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3. Orientamento sessuale: la questione della “svolta

3.2 Il Narratore, Saint-Loup, il queer!

3.2.2 Il Narratore di fronte a Saint-Loup!

!

Allo stesso modo, lo scacco del Narratore di fronte a un soggetto queer si presenta quando questi tenta di spiegarsi la sessualità di Saint-Loup.! Un primo episodio che permette di smascherare le categorie normative di pensiero del Narratore a questo proposito è il pranzo al ristorante con Rachel, in cui il Narratore esprime il suo punto di vista sulla relazione tra Saint-Loup e l’attrice. Leggiamo anzitutto il passaggio in cui avviene l’agnitio e il grande amore di Saint-Loup viene riconosiuta come la prostituta Rachel quand du Seigneur, e analizziamolo da un punto di vista meramente retorico:!

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[…] et alors, dans cette femme qui était pour lui tout l'amour, toutes les douceurs possibles de la vie, dont la personnalité mystérieusement enfermée dans un corps comme dans un Tabernacle était l'objet encore sur lequel travaillait sans cesse l'imagination de mon ami, qu'il sentait qu'il ne connaîtrait jamais,

Ibidem, pp. 107-108. Il corsivo è mio.

dont il se demandait perpétuellement ce qu'elle était en elle- même, derrière le voile des regards et de la chair, dans cette femme, je reconnus à l'instant «Rachel quand du Seigneur», celle qui, il y a quelques années […] disait à la maquerelle: «Alors, demain soir, si vous avez besoin de moi pour quelqu'un, vous me ferez chercher». !95

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La frase è anzitutto scomponibile in due cola: il primo contenente tutte le premesse (et alors, dans cette femme…) e redatto in un registro aulico, il secondo contente ciò dalle premesse segue (dans cette femme, je

reconnus à l’instant…) e scritto in un registro basso. Non sono di per sé

espressi giudizi di valore in questa frase: ma quest’uso retorico è tutt’altro che innocente, e basta il passaggio dal registro aulico del primo colon al

sermo cotidianus del secondo per creare un primo brusco e stridente

contrasto, che anticipa già la tesi che il Narratore ripeterà fino all’ossessione nel seguito del passo: l’inconsistenza delle illusioni di Saint- Loup rispetto alla “realtà” dei fatti (che altro non è che la visione del Narratore), e cioè che Rachel è una prostituta. Il primo colon, a sua volta scomponibile in diversi elementi, è costruito come climax ascendente: da

tutto l’amore si sale anzitutto all’insieme più ampio di tutte le dolcezze possibili della vita, si arriva poi attraverso l’immagine simbolica del

Tabernacolo alla rete simbolica della sacralità, ancora più in alto rispetto al concetto di dolcezze, che resta comunque relegato alla sfera terrena. Lo scopo di questa ascesa è quello di rendere più brusca la caduta provocata dal sermo cotidianus del secondo colon. Venendo a sapere che Rachel è una prostituta, infatti, il Narratore non si rivela soltanto sconcertato dal fatto che qualcuno possa attribuirle tanto valore, ma, addirittura, è del tutto incapace di riconoscerle una qualsiasi umanità. Leggiamo due passaggi in cui il Narratore esplicita la sua visione di Rachel (da un punto di vista proprio ontologico) per il solo fatto che è a conoscenza di determinate sue pratiche:!

Cfr. M. PROUST, À la recherche du temps perdu, cit., II, p. 456.

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l'inquiétude, le tourment, l'amour de Saint-Loup s'étaient appliqués jusqu'à faire – de ce qui était pour moi un jouet

mécanique – un objet de souffrances infinies, le prix même de

l’existence. […] Ce visage, avec ses regards, ses sourires, les

mouvements de sa bouche, moi je l'avais connu du dehors

comme étant celui d'une femme quelconque qui pour vingt

francs ferait tout ce que je voudrais. Aussi les regards, les

sourires, les mouvements de bouche m'avaient paru seulement significatifs d'actes généraux, sans rien d'individuel, et sous eux

je n'aurais pas eu la curiosité de chercher une personne. !96

!

In un recente saggio militante dal titolo Les luttes des putes , l’attivista 97

Thierry Schaffauser descrive tra l’altro i vari meccanismi culturali che fanno sì che chi si prostituisce finisca, nella visione egemone, per essere deprivato della propria umanità e percepito come avente un minore diritto ad appartenere alla categoria degli “uomini”. Questo è, come vedremo più avanti, un prodotto dell’Illuminismo, e si applica in generale a qualsiasi soggetto in qualche misura deviante dalla norma: se ora cerco di mostrarlo per i soggetti queer, nel prossimo capitolo lo mostrerò attentamente per le razze marginali. Nel corso del pranzo al ristorante Rachel si dimostra estremamente intelligente e colta, oltre che attenta e sensibile, esattamente come Saint-Loup aveva detto, e il seguito del racconto dimostrerà che è davvero la grande artista che Saint-Loup ha saputo vedere in lei: dovrebbe essere il Narratore/eroe ad ammettere il proprio scacco e il proprio pregiudizio, e invece non potrà che ripetere quasi ossessivamente il valore nullo della persona di Rachel (“Je me rendais compte de tout ce qu'une imagination humaine peut mettre derrière un petit morceau de visage comme était celui de cette femme, si c'est l'imagination qui l'a connue d'abord; et […] en quels misérables éléments

matériels et dénués de toute valeur pouvait se décomposer ce qui était le

Ivi, pp. 456-457.

96

Cfr. T. SCHAFFAUSER, Les luttes des putes, Paris, Fabrique, 2014.

but de tant de rêveries” ). Il Narratore non dubita neanche per un istante 98

che Saint-Loup possa sapere delle pratiche che Rachel aveva in passato, e amarla lo stesso, e il romanzo non ci fornisce elementi che permettano di sapere di che cosa Saint-Loup sia al corrente: quello che è interessante, è il fatto che per il Narratore è scontato che se Saint-Loup avesse saputo che Rachel si prostituiva, non avrebbe potuto vedere in lei nient’altro che “un giocattolo meccanico”. È il Narratore a tradurre tutto costantemente nei termini prezzo e di valore materiale. Al di là di qualche frase breve (“Si

on s'était demandé à quel prix il l'estimait, je crois qu'on n'eût jamais pu imaginer un prix assez élevé” ; “Il donnait plus d'un million pour avoir, 99

pour que ne fût pas offert à d'autres, ce qui m'avait été offert comme à chacun pour vingt francs.”100), è molto interessante in questa prospettiva l’episodio in cui i tre incontrano alla stazione delle amiche di ceto popolare di Rachel e, mentre tutto quello che si capisce dai fatti è che Saint-Loup fa una carezza alla propria fidanzata, il Narratore dà una sua personalissima — ed evidentemente molto marcata — interpretazione dell’episodio:!

!

Il ne fit pas qu'entrevoir cette vie, mais aussi au milieu une Rachel tout autre que celle qu'il connaissait, une Rachel pareille à ces deux petites poules, une Rachel à vingt francs. En somme Rachel s'était un instant dédoublée pour lui, il avait aperçu à quelque distance de sa Rachel la Rachel petite poule, la Rachel réelle, à supposer que la Rachel poule fût plus réelle que l’autre. […] Les employés fermaient les portières, nous montâmes vite dans une voiture de première, les perles

admirables de Rachel rapprirent à Robert qu'elle était une femme d'un grand prix, il la caressa, la fit rentrer dans son

propre coeur où il la contempla, intériorisée, comme il avait toujours fait jusqu'ici – sauf pendant ce bref instant où il l'avait

Cfr. M. PROUST, À la recherche du temps perdu, cit., II, p. 457.

98

Ivi, p. 454.

99

Ivi, p. 457.

vue sur une place Pigalle de peintre impressionniste, – et le train partit.101!

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Ora, queste stesse categorie di pensiero normative si vedono molto bene, per concludere il nostro discorso, quando il Narratore tenta di spiegarsi la “svolta” omosessuale di Saint-Loup. !

Il Narratore appare infatti ossessionato dal problema della datazione e, dal momento che il passaggio dalle pratiche eterosessuali a quelle omosessuali avrebbe operato in Saint-Loup un vero e proprio mutamento ontologico, ritorna continuamente sul passato di Saint-Loup per capire a che altezza cronologica datare la svolta. !

Così, il discorso del Narratore è costellato di frasi che ritornano sul come e sul perché di questo mutamento radicale:!

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Mais de quand cela datait-il?!

!

La nouvelle inclination, si différente de l’ancienne […]!

!

Comment cela avait-il pu naître chez un garçon qui avait tellement aimé les femmes que je l’avais vu désespéré jusqu’à craindre qu’il se tuât parce que «Rachel quand su Seigneur» avait voulu le quitter?102!

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In realtà, la “svolta omosessuale” di Saint-Loup è molto più complessa di quello che potrebbe sembrare. Non soltanto il Narratore ci dice che Saint- Loup ama sinceramente Gilberte, e che non avrebbe smesso, fino a prima di morire in guerra, di farle fare dei figli, sappiamo anche che non è soltanto con gli uomini che Saint-Loup la tradisce: !

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Robert au lieu de se contenter de l'inversion, faisait mourir sa femme de jalousie en cherchant sans plaisir des maîtresses!103!

Ivi, p. 460.

101

Ivi, IV, Nouvel aspect de Robert de Saint-Loup, pp. 235-272, passim.

102

Ivi, p. 278.

L’idea che questi tradimenti avvengano senza nessuna forma di piacere è un’interpretazione del Narratore, ma risulta quantomeno bizzarra. !

L’interprete dovrà quindi piuttosto sospettare che la categoria di “omosessuale” resti inadeguata a descrivere pienamente il personaggio di Saint-Loup dopo la svolta, e che l’ambiguità del romanzo sia voluta: quello che Proust avrebbe voluto rappresentare con questa storia potrebbe piuttosto essere il fatto che Albertine e Saint-Loup, contrariamente al Narratore, sono queer, e cioè hanno una sessualità complessa e non spiegabile all’interno delle categorie normative: quando il Narratore tenta di comprendere i loro desideri e le ragioni dei loro comportamenti si trova di fronte a un sistematico scacco. Nathalie Mauriac Dyer, nel suo studio della versione indipendente del “romanzo di Albertine”104, ha dimostrato che quello che l’autore preparava in questa versione alternativa del romanzo era la fuga di Albertine con Saint-Loup, e ha spiegato questa unione con la categoria da lei inventata di “être de fuite”105, nella quale rientrerebbero entrambi i personaggi e che dunque motiverebbe la loro unione. Nella mia prospettiva, invece, Saint-Loup e Albertine sono simili in quanto personaggi queer: rispetto alla norma si distinguono entrambi per pratiche devianti. Il Narratore, benché nel suo atteggiamento umanista si proponga di non giudicare, non riesce a comprendere né condividere il desiderio verso persone dello stesso sesso, non riesce a comprendere la pluralità di partner se non nella forma socialmente accettata del giovane uomo che frequenta i bordelli, non riesce a pensare le pratiche sessuali diverse dalla penetrazione se non come ad essa subordinate. E così, resta per lui oscura anche l’affermazione di Saint-Loup, a proposito di Albertine,

Cfr. N. MAURIAC DYER, Proust entre deux textes: réécriture et “intention” dans

104

“Albertine disparue”, in «  Faux Titre» 289, La création en acte. Devenir de la critique génétique, sous la direction de P. GIFFORD et M. SCHMID, Amsterdam - New York, Rodopi, 2007, pp.83-96.

Nozione che la studiosa ha esposto anche in una voce dedicata all’interno del

105

Dictionnaire Proust. Cfr. N. MAURIAC DYER, Être de fuite, in A. BOUILLAGUET, B. G. ROGERS (a cura di), Dictionnaire Marcel Proust, Paris, Champion, 2004, pp. 358-259.

il cui significato diventa del tutto chiaro se si riflette sulla natura queer della loro sessualità:!

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«C'est malheureux que ta petite amie de Balbec n'ait pas la fortune exigée par ma mère, je crois que nous nous serions bien entendus tous les deux.»106!

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Cfr. M. PROUST, À la recherche du temps perdu, cit., IV, p. 258.