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La valorizzazione del turismo rurale nella programmazione LEADER 2014-

PSR INNOVAZIONE

2.7. La valorizzazione del turismo rurale nella programmazione LEADER 2014-

L’Unione Europea non poteva trascurare il ruolo che il turismo riveste nelle aree rurali. Già nei primi anni Novanta si decide difatti di introdurre un’iniziativa politica che risponda alle esigenze di sviluppo rurale a livello locale: il LEADER (Liaison Entre Actions de Développement de l’Économie Rurale), con lo scopo di promuovere proprio il turismo rurale, assieme al settore agricolo, all’ambiente, all’artigianato, alla formazione e all’aggiornamento professionale.

Ci si rende conto ben presto che trattare di politiche rivolte a specifici ambiti di attività, quali l’offerta turistica presuppone, significa ideare dei progetti “su misura” per ciascun contesto territoriale, che rispondano ai bisogni delle rispettive comunità. Il LEADER, in questo senso, rappresenta un punto di svolta per la politica rurale, poiché dà voce a quelle realtà locali troppo spesso trascurate dai grandi interventi in materia agricola.

Si delinea il passaggio verso una nuova etica della politica comunitaria, che metta in risalto la concreta partecipazione delle comunità rurali ai processi decisionali volti alla programmazione e gestione del territorio. Questo contribuisce alla nascita di iniziative profondamente finalizzate al suo sviluppo, poiché più sentiti sono anche i risultati che si traggono dallo stesso, dato che se ne fa esperienza diretta.

Il LEADER, a livello operativo, si avvale dei Gruppi di Azione Locale (GAL), ossia strumenti di partenariato tra pubblico e privato, creati allo scopo di elaborare strategie di sviluppo a livello locale, che sappiamo valorizzare il patrimonio ambientale, culturale e sociale di un territorio.

Tali strategie prevedono la redazione di un Piano di Sviluppo Locale (PSL) che ha la peculiarità di nascere “dal basso”, seguendo un approccio bottom up54, e che mira agli

obiettivi di miglioramento della qualità della vita della popolazione, di promozione dei prodotti tipici locali, di utilizzazione del know-how e delle nuove tecnologie, oltre che dello sviluppo del settore turistico (Regione Veneto, 2015a; Cavallini, 2015; Lanfranchi, 2008)55.

In particolare il turismo, costituisce un imprescindibile elemento di propulsione del territorio. Non è una coincidenza difatti che sia anche il settore di intervento prediletto dagli attori che svolgono la propria azione a livello locale.

A tal proposito, dall’analisi dei PSL nella programmazione precedente (2007-2013), emerge come più del 70% delle risorse finanziarie dell’asse LEADER in Veneto siano state destinate allo sviluppo del turismo rurale56, constatando una forte adesione a

questa iniziativa da parte degli stakeholder locali (Di Napoli, Striano, 2016).

Il LEADER contribuisce difatti in modo rilevante alla creazione e alla valorizzazione dell’offerta turistica delle aree rurali, e questo grazie alla realizzazione di progetti mirati, capaci di favorire, oltre le componenti agricole, anche le questioni identitarie e comunitarie, ambientali ed ecologiche, architettoniche e storico-culturali (Di Napoli, Striano, 2016).

In particolare i risultati di LEADER in Veneto, nell’attuale programmazione 2014- 2020, sono riscontrabili soprattutto in quelle aree, in prevalenza rurali (in cui risiedono tra i 10.000 e 150.000 abitanti), in cui si fa più sentire il bisogno di un rinnovamento economico e sociale (Di Napoli, Striano, 2016). Il processo di soccorso a queste zone, secondo la logica di LEADER, segue due direzioni, quella dello sviluppo materiale e di quello immateriale. Infatti, se a livello strutturale ha contribuito alla costruzione dell’offerta turistica locale (recupero delle emergenze architettoniche, riqualificazione dei luoghi, realizzazione di strutture ricettive, promozione dell’agriturismo, tutela del paesaggio, creazione di itinerari) e al suo posizionamento sul mercato (marchi di

54 Ci si riferisce alla strategia del bottom up per delineare un processo di governance che procede dal basso verso l’alto e che coinvolge l’insieme dei portatori di interesse di un territorio a livello locale. 55 Il LEADER è il primo strumento comunitario che ha promosso la formazione di partenariati pubblici/privati, dotati di una struttura tecnica operativa per l’elaborazione e gestione di una strategia di sviluppo locale. Nei processi decisionali dunque, LEADER favorisce una cooperazione di tipo orizzontale fra diversi portatori d’interesse e che siano espressione di finalità fortemente differenziate. 56 In particolare questo dato si riferisce alla misura 313 “Incentivazione delle attività turistiche “ e alla misura 311 “Diversificazione in attività non agricole – azione agriturismo”.

qualità, certificazioni, piani di promozione); a livello culturale, ha permesso di accrescere positivamente la percezione dei luoghi considerati marginali, di incrementare la diffusione di competenze tra gli operatori turistici, oltre che aumentare il capitale sociale all’interno della comunità (Di Napoli, Striano, 2016). Nell’ambito della Programmazione 2014-2020 per la Regione Veneto, il sostegno alle attività e agli interventi per lo sviluppo locale sono assicurati dalla Misura 1957 con

una dotazione finanziaria di 71 milioni e 400 mila euro, distribuiti tra i nove GAL selezionati, ossia quello dell’Alto Bellunese, delle Prealpi Dolomiti, del Patavino, della Montagna Vicentina, del Polesine Delta del Po, dell’Alta Marca Trevigiana, del Baldo-Lessinia e infine della Venezia Orientale (Regione Veneto, 2015c) (Figura 3).

Figura 3. Mappa della Regione Veneto che mostra i nove GAL. Fonte: Programmi di Sviluppo Locale approvati dalla Regione Veneto (DGR 1547 del 10 ottobre 2016)

57 La misura 19 del PSR Veneto si articola in quattro differenti tipi di intervento, a cui corrispondono

quattro specifici bandi: il “Sostegno alla animazione dei territori e alla preparazione della strategia” (19.1.1), il Sostegno all’attuazione delle azioni previste dalle strategie di sviluppo locale di tipo partecipativo (19.2.1), il Sostegno alla preparazione e realizzazione delle attività di cooperazione del GAL (19.3.1) e il Sostegno alla gestione e all’animazione territoriale del GAL (19.4.1).

Come visto, ogni GAL propone la propria strategia locale, attraverso i PSL, che riconoscono uno o più “ambiti di interesse” (massimo tre per PSL) tra i seguenti: la diversificazione economica e sociale nelle aree rurali, il turismo sostenibile, la valorizzazione del patrimonio culturale e naturale delle aree rurali, la cura e la tutela del paesaggio, la valorizzazione e gestione delle risorse ambientali e naturali e lo sviluppo della filiera dell’energia rinnovabile (Regione Veneto, 2015c).

Per quanto riguarda l’ambito del turismo sostenibile, una novità interessante dell’attuale programmazione è stata l’introduzione dei “Progetti Chiave”, che hanno il fine di “assicurare il massimo effetto di concentrazione ed integrazione degli interventi e per promuovere l’efficace interazione tra soggetti pubblici e privati” (Regione Veneto, 2015c). L’adozione del Progetto Chiave ha permesso a molte realtà territoriali (ai diversi GAL dunque) di realizzare, ancor più di prima, specifiche opportunità di sviluppo, attinenti soprattutto al turismo sostenibile, attraverso per esempio, la scelta combinata di due o più tipologie di intervento58, tra cui le più

quotate sono la 7.5.1 sulle “Infrastrutture e informazione per lo sviluppo del turismo sostenibile nelle aree rurali” rivolta all’ambito pubblico, e la 6.4.2 “Creazione e sviluppo di attività extra agricole nelle aree rurali” diretta a stanziare dei contributi a fondo perduto alle imprese turistiche locali, siano esse ricettive, agrituristiche, ristorative, agenzie di viaggi o tour operator59.

I Progetti Chiave possono portare all’elaborazione di progetti sorprendenti rispetto al passato, proprio per la loro capacità di focalizzarsi su una particolare criticità o focus di sviluppo e di rispondere alle diverse esigenze che provengono dal pubblico come dal privato, che si realizzano in un mutuo scambio di azioni e di contributi portando a più consistenti mutamenti a livello territoriale.

In sintesi, nella Programmazione 2014-2020 del Veneto, al LEADER è sempre più riconosciuta una funzione strategica nella valorizzazione del turismo rurale quale

58 I tipi di intervento citati appartengono alla misura 19, che ne rappresentano una sottocategoria. 59 I principali beneficiari di tipo privato a questa tipologia di intervento (in riferimento al corrispettivo

della scorsa programmazione 2007-2013) sono state le imprese singole del turismo e dell’agriturismo (18%), le associazioni di settore (7%) e gli enti di promozione turistica (11%) per un totale del 36% sul complesso dei beneficiari privati delle strategie LEADER. A questi devono essere aggiunti i progetti per il turismo rurale presentanti da altri beneficiari, quali i comuni, le associazioni culturali, le associazioni sportive e gli enti parco nazionali e regionali (circa il 30% circa dei progetti realizzati). In sintesi dunque, emerge come circa il 70% delle risorse e dei progetti delle strategie locali sono stati destinati alla valorizzazione del turismo rurale attraverso il coinvolgimento di un ampio spettro di beneficiari pubblici e privati dell’economia e della società locale (Di Napoli, Striano, 2016).

strumento per favorire la diversificazione dell’economia a livello locale e, soprattutto, l’inclusione sociale. Da una prima lettura infatti, le attività pianificate nelle Strategie di Sviluppo Locale 2014-2020 per il turismo rurale, oltre che a raccogliere la maggior parte degli investimenti, si propongono di migliorare la qualità dell’offerta turistica al fine di supportare sia le singole imprese agricole, sia, in particolare, il territorio rurale nella sua complessità.

Capitolo 3. Analisi turistica e territoriale: la Pedemontana