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Il Museo Agrario Geologico ed i plastici

industriali locali. Tornati in Italia, le loro carriere si dividono 13. Solo più tardi inizia il loro connubio politico-scientifico, e dopo il 1870, mettono in atto, nonostante le difficoltà, l’idea, che aveva preso forma nella prima gioventù: l’istituzione di un Servizio Geologico di livello internazionale ed il progetto della Carta Geologica d’Italia, che apportasse signi-ficativi contributi alla Scienza della Terra al fine di sviluppare l’industria della nazione.

Il Museo Agrario Geologico ed i plastici

Le Collezioni Paleontologiche e Litomineralogiche dell’Ufficio Geologico furono custodite nel Museo Agrario Geologico (edificato appositamente in Largo S. Susanna a Roma ed inaugurato dal Re Umberto I nel 1885) fino al 1994 - anno in cui le Collezioni escono dalla loro sede storica, che in seguito viene alienata dallo Stato - in tre saloni espositivi rispettivamente al primo, secondo e terzo piano dell’edificio.

Rappresentano la prima collezione museale statale nel settore delle Scienze della Terra, costituita da oltre 150.000 reperti e campioni paleontologici, litologici, mineralogici, nonché da un cospicuo numero di strumenti tecnici e di opere d’arte, che hanno segui-to, dalla seconda metà dell’800 agli anni ’70 del ‘900, il complesso di attività legate al rilevamento della Carta Geologica d’Italia.

All’ultima categoria di beni appartengono senz’altro i Plastici Storici, opere d’arte e scienza, a tecnica mista, che oggi ritroviamo assemblate in una Collezione che conta 17 opere, realizzate tra il 1887 ed il 1920, che da Nord a Sud della penisola rappre-sentano (tab.1):

il “Monte Bianco”, “Livorno ed Isole di Pianosa e Gorgona”, “Montecatini”, “Massa Ma-rittima”, l’“Isola d’Elba”, il “Monte Argentario”, il “Monte Soratte”, il “Vulcano laziale”, i ”Dintorni di Roma”, i “Campi Flegrei, i “Dintorni di Napoli”, il “Monte Vesuvio” (di cui un rilievo topografico, in zinco ricoperto da ramatura galvanica ed un rilievo geologico, in gesso e legno), l’“Isola d’Ischia”, la “Sicilia” (di cui un rilievo topografico ed un rilievo geologico, entrambi in gesso e legno) e il “Monte Etna” (in zinco ricoperto da ramatura galvanica, dipinto).

13 Felice Giordano, nominato ingegnere di 2ª Classe del R. Corpo delle Miniere, è destinato in Sardegna, a Cagliari, dove permarrà sette anni. Qui riorganizza l’industria mineraria dell’Isola e anche grazie all’introduzione di capitali stranieri, accresce notevolmente l’estrazione mineraria. Inoltre progetta e segue la realizzazione del primo lago artificiale d’Italia, nelle montagne dei Sette Fratelli. Nel 1859, alla vigilia dell’Unità d’Italia, è richiamato a Torino, in qualità di ingegnere di 1ª Classe e membro del Consiglio delle Miniere. Ivi ridisegna, su incarico di Sella, la legislazione mineraria Sabauda, con-siderata all’epoca molto avanzata e che viene espressa nel R. Decreto n. 3755, del 20.11.1859. Nominato membro di molteplici commissioni (Agricoltura, Commercio e Industria, Inchiesta Industriale, Monetaria Internazionale) e altro ancora, prosegue la sua carriera di alto funzionario di Stato.

Quintino Sella invece, specializzatosi a Parigi in Cristallografia con Élie de Beaumont, diviene dapprima professore di Geo-metria applicata al R. Istituto Tecnico di Torino, al Castello del Valentino, dove con Bartolomeo Gastaldi (1818-1879) inizia a riordinare e sviluppare l’impianto museale, che sarà da lui trasformato in Scuola di Applicazione per Ingegneri (1860), che dal 1906 diverrà poi il Politecnico (ved. Anche Sella, in questo Volume).

Tab. 1 – Plastici storici del Servizio Geologico d’Italia (a cura di Maria Luisa Tarabochia)

DENOMINAZIONE ESECUTORE E DATAZIONE MATERIALE COSTITUTIVO EMISURE D’INGOMBRO

1

Rilievo geologico del Gruppo del Monte Bianco

Scala 1: 50.000

N. Inv.: R. Ufficio Geologico 148-I; Servizio Geologico 550, cat. I.

Attrib. Amedeo Aureli

1900 -1915

Gesso dipinto in cornice lignea 112 x 64 cm (x max 15 cm )

2

Rilievo geologico del comune di Livorno e delle Isole Pianosa e Gorgona

Scale 1:25.000 per le orizzontali, 1:15.000 per le verticali

N. Inv.: Regio Ufficio Geologico 144; Servizio Geologico 560; D.S.T.N. 5844.

Amedeo Aureli 1914

Gesso e carta dipinti in cornice lignea 85,5 x 74,5 cm (x max 10 cm) 3 Rilievo geologico di Montecatini – Val di Cecina e dintorni Scala 1: 25.000

N. Inv.: Regio Ufficio Geologico 146; Servizio Geologico 559 cat. I; D.S.T.N. 5843 cat. I.

Attrib. Amedeo Aureli 1883-1906

Gesso dipinto in cornice lignea 95 x 87 cm (x max 16 cm)

4

Rilievo geologico dei dintorni di Massa Marittima Scala 1: 25.000

N. Inv.: Regio Ufficio Geologico 147; Ufficio Geologico d’Italia 215; Servizio Geologico 1080 - I; D.S.T.N. 6004 cat. I.

Attrib. Amedeo Aureli

1893

Gesso dipinto in cornice lignea 117 x 114 cm (x max 11 cm)

5

Rilievo geologico dell’Isola d’Elba Scala 1: 25.000

N. Inv.: Regio Ufficio Geologico 141; Ufficio Geologico d’Italia 209 - I; Servizio Geologico 1079 cat. I; D.S.T.N. 6003 cat. I.

Attrib. Amedeo Aureli

post 1882

Gesso dipinto in cornice lignea 148 x 114 cm (x max 12 cm)

6

Rilievo geologico del Monte Argentario Scala 1: 25.000

N. Inv.: D.S.T.N. 5842 cat.I.

Amedeo Aureli 1919

Legno e carta dipinti

98,5 x 84 cm (x max 12 cm)

7

Rilievo geologico del Monte Soratte - Valle del Tevere

Scala 1: 25.000

N. Inv.: Regio Ufficio Geologico 280 - I; Regio Ufficio Geologico 143 - I; Servizio Geologico d’Italia 558 cat. I; Servizio Geologico 982 cat. I.

Ignoto 1920 ca.

Gesso dipinto in cornice lignea 44 x 40 cm (x max 6 cm)

8

Rilievo geologico del Vulcano Laziale Scala 1: 25.000

N. Inv: Regio Ufficio Geologico 159; Servizio Geologico 561 cat. I; D.S.T.N. 5845 cat. I.

Attrib. Amedeo Aureli

fine XIX secolo

Gesso dipinto in cornice lignea 106 x 96 cm (x max 9 cm)

9

Rilievo geologico dei Dintorni di Roma Scala: 1:100.000

N. Inv: Regio Ufficio Geologico 157; Servizio Geologico 557 cat. I; D.S.T.N. 5848 cat. I.

Domenico Locchi fine XIX - XX prima di secolo

Gesso e carta dipinti in cornice lignea

93 x 72 cm (x max 5 cm)

10

Rilievo geologico dei Campi Flegrei Scala 1: 50.000

N. Inv: Regio Ufficio Geologico 149 - I; Servizio Geologico 552 cat. I; D.S.T.N. 5836 cat. I.

Amedeo Aureli 1915

Gesso e carta dipinti in cornice lignea

11

Rilievo geologico della Provincia di Napoli e delle sue adiacenze Scala 1:100.000

N. Inv.: Regio Ufficio Geologico 158; Servizio Geologico 556 ; D.S.T.N. 5840 cat. I.

Domenico Locchi 1889

Gesso e carta dipinti in cornice lignea

100 x 78 cm (x max 10 cm)

12

Rilievo topografico del Monte Vesuvio Scala 1: 25.000

N. Inv.: Regio Ufficio Geologico 156- I; Regio Ufficio Geologico 294 - I; Servizio Geologico 685 cat. I; D.S.T.N. 5901 cat. I. F. Pistoja (Istituto Topografico Militare) 1878

Zinco con ramatura galvanica 64,5 x 54, 2 cm (x max 9 cm)

13

Rilievo geologico del Monte Vesuvio Scala 1: 25.000

N. Inv.: Regio Ufficio Geologico 145 - I; Servizio Geologico 685 cat. I; D.S.T.N. 5835 cat. I.

Amedeo Aureli 1906

Gesso e carta dipinti in cornice lignea 70 x 62 cm (x max 10 cm) 14 Rilievo geologico dell’Isola d’Ischia Scala 1:10.000

N. Inv.: Regio Ufficio Geologico 158; Servizio Geologico 684 cat. I; D.S.T.N. 7233 cat. I.

Attrib. Amedeo Aureli

1884

Gesso e carta dipinti in cornice lignea

119 x 93 cm (x max 18 cm)

15

Carta fisica della Sicilia Scala 1: 640.000 per le orizzontali; 1:160.000 per le verticali;

N. Inv.: Regio Ufficio Geologico 764 - I; Ufficio Geologico d’Italia 521-I; Servizio Geologico 646 cat. I; D.S.T.N. 465 cat. I.

Attrib. Claudio Cherubini Fine XIX secolo

Gesso e carta dipinti in cornice lignea

16

Rilievo geologico della Sicilia

Scala 1: 640.000 per le orizzontali; 1: 160.000 per le verticali;

N. Inv.: Regio Ufficio Geologico 154 - I; Servizio Geologico 555 cat. I; D.S.T.N. 5839 cat. I.

Attrib. Claudio Cherubini 1881

Gesso e carta dipinti in cornice lignea 71 x 55 cm (x max 6,5 cm) 17 Rilievo geologico dell’Etna Scala 1: 50.000

N. Inv.: Regio Ufficio Geologico 142 - I; Servizio Geologico 553 cat. I; D.S.T.N. 5837 cat. I. F. Pistoja (Istituto Topografico Militare); G. Manara (Regio Ufficio Geologico); 1877

Metallo fuso dipinto

105 x 133 cm (x max 20 cm)

L’allestimento del Museo Agrario Geologico, aveva previsto, fin dal principio, anche l’esposizione dei plastici, come precisato nella Guida all’Ufficio Geologico, elaborata nel 190414, in occasione dell’Esposizione di Saint-Louis, a cura del R. Corpo delle Miniere (R. Corpo delle Miniere, 1904). Purtroppo questo elenco di piani-rilievo non corrispon-de, se non in minima parte, alle opere oggi esistenti nelle Collezioni Geologiche e Stori-che del Servizio Geologico: solo alcuni manufatti dell’elenco sono ancora oggi presenti nella Collezione dei plastici storici, mentre numerosi altri, sono stati realizzati dopo il 1904 (e quindi non compaiono nell’elenco) fino al 1920.

Chi si chiede perché venissero realizzati con tanta cura e tanta aderenza alla realtà dei plastici così ingombranti15 e costosi, deve solo riflettere sull’uso che, ad esempio, architetti e urbanisti fanno dei loro modelli. C’era (e senz’altro c’è anche oggi) un pro-blema di visibilità immediata, di riconoscimento dei luoghi, di presentazione della realtà geologica, ed un buon plastico (al contrario di una complessa cartografia) è l’ideale per presentare e discutere problemi e progetti (magari con relativi finanziamenti...) con re-altà esterne da locali a internazionali, spesso totalmente digiune di nozioni geologiche. Uno strumento quindi di immagine e di diffusione della cultura geologica.

Tutti i plastici studiati trovano origine nelle carte tecniche, di cui sono precise traspo-sizioni.

Nell’ottica museale finalizzata ad un’efficace documentazione del territorio, nell’origina-rio Museo Agranell’origina-rio Geologico, i plastici erano collocati nella stessa area del museo in cui erano esposti i campioni dell’area che essi stessi rappresentavano: ad es. il Rilievo geo-logico delle Alpi Apuane, oggi perduto, era esposto nella sezione dedicata alla Collezione dei marmi apuani. Tutto questo oggi non è riproponibile, sia per la mancanza, come già detto, di diverse opere dell’originaria raccolta, sia per la indisponibilità di ambienti idonei per l’esposizione di quelle oggi in possesso dell’ISPRA.

14 Corpo Reale delle Miniere, Guida all’Ufficio Geologico, Roma, Tipografia nazionale G. Bertero, 1904.

15 Alcune misure: Monte Bianco (112 x 64 cm), Isola d’Elba (148 x 114 cm), Massa Marittima (117 x 114 cm), Isola d’Ischia (124 x 100 cm), Monte Etna (133 x 105 cm).

È comunque evidente che, anche nel caso che sia stato possibile reperire tutte le in-formazioni nei Bollettini del Servizio Geologico e negli Archivi, la realizzazione di ciascun piano rilievo conseguiva ad una scelta ben ragionata dell’area da rappresentare ed a una coscienziosa committenza. Alcuni rappresentano aree già considerate strategiche dal Comitato Geologico nell’adunanza dell’8 giugno 1880, come ad es. la Sicilia16, le Alpi Apuane17e Roma con il Lazio18.