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6. Una nuova proposta per la revisione dei manual

6.1. Nuovi obiett

Si è cercato di delineare un metodo per la revisione dei manuali che fosse, da un lato, funzionale alle esigenze di emittente, autore, revisore e destinatario del testo e, dall’altro lato, innovativo rispetto allo stato dell’arte rappresentato dal procedimento seguito da Arancho Doc. L’obiettivo principale è stato migliorare l’esperienza globale di lettura e di lavoro del destinatario finale, individuando proposte di riformulazione efficaci sotto il profilo cognitivo e relazionale della comunicazione, senza per questo ignorare le questioni di leggibilità. Ci si è infatti proposti sia di uniformare l’espressione dei concetti per aumentare il parallelismo formale del testo, sia soprattutto di risolvere problemi di comprensione e ambiguità, così da vincolare l’attività di decodifica del destinatario (cfr. 2.1 e 2.3). Infine, pur dando la precedenza all’aspetto semantico e relazionale della comunicazione, si è cercato di ideare un procedimento che fosse composto il più possibile da operazioni automatiche.

La maggiore attenzione ad aspetti della comunicazione non misurabili statisticamente deriva dalla convinzione che il solo atto di adeguarsi a una logica commerciale non basti a garantire il successo di un prodotto o servizio sul mercato: un servizio a pagamento che venga giudicato inefficace o inutile non convince nemmeno se presenta dei vantaggi. La revisione è un servizio naturalmente teso al miglioramento del testo: l’aspetto sotto cui si intende tale miglioramento è un problema diverso, a prescindere dal quale il nodo centrale su cui si concentra questa attività è la qualità. Pertanto, affinché il cliente accetti o richieda lui stesso una consulenza linguistica o una revisione, è indispensabile che abbia una certa

sensibilità al problema della qualità. Accostare all’innalzamento della qualità anche vantaggi economici o di altro genere rappresenta un ulteriore incentivo, ma non è sufficiente a far prendere al cliente una decisione contraria alle sue idee di gestione aziendale: chi non giudica importante la qualità dei testi, o ritiene soddisfacente il proprio livello attuale, sarà poco interessato a ricevere qualsiasi tipo di consulenza linguistica per questo motivo, e non perché i vantaggi offerti dal servizio siano effettivamente secondari. Per contro, una revisione inefficace non verrà accettata nemmeno da chi è sensibile al problema della qualità, perché l’acquisto del servizio corrisponderebbe a uno spreco, anziché a un investimento. Sotto questa prospettiva, ricercare una migliore qualità anche sotto quegli aspetti del testo che non incidono direttamente sui costi di traduzione significa fornire un servizio più efficace, quindi l’investimento da parte del cliente viene comunque incentivato e valorizzato.

Infine, l’automazione delle operazioni di revisione è utile sia per il miglioramento del testo, sia perché accelera le attività. Da un lato, infatti, gli strumenti informatici consentono di effettuare ricerche mirate e di regolarizzare le modifiche, riducendo il rischio di tralasciare alcuni punti migliorabili del testo o di creare incoerenze, anziché risolverle. Dall’altro lato, l’automazione permette di contenere il costo del servizio di revisione, in modo che l’investimento da parte del cliente sia più proporzionato al risparmio che ne deriva.

Nel definire la nuova procedura di revisione si è cercato di programmare interventi sul testo che fossero più efficaci nel garantire il controllo non solo dei piani lessicale e sintattico della lingua, ma anche di quelli semantico e pragmatico (cfr. 3.2), e di ottenere dati più eloquenti dall’analisi statistica. Suddividere il testo in base a soglie di lunghezza delle frasi, infatti, non fornisce indicazioni concrete sul suo grado di leggibilità, perché non è possibile confrontare i dati ottenuti con la scala di valutazione dell’indice Gulpease (cfr. 3.1). Da questa analisi, così come dal calcolo del rapporto aritmetico parole/frasi, si ricavano comunque dati oggettivi sul testo, ma risulta impossibile contestualizzarli. Come operazione preliminare alla definizione della procedura vera e propria, si è isolata la porzione di testo a cui si intendeva fare riferimento, e si è scelto un criterio diverso dalla distinzione tra parti schematiche e discorsive compiuta da Arancho Doc. Il testo di un manuale comprende una componente procedurale formata dalle istruzioni vere e proprie e dalle informazioni di contorno necessarie, e una componente non procedurale a cui corrispondono, per esempio, informazioni sull’oggetto e sul produttore, note legali ed

esempi di comunicazione promozionale (La Forgia, 2013: 92-93). Le nuove proposte di revisione sono state ideate per l’applicazione alla sola componente procedurale del manuale, e risulterebbero inefficaci, se non addirittura deleterie, per la sua componente non procedurale (cfr. 2.2). Quest’ultima componente, infatti, deve presentare caratteristiche diverse rispetto alla prima perché non costituisce un esempio di scrittura funzionale e la sua funzione prevalente non è quella referenziale. Nella comunicazione promozionale, per esempio, l’obiettivo non è guidare le azioni dell’utente descrivendo la realtà nel modo più fedele possibile, ma persuaderlo ad avere un’opinione positiva del prodotto, e per questo motivo non si richiede all’autore né l’applicazione del parallelismo formale né un utilizzo rigidamente definito del lessico. Inoltre, le note legali contengono formule fisse e terminologia che non devono essere modificate in modo arbitrario. Si sono poi individuati gli aspetti linguistici e testuali su cui si deve necessariamente intervenire nella revisione dei manuali di istruzioni. In particolare,

gli aspetti fondamentali che devono sempre essere tenuti in considerazione quando si scrive un manuale [sono]: la distinzione tra [le strutture linguistiche da utilizzare nei] frammenti Descrittivi e [nei] frammenti Istruzionali; la progressione dell’informazione da ciò che è noto a ciò che è nuovo, e una progressione dei contenuti (progressione tematica) lineare; la scelta di un lessico preciso e stabile, sia per quanto riguarda i termini specialistici sia per le parole di uso comune; e, infine, la codifica adeguata delle relazioni concettuali (La Forgia, 2013: 106).

Anche i suggerimenti di Arancho Doc richiamano la necessità di usare il lessico in modo coerente e forniscono esempi di riorganizzazione logica delle informazioni (cfr. capitolo 5), ma la prospettiva adottata non sottolinea la necessità di soddisfare determinate esigenze comunicative. Al contrario, si è deciso di concentrare la nuova procedura di revisione sul miglioramento dei quattro aspetti segnalati da La Forgia nell’ottica di garantire non solo il miglioramento della leggibilità del testo, ma soprattutto una maggiore aderenza del manuale alle caratteristiche che agevolano la comunicazione tecnica (cfr. 2.3).

La consultazione di due manuali forniti da Arancho Doc ha permesso di studiare tali questioni in modo più puntuale e di formulare ipotesi più precise sia dal punto di vista linguistico sia per quanto riguarda l’automazione del procedimento.