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La Neulandhalle nell’Adolf-Hitler-Koog

III. IL CONTESTO RURALE TEDESCO: L’ADOLF-HITLER-KOOG, COME TESTIMONIANZA STORICO-MEMORIALE

III.3 L’Adolf-Hitler-Koog

III.3.1 La Neulandhalle nell’Adolf-Hitler-Koog

La Neulandhalle era l’edificio centrale dell’Adolf-Hitler-Koog, e, dopo la sua inaugurazione nel 1936, è stato il punto focale della propaganda nazionalsocialista.

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Fig. 25. La Neulandhalle in una cartolina d’epoca, Adolf-Hitler-Koog. (www.aktivregion-dithmarschen.de/projekte/machbarkeitsstudie-neulandhalle.html)

Progettata dall’architetto Richard Brodersen, e situata su un rilievo naturale, presentava due figure stilizzate di 4 metri: un contadino con una vanga ed un soldato con un fucile, entrambi sul lato nord dell’edificio. Tra di loro, spiccavano la grossa aquila, con un’apertura alare di 1,50 metri, ed una svastica, simboli adottati per il “Blut und Boden”72

. Le due sculture simbolizzavano il “lavoro” e la “lotta” (parole chiavi, come abbiamo già visto, per l’ideologia nazionalsocialista).

Fig. 26. Le sculture stilizzate del soldato e del contadino della Neulandhalle, Adolf-Hitler-Koog. (www.shz.de/schleswig-holstein/panorama/neue-perspektiven-fuer-das-nazi-bauwerk-id281802.html)

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All’interno della Neulandhalle, v’erano alloggi, stanze adibite al lavoro ed un’ampia stanza centrale per assemblee e ritrovi.

In questa sala, di grossa rilevanza estetica erano il camino, costruito con preziosi materiali, e gli affreschi dell’artista Otto Thämer. Il tutto donava all’ambiente, un aspetto di solennità e sacralità.

Ben visibile, era, inoltre, l’emblema del “Blut und Boden”, simbolo della lotta, dell’uguaglianza degli abitanti del villaggio e del loro radicamento al territorio, dal quale trarre il sostentamento per la vita.

Tutto, all’interno, era ben curato: sono stati utilizzati materiali pregiati, quali il legno di quercia, il laterizio per il camino, la ceramica per la canna fumaria, il ferro battuto ed un tipo particolare di vetro, realizzato appositamente per i gruppi di finestre, situati sulle pareti73.

Fig. 27. L’interno della Neulandhalle, Adolf-Hitler-Koog.

(Da: Frank Trende, Neuland! War das Zauberwort. Neue Deiche in Hitlers Namen)

Di grandi dimensioni erano gli affreschi di Otto Thämer. In colori simili a quelli della terra, essi illustravano il momento della semina e della raccolta, momenti di vita quotidiana, personificati in due figure: l’uomo, nell’atto della semina, e la donna, nell’atto della raccolta del grano74

.

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Frank Trende, op. cit., p. 96.

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Figg. 28/29. Particolari degli affreschi di Thämer, Neulandhalle, Adolf-Hitler-Koog. (Da: Frank Trende, Neuland! War das Zauberwort. Neue Deiche in Hitlers Namen)

Il busto di Hitler, come elemento d’abbellimento per la sala, era stato realizzato da Karl Schümann, il quale si propose l’intento di esprimere, tramite il viso, energia e dinamicità, caratteri tipici del Führer. Esso era, inoltre, accompagnato, al di sotto, dalle parole, in caratteri dorati, pronunciate da Hitler, durante la posa della prima pietra, e scolpite dal pittore Franz Frahm-Heβler75.

La costruzione includeva anche una piccola biblioteca, contenente 28 libri, fra opere fondamentali del movimento nazionalsocialista, dello stesso Hitler, Goebbels, Göring, Darrè ed altri76.

Accanto alla Neulandhalle, s’ergeva il campanile.

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Ibid.

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Fig. 30. Il campanile della Neulandhalle, Adolf-Hitler-Koog.

(www.akpool.co.uk/postcards/132675-postcard-dieksanderkoog-glocke-u-neulandhalleakoog)

Realizzato su progetto di Brodersen, il campanile era simbolo della religione cristiana (nonostante la Neulandhalle e la sua torre, fossero considerate un monumento non sacro, proprio perché sostitutive del luogo di culto cristiano), ma di dimensioni modeste, rispetto alle torri campanarie delle chiese tradizionali.

Fissata tra due pali ed incastonata in una forcella, la torre campanaria aveva lo scopo d’allertare il villaggio, nei momenti di pericolo, ma era anche simbolo d’autorità77

. Corbin, a riguardo, nel suo libro Die Sprache der Glocken (Il linguaggio delle

campane), riportava le tantissime funzioni delle campane, nel mondo agricolo, del XIX

secolo, ed affermava come esse rivestissero una funzione, innanzitutto politica, poiché espressione del potere, ed in secondo luogo, come scandissero la vita quotidiana ed i ritmi degli uomini, nonché i loro comportamenti. Il suono delle campane era, cioè, “il lento passo del contadino”.

Le campane, infine, avvertendo la comunità, con il loro rumore, in caso di pericolo, contribuivano alla protezione del territorio, sul quale s’erano insediati gli abitanti, ed all’integrità dei suoi confini78

.

77

Frank Trende, op. cit., p. 114.

78

Alain Corbin, Die Sprache der Glocken. Ländliche Gefühlskultur und symbolische Ordnung im

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Fig. 31. La torre campanaria dell’Adolf-Hitler-Koog, in una fotografia d’epoca. (Da: Frank Trende, Neuland! War das Zauberwort. Neue Deiche in Hitlers Namen)

All’inaugurazione della Neulandhalle, l’anno dopo quella dell’Adolf-Hitler-Koog, parteciparono Hinrich Lohse ed il ministro per l’alimentazione e l’agricoltura, Darrè. Simbolo dell’intera comunità del villaggio, la Neulandhalle era anche luogo d’aggregazione di tutti coloro che presero parte ai lavori di costruzione del polder. Tuttavia, anche i giovani erano invitati ad accedervi e ad avvicinarsi alla cultura ed all’ideologia naziste79

.

La costruzione della Neulandhalle rappresentava, metaforicamente, la fioritura del Terzo Reich e la sua successiva elevazione. Infatti, gli abitanti del Koog non erano semplici contadini od artigiani ivi insediatisi, bensì abitanti prescelti, il cui lavoro era

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essenziale per il compimento della loro “missione”: costituire una difesa ed una protezione dal mare, allo scopo di dominarlo.

Se, dal punto di vista nazionale, l’edificio era, quindi, luogo significativo per la diffusione e la propaganda nazionalsocialista, dal punto di vista locale, invece, esso si configurava come centro per lo sviluppo e l’avanzamento della vita comunitaria80. Espressione e pura fusione d’arte, architettura, pittura, scultura ed artigianato, la Neulandhalle era il risultato della collaborazione d’artisti dello Schleswig-Holstein, che grazie al loro lavoro, l’avevano resa il “luogo” nazionalsocialista, per eccellenza81

. Anche la sistemazione architettonica delle case dei contadini, degli artigiani e dei lavoratori, nonché dell’edificio scolastico, rispecchiavano i caratteri d’ordine e di meticolosa progettualità, di stampo nazionalsocialista, poiché tutte le vie, sulle quali s’ergevano le abitazioni, confluivano nella strada principale, che era, appunto, quella della Neulandhalle. L’architetto Ernst Prinz dispose la conformazione del villaggio, secondo una pianificazione perfettamente simmetrica82.

Fig. 32. Strada principale dell’Adolf-Hitler-Koog.

(www.akpool.de/ansichtskarten/121440-ansichtskarte-postkarte-adolf-hitler-koog-friedrichskoog-strasse)