Il giorno dopo, a colazione, il posto di Tarzan era vuoto, Miss Strong ne rimase molto meravigliata, poi-chè Mr. Caldwell aveva sempre dimostrato la premura di poter far colazione con lei e con sua madre. Mentre, poco dopo, sedeva sopra coperta, le si avvicinò il signor Thuran per scambiare con essa qualche parola cortese.
Egli appariva oltremodo soddisfatto, dimostrando una affabilità estrema, e, quando si allontanò miss Strong non potè fare a meno di considerarlo un gentiluomo simpaticissimo e cordiale.
Ma la giornata trascorse assai lentamente. Miss Strong cominciava davvero a impensierirsi per la conti-nuata assenza di Mr. Caldwell, e ricordava insistente-mente l’impressione provata la sera precedente, quando una forma oscura era precipitata in mare, passando da-vanti al suo finestrino. Volle parlarne al signor Thuran, il quale saputo il motivo delle sue apprensioni, si dimo-strò oltremodo premuroso.
— Non avevo il piacere di conoscere molto intima-mente Mr. Caldwell, – disse – ma egualintima-mente mi
sem-XIII.
IL NAUFRAGIO DEL «LADY ALICE»
Il giorno dopo, a colazione, il posto di Tarzan era vuoto, Miss Strong ne rimase molto meravigliata, poi-chè Mr. Caldwell aveva sempre dimostrato la premura di poter far colazione con lei e con sua madre. Mentre, poco dopo, sedeva sopra coperta, le si avvicinò il signor Thuran per scambiare con essa qualche parola cortese.
Egli appariva oltremodo soddisfatto, dimostrando una affabilità estrema, e, quando si allontanò miss Strong non potè fare a meno di considerarlo un gentiluomo simpaticissimo e cordiale.
Ma la giornata trascorse assai lentamente. Miss Strong cominciava davvero a impensierirsi per la conti-nuata assenza di Mr. Caldwell, e ricordava insistente-mente l’impressione provata la sera precedente, quando una forma oscura era precipitata in mare, passando da-vanti al suo finestrino. Volle parlarne al signor Thuran, il quale saputo il motivo delle sue apprensioni, si dimo-strò oltremodo premuroso.
— Non avevo il piacere di conoscere molto intima-mente Mr. Caldwell, – disse – ma egualintima-mente mi
sem-brava una persona stimabilissima. Può darsi che sia in-disposto a letto. Non sarebbe nulla di straordinario.
— Certamente, – rispose la fanciulla – nulla di straor-dinario, ma io mi sento agitata da uno strano presenti-mento, il quale mi dice che qualcosa di grave è avvenu-to a Mr. Caldwell. Ora però voglio informarmi.
E chiamò un cameriere che passava.
— Mi faccia il favore di cercarmi Mr. Caldwell e di dirgli che i suoi amici sono molto in pensiero per la sua assenza.
— Le piace molto il signor Caldwell? – domandò Mr.
Thuran.
— Provo per lui una grande ammirazione, e la mam-ma ne è addirittura entusiasta!
Un momento dopo il cameriere tornò, e disse:
— Non mi è stato possibile trovarlo. Ho saputo pure che stanotte la sua cuccetta non fu occupata. Dovrò par-larne al capitano.
— Ma certamente! – esclamò miss Strong. – Io stessa verrò con lei dal capitano.
Infatti, poco dopo, la giovane e il cameriere si presen-tavano al capitano e lo mettevano a parte dell’accaduto.
— È proprio certa, miss Strong, d’aver veduto un cor-po cadere in acqua la sera scorsa? – domandò il capitano.
— Certissima – rispose ella. – Non potrei dire se si trattava di un corpo umano o di un fardello d’immondi-zie. Ma se Mr. Caldwell non si trova a bordo, io penserò sempre che proprio lui, cadendo in mare, passò davanti al mio finestrino.
brava una persona stimabilissima. Può darsi che sia in-disposto a letto. Non sarebbe nulla di straordinario.
— Certamente, – rispose la fanciulla – nulla di straor-dinario, ma io mi sento agitata da uno strano presenti-mento, il quale mi dice che qualcosa di grave è avvenu-to a Mr. Caldwell. Ora però voglio informarmi.
E chiamò un cameriere che passava.
— Mi faccia il favore di cercarmi Mr. Caldwell e di dirgli che i suoi amici sono molto in pensiero per la sua assenza.
— Le piace molto il signor Caldwell? – domandò Mr.
Thuran.
— Provo per lui una grande ammirazione, e la mam-ma ne è addirittura entusiasta!
Un momento dopo il cameriere tornò, e disse:
— Non mi è stato possibile trovarlo. Ho saputo pure che stanotte la sua cuccetta non fu occupata. Dovrò par-larne al capitano.
— Ma certamente! – esclamò miss Strong. – Io stessa verrò con lei dal capitano.
Infatti, poco dopo, la giovane e il cameriere si presen-tavano al capitano e lo mettevano a parte dell’accaduto.
— È proprio certa, miss Strong, d’aver veduto un cor-po cadere in acqua la sera scorsa? – domandò il capitano.
— Certissima – rispose ella. – Non potrei dire se si trattava di un corpo umano o di un fardello d’immondi-zie. Ma se Mr. Caldwell non si trova a bordo, io penserò sempre che proprio lui, cadendo in mare, passò davanti al mio finestrino.
Il capitano ordinò allora un’immediata e completa ri-cerca su tutta la nave da un capo all’altro, senza trascu-rare l’angolo più riposto.
Un’ora più tardi, il primo ufficiale riferì l’esito delle indagini al capitano.
— Il signor Caldwell non si trova più a bordo – disse.
—Temo di trovarmi alla presenza di un semplice inci-dente, Mr. Brently, ma di qualche cosa di molto più gra-ve – rispose il capitano costernato. – La prego di voler esaminare personalmente e con ogni cura gli effetti di Mr. Caldwell, onde accertarsi se vi è qualche indizio di suicidio o di assassinio...
— Ho compreso, capitano – rispose Mr. Brently, al-lontanandosi per cominciare subito le investigazioni.
Miss Strong era prostrata. Per due giorni non uscì dalla sua cabina, e quando finalmente si avventurò sulla coper-ta, era smunta e pallida, con dei gran cerchi neri sotto gli occhi. Sveglia o addormentata, le sembrava continuamen-te di veder cadere in mare un corpo veloce e silenzioso.
Poco dopo la sua ricomparsa in coperta, il signor Thuran le si avvicinò con sollecitudine.
— È terribile, miss Strong; – le disse – non posso al-lontanarmelo dalla mente.
— Nemmeno io – aggiunse la fanciulla abbattuta. – Mi sembra che, se avessi dato l’allarme, avrebbe potuto essere salvato.
— Ma no, ella non ha nulla da rimproverarsi – ribattè il signor Thuran. – Chiunque altro avrebbe fatto come lei. Anzi, per il povero Mr. Caldwell, lei ha fatto più Il capitano ordinò allora un’immediata e completa ri-cerca su tutta la nave da un capo all’altro, senza trascu-rare l’angolo più riposto.
Un’ora più tardi, il primo ufficiale riferì l’esito delle indagini al capitano.
— Il signor Caldwell non si trova più a bordo – disse.
—Temo di trovarmi alla presenza di un semplice inci-dente, Mr. Brently, ma di qualche cosa di molto più gra-ve – rispose il capitano costernato. – La prego di voler esaminare personalmente e con ogni cura gli effetti di Mr. Caldwell, onde accertarsi se vi è qualche indizio di suicidio o di assassinio...
— Ho compreso, capitano – rispose Mr. Brently, al-lontanandosi per cominciare subito le investigazioni.
Miss Strong era prostrata. Per due giorni non uscì dalla sua cabina, e quando finalmente si avventurò sulla coper-ta, era smunta e pallida, con dei gran cerchi neri sotto gli occhi. Sveglia o addormentata, le sembrava continuamen-te di veder cadere in mare un corpo veloce e silenzioso.
Poco dopo la sua ricomparsa in coperta, il signor Thuran le si avvicinò con sollecitudine.
— È terribile, miss Strong; – le disse – non posso al-lontanarmelo dalla mente.
— Nemmeno io – aggiunse la fanciulla abbattuta. – Mi sembra che, se avessi dato l’allarme, avrebbe potuto essere salvato.
— Ma no, ella non ha nulla da rimproverarsi – ribattè il signor Thuran. – Chiunque altro avrebbe fatto come lei. Anzi, per il povero Mr. Caldwell, lei ha fatto più
d’ogni altro di noi, perchè fu la prima a rilevare la sua assenza e a far iniziare le ricerche.
La fanciulla non potè fare a meno d’essergli grata per le sue gentili e incoraggianti parole, ed egli le fece com-pagnia, quasi di continuo, per tutto il resto del viaggio.
Il signor Thuran era venuto a sapere che la signorina Strong di Baltimora, era una ricca erede, motivo per cui trovava che il suo tempo era benissimo speso nel trovar-si il più spesso postrovar-sibile con lei e nel farle la corte!
Le intenzioni di Rokoff erano di lasciare la nave al primo porto che avrebbero trovato, dopo la scomparsa di Tarzan, ma ora, un’altra idea era sopravvenuta, che gli faceva dimenticare la primitiva intenzione di sbarco.
La fortuna di quell’americana non era da disprezzarsi, e tanta meno la sua proprietaria.
Miss Strong gli aveva detto che si recava con sua ma-dre a Cape Town per visitarvi il fratello di quest’ultima, e che non avevano stabilito la durata del loro soggiorno, che sarebbe stato, probabilmente, di alcuni mesi.
Il signor Thuran allora gli aveva detto che lui pure era diretto a Cape Town.
— Spero che continueremo la nostra conoscenza, dis-se ella. – Non appena si sarà stabilito, venga a trovare me e la mamma.
Il signor Thuran fu lietissimo di questa proposta e non esitò a manifestare la propria soddisfazione.
Al contrario della figlia, la madre di Hazel non aveva per lui una grande simpatia.
— Non so perchè, – disse un giorno ad Hazel, mentre d’ogni altro di noi, perchè fu la prima a rilevare la sua assenza e a far iniziare le ricerche.
La fanciulla non potè fare a meno d’essergli grata per le sue gentili e incoraggianti parole, ed egli le fece com-pagnia, quasi di continuo, per tutto il resto del viaggio.
Il signor Thuran era venuto a sapere che la signorina Strong di Baltimora, era una ricca erede, motivo per cui trovava che il suo tempo era benissimo speso nel trovar-si il più spesso postrovar-sibile con lei e nel farle la corte!
Le intenzioni di Rokoff erano di lasciare la nave al primo porto che avrebbero trovato, dopo la scomparsa di Tarzan, ma ora, un’altra idea era sopravvenuta, che gli faceva dimenticare la primitiva intenzione di sbarco.
La fortuna di quell’americana non era da disprezzarsi, e tanta meno la sua proprietaria.
Miss Strong gli aveva detto che si recava con sua ma-dre a Cape Town per visitarvi il fratello di quest’ultima, e che non avevano stabilito la durata del loro soggiorno, che sarebbe stato, probabilmente, di alcuni mesi.
Il signor Thuran allora gli aveva detto che lui pure era diretto a Cape Town.
— Spero che continueremo la nostra conoscenza, dis-se ella. – Non appena si sarà stabilito, venga a trovare me e la mamma.
Il signor Thuran fu lietissimo di questa proposta e non esitò a manifestare la propria soddisfazione.
Al contrario della figlia, la madre di Hazel non aveva per lui una grande simpatia.
— Non so perchè, – disse un giorno ad Hazel, mentre
ne parlavano – ma mentre sembra un perfetto gentiluo-mo, gli appare qualche volta negli occhi una espressione che non mi piace punto.
La fanciulla sorrise.
— Tu parli senza ragione, mamma! – esclamò la fan-ciulla sempre sorridendo.
Il signor Thuran divenne un assiduo visitatore dello zio di miss Strong, a Cape Town, dove le sue continue attenzioni erano così premurose verso la giovane, che questa finì per non poter fare a meno di lui. Se ella, o sua madre, avevano bisogno di compagnia, se si presen-tava l’occasione di rendere qualche piccolo servigio, l’onnipresente signor Thuran era sempre a disposizione di tutti. Lo zio e tutta la famiglia finirono per volergli bene a motivo della sua cortesia e della sua buona vo-lontà nel rendersi utile. Il signor Thuran si accorse di es-sere divenuto indispensabile, e, alla fine, ritenendo giun-to il momengiun-to propizio, egli si dichiarò a miss Strong, che rimase molto meravigliata.
— Non ho mai pensato che lei mi si mostrava così cortese per questa ragione, – gli rispose. – L’ho sempre considerato soltanto un amico, e non posso darle ora al-cuna risposta.
Il signor Thuran, si rimproverò assai d’aver avuto fretta, ma soggiunse:
— Dal primo momento che la vidi, io l’amai, – diss’egli. – Aspetterò fiducioso, giacchè son certo che un amore come il mio sarà infine compensato...
L’indomani Hazel Strong ebbe una delle sorprese più ne parlavano – ma mentre sembra un perfetto gentiluo-mo, gli appare qualche volta negli occhi una espressione che non mi piace punto.
La fanciulla sorrise.
— Tu parli senza ragione, mamma! – esclamò la fan-ciulla sempre sorridendo.
Il signor Thuran divenne un assiduo visitatore dello zio di miss Strong, a Cape Town, dove le sue continue attenzioni erano così premurose verso la giovane, che questa finì per non poter fare a meno di lui. Se ella, o sua madre, avevano bisogno di compagnia, se si presen-tava l’occasione di rendere qualche piccolo servigio, l’onnipresente signor Thuran era sempre a disposizione di tutti. Lo zio e tutta la famiglia finirono per volergli bene a motivo della sua cortesia e della sua buona vo-lontà nel rendersi utile. Il signor Thuran si accorse di es-sere divenuto indispensabile, e, alla fine, ritenendo giun-to il momengiun-to propizio, egli si dichiarò a miss Strong, che rimase molto meravigliata.
— Non ho mai pensato che lei mi si mostrava così cortese per questa ragione, – gli rispose. – L’ho sempre considerato soltanto un amico, e non posso darle ora al-cuna risposta.
Il signor Thuran, si rimproverò assai d’aver avuto fretta, ma soggiunse:
— Dal primo momento che la vidi, io l’amai, – diss’egli. – Aspetterò fiducioso, giacchè son certo che un amore come il mio sarà infine compensato...
L’indomani Hazel Strong ebbe una delle sorprese più
liete della sua vita. S’imbattè in Giovanna Porter, men-tre quest’ultima usciva dal negozio di un gioielliere.
— Giovanna! – gridò Hazel.
— Hazel! Tu?!! – esclamò.
E si abbracciarono baciandosi ripetutamente.
Dopo essersi fornite reciproche spiegazioni, Hazel venne informata che lo yacht di lord Tennington avreb-be sostato a Cape Town almeno una settimana, per con-tinuare poi il viaggio lungo le coste occidentali dell’Africa, e quindi far ritorno in Inghilterra.
Nei giorni seguenti furono scambiate alcune visite tra i passeggeri dello yacht e i parenti di Hazel. Ebbero luo-go dei pranzi, e furono organizzate alcune gite nei din-torni. Mr. Thuran fu sempre un ospite molto gradito, e seppe cattivarsi la benevolenza di lord Tennington con molte piccole gentilezze. Un giorno la signora Strong, sua figlia e Mr. Thuran furono ospiti di lord Tennington a bordo del suo yacht. La signora Strong narrava quanto le era stato piacevole quel soggiorno a Cape Town, e quanto le dispiaceva di dover partire, giacchè una lettera del suo legale, ricevuta proprio in quel momento, la ob-bligava a tornare a Baltimora prima del previsto.
— Quando s’imbarca? – chiese Tennington.
— La settimana prossima, spero.
— Sono davvero fortunatissimo!! – esclamò Mr. Thu-ran. –. Anch’io devo tornar subito, e, quindi, avrò l’ono-re di accompagnarle e di servirle...
— Perbacco! – esclamò improvvisamente lord Ten-nington. – È un’idea straordinaria!... La signora Strong, liete della sua vita. S’imbattè in Giovanna Porter, men-tre quest’ultima usciva dal negozio di un gioielliere.
— Giovanna! – gridò Hazel.
— Hazel! Tu?!! – esclamò.
E si abbracciarono baciandosi ripetutamente.
Dopo essersi fornite reciproche spiegazioni, Hazel venne informata che lo yacht di lord Tennington avreb-be sostato a Cape Town almeno una settimana, per con-tinuare poi il viaggio lungo le coste occidentali dell’Africa, e quindi far ritorno in Inghilterra.
Nei giorni seguenti furono scambiate alcune visite tra i passeggeri dello yacht e i parenti di Hazel. Ebbero luo-go dei pranzi, e furono organizzate alcune gite nei din-torni. Mr. Thuran fu sempre un ospite molto gradito, e seppe cattivarsi la benevolenza di lord Tennington con molte piccole gentilezze. Un giorno la signora Strong, sua figlia e Mr. Thuran furono ospiti di lord Tennington a bordo del suo yacht. La signora Strong narrava quanto le era stato piacevole quel soggiorno a Cape Town, e quanto le dispiaceva di dover partire, giacchè una lettera del suo legale, ricevuta proprio in quel momento, la ob-bligava a tornare a Baltimora prima del previsto.
— Quando s’imbarca? – chiese Tennington.
— La settimana prossima, spero.
— Sono davvero fortunatissimo!! – esclamò Mr. Thu-ran. –. Anch’io devo tornar subito, e, quindi, avrò l’ono-re di accompagnarle e di servirle...
— Perbacco! – esclamò improvvisamente lord Ten-nington. – È un’idea straordinaria!... La signora Strong,
sua figlia ed anche il signor Thuran, vengano sul mio yacht, ed io li riporterò in Inghilterra.
— È davvero una splendida idea! – esclamò Clayton.
— Grazie, grazie, lord Tennington, – disse la signora Strong.
Fu così stabilito di salpare il lunedì successivo.
Due giorni dopo la partenza le due giovani erano se-dute nella cabina di miss Strong, ammirando alcune pro-ve fotografiche sviluppate a Cape Town, e che rappre-sentavano tutte le fotografie prese da quest’ultima, dac-chè aveva lasciato l’America. Le due fanciulle le osser-varono con grande interesse.
— Ecco qui – esclamò d’improvviso Hazel – un uomo che tu conosci! Poveretto.... Si chiamava John Caldwell. Lo ricordi? Mi disse d’averti conosciuta in America: è un inglese...
— Non ricordo questo nome, – rispose Giovanna. – Fammi vedere.
— Cadde in mare dal nostro bastimento ed annegò — disse la signorina Strong, porgendo la fotografia all’amica.
— Annegato?! Hazel! Hazel! Non mi dire che è mor-to! Hazel! No, è una burla...
E prima che l’altra potesse sostenerla, Giovanna Por-ter cadde a Por-terra svenuta...
Dopo aver ripreso conoscenza, ella fissò a lungo la sua amica, silenziosamente.
— Giovanna, – disse Hazel con voce tremante – non sapevo che tu conoscessi così intimamente Mr. Caldwell sua figlia ed anche il signor Thuran, vengano sul mio yacht, ed io li riporterò in Inghilterra.
— È davvero una splendida idea! – esclamò Clayton.
— Grazie, grazie, lord Tennington, – disse la signora Strong.
Fu così stabilito di salpare il lunedì successivo.
Due giorni dopo la partenza le due giovani erano se-dute nella cabina di miss Strong, ammirando alcune pro-ve fotografiche sviluppate a Cape Town, e che rappre-sentavano tutte le fotografie prese da quest’ultima, dac-chè aveva lasciato l’America. Le due fanciulle le osser-varono con grande interesse.
— Ecco qui – esclamò d’improvviso Hazel – un uomo che tu conosci! Poveretto.... Si chiamava John Caldwell. Lo ricordi? Mi disse d’averti conosciuta in America: è un inglese...
— Non ricordo questo nome, – rispose Giovanna. – Fammi vedere.
— Cadde in mare dal nostro bastimento ed annegò — disse la signorina Strong, porgendo la fotografia all’amica.
— Annegato?! Hazel! Hazel! Non mi dire che è mor-to! Hazel! No, è una burla...
E prima che l’altra potesse sostenerla, Giovanna Por-ter cadde a Por-terra svenuta...
Dopo aver ripreso conoscenza, ella fissò a lungo la sua amica, silenziosamente.
— Giovanna, – disse Hazel con voce tremante – non sapevo che tu conoscessi così intimamente Mr. Caldwell
da provare una tale impressione alla notizia della sua morte.
— Caldwell? – domandò miss Porter. – Dunque tu non sai chi era quest’uomo?
— Ma sì. L’ho conosciuto benissimo. Era un inglese.
— Oh, Hazel! Io vorrei crederlo... – sospirò la fan-ciulla. – Ma questi lineamenti sono scolpiti in tal modo nella mia memoria e nel mio cuore che lo riconoscerei ovunque, anche fra mille... Questa è la fotografia di Tar-zan delle scimmie.
— Giovanna!
— Non posso sbagliarmi, Hazel!! Sei certa che sia morto?
— Purtroppo... – rispose mestamente miss Strong.
— È terribile! – disse piangendo Giovanna. – Morire solo in questo oceano spaventevole... sembra quasi im-possibile che quel nobile cuore abbia cessato di battere, che quei muscoli poderosi siano inerti e freddi per
— È terribile! – disse piangendo Giovanna. – Morire solo in questo oceano spaventevole... sembra quasi im-possibile che quel nobile cuore abbia cessato di battere, che quei muscoli poderosi siano inerti e freddi per