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3. Orientamento sessuale: la questione della “svolta

3.2 Il Narratore, Saint-Loup, il queer!

3.2.1 La relazione tra l’eroe e Albertine!

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II passi in cui il Narratore descrive suoi i rapporti sessuali con Albertine sono pochi, e spesso restano sul piano allusivo: raramente i dettagli sono esplicitati. Eppure, essi bastano per suggerire un’idea piuttosto precisa delle dinamiche di coppia tra i due personaggi.!

Si legga anzitutto questo passaggio:!

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Je revoyais Albertine s'asseyant à son pianola, rose sous ses cheveux noirs; je sentais, sur mes lèvres qu'elle essayait d'écarter, sa langue, sa langue maternelle, incomestible, nourricière et sainte dont la flamme et la rosée secrètes faisaient que, même quand Albertine la faisait seulement glisser à la surface de mon cou, de mon ventre, ces caresses superficielles mais en quelque sorte faites par l'intérieur de sa chair, extériorisé comme une étoffe qui montrerait sa doublure, prenaient, même dans les attouchements les plus externes, comme la mystérieuse douceur d'une pénétration. !85

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Questo passaggio rivela una concezione del sesso culturalmente molto più compromessa di quanto possa sembrare ad una prima occhiata. È infatti evidente la gerarchia che l’autore istituisce tra gli atti sessuali: da un lato, nella sua “misteriosa dolcezza”, la penetrazione; gerarchicamente al di sotto di essa i “semplici” “sfioramenti esteriori”, che riescono quasi ad assurgere al livello della penetrazione perché “in qualche modo, fatte dall’interno della sua carne”.!

In un geniale saggio intitolato Thinking sex, l’antropologa Gayle Rubin ha studiato l’eredità culturale che ci porta, all’interno della società occidentale contemporanea, a pensare le pratiche sessuali in modo inutilmente gerarchico. Se ne legga un estratto, in cui Rubin illustra la “piramide mentale” delle pratiche sessuali nella mente di una persona di cultura occidentale:!

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Cfr. M. Proust, À la recherche du temps perdu, cit., IV, p. 79.

Modern Western societies appraise sex acts according to a hierarchical system of sexual value. Marital, reproductive heterosexuals are alone at the top of the erotic pyramid. Clamoring below are unmarried monogamous heterosexuals in couples, followed by most other heterosexuals. Solitary sex floats ambiguously. The powerful nineteenth-century stigma on masturbation lingers in less potent, modified forms, such as the idea that solitary pleasures are inferior substitutes for partnered encounters. Stable, long-term lesbian and gay men are verging on respectability, but bar dykes and promiscuous gay men are hovering just above the groups at the very bottom of the pyramid. The most despised sexual castes currently include transexuals, transvestites, fetishists, sadomasochists, sex workers such as prostitutes and porn models, and the lowliest of all, those whose eroticism transgresses generational boundaries. !86

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Il saggio di Gayle Rubin, benché esplori l’eredità culturale millenaria che ci portiamo dietro, è anzitutto un saggio militante che si riferisce alla realtà degli Stati Uniti degli anni Ottanta. Per questo il passaggio sopra riportato va leggermente adattato qualora lo si usi per interpretare Proust: ma, fatto salvo il fatto che durante la belle époque le coppie omosessuali monogame non si collocavano “sulla soglia della rispettabilità” ma molto più in basso nella piramide, e che lo stigma sulla masturbazione all’epoca era molto più marcato, lo schema di Rubin resta perfettamente valido per il periodo storico in cui si situa il romanzo.!

Il fatto che il Narratore ponga la penetrazione al di sopra di tutte le altre pratiche è un primo indizio che ci induce ad attribuirgli una simile visione, e trova una prima conferma, in questo stesso passo, nelle scelte lessicali che egli compie per definire la lingua di Albertine: “materna”, “incommestibile”, “nutritizia” e “santa”. Queste parole, infatti, evocano una rete simbolica molto precisa: quella della donna-madre, del legame eterosessuale come legame anzitutto riproduttivo e reso sacro dal vincolo del matrimonio. Le pratiche di Albertine, anche quando non sono

Cfr. G. RUBIN, Thinking sex, EAD., Deviations. A Gayle Rubin Reader, Durham (NC),

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evidentemente volte alla riproduzione, sono legittimate nel ricordo del Narratore dal fatto di essere quelle di una madre (materna) legittimata dal matrimonio (santa), che in quanto madre nutre (l’accostamento di

incommestibile e nutritizia richiama simbolicamente l’allattamento, ovvero

l’atto di nutrire attraverso il proprio corpo, senza tuttavia consumarsi). Secondo lo schema di Rubin, l’eroe e Albertine si collocherebbero subito sotto il vertice della piramide (come coppia eterosessuale monogama non sposata), e il Narratore, in un momento in cui cerca di poeticizzare nel ricordo il loro rapporto, fa appello alla rete simbolica che definisce i rapporti al vertice della piramide per attribuire valore alla loro relazione.! Si legga ancora, per proseguire nella nostra interpretazione:!

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Jamais non plus, par peur de la dépraver, je n'avais fait semblant de comprendre, les soirs où elle semblait m'offrir des plaisirs que sans cela elle n'eût peut-être pas demandés à d'autres, et qui excitaient maintenant en moi un désir furieux. !87

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Il primo elemento interessante è la scelta lessicale del termine “depravare”. L’uso stesso di questo verbo rivela una concezione del sesso in cui esistono delle pratiche virtuose e delle pratiche viziose, delle pratiche accettabili in ragione della loro stessa natura e delle pratiche inaccettabili per lo stesso motivo. Spingendosi oltre nell’interpretazione di questo passaggio, si può desumere dalla paura che il Narratore ha di depravare Albertine l’idea che esistano donne “perbene” e donne “cadute”, definite come tali da un punto di vista ontologico in ragione delle loro pratiche sessuali. Questa visione emergerà ulteriormente nel prossimo paragrafo dalle osservazioni del Narratore su Rachel, e in generale trova conferma nel doppio standard che all’epoca di Proust era considerato la norma e di cui il Narratore è evidentemente vittima lungo tutto il corso del

Cfr. M. Proust, À la recherche du temps perdu, cit., IV, p. 93.

romanzo, per cui per esempio frequentare un bordello è un atto normale per un uomo e un atto per sempre degradante per una donna. !

Infine, da questo passo si evince in maniera chiara quello che diventerà ancora più evidente una volta che il Narratore avrà appreso dei tradimenti di Albertine: l’atteggiamento propositivo di Albertine all’interno della coppia, frustrato dall’eroe, è il primo elemento a testimone del fatto che, all’interno di questa coppia, il Narratore è il portatore di istanze normative e conservatrici, Albertine al contrario è aperta rispetto all’esplorazione di pratiche non convenzionali, queer. !

Il seguente diagramma, ancora preso dal saggio di Rubin , mostra una 88

visione generale della gerarchia attribuita agli atti sessuali in Occidente.! Le pratiche e la visione del sesso portata avanti dal Narratore rispecchiano tutto quello che si colloca dal lato delle pratiche virtuose (con l’eccezione

Cfr. G. RUBIN, Thinking sex, cit., p. 152.

dell’accesso al sesso mercenario, ma, ancora, soltanto perché all’epoca di Proust questo non rappresentava una ragione di stigma che per le donne: anzi, se realizzato secondo gli schemi che lo regolavano, costituiva spesso per gli uomini una vera e propria pratica di iniziazione e introduzione alla comunità virile).!

Così Gayle Rubin definisce le pratiche sessuali virtuose:!

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According to this system, sexuality that is “good”, “normal”, and “natural” should ideally be heterosexual, marital, monogamous, reproductive, and noncommercial. It should be coupled, relational, within the same generation, and occur at home. It should not involve pornography, fetish objects, sex toys of any sort, or roles other than male and female. !89

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Per contro, Albertine nel corso dei suoi tradimenti colleziona esattamente tutte le diverse forme di devianza dalla norma che rendono il sesso vizioso e inaccettabile.!

Leggiamo anzitutto le due descrizioni che il romanzo fornisce dei tradimenti di Albertine. La prima riguarda i fatti svoltisi a Balbec:!

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D’après elle la chose que supposait Monsieur est absolument certaine. D'abord c'était elle qui soignait (Mlle A.) chaque fois que celle-ci venait aux bains. (Mlle A.) venait très souvent prendre sa douche avec une grande femme plus âgée qu'elle, toujours habillée en gris, et que la doucheuse sans savoir son nom connaissait pour l'avoir vue souvent rechercher des jeunes filles. Mais elle ne faisait plus attention aux autres depuis qu'elle connaissait (Mlle A.). Elle et (Mlle A.) s'enfermaient toujours dans la cabine, restaient très longtemps, et la dame en gris donnait au moins dix francs de pourboire à la personne avec qui j'ai causé. Comme m'a dit cette personne, vous pensez bien que si elles n'avaient fait qu'enfiler des perles, elles ne m'auraient pas donné dix francs de pourboire. (Mlle A.) venait aussi quelquefois avec une femme très noire de peau, qui avait un face-à-main. Mais (Mlle A.) venait le plus souvent avec des jeunes filles plus jeunes qu'elle, surtout une très rousse. Sauf la

Ivi, p. 151.

dame en gris, les personnes que (Mlle A.) avait l'habitude d'amener n'étaient pas de Balbec et devaient même souvent venir d'assez loin. Elles n'entraient jamais ensemble, mais (Mlle A.) entrait, en disant de laisser la porte de la cabine ouverte – qu'elle attendait une amie, et la personne avec qui j'ai parlé savait ce que cela voulait dire. !90

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Questa, invece, la descrizione dei rapporti di Albertine nella Touraine:!

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Alors elle m'a raconté que Mlle Albertine la rencontrait souvent au bord de la Loire, quand elle allait se baigner ; que Mlle Albertine, qui avait l'habitude de se lever de grand matin pour aller se baigner, avait l'habitude de la retrouver au bord de l'eau, à un endroit où les arbres sont si épais que personne ne peut vous voir, et d'ailleurs il n'y a personne qui peut vous voir à cette heure-là. Puis la blanchisseuse amenait ses petites amies et elles se baignaient et après, comme il faisait très chaud déjà là-bas et que ça tapait dur même sous les arbres, elles restaient dans l'herbe à se sécher, à jouer, à se caresser. La petite blanchisseuse m'a avoué qu'elle aimait beaucoup à s'amuser avec ses petites amies, et que voyant Mlle Albertine qui se frottait toujours contre elle dans son peignoir, elle le lui avait fait enlever et lui faisait des caresses avec sa langue le long du cou et des bras, même sur la plante des pieds que Mlle Albertine lui tendait. La blanchisseuse se déshabillait aussi, et elles jouaient à se pousser dans l'eau ; là elle ne n'a rien dit de plus, mais, tout dévoué à vos ordres et voulant faire n'importe quoi pour vous faire plaisir, j'ai emmené coucher avec moi la petite blanchisseuse. Elle m'a demandé si je voulais qu'elle me fit ce qu'elle faisait à Mlle Albertine quand celle-ci ôtait son costume de bain. Et elle m'a dit : « Si vous aviez vu comme elle frétillait, cette demoiselle, elle me disait : (ah ! tu me mets aux anges) et elle était si énervée qu'elle ne pouvait s'empêcher de me mordre. » J'ai vu encore la trace sur le bras de la petite blanchisseuse.» !91

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Gli aspetti più insistiti della prima descrizione sono due: lo svolgersi degli incontri in un luogo pubblico, e soprattutto la differenza di età tra Albertine e le ragazze che incontra, sia in un senso che nell’altro: si specifica della “signora in grigio” che è più grande di lei; allo stesso modo si specifica

Cfr. M. PROUST, À la recherche du temps perdu, cit., IV, pp. 96-97.

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Ivi, pp. 105-106.

delle ragazze che sono più giovani, fatto tanto più curioso in quanto, essendo Albertine stessa un’adolescente all’altezza di questi fatti nel racconto, ed essendo le sue partner descritte comunque come ragazzine, la differenza d’età non può evidentemente essere particolarmente marcata. Gli aspetti più insistiti della seconda descrizione sono ancora il luogo pubblico in cui si svolgono gli incontri, il fatto che più di due persone vi partecipino, e il fatto che le pratiche siano eminentemente orali, e quindi non penetrative e non riproduttive. Il fatto che gli incontri siano omosessuali è evidentemente egualmente molto rilevante. Leggiamo ora la descrizione che Gayle Rubin fa delle pratiche sessuali che sono anormali, innaturali, malvagie:!

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Any sex that violates these rules is “bad”, “abnormal”, or “unnatural”. Bad sex may be homosexual, unmarried, promiscuous, nonprocreative, or commercial. It may be masturbatory or take place at orgies, may be casual, may cross generational lines, and may take place in “public”, or at least in the bushes or the baths. !92

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Quasi tutte le caratteristiche annoverate dall’antropologa si riscontrano nelle pratiche di Albertine: come abbiamo visto, omosessualità, collocazione al di fuori da un legame matrimoniale, promiscuità, carattere non procreativo, coinvolgimento di più di due persone, carattere occasionale degli incontri, oltrepassamento dei confini generazionali. In particolare, sembrerebbe quasi che l’autrice avesse in mente proprio Albertine quando ha scritto queste righe, data la precisione con cui v e n g o n o i n d i c a t i “ t h e b u s h e s ” e “ t h e b a t h s ” c o m e l u o g h i emblematicamente promiscui, visto che, come abbiamo visto, è precisamente “à un endroit où les arbres sont si épais que personne ne

peut vous voir” che Albertine incontra le ragazze nella Touraine, e “aux bains” a Balbec. !

Cfr. G. RUBIN, Thinking sex, cit., p. 151.

La reazione dell’eroe quando viene a conoscenza delle pratiche di Albertine è di totale incomprensione. Nelle pagine in cui esprime il proprio sentimento, il Narratore anzitutto insiste su come queste pratiche non modifichino soltanto un aspetto superficiale del carattere di Albertine, ma rimettano in discussione la sua natura: !

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Ces goûts niés par elle et qu'elle avait, ces goûts dont la découverte était venue à moi, non dans un froid raisonnement mais dans la brûlante souffrance ressentie à la lecture de ces mots : « Tu me mets aux anges », souffrance qui leur donnait une particularité qualitative, ces goûts ne s'ajoutaient pas

seulement à l'image d'Albertine comme s'ajoute au bernard-

l'ermite la coquille nouvelle qu'il traîne après lui, mais bien

plutôt comme un sel qui entre en contact avec un autre sel, en change la couleur, bien plus, la nature. !93

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Questa idea dell’omosessualità come di qualcosa che definisce la natura di un individuo è, ancora una volta, quanto di più normativo si possa individuare, ed è stato per primo Michel Foucault, nel suo saggio fondamentale per lo sviluppo degli studi di genere La volonté de savoir a mostrare per la prima volta come questa idea dell’omosessualità come di qualcosa che pertiene alla natura di un individuo e non alle sue pratiche sia in realtà qualcosa di molto recente, che data a partire dal 1870, idea poi consolidata e convalidata da tutta quella scienza ottocentesca che trova la sua massima espressione e sistematizzazione nella celebre

Psychopathia sexualis di Krafft Ebing. !

Quello che è ancora più interessante ai fini della nostra analisi, però, è il passaggio subito successivo, in cui il Narratore riconosce che Albertine, dati i propri gusti, appartiene a un popolo che non parla la sua lingua e che lui non riesce a comprendere e con il quale non potrà mai comunicare, ammettendo definitivamente e senza possibilità di redenzione la propria estraneità e il proprio scacco:!

Cfr. M. PROUST, À la recherche du temps perdu, cit., IV, pp. 107. I corsivi sono miei.

Quand la petite blanchisseuse avait dû dire à ses petites amies: «Imaginez-vous, je ne l'aurais pas cru, eh bien, la demoiselle c'en est une aussi», pour moi ce n'était pas seulement un vice d'abord insoupçonné d'elles qu'elles ajoutaient à la personne d'Albertine, mais la découverte qu'elle était une autre personne, une personne comme elles, parlant la même langue, ce qui, en

la faisant compatriote d'autres, me la rendait encore plus étrangère à moi, prouvait que ce que j'avais eu d'elle, ce que je

portais dans mon coeur, ce n'était qu'un tout petit peu d'elle, et que le reste qui prenait tant d'extension de ne pas être seulement cette chose si mystérieusement importante, un désir individuel, mais de lui être commune avec d'autres, elle me l'avait toujours caché, elle m'en avait tenu à l'écart, comme une

femme qui m'eût caché qu'elle était d'un pays ennemi et espionne, et qui même eût agi plus traîtreusement encore qu'une espionne, car celle-ci ne trompe que sur sa nationalité, tandis qu'Albertine c'était sur son humanité la plus profonde, sur ce qu'elle n'appartenait pas à l'humanité commune, mais à une race étrange qui s'y mêle, s'y cache et ne s'y fond jamais. !94

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