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Tavola 5. BnF, Franç 1203, c 149r

1. I NIZIALI E SEGNI PARAGRAFAL

Sulla carta 1r, dove inizia il testo del volgarizzamento, è presente un ricco fregio colorato che percorre i margini, con motivi floreali e animali che si sviluppano a partire dall’iniziale miniata «A». Quest’ultima occupa la larghezza dell’intera colonna (in altezza si sviluppa per almeno 8 righe), e raffigura nella parte superiore (occhiello della

A) Egidio in cattedra, intento alla lettura dell’opera; nella parte inferiore, tre monaci che

ascoltano, due di profilo e uno di spalle (v. Tavola 2).

Iniziali dei capitoli e segni paragrafali rossi. Sono maggiormente decorate (per lo più con filigrane e motivi floreali) le iniziali delle parti I II (11V), III (37v), IV (46v), II I (43v: iniziale e primo rigo più grandi e più decorati, a segnalare il passaggio da un libro al successivo), II (68r), III (80v), III I (92r), II (102r), III (122r).

Richiami tra i fascicoli incorniciati e decorati, con motivi floreali, a stella o a intreccio. 2.INDICI E RUBRICHE

Il testo, suddiviso in libri, parti e capitoli, presenta un indice dei capitoli all’inizio di ogni parte. Sul sommario presente sul verso della seconda guardia antica v. sopra SCRITTURA E MANI.

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28 II. Descrizione interna

Il codice contiene unicamente il Governamento. Inc.: «Al suo spe|tiale signore nato dilingna|gio reale et secondo messere | Phylippo primo filliuolo e re|de di misser Phylippo ultra no|bile re di francia»; expl.: «QUI FINISCE IL | libro del governamento de re | et de principi che frate Gilio di Roma | dellordine di s(an)c(t)o Augustino a facto || il quale libro maestro Ai(n)ri degra(n)|ci p(er) locomandamento del nobile | Re di francia collaiuto didio atras|latato da latino in francescho Et | unaltro poi lo traslatoe di frances|cho in toscano non agiungendo | ne menimando nessuna cosa. Et Jo Prete Giuncta de com|puto Cappellano di sancto Qui|rico alluliva di Luccha iscripsi | Questo Libro Jesu Cristo sia Be|nedecto. Facto (et) iscripto Socto | li annj di dio cioe Jn Milletre|centotrentaquactro. | Deo gratias AMEN». Segue una breve formula di augurio: «Quis scrissit scribat senp(er) | cun domino Vivat | Vivat i(n) celis senp(er) cu(n) d(omi)no felix | amen ame(n) amen».

III. Bibliografia

1. Catalogo dei manoscritti italiani che sotto la denominazione di codici

canoniciani italici si conservano nella Biblioteca Bodleiana di Oxford, compilato dal conte A. Mortara, Oxford, e Typographeo Clarendoniano 1864

(pp. 35-37).

2. Otto Pächt and J.J.G. Alexander, Illuminated manuscripts in the Bodleian

Library, Oxford, The Clarendon Press 1969.

3. Paolo Di Stefano, Preliminari per un’edizione critica del Livro del governamento dei re e dei principi, «Medioevo romanzo», IX (1984), pp. 65-84: 70-71.

4. Marco Paoli, Arte e committenza privata a Lucca nel Trecento e nel

Quattrocentro, Lucca, Maria Pacini Fazzi 1986 (p. 107 e n.).

3)FIRENZE,Biblioteca Nazionale Centrale, Palatino 574 (già 319 E.5.5.15) (= Nb)

I. Descrizione esterna. MATERIA:membranaceo.

DATAZIONE E ORIGINE:XV secolo. CARTE:I,105.

DIMENSIONI:mm287x203.

FASCICOLAZIONE: quaternioni e quinioni, che tuttavia si susseguono in modo non sempre regolare; dopo i primi fascicolia8 (cc. 1-8, legatura visibile tra 4v e 5r), b8 (cc. 9-16, legatura visibile tra 12v e 13r), c10 (cc. 17-26, legatura visibile tra 21v e 22r), d10 (cc. 27-36, legatura visibile tra 31v e 32r), risulta difficile ricostruire la fascicolazione nella parte centrale del codice, in cui le carte mostrano di essere state tagliate e in cui si sovrappongono più legature; nella sezione finale sembrerebbe di poter distinguere ancora due quinioni x10 (cc. 58-65, legatura visibile tra 61v e 62r) e y10 (cc. 66-74, legatura visibile tra 70v e 71r). Non sono presenti richiami tra i fascicoli.

29 SPECCHIO RIGATO:36ll.

SCRITTURA:gotica libraria, su due colonne. LEGATURA:cartone coperto di tela.

STATO DI CONSERVAZIONE: generalmente buono.

STORIA DEL CODICE: sul verso della guardia anteriore si legge «Jannoctij petri philippi de pandulphinis no 55» e quindi una nota sottostante «1581 Q(ue)o lo è di Piero di Simone del Nero donatomi da Gianozo di m. Pierfilippo | Pandolfinj è assai antico non però antichisso ma qello ch(e) è da avvertire si è ch(e) no(n) so se tutte le voci sono sicure (et) ciò p(er)och(e) | mi pare ò scritto o più tosto volgarizato da fores|tiero, ma pur toscano, ò sanese o altro; del che mi da | sospetto non tanto alcune voce scritte diversam(en)te da | gli altri antichi, come bontìa, ontìa, fa(n)no da | lodare, s’advengono, invece di si conve(n)gono et | stanno bene; ma molto più mi da cagione di | sospettare li articoli talhora male usati erro|re proprio et inevitabile de forestieri».

Sull’interpretazione di questa nota v. Volume 2, SINTASSI, OSSERVAZIONI DI MICROSINTASSI,§1,mentre per l’erudito e bibliofilo Pietro del Nero v. GREGORI 1988e 1990. Nel primo di questi studi il ms. Nb è commentato alle pp. 344-345, con riferimento alla nota linguistica di Pietro e all’acquisto del codice da Giannozzo Pandolfini: di questi, «menzionato nella genealogia della propria famiglia» (GREGORI 1988,p. 345), non si ha alcuna notizia biografica.

Il codice appartenne in seguito alla Libreria dei Guadagni e a Gaetano Poggiali (v. RAMBALDI-REVIGNAS 1890, p. 141).

DECORAZIONE: rubriche rosse; capilettera e segni paragrafali rossi o decorati di rosso e azzurro.

II. Descrizione interna

Il codice contiene unicamente il Governamento. Inc.: «Qui comincia lo libro del reggime(n)to d(e)i | p(ri)ncipi facto da fr(at)e egidio romano d(e)llo(r)di(n)e | dei fratri he(re)mita(n)i di s(an)c(t)o agustino ~ | Al suo spetiale signore nato d(e)|llignaggio reale suo signore | Messere Philippo primo filgl|uolo et herede dimessere Philippo tra | nobile Re di Francia »; expl.: «Et i(n)tanto basti q(ue)llo ch(e) noi i(n)|tendavamo di dire nellibro d(e)lgov(er)na|me(n)to d(e)i Re et d(e)i pri(n)cipi et cetera ~ | Finis»59.

III. Bibliografia

1. Pier Liberale Rambaldi, Anna Saitta Revignas, I codici Palatini della R.

Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, vol. II. Fasc. 1, Roma, presso i

principali librai 1890 (p. 141).

2. Luigi Gentile, I codici Palatini della R. Biblioteca Nazionale Centrale di

Firenze, descritti dal Prof. Luigi Gentile, II, Roma 1890.

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Sulla scelta del codice Nb come testimone privilegiato cui ricorrere in caso di lezione indifendibile di Na v. in questo Volume 1 l’APPENDICE SECONDA ALLA NOTA AL TESTO.

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3. Paolo Di Stefano, Preliminari per un’edizione critica del Livro del governamento dei re e dei principi, «Medioevo romanzo», IX (1984), pp. 65-84: 70-71.

4. Annaclara Cataldi Palau, La biblioteca Pandolfini. Storia della sua formazione e

successiva dispersione: identificazione di alcuni manoscritti, «Italia medioevale

e umanistica», 1988, pp. 259-395: 340.

5. Liliana Gregori, Pietro del Nero tra bibliofilia e filologia, in «Aevum», 62, maggio-agosto 1988, pp. 316-361: 344-345.

4) FIRENZE,Biblioteca Riccardiana, 2287 (= R)

I. Descrizione esterna MATERIA:cartaceo.

DATAZIONE E ORIGINE:XV secolo (metà). CARTE:III,130,III’;bianca la c. 8r-v. DIMENSIONI:mm 285x 210;in folio.

FASCICOLAZIONE: a8 (cc. 1-8), b8 (cc. 9-16), c8 (cc. 17-24), d8 (cc. 25-32), e6 (cc. 33-38), f10 (cc. 39- 48), g10 (cc. 49-58), h10 (cc. 59-68), i10 (cc. 69-78), l10 (cc. 79-88), m10 (cc. 89-98), n10 (cc. 99-108), o10 (cc. 109-118), p12 (cc. 119-130). Richiami tra i fascicoli e-f, f-g, g-h, h-i, i-l, l-m, m-n, n-o, o-p.

SPECCHIO RIGATO:36 ll.; rigatura a colore.

SCRITTURA:corsiva, su due colonne. Alcune caratteristiche grafiche del menante di R: costante luho(mo) ‘l’uomo’, abbreviato con ricciolo su o, e la differenza tra /e/ compresa tra due sbarre per indicare ‘è’ terza persona del verbo essere e e ‘e’ congiunzione (analogamente per /a/ ‘à’ terza persona del verbo avere vs a ‘a’ preposizione).

LEGATURA E VARIA: «Legatura riccardiana del sec. XIX in cartoni con dorso in cuoio (Cappellini)»(DE ROBERTIS-MIRIELLO 2013,p. 18).Alla c. Ir la segnatura recente 2287. STATO DI CONSERVAZIONE: generalmente buono.

NUMERAZIONI:cartulazione moderna. La numerazione moderna conta 129 carte, poiché ripete due volte la numero 37. «Carte 129 nuov. num. | ? . n. a tergo delle c. in cifre rom. reg. ». A lapis aggiunto sopra 129: «130, perché n° 37 ripetuto». Sulla seconda c. 37 aggiunto a lapis «bis». Cartulazione antica in numeri romani di rosso sul verso delle carte, che inizia alla c. 9 e arriva fino alla c. 130, numerata CXXII.

COPISTA: «Al f. 129vb, dopo la dossologia finale […], sottoscrizione del copista, accuratamente camuffata da un motivo a inchiostro, di cui si recupera solo: Iste liber est

Venantiy Antoniy […] et edo […] quod bene […]» (DE ROBERTIS-MIRIELLO 2013,p. 18).

DECORAZIONE:iniziali e segni paragrafali rossi o ricalcati di rosso. Spesso viene lasciato lo spazio per una decorazione successiva delle lettere iniziali, mai eseguita.

31 II. Descrizione interna

Il codice contiene unicamente il Governamento. Le cc. 1-7 contengono le rubriche dell’intera opera, e il testo del volgarizzamento comincia alla c. 9. Inc.: «Incipit liber de regi|mine prncipu(m) | [A]l suo spirituale sing|iore nato delingiagio | reale et s(an)c(t)o * Missere | Filippo primo filglio|lo et hereda di mes(er) | Filippo tra nobile Re di Francia»; expl.: «Et inta(n)to | basti questo che detto avemo | nellibro del governam(en)to deRe || et de prenzi | Amen | Explicit liber de regimin(e) p(ri)ncipum | Benedicamus domino | Deo gratias et semp(er) deo gratias | Laus deo et semper laus deo | Laus sit tibi <Christo> q(uonia)m explicit li|ber iste. ~ ». Segue una breve formula di augurio: «Manus scriptoris salvatur om(n)ibus oris».

III. Bibliografia

1. Giuseppe Boffito, Saggio di bibliografia egidiana, Firenze, Olschki 1911, p. 9. 2. Gerardo Bruni, Il «De regimine principum» di Egidio Romano, in «Aevum», 6

(1932), pp. 360-370.

3. Gerardo Bruni, Catalogo critico delle opere di Egidio Romano, in «La Bibliofilia», 36 (1932), p. 88.

4. La prosa del Duecento, a cura di Cesare Segre e Mario Marti, Milano-Napoli, Ricciardi, 1959, p. 1065.

5. Paolo Di Stefano, Preliminari per un’edizione critica del Livro del governamento dei re e dei principi, «Medioevo romanzo», IX (1984), pp. 65-84: 70.

6. I manoscritti datati della Biblioteca Riccardiana di Firenze. 4, a cura di Teresa De Robertis e Rosanna Miriello, Firenze, SISMEL-Edizioni del Galluzzo, 2013, pp. 17-18.

5) CITTÀ DEL VATICANO,Biblioteca Apostolica Vaticana, Barb. Lat. 4094 (= Va) I. Descrizione esterna

MATERIA:membranaceo.

DATAZIONE E ORIGINE:XIV secolo(DI STEFANO 1984),XV secolo (GIANNETTO 1985). DIMENSIONI:mm 320 x 227.

CARTE: II, 15360, II’.

FASCICOLAZIONE:a6 (cc. 1-5[bis]61), b8 (cc. 6-13), c8 (cc. 14-21), d8 (cc. 22-29), e8 (cc. 30-37), f8 (cc. 38-45), g8 (cc. 46-53), h8 (cc. 54-61), i8 (cc. 62-69), l8 (cc. 70-77), m8 (cc. 78-85), n8 (cc. 86-93), o8 (cc. 94-101), p6 (cc. 102-107), q8 (cc. 108-115), r6 (cc. 116-

60

In realtà 154, perché la c. 5 è numerata due volte (v. nota successiva). 61

Nel primo fascicolo viene numerata due volte la c. 5. La seconda c. 5 (che indico come 5[bis]) è in realtà la c. 6, ma ho ritenuto più utile mantenere la numerazione del ms. Sono visibili le cuciture tra le cc. 3-4, 9-10, 17-18, 25-26, 33-34, 41-42, 49-50, 57-58, 65-66, 73-74, 81-82, 89-90, 97-98, 104-105, 111- 112, 118-119, 124-125, 131-132, 139-140, 147-148.

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121), s6 (cc. 122-127), t8 (cc. 128-135), u8 (cc. 136-143), v8 (cc. 144-151), z4 (cc. 152, 153, I’, II’ attaccata al piatto posteriore).

Richiami tra i fascicoli: b-c (c. 13v, decorazione con due ondine che circondano la parola sui quattro lati), c-d (c. 21v, decorazione con un’ondina che circonda la parola sui quattro lati), d-e (c. 29v, decorazione rettangolare con filettature), e-f (c. 37v, nessuna decorazione), f-g (c. 45v, nessuna decorazione), g-h (c. 53v, nessuna decorazione), h-i (c. 61v, nessuna decorazione), i-l (c. 69v, decorazione sui lati minori con un’ondina), l-m (c. 77v, nessuna decorazione), m-n (c. 85v, nessuna decorazione), n-o (c. 93v, nessuna decorazione), o-p (c. 191v, decorazione sui lati minori con un’ondina), p-q (c. 107v, decorazione con un’ondina che circonda la parola sui quattro lati), q-r (c. 115v, nessuna decorazione), r-s (c. 121v, nessuna decorazione), s-t (c. 127v, nessuna decorazione), t-u (c. 135v, due puntini), u-v (c. 143v, decorazione con un’ondina che circonda la parola sui quattro lati), v-z (c. 151v, nessuna decorazione). SPECCHIO RIGATO:specchio di scrittura mm 220 x 150, 38rr.

SCRITTURA E MANI:gotica libraria, su due colonne. LEGATURA62 E VARIA:

Legatura originale (’400sca o tardo ’300sca) su assi lignee. Coperta in pelle marrone con linee rosse visibili sul piatto posteriore, in corrispondenza della caduta dei fermagli63. Decorazione dei piatti eseguita con ferri singoli (indice di un manufatto prezioso e antico): tre cornici a secco e una interna romboidale con motivi circolari. Cucitura su cinque linguette fesse di pelle allumata alloggiate. Capitelli in pelle allumata alloggiati nelle assi con cucitura primaria e secondaria (quest’ultima colorata di rosso e/o beige: i colori non sono più del tutto distinguibili).

I capitelli sono stati cuciti ai fascicoli attraverso un tassello in pelle sul dorso. Indorsatura in pelle a caselle con prolungamento. Sulla seconda casella di testa è presente un tassello in pelle con autore e titolo in ferri dorati: EGID. COLNN. | REGGIMENT. | DE PREINCIP. | VOLGARIZZ. Sulla terza casella di testa, il cartellino con l’attuale segnatura (Barb. Lat. 4094).

Sulla c. IIr sono presenti, di due mani ottocentesche (o anteriori?): a) il titolo latino «Egidij de Regimine principum» (al centro del margine superiore) b) il nome di un possessore, cancellato: «Ex Bibliotheca Ill.mi ac R?.mi Petri Bembi, Cardinalis di ??» e una lunga nota che prosegue sulla c. IIv e che attribuisce, tra l’altro, il volgarizzamento a Zucchero Bencivenni: [IIr] «Nelle note degli huomini illustri di Andrea Veneto scritte in lingua Francesca si chiama questo scrittore Frere Gilles de Rome e si dice che morì l’anno 1316 a 22 di Decembre. E nella Cronologia del Gordono, all’anno 1285, quando morì Filippo l’Audace, figlio di S. Ludovico, e gli successe Filippo il bello, v’è questa nota Aegidius Romanus Theologus, natione Gallus, professione Augustinianus, carus Regi Pulchro, creatur Archiepiscopus Bituricensis. Annales Franc. Aemil. Lib. 8. initio». [IIv] «Di questo volgarizzamento non fa menzione il Vocabolario della Crusca, ne meno il Salviati ma egli è di finissima e purissima dettatura Ed io sono di opinione

62

Ringrazio la Dott.ssa Angela Nuñez Gaitan per le informazioni sulla legatura del codice Va. 63

33

che il traduttore sia Ser Zucchero Bencivenni. Il quale al 1310 tradusse pure dal Francesco nel volgar suo Fiorentino il libro del maestro Aldobrandino da Siena, come dice il Salviati nel ii lib. degli avvertimenti della lingua, a pag. III. Il qual libro fu anche scritto primieramente in Latino, e quindi tradotto in Francesco, a la richiesta del Re Filippo di Francia, al 1279, come dice il mio originale, e quindi poi recato in volgar Fiorentino da Ser Zucchero E perché questo libro e pur tradotto dal Francese, come si vede dalla stessa frase, è dedicato al Re Filippo di Francia come quello (ancorché quello fu dedicato al padre Filippo l’Audace, e questo al figlio, il Bello, se pur non fu anche quello dedicato a Filippo il Bello, che vivente il Padre era re di Navarra per la moglie) è dell’istessa favella e dettatura, e dell’istesso carattere, ed antichità di quello, io giudico fermamente, che ’l traduttore sia lo stesso Ser Zucchero Bencivenni, del cui stile puro, natio, e bello vedi il Salviati nel pred.o luogo».

STATO DI CONSERVAZIONE: legatura compromessa dalla rottura della cerniera anteriore, che ha causato il distacco del piatto anteriore dal blocco delle carte. Si sono persi i due fermagli sul taglio davanti (bindella con il puntale e tenone).

REVISIONI E ANNOTAZIONI: «Il testo è percorso da aggiunte e correzioni di mano coeva rispetto alla primitiva» (DI STEFANO 1984, p. 71). Tale mano (m1) è riconoscibile dall’inchiostro più chiaro rispetto a quello principale (v. la prima annotazione di m1 alla c. 6v). Una seconda mano (m2) si distingue forse a 7ra. Il codice, che appartenne a Bernardo Bembo (v. oltre, § POSSESSORI E PROVENIENZA), reca traccia di annotazioni di quest’ultimo e del figlio Pietro; si tratta per lo più di segnalazioni di lemmi e forme notevoli del volgarizzamento, alle quali si dedicherà un’analisi approfondita in altra sede64. V. inoltre GIANNETTO 1985, p. 354: «annotazioni attribuibili a Bernardo si leggono a c. 34r dove si trova anche il disegno con il motto, a c. 36r. dove è citato un verso del Petrarca (Re vulg. Fragm. XXIII v. 104) e forse a c. 66r».

NUMERAZIONI:numerate le cc. II e 1-153 (la c. 5 è numerata due volte). Numerazione in alto a destra.

POSSESSORI E PROVENIENZA:fondo Barberiniano.

Il codice appartenne a Bernardo Bembo (v. anche sopra, § REVISIONI E ANNOTAZIONI). «La provenienza dalla biblioteca di Bernardo Bembo, cui il manoscritto è stato per la prima volta ricondotto da don Giuseppe De Luca, è provata da varie annotazioni attribuibili all’umanista e soprattutto dal disegno raffigurante l’intreccio d’un ramo di alloro con uno di palma, con dentro il motto “Virtus et honor”, che è sicuramente di mano di Bernardo (c. 34r). Basta confrontarlo con i due analoghi che si trovano sullo zibaldone di Londra (ZIB, cc. 296r e 297r). Un’altra prova importante è data dal fatto che il codice porta sul taglio inferiore una di quelle cifre romane che abbiamo visto essere comuni a vari manoscritti della biblioteca del Bembo. Questa volta la cifra è XXXII» (GIANNETTO 1985,p.354).

DECORAZIONE

1. Iniziali e segni paragrafali 64

V. per ora DE LUCA 1954, p. XIVn: Pietro Bembo postillò il manoscritto «ad uso linguistico, traendone quelle che presto saranno le prime schede di Crusca. Discorrerò del manoscritto, notevole per l'Egidio ancor più che non per il Bembo, in una pubblicazione imminente [?]».

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Si alternano il rosso e il turchino, anche nella numerazione dei capitoli. Iniziali dei capitoli decorate in rosso e turchino con motivi ornamentali e filettature.

2. Indici e rubriche

Il testo, suddiviso in libri, parti e capitoli, presenta l’indice complessivo dei capitoli all’inizio (cc. 1-5[bis]). Le rubriche sono ripetute all’inizio di ogni parte. Ciascun capitolo presenta la propria rubrica in rosso.

II. Descrizione interna

Il codice contiene unicamente il Governamento. Le cc. 1r-5r[bis] contengono le rubriche dell’intera opera; la c. 5[bis]v è bianca, mentre il testo del volgarizzamento comincia alla c. 6r. Inc.: «Al suo speciale signore nato di lignaggio reale esanto». Expl.: «Qui finiscie ellibro del governam(en)to de Re (et) de prençi che frate gilio di Roma dellordine dei frati || agostini a fatto».

III. Bibliografia

1. Gerardo Bruni, Catalogo dei manoscritti egidiani romani, «Rivista di filosofia neoscolastica», 3 (1931), pp. 410-441: 427-428.

2. Giuseppe De Luca (a cura di), Prosatori minori del Trecento, Milano- Napoli, Ricciardi, 1954, p. XIV.

3. Paolo Di Stefano, Preliminari per un’edizione critica del Livro del governamento dei re e dei principi, «Medioevo romanzo», IX (1984), pp. 65-84: 70-71.

4. Nella Giannetto, Bernardo Bembo umanista e politico veneziano, Firenze, Olschki 1985, pp. 267, 273, 354-355.

5. Francesco Del Punta, Concetta Luna, Aegidii Romani Opera Omnia:

I.I.II, Catalogo dei manoscritti (1001-1075) “De regimine principum”: Città del Vaticano-Italia, Firenze, Firenze, Sismel – Edizioni del

Galluzzo 1993, p. 307.

6. Massimo Danzi, La biblioteca del Cardinal Pietro Bembo, Genève, Droz, 2005.

7. Noëlle-Laetitia Perret, Les traductions françaises du De regimine principum de Gilles de Rome, Leiden-Boston, Brill 2011, p. 36.

II.MANOSCRITTI CHE TRAMANDANO IL TESTO PARZIALE

1)ROMA,Biblioteca Angelica, 2303 (= A)

Composito, di 282 carte. Cartaceo, ad eccezione delle cc. 3-10 e 214-227, membranacee. La prima carta di guardia (215 x 150mm) contiene alcune scritte sul recto, tra le quali una segnatura antica a penna (Miscellanea Ms. IV, con la nota Levata

la caduta) e una nota di possesso a lapis (di Pietro Fanfani). La segnatura è anche

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Le cc. 3-10, del sec. XIV, sono così composte: 3+10 = bifolio di mm 216 x 150; 4 + 9 = bifolio di mm 205 x 140; 5 + 8 = bifolio di mm 205 x 145; 6 + 7 = bifolio di mm 205 x 142.

Esse contengono alcuni frammenti del Governamento, scritti in gotica libraria, su due colonne. I passi contenuti nel codice sono: libro I, parte 1, cap. 13 da dare (et) meritare alla fine; rubriche di libro I, parte 2 e il primo capitolo di questa parte fino a Et

qua(n)telle sono Et apresso; i capitoli 10 (da (giu)stitia Et seguitare tucto bene) – 14

(fino a accio che neuno delloste) del libro I, parte 2; i capitoli, della stessa parte, 23 (da

sie chellino sappiano bene porta (et) sostenere) – 28 (fino a non p(ro)veremo p(er) II); i

capitoli del libro I, parte 2, 7 (da (uomi)ni Du(n)q(ue) no(n) dee luomo) – 9 (fino a e de

la riverença il filosofo dice che q(ue)l). Sulle stesse carte sono presenti notazioni in

calce e a margine del sec. XVI.

Per la descrizione del codice e dei testi contenuti nella miscellanea v. la scheda catalografica su MANUS online (con bibliografia pregressa):

http://manus.iccu.sbn.it//opac_SchedaScheda.php?ID=102152.

2)FIRENZE,Biblioteca Nazionale Centrale, II.IV.562 (= Nc)

Membranaceo, del sec. XIVex. È composto da due sole carte non numerate, scritte in gotica libraria, su due colonne. Le rubriche sono in rosso, ma talora sono lasciati spazi bianchi in corrispondenza di queste o dei capilettera dei capitoli. Sono trascritti i seguenti passi del Governamento: (c. 1) libro II, parte 1, capp. 14 (da a generare p(er)

lo caldo alla fine), 15 (completo) e 16 (fino a il troppo bere el troppo mangiare); (c. 2)

libro III, parte 2, capp. 5 (da (con)silliare co(n) più savi alla fine) e 17 (completo); libro III, parte 3, cap. 1 (fino a inpediscono il bene e luttilita co(mune)). Secondo DI STEFANO 1984 «i salti di capitolo registrati alla c. 2 permettono di dedurre che questi frammenti appartenevano, in origine, a un codice contenente un’antologia del Livro» (p. 72).

3)FIRENZE,Biblioteca Nazionale Centrale, Nuovi Acquisti 1064 (= Nd)

I. Descrizione esterna

MATERIA:cartaceo (membranacee le carte di guardia anteriore e posteriore). DATAZIONE E ORIGINE:XV secolo.

CARTE:I,50,I’.

DIMENSIONI:mm300x220. SPECCHIO RIGATO:43ll.

SCRITTURA:gotica libraria, su due colonne.

FASCICOLAZIONE: non è sempre facile ricostruire la successione dei fascicoli, poiché alcune carte risultano tagliate (così per es. 1 e 18);ad ogni modo sembrerebbe di poter distinguere quattro quaternioni, un bifolio, un duerno e un senione, così assemblati: a2 ? (cc. 1, 18), b12? (cc. 2-7, 12-17), c4 (cc. 8-11, legatura visibile tra 9v e 10r), d8 ? (cc. 19-

36

22, 31-34), e8 ? (cc. 23-33, legatura visibile tra 26v e 27r), f8 (cc. 35-38, 47-50), g8 (cc. 39-46, legatura visibile tra 42v e 43r). Richiami tra i fascicoli b-c (7v patre || 8r

onipotente), d-e? (ne (n)no giudicano; a sinistra del richiamo il disegno di un cane), e-f?

(si conviene pu(n)tellare; a sinistra del richiamo il disegno di un uccello).

LEGATURA: legatura originale su assi lignee ricoperte di cuoio con impressioni (doppia cornice rettangolare con incroci diagonali nel riquadro più interno). Sono presenti due fermagli metallici, di cui si sono persi entrambi i puntali. Indorsatura in pelle a caselle: sulla terza casella di testa è presente il cartellino con l’attuale segnatura: MANOSCRITTI | N.A. | 1064 | BIBLIOTECA NAZIONALE CENTRALE -FIRENZE.

STATO DI CONSERVAZIONE: generalmente buono.

STORIA DEL CODICE: note di possesso sulla guardia anteriore e sul verso del piatto anteriore; il codice appartenne alla famiglia Benci (Tommaso di Lorenzo, 1470).

DECORAZIONE: capilettera decorati di rosso e azzurro (talora anche verde e violetto); lettere tinteggiate di giallo (in sostituzione delle indicazioni dei paragrafi, assenti nel testo).

II. Descrizione interna

[I] cc. 1ra-39va: [EGIDIO ROMANO, De regimine principum, volg., Terzo libro], Inc.:

«Qui cominciano icapitoli della | prima parte del terço libro nelquale dice delle ordinationi | della citta secondo liantichi filosafi»; expl.: «Qui finisce illibro delgover|nam(en)to de Re (e) de Prençi che frate Gidio diroma dellordine dis(an)c(t)o agustino ae fatto i|l quale libro mostra arre digra(n)ci || per lo comandame(n)to del nobile Re difrancia collaiuto di|dio ae traslatato dilatino i(n) | fra(n)cescho intoscano no(n) giu|ngnendo ne no menoma(n)do. | Benedecto sia parola Jh(es)u xpo sialodato». [II] cc. 40ra-42va: [TOMMASO D’AQUINO,Concede michi, volg.], Inc: «Questa oratione

fece santo thom(m)aso daquino laquale dicea ogni di | | Dolce iddio (e) misericordioso segniore perla tua grande pi|etade»; expl: «et sempre abbia | ferma sperança delagloria | tua nella quale regni col padre ecolo spirito s(an)c(t)o | in secula seculoru(m). Am(en)». [III] cc. 41ra-42va: [DISTICHA CATONIS, volg.], Inc: «Amaestramenti (e) doctrina tra|cta involgare del Cato lecui | parole sono utilissime (e) tute sententie et prima laprosa | [C]oncio sia cosa che io Cato | pensasse»; expl: «no(n) peroppinione dimolti huo(min)i | ma p(er)la loro natura ledebbi constituire».

[IV] cc. 43ra-50va: [GUIDOTTO DA BOLOGNA (attr.), Proemi ed esordi volgari], Inc: «Proemi sopra diverse maniere | [C[olui lacui anima ama iustitia | (e)lavoce parla dirictura»; expl: «Qui fecit celu(m) meterram [sic]».

III. Bibliografia

1. Paolo Di Stefano, Preliminari per un’edizione critica del Livro del governamento dei re e dei principi, «Medioevo romanzo», IX (1984), pp. 65-84: 72.

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4) CITTÀ DEL VATICANO,Biblioteca Apostolica Vaticana, Barb. Lat. 4119 (= Vb) I. Descrizione esterna

MATERIA:cartaceo (segni di pergamena di rinforzo sui bifoli). DATAZIONE E ORIGINE:secc.XIV-XV, origine fiorentina. DIMENSIONI:mm 400x310; in folio.

CARTE: II, 132, II’. Gli ultimi due fogli, numerati 508-509 perché la numerazione continua quella delle colonne, «sono costituiti da parte di un libro di conti del 1339» (BRAMBILLA 1994, p. 210), in cui si leggono i nomi di Francesco di Neri Ridolfi e Donato di Lippo.

FASCICOLAZIONE: Il codice sembrerebbe formato per lo più da quaternioni e settenioni, ma la fascicolazione è particolarmente difficile da ricostruire a causa dell’intervento ottocentesco sulla legatura (v. oltre). Assenza di richiami, numerazione in numeri romani nell’angolo superiore destro.

SPECCHIO RIGATO:53rr.

SCRITTURA E MANI: scrittura corsiva (mercantesca per BRAMBILLA 1994, p. 210) su due colonne, ad eccezione di poche carte.

LEGATURA65 E VARIA:legato nel 1826, come scritto sulla carta di restauro incollata