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Executive Summary.

CAPITOLO 4 LA RELAZIONE TRA STIPENDI E PERFOMANCE SPORTIVE

4.3 Monte ingaggi Serie A della stagione 2018/

In questo paragrafo viene accennata la situazione del monte ingaggi riferiti alla stagione da poco terminata. Si è deciso di creare una sezione separata rispetto all’analisi che verrà proposta in seguito, a causa principale dell’assenza di dati certi relativi alla stagione calcistica da poco conclusa. Per questo, si vuole dare una panoramica generale della situazione attuale, senza rischiare di intaccare i dati successivamente proposti, che risultano verificati in quanto provenienti dai bilanci societari e dalle relazioni finanziarie pubblicate dalle varie società.

Analizzare la spese per stipendi delle 20 società partecipanti al campionato di massima serie italiano, significa sostanzialmente esaminare due aspetti:

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quali sono le società che “spendono di più”;

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capire quali sono le politiche dei diversi club.

Una cosa molto importante da chiarire in merito riguarda il fatto che a nessuna società calcistica è imposto l’obbligo di rendere pubblico lo stipendio dei singoli giocatori: nei bilanci si trova spesso un valore aggregato che indica il “costo del personale tesserato”, in particolare, nel documento di rendicontazione italiano alla voce di Conto Economico B.9. In questa voce, però, oltre alla retribuzione lorda dei giocatori, che costituisce

Canepa C., Canova L., La scienza dei goal, Numeri e statistica applicata allo sport più bello del mondo,

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sicuramente una parte percentualmente molto importante, sono presenti anche gli stipendi dei membri dello staff tecnico (l’allenatore e i suoi collaboratori). Inoltre, il valore finale di questa voce di bilancio rappresenta anche la somma di altri costi, come i premi ai giocatori (i “bonus” che, come abbiamo visto, spesso rappresentanti valori molto impegnativi), i compensi ai giocatori dati in prestito (il cui stipendio, salvo casi specifici, non è integralmente pagato dalle squadre per le quali giocano nella stagione di riferimento), gli incentivi all’esodo elargiti ai giocatori ceduti (in pratica, le cosiddette “buonuscite”) e altre variabili di minore importanza che però contribuiscono ad alzare il totale.

Vista l’assenza di dati così aggiornati, quanto viene presentato e analizzato in questo paragrafo proviene da “La Gazzetta dello Sport”, edizione del 4 Settembre 2018. Al fine di rappresentare concretamente la realtà, si sono sommate gli stipendi dei singoli giocatori di ciascuna squadra riportati nell’articolo. Essendo le voci presentate già decurtate dalle varie imposte e contributi a carico del calciatore, si ipotizza per semplicità che gli stipendi lordi siano esattamente il doppio di quelli netti.

Qui il confronto tra i risultati di quest’anno e del precedente (dati in milioni di euro):

Squadre 2018/19 2017/18 DIFF. Juventus 219 164 55 Milan 140 114 26 Inter 116 82 34 Roma 100 93 7 Napoli 94 80 14 Lazio 66 60 6 Torino 43 38 5 Fiorentina 37 35 2 Sampdoria 36 38 -2 Bologna 34 29 5 Sassuolo 30 29 1 Genoa 29 32 -3 Cagliari 29 21 8 Atalanta 27 27 0 Parma 24 // // Udinese 22 21 1 Frosinone 22 // // Chievo 21 18 3 Spal 21 21 0 Empoli 16 // //

Tabella 10: Elaborazione personale; Classifica campionato italiano per Spesa Salari e Stipendi Source: www.legaseriea.it; www2.deloitte.com

Ampliando la prospettiva di analisi, l’aumento dei ricavi provenienti da diritti tv, deriva sia dall’Italia, a seguito dell’inedito contratto sottoscritto con Sky e DAZN, sia dall’estero, grazie al maggior interesse vero il campionato italiano, dovuto anche al trasferimento di Cristiano Ronaldo dal Real Madrid alla squadra torinese Juventus FC; quindi, le squadre del campionato hanno visto crescere di qualche milione i propri proventi. Come conseguenza, non c’è da stupirsi della crescita del monte ingaggi complessivo rispetto alla stagione precedente, tanto che il totale degli ingaggi per le venti squadre di Serie A è aumentato di circa 180 milioni, arrivando ad un valore approssimato di 1,126 miliardi di euro.

La Juventus risulta essere la capolista sia nella classifica dei club che paga la cifra più elevata di stipendi ai giocatori, sia nel differenziale fra la spesa per salari di quest’anno rispetto all’anno scorso. La società torinese bianconera registra infatti un monte ingaggi molto superiore ai 200 milioni di euro, aumentando di 55 milioni la spesa per questa voce di bilancio. Si pensi che di questi, 47 milioni derivano da una sola operazione di mercato: la sostituzione dell’attaccante Higuaín, che percepiva uno stipendio di 7,5 milioni, con Cristiano Ronaldo stipendio da 31 milioni. Inoltre, alcuni rinnovi e adeguamenti dei contratti alle richieste dei giocatori hanno contribuito a far salire la spesa per stipendi, portando la Juventus ad avere ben 12 giocatori con uno stipendio non inferiore ai 4 milioni di euro. Questo valore assume una maggiore rilevanza se confrontato con le altre squadre partecipanti allo stesso campionato nazionale: solo altri 8 giocatori in tutto il resto della Serie A guadagnano almeno 4 milioni – Insigne e Mertens del Napoli, Dzeko della Roma, Icardi, Nainggolan e Perisic dell’Inter, Donnarumma del Milan e Higuaín (diventato un giocatore del Chelsea nella finestra di mercato invernale).

Al secondo posto di tale classifica si trova il Milan, il quale ha accresciuto ulteriormente il proprio monte ingaggi, da un lato per stipendi superiori richiesti dai nuovi giocatori acquisiti rispetto ai giocatori ceduti, dall’altro in seguito ai rinnovi dei contratti dei calciatori in rosa, per esempio di Romagnoli da 2 a 3,5 milioni, Suso da 1 a 3 milioni, Calabria da 0,6 a 1,1 e Cutrone da 0,18 a 1,1 milioni di euro.

Accennando alle altre squadre di Serie A, si presenta la seguente situazione:

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AS Roma, che nonostante abbia ceduto 2 dei 3 giocatori con salario maggiore (Nainggolan e Strootman, che riscuotevano rispettivamente 4,2 e 3,2 milioni di euro)

ha aumentato di 7 milioni il monte ingaggi soprattutto a causa dei rinnovi di Florenzi, Perotti, Manolas, Fazio e Pellegrini;

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il Napoli, che vede crescere il proprio monte ingaggi rispetto ai 10,4 milioni di euro della stagione precedente, dovuto principalmente al rinnovo con adeguamento di stipendio di vari giocatori, tra cui Insigne, Mertens, Koulibaly, Ghoulam e Allan;

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la Lazio che si mantiene in sostanziale equilibrio aumentando le sue spese di 6 milioni;

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la Fiorentina, anch’essa relativamente costante, in quanto ha compensato gli stipendi

dei giocatori in uscita (Babacar, Badelj, Carlos Sánchez e Saponara), con l’adeguamento di stipendio di Chiesa e Simeone;

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Chievo ed Empoli sono tra le squadre che spendono meno per gli ingaggi, rispettivamente a 600 e 700 mila euro;

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SPAL, con una politica societaria che presenta in rosa solamente due giocatori che guadagnano almeno un milione: Petagna e Paloschi;

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Frosinone, dove Campbell è il più pagato con 800 mila euro di stipendio. 4.3.1 Fatturato e Spese per stipendi

Le squadre possono poi essere confrontate prendendo in considerazione anche la percentuale spesa nel monte ingaggi rispetto al fatturato. Da questo punto di vista, quelle che spendono di più per il monte ingaggi sono la Lazio (65,8% del fatturato), il Milan (62,5%) e il Bologna (57,5%).

Seguendo l’ordine si identificano: la Roma (54,8%), la Juventus (51,8%), nonostante l’impatto di Cristiano Ronaldo, il Napoli (46,1%), l’Inter (42,4%) e la Fiorentina (34,2%). Oltre a quest’ultima, l’unica altra squadra che non supera il 40% è il Sassuolo, che presenta un valore pari al 38,2%. Rispetto alla stagione precedente, cala in maniera rilevante anche la percentuale relativa alla Sampdoria, passando dal 62% del 2017/18 al 54,2% del 2018/19, dato spiegato dalla riduzione da 8 a 5 calciatori con ingaggio superiore al milione.


Importante è però precisare il seguente aspetto: le squadre Parma, SPAL e Frosinone sono state escluse da questa analisi in quanto i dati sugli scorsi fatturati non rispecchiano gli incassi attuali e fornirebbero dati fuorvianti.

4.3.2 Titolari e Monte Ingaggi

L’ultima analisi che si vuole presentare relativa al campionato italiano di massima serie riguarda il peso sul monte ingaggi degli undici giocatori più costosi, da qui in poi definiti titolari.


Nonostante i 31 milioni dello stipendio di Cristiano Ronaldo a incidere in maniera importante, la Juventus non risulta la capolista in questa classifica; si piazza invece seconda (74%). A sorpresa è la seconda squadra torinese, il Torino, ad avere il primato. I granata sono gli unici oltre a Juventus, Napoli, Roma, Inter, Lazio e Milan ad avere 11 giocatori che guadagnano almeno un milione di euro, un dato che porta il peso percentuale dei titolari sul totale al 74,9%.

Al terzo posto si trova l’Atalanta con il 70,7%, seguita da Fiorentina (66,5%), Napoli (66,3% ma in calo rispetto al 68% della scorsa stagione). A proposito di queste ultime due citate, la prima risulta coerente con le dichiarazioni effettuate a fine stagione 2017/2018 dove la guida tecnica ha preso l’importante decisione di valorizzare anche le cosiddette riserve, mentre l’Inter (65,5%) risulta in discesa probabilmente per la scelta di creare una rosa più ampia vista la partecipazione alle tre competizioni in cui avrebbe dovuto partecipare almeno per una parte della stagione 2018/2019.

La Roma risulta costante sul 63,2%, mentre le due “grandi” che presentano meno differenza fra gli stipendi dei titolari e quelli delle riserve sono Milan (59,7%) e Lazio (55,5%), probabilmente interessate ad avere una rosa ampia per la partecipazione all’Europa League, o comunque per cercare di avvicinarsi il più possibile a degli agganci tali da far “iniziare” il circolo virtuoso precedentemente citato. A chiudere la graduatoria vi è il Frosinone con 53,6%, un dato che si può definire a sorpresa in quanto da una squadra che lotta per non retrocedere ci si aspetterebbe un investimento molto importante sulla formazione titolare, non potendo investire in un gran numero di giocatori, dato il budget chiaramente ristretto rispetto alla media degli altri club.