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Modalità di valutazione e autovalutazione in Italia

CAPITOLO III Principi teorici

3.3 La diffusione della cultura sulla valutazione e la qualità in Italia

3.3.3 Modalità di valutazione e autovalutazione in Italia

Il sistema di valutazione in Italia avviene secondo diverse modalità181. La valutazione interna viene svolta sulla libera e volontaria iniziativa delle scuole. Con l‟autonomia scolastica, ogni scuola decide quali approcci e criteri adottare, quali oggetti di valutazione considerare e quali strumenti utilizzare. Non esistono infatti indicazioni e criteri generali nazionali ai quali fare riferimento. Le scuole possono comunque ricorrere ad esperti o ad organismi esterni per condurre le attività di valutazione interna. Alcune esperienze di questo tipo sono state realizzate nell‟ambito di progetti pilota. Sono state invece promosse diverse iniziative di Progetti e ricerche a livello nazionale per favorire il diffondersi della cultura dell‟autovalutazione, ma anche per permettere di raccogliere dati generali relativi alle scuole che permettano una forma di valutazione esterna indiretta da parte del Ministero della Pubblica Istruzione. Questi progetti sono stati rivolti a tutti i tipi di scuole, senza differenziare i livelli scolastici. I Progetti sono stati promossi principalmente dall‟INVALSI, ma ci sono iniziative significative promosse anche da enti regionali (ex IRRE) e enti provinciali (come la Provincia autonoma del Trentino). I progetti sono comunque indirizzati nella duplice direzione di compiere ricerca in campo educativo e didattico e di fornire un servizio per le scuole.

181

Eurydice, Valutazione delle scuole dell‟istruzione obbligatoria, Descrizione nazionale (a cura di B. Losito), in <http://www.eurydice.org/ressources/eurydice/pdf/021DN/021_IT_IT.pdf>, R.Bolletta, L‟Osservatorio Nazionale sugli Esami di Stato, in Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema dell‟Istruzione, CEDE, Annuario 2001. Ricerche e attività, FrancoAngeli-Cede, Roma, 2000, pp. 37-47, A.M.Caputo, B.Vertecchi (a cura di), La scuola in Italia. Anno scolastico 1998-1999, FrancoAngeli-Cede, 2000, B.Vertecchi, L‟Archivio Docimologico per l‟Autovalutazione delle Scuole, FrancoAngeli-Cede, Roma, 1999.

La valutazione esterna, contrariamente ad altri paesi europei, non viene affidata all‟Ispettorato scolastico: questo svolge attività di tipo ispettivo e non valutativo. In base ai decreti delegati del 1974, essi dovevano svolgere incarico di supporto all‟attività didattica, fornendo indicazioni e sostegno per l‟autovalutazione delle scuole. Ma il loro ruolo si è limitato al controllo di situazioni problematiche e di emergenza.

Il Ministero della Pubblica Istruzione, nel Quaderno Bianco sulla scuola, ha stabilito i seguenti obiettivi per favorire il diffondersi della cultura della valutazione e l‟integrazione di modalità di valutazione interna ed esterna:

“a) integrare il nuovo sistema di valutazione nazionale esterna con le attività di autovalutazione realizzata da reti di scuole già consolidate riducendo i rischi dell‟autoreferenzialità, e favorendo la circolazione delle idee e dei risultati;

b) estendere i processi di creazioni di reti e circuiti fiduciari fra scuole e fra docenti dello stesso territorio ad aree sinora non coinvolte perché il contesto locale non lo ha favorito: larga parte del Sud, molte aree del Centro, alcune aree del Nord;

c) rafforzare, nelle une e nelle altre aree, la fase decisionale e operativa che deve seguire a ogni azione di autovalutazione o di valutazione esterna, affiancando e guidando i docenti e i dirigenti scolastici nell‟uso consapevole e appropriato dei risultati della valutazione per individuare punti di forza e aree da migliorare e agire di conseguenza (gestione delle risorse interne, pratiche didattiche innovative, formazione in servizio dei docenti, etc.)”182

. Anche per quanto riguarda la valutazione dei risultati degli studenti ci sono notevoli differenze da scuola a scuola: la responsabilità della valutazione è affidata ai consigli di classe e ai collegi dei docenti di ogni scuola, che definiscono obiettivi e criteri in modo autonomo. Non ci sono indicazioni a livello nazionale.

Per quanto riguarda gli esami di stato finali non sono previste forme di valutazione esterna, affidando la valutazione a commissari interni alla scuola (con la presenza di un solo commissario esterno).

182

L‟INVALSI, dopo la sperimentazione di alcuni anni con progetti Pilota (tra 2001 e 2004), ha avviato, a partire dal 2004, la valutazione esterna obbligatoria (sancita dal DL 286/2004) per le materie di Italiano, Matematica e Scienze nelle seguenti classi: II e IV della scuola primaria, I della scuola secondaria di primo grado, I e III della scuola secondaria di secondo grado. In seguito alle critiche di tipo metodologico, dal 2006 la valutazione degli apprendimenti dell‟INVALSI viene svolta solo su un campione statistico di istituti scolastici. I risultati ottenuti vengono messi a disposizione degli istituti come supporto all‟attività di valutazione periodica e annuale dei risultati degli alunni.

Ci sono state altre iniziative significative che sono state promosse nel settore della valutazione degli apprendimenti come il Servizio di rilevazioni SERIS183, l‟Osservatorio Nazionale sugli esami di Stato (ONES)184 e l‟Archivio Docimologico per l‟Autovalutazione delle Scuole (ADAS)185

.

Nonostante queste iniziative, il ritardo del sistema scolastico italiano per la valutazione dei risultati dell‟apprendimento è comunque rilevante, come sottolinea anche il Quaderno bianco della scuola: “L‟assenza di un sistema nazionale di valutazione ha indotto il ricorso alla valutazione delle conoscenze e delle competenze effettuata da organismi internazionali. (…) Il ritardo del sistema

183

Il Servizio Rilevazioni di Sistema (SERIS). Ha effettuato nel 2001 una rilevazione sulla capacità di comprensione della lettura, sulla capacità di utilizzare strumenti e nozioni matematiche, sulle conoscenze di natura scientifica in studenti di quarta elementare (grade 4), prima e terza media (grades 6 and 8), secondo e quarto anno della scuola secondaria superiore (grades 10 and 13). I risultati delle rilevazioni sono stati pubblicati a livello aggregato e come tali sono utilizzabili a livello di decisione politica. Ogni singola scuola ha ricevuto individualmente i risultati conseguiti dai propri studenti (aggregati a livello di classe) comparati con i dati nazionali, per area geografica e (per le scuole superiori) per tipo di scuola. In questo modo le scuole hanno potuto effettuare una valutazione delle prestazioni dei propri studenti, da utilizzare per la valutazione interna del proprio intervento formativo.

184 L‟Osservatorio Nazionale sugli Esami di Stato (ONES). L‟Osservatorio ha il compito di monitorare, verificare e valutare l‟applicazione della nuova normativa che regola gli esami di stato (alla fine della scuola secondaria superiore). Oltre ad assolvere una funzione di sostegno a tutte le commissioni per lo svolgimento delle operazioni i esame, l‟Osservatorio ha elaborato una serie di strumenti di supporto per la preparazione delle prove di esame (in particolare per quanto riguarda la terza prova scritta di natura interdisciplinare) e ha effettuato elaborazioni statistiche sui risultati degli esami. Anche in questo caso questi dati sono utilizzabili dalle scuole per le attività di valutazione interna e di autovalutazione.

185 L‟Archivio Docimologico per l‟Autovalutazione delle Scuole (ADAS). L‟Archivio costituisce una banca dati concepita per fornire agli insegnanti strumenti per la valutazione dei risultati dei processi di

insegnamento/apprendimento e per offrire alle scuole un dispositivo, concettuale e operativo, per la pianificazione e la realizzazione delle attività di valutazione (del rendimento scolastico degli studenti, assessment).

di valutazione si sposa con un sistema di certificazione formale delle competenze e dei titoli di studio (tramite gli esami alla fine dei cicli scolastici) dove è assente una componente standardizzata (anche nelle modalità di risposta e nella procedura di valutazione degli esiti). In un paese come l‟Italia, dove tale situazione si combina con forti divari territoriali nelle competenze, tende così determinarsi una perdita della capacità delle certificazioni di indicare, attraverso il risultato - il voto - la capacità effettiva degli studenti”186.

Anche per quanto riguarda la valutazione degli insegnanti il ritardo dell‟Italia è rilevante: non esiste a tutt‟oggi una valutazione esterna degli insegnanti, né del personale amministrativo. Quando entrano in ruolo, gli insegnanti debbono effettuare un “anno di prova”. Il giudizio relativo a questo anno di prova è espresso dal “comitato di valutazione”, composto da insegnanti eletti dal collegio dei docenti, ma non ci sono criteri nazionali che guidino l‟attività valutativa di questi organismi. Anche la formazione in servizio degli insegnanti non è soggetta ad alcuna indicazione nazionale e viene affidata all‟iniziativa dei singoli insegnanti. Neanche le scuole hanno la possibilità di indirizzare la formazione degli insegnanti, anche se alcune di esse hanno adottato la strategia di finanziare corsi di aggiornamento interno. In ogni caso, non c‟è la possibilità di indirizzare obbligatoriamente gli insegnanti ad aggiornarsi relativamente alle teorie e alle pratiche valutative.