si segnala come gli interventi di sistema hanno, in generale, margini di performance di efficientamento maggiori, ma anche superiori difficoltà di analisi tecnica economica e, inoltre, necessitano di una cabina di regia in relazione alla pluralità degli enti e interessi in gioco, con competenze multidisciplinari e con il contributo degli enti di amministrazione del territorio.

Il nucleo centrale del nuovo metodo è stato ampliato. Esso è costituito da 4 liste (attività, impianti, macchine, opportunità tecnologiche) e tre matrici di correlazione combinando tra loro le diverse liste.

Nell’implementazione del metodo, questo approccio può essere applicato ad una generica attività o gruppi, divisioni e sezioni omogenee (codice ATECO) impostando le relative liste e matrici come effettuato per il caso studio del distretto del prosciutto di San Daniele del Friuli. Perché il programma sia fruibile è necessaria una procedura informatica in cui la generica azienda può accedere con il proprio codice ATECO e da cui può ottenere la visualizzazione del percorso: attività, impianti, macchine e opportunità tecnologiche più rilevanti e pertinenti.

Dal menù è possibile accedere alla caratterizzazione dell’opportunità tecnologica selezionata e alla scheda di valutazione ed eventualmente supportata da esempi. Ciò richiederà una serie di dati specifici (da predisporre) per una valutazione automatica dal punto di vista dell’efficientamento energetico, ambientale ed economico. E’ necessario per l’operatività del metodo utilizzare le attuali schede predisposte dall’ENEA, eventualmente modificate, per renderle idonee all’utilizzo previsto e procedere alla realizzazione di nuove schede di valutazione delle opportunità tecnologiche ancora mancanti dal punto di vista dell’analisi. Ovviamente, la valutazione è approssimata in relazione alla sua caratteristica di pre-audit.

La sommatoria delle valutazioni afferenti alle diverse opportunità predefinite determinerà l’efficientamento complessivo per l’azienda. Il pre-audit è sicuramente più preciso poiché entra nel dettaglio della mappatura

energetica: degli impianti e delle macchine.

Nel nucleo centrale del metodo si possono effettuare delle integrazioni proponendo ulteriori liste di controllo e relative matrici di correlazione.

Ad esempio, si potranno inserire le liste di controllo relative alle barriere e ai drivers. Dette liste (barriere e drivers) possono utilmente correlarsi con delle matrici alle attività (organi decisionali: ad esempio la scarsa sensibilità ambientale del management) o più oggettivamente con le opportunità tecnologiche (ad esempio: il cambio dei motori a bassa efficienza con quello ad alta efficienza può comportare il fermo dell’attività). Un’ulteriore lista riguarda le tipologie di azioni operative da mettere in campo (diretta, richiesta di studi, richiesta di contributi, valutazione dei certificati bianchi, richiesta di eventuali autorizzazioni ecc); detta lista può correlarsi con una matrice alle opportunità tecnologiche.

Una lista successiva individua le risorse disponibili (economiche, strutturali, organizzative, competenze, legislative ecc.), che si connettono sicuramente al tipo di azione e al tipo di opportunità.

Le Pianificazioni energetiche territoriali attuali sono documenti pluriennali con indirizzi strategici e contenuti quali-quantitativi, ma necessitano di una maggiore strutturazione e un affinamento del metodo proposto (Figura 3-1)

Figura 3-1

3.1 Approccio metodologico impiegato nella pianificazione energetica

La metodologia di analisi strategica evidenzia le tendenze, le previsioni degli interventi da eseguire che caratterizzano il territorio tenendo conto di:

- i settori, comparti e classificazione delle attività, e l'impiantistica, che caratterizza l’attività;

- le opportunità tecnologiche per l’efficientamento energetico e ambientale, caratterizzate da valori specifici (unità di prodotto/bene e servizio). I drivers e le barriere, che caratterizzano le attività o le

opportunità tecnologiche da introdurre come descritto nella Figura 10.

3.2 Struttura della pianificazione energetica territoriale

Figura 3-2: Schema approccio metodologico.

Si intende realizzare un adeguato strumento di analisi e valutazione che possa essere utile ai fini della pianificazione energetica territoriale a livello locale (Regioni, Comuni, Bacini energetici) e tale da considerare oltre agli aspetti puramente energetici. Anche quelli non meno importanti riguardanti gli aspetti socio-economici e la salvaguardia dell'ambiente in linea con i propositi della PEN (Pianificazione Energetica Nazionale). L'architettura proposta e riportata in Figura 3-2.

3.2.1 Gli strumenti di pianificazione energetica territoriale

Strumenti coinvolti sono:

Urbanistici per la classificazione del territorio, destinazione d’uso delle aree, zonizzazione e la definizione dei sevizi di base

Regolamento edilizio per la determinazione degli standard costrittivi e modalità esecutiva Piano del traffico per la promozione della mobilità a basso impatto

Piano energetici ed ambientali con obbiettivi compatibili con il piani azioni per l’energia sostenibile PAES Piano per la gestione dei rifiuti per la limitazione dei trasporti e delle emissioni correlate con la raccolta e lo stoccaggio di rifiuti solidi urbani (RSU).

3.2.2 Procedimento di analisi

Vengono riportate in termini sintetici le varie fasi d’indagine comuni a tutti gli studi inerenti la pianificazione energetica proposta:

Fase 1 TECNICA