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La nascita del progetto del Marchio d’Area nella Pedemontana Vicentina Nell’area della Pedemontana Vicentina si è assistito negli ultimi alla nascita d

Capitolo 3. Analisi turistica e territoriale: la Pedemontana Vicentina tra Astico e Brenta

3.6 Iniziative di valorizzazione turistica del territorio della Pedemontana Vicentina

3.6.1. La nascita del progetto del Marchio d’Area nella Pedemontana Vicentina Nell’area della Pedemontana Vicentina si è assistito negli ultimi alla nascita d

numerose iniziative volte alla valorizzazione turistica del territorio. Tra le più rilevanti, certamente vi è l’idea della creazione di un Marchio d’Area (MdA): uno strumento composto da soggetti pubblici e privati che risponda ad esigenze di gestione locale e di promozione territoriale.

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Il progetto è promosso dall’associazione culturale “Territori del Brenta”76 che

riunisce, sotto una denominazione di sicuro richiamo turistico, i 19 comuni (dei 35 analizzati in questo caso studio, ad eccezione di Cismon del Grappa) che fanno parte dell’Intesa Programmatica d’Area (IPA)77 “Pedemontana del Brenta”78. L’obiettivo

dell’associazione è di creare una rete tra i comuni dell’IPA attraverso un’operazione di marketing territoriale, ovvero con la realizzazione di progetti, programmi e strategie volte a garantire lo sviluppo del comprensorio nel lungo periodo.

La costituzione del Marchio d’Area permetterebbe di dare supporto ai soggetti operanti in questo territorio, valorizzando e promuovendo il patrimonio locale, sia esso di natura ambientale, come il paesaggio, la flora e la fauna; economico, come l’attività agricola, artigianale e industriale; socio-culturale, come gli eventi storici, espressioni artistiche, tradizioni, folklore e abitudini religiose (Scipioni, Mazzi, 2011). Il Marchio d’area fungerebbe pertanto da volano per lo sviluppo del turismo dell’area bassanese e del pedemonte che, identificandosi in un brand, potrebbe meglio attrarre l’attenzione della domanda turistica nazionale e internazionale, come si è verificato per altre rinomate località turistiche quali le Cinque Terre, la Val di Fassa e la Camargue.

Se difatti ad oggi i turisti tendono a concentrarsi soltanto sulle attrazioni più popolari, quali ad esempio il Ponte Vecchio a Bassano o l’evento della Partita a Scacchi di Marostica, permane in secondo piano la moltitudine di attrattive che questo territorio

76 L’associazione culturale “Territori del Brenta” nata nel 2014 per volere di Roberto Astuni, Andrea

Cunico Jegary e Massimo Vallotto, opera attivamente sul territorio bassanese e pedemontano vicentino per implementare la qualità percepita dell’identità d’area, elevare la rilevanza della sua attrattività, promuovere l’attitudine al dialogo sulle politiche territoriali per lo sviluppo di un turismo sostenibile, oltre che favorire le condizioni perché sul territorio si faccia rete” così come si evince dalla sua mission (Gallo, Da Re, Bubbico, 2016).

77 L’Intesa Programmatica d’Area (IPA) è uno strumento di programmazione decentrata e di sviluppo

del territorio, attraverso il quale la Regione Veneto offre la possibilità agli enti pubblici locali e alle parti economiche e sociali di partecipare alla pianificazione regionale in tema di sviluppo locale (informazioni consultabili all’indirizzo https://www.regione.veneto.it/web/fsc/ipa).

78 L’IPA “Pedemontana del Brenta”, riconosciuta ufficialmente dalla Regione Veneto nel 2010,

comprende 19 comuni: Bassano del Grappa, Campolongo sul Brenta, Cartigliano, Cassola, Cismon del Grappa, Cornuda, Marostica, Mason Vicentino, Molvena, Nove, Pianezze, Pove del Grappa, Romano d’Ezzelino, Rosà, Rossano Veneto, San Nazario, Schiavon, Solagna e Tezze sul Brenta (informazioni consultabili all’indirizzo https://www.regione.veneto.it/web/fsc/ipa- veneto#ancora_Pedemontana_Brenta). Inoltre è da considerare l’unione montana Valbrenta, ente della Provincia di Vicenza costituito da sette associazioni economiche (Associazione Industriali, Apindustria, Associazione Artigiani, Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa (CNA), Confcommercio, Confesercenti e Coldiretti) e tre enti sociali (CGIL, CISL e UIL) (informazioni consultabili all’indirizzo:

offre, dai manufatti artistici e architettonici locali al seducente patrimonio paesaggistico delle colline e della pianura, che possono divenire un’importante occasione per la creazione di una nuova offerta turistica.

Alcuni passi in questa direzione sono comunque stati fatti: dal 2016 infatti l’associazione “Territori del Brenta” in accordo con l’IPA “Pedemontana del Brenta”, ha promosso il cosiddetto “Tavolo di Marketing Territoriale”, ciclo di incontri a partecipazione pubblica e privata finalizzato a porre le basi per la creazione del futuro “Marchio d’Area”, attraverso un processo di formazione e condivisione della conoscenza del territorio e delle sue potenzialità in un’ottica di sviluppo del turismo sostenibile.

Negli incontri inoltre grande rilevanza è data alla condivisione e alla co- partecipazione dei singoli attori del sistema territoriale nella definizione degli obiettivi da perseguire, favorendo una partnership tra i soci privati, le categorie economiche e gli enti pubblici locali. Il concetto è molto semplice: per generare competitività turistica è indispensabile che gli attori dei rispettivi comuni collaborino in un sistema di rete, guardando oltre il proprio confine comunale.

Tra le proposte emerse dal “Tavolo di Marketing Territoriale” si è considerata, oltre al sistema museale, l’importanza della creazione di una rete cicloturistica e una pedonale sulla dorsale del Brenta (la quale è in via di costruzione per volere dell’IPA “Pedemontana del Brenta”) con percorsi escursionistici, fluviali e collinari79. In tal

modo l’offerta dei percorsi slow del bassanese non dipenderà più da generiche strategie isolate80, ma avrà una regia unica e condivisa e soprattutto una soluzione

continuativa che colleghi le varie realtà comunali.

E senz’altro la scelta di una cabina di regia turistica è alla base anche dell’idea stessa del futuro Marchio d’Area, poiché permetterebbe di coordinare l’insieme delle funzioni di gestione turistica territoriale, quali lo sviluppo dell’immagine della destinazione, il coordinamento degli “addetti ai lavori” siano essi di natura pubblica o privata, l’organizzazione delle attività e dei servizi al fine di migliorare l’esperienza turistica, il presidio di eventi ad alto impatto turistico sia per la visibilità che ne può

79 Senza contare la pista che fiancheggia il fiume Brenta nella provincia di Padova fino a Carmignano e

poi si interrompe prima di Nove.

80 Si pensi ai numerosi tracciati di piste ciclabili di Bassano del Grappa, Romano d’Ezzelino, Cassola,

Marostica, Nove e via discorrendo, i quali iniziano e terminano nel raggio di qualche centinaio di metri senza un’effettiva continuità, e dunque efficienza.

derivare che per la registrazione delle presenze, la creazione di servizi in partenariato con gli attori locali e infine la ricerca e l’aumento di opportunità di accesso al mercato (Gallo, Da Re, Bubbico, 2016).

In definitiva si evince che la creazione di un Marchio d’Area, inteso sia come metodologia di lavoro sia come strumento di sviluppo turistico, potrebbe realmente apportare nuova linfa e opportunità di crescita al comparto turistico del territorio in esame e ci si augura che gli sforzi fatti in questa direzione siano presto ripagati.

3.6.2. I Progetti chiave del GAL Montagna Vicentina: “Slow Revolution” nel