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CAPITOLO VII: DERIVE DI UNA DEMOCRAZIA

7.3 Nuovi populismi antidemocratici?

A partire dagli ultimi mesi del 2015 la Polonia si trova al centro di una grave crisi costituzionale, che potrebbe portare a un grave deterioramento dello stato di diritto.

Polonia, paese pioniere della storica ondata di democratizzazione che ha preso avvio in tutta l’Europa centro-orientale a seguito del crollo del Muro di Berlino, protagonista nella transizione democratica e portatori dei principi dello stato di diritto. È innegabile come la Polonia abbia dato avvio a diverse trasformazioni endogene che hanno posto le basi per il risveglio democratico di altri paesi della zona Est dell’Europa dal 1989.

In tale processo, l’influenza esercitata sia dal Consiglio d’Europa sia dall’Unione europea attraverso le rispettive politiche di condizionalità è stata essenziale, al punto da poter ragionevolmente ascrivere la transizione alla democrazia della Polonia tra quelle condizionate dalla prospettiva dell’adesione ad entrambe le organizzazioni215.

L’ondata di democratizzazione che fece implodere il sistema sovietico e condusse all’unificazione europea, continua a stupire per la sua capacità di adattamento e cambiamento, che fin dal 1989 si porta avanti sino ad oggi.

Dopo il periodo grigio della diarchia Kaczyński, Lech come presidente della Repubblica e Jaroslaw come primo ministro, in cui il paese rischiò di essere risucchiato dal passato e paludato nella cosiddetta lustrazia, una giustizia epurativa forse troppo tardiva per non essere sospettata di specifiche finalità politiche , la Polonia ha cercato di guardare in avanti.

Dal secondo dopoguerra, la realizzazione di una democrazia di impronta europea e liberale ha poggiato sul concetto di “solidarność” (“solidarietà”), basato sulla condivisione dei valori cristiano-cattolici e sulla collaborazione proattiva tra Chiesa e amministrazione pubblica in opposizione al precedente“ateismo di Stato”, cui aveva prestato giuramento la Polonia comunista.

All’interno dell’Ue, la Polonia si è affermata come uno dei paesi maggiormente influenti grazie anche a una forte intesa con Germania e Francia. In questo contesto l’esercizio della presidenza di turno dell’Ue, 1 luglio-31 dicembre 2011, ha offerto un’ulteriore occasione di prestigio e visibilità alla leadership del paese.

Presupposto della Polish renaissance degli anni ’90 è stato la ricostruzione delle strutture “minime” di una società democratica: un’ampia rappresentanza politica, un governo legittimato dal voto popolare ovvero degli assetti amministrativo-burocratici centralizzati ed efficienti. Oggi la Polonia è un paese scisso, dove la contesa politica è animata da prospettive divergenti, tra identità europea, progressista e liberale e identità nazionalista, ultra-conservatrice e tradizionalista. Le schermaglie partitiche, anche interne agli stessi schieramenti,

215 M. Dicosola, La crisi costituzionale del 2015-16 in Polonia: il fallimento della transizione al costituzionalismo

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tradiscono le richieste di tutela e assistenza sociale invocate dai cittadini in nome del rispetto, costituzionalmente riconosciuto, dei diritti civili.

L’ascesa al potere del partito di destra Diritto e Giustizia (PiS) nell’ottobre 2015, ha riportato le lancette dell’orologio indietro nel tempo, soprattutto nel campo della tutela dei diritti personali e nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulle problematiche sociali.

Le elezioni parlamentari del 25 ottobre 2015216 hanno dato luogo, per la prima volta nella storia della Polonia post-comunista, al raggiungemento di un partito della maggioranza assoluta dei seggi sia al Sejm che al Senato, e per la prima volta i partiti di centro-sinistra non sono stati rappresentati in parlamento217. Il PiS detiene dal 2015 tutte le cariche politiche di rilievo del paese, oltre ad avere la maggioranza assoluta nei due rami del parlamento, ha espresso due governi monocolore, il primo con Beata Szydło (2015-2017) e il secondo con l’attuale premier Mateusz Morawieczki (dal 2017) ed infine l’attuale presidente della Repubblica Andrezej Duda, in carica dal 2015.

Il PiS è un partito ultra-conservatore ed euroscettico che già nei primi mesi di governo si è mostrato più vicino all’Ungheria di Orban che a Bruxelles, aprendo uno scontro diretto con l’Unione Europea almeno su due questioni: la crisi migratoria e la democrazia interna allo Stato.

Si avverte nel paese una spirale corrosiva delle garanzie democratiche e degli strumenti del confronto politico su tematiche fondamentali, dall’immigrazione al contrasto alle discriminazioni etniche e sessuali, fino alla libertà d’espressione e ai diritti della persona, la tutela della privacy, già limitata molto oltre la media europea in tema di corrispondenza telefonica e informatica, dove le aperte violazioni dei diritti e delle libertà civili si susseguono sullo sfondo di una generale instabilità politica. Sono stati fermati i mezzi di informazione, dando un chiaro segnale che i giornalisti non devono riportare notizie violando gli interessi della nazione, fatti naturalmente equivalere a quelli del partito al governo.

Laddove risulta comunque difficoltosa una ristrutturazione dell’intero sistema, la paralisi della magistratura risulta un ottimo compromeso per il partito, da qui la profonda riforma riguardante il Tribunale Costituzionale, unico organo non controllato dalla maggioranza.

Per Kaczyśki, convinto da tempo che sia nata nell’ombra una “rete” determinata a danneggiare il suo partito, è stato fondamentale anche controllare i servizi segreti. Chiunque critichi le misure messe in atto è stato accusato di seguire gli ordini delle vecchie élite, che i populisti, in quanto i giusti rappresentanti del

216 L'affluenza alle urne nelle elezioni parlamentari dell'ottobre 2015 è stata pari al 50,92%. Il partito PiS ha

ricevuto il 37,58% dei voti. Questo significa che solo il 19% degli aventi diritto di voto ha votato per il PiS.

217 La coalizione di Sinistra unita (Zjednoczona Lewica), guidata dal partito storico di sinistra Alleanza della

Sinistra Democratica (Sld), erede del partito cominista polacco (Poup), non è infatti riuscita a superare la soglia di sbarramento dell’8 per cento, prevista per le coalizioni per patecipare alla distribuzione dei seggi. Mentre il nuovo partito di sinistra, Insieme (Raszem), nato nel maggio 2015, pur avend sottratto una quota cospicua di voti alla Sld non è riuscito a sua volta a superare la soglia di sbarramento del 5 per cento, prevista per i partiti.

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popolo, sono stati chiamati a sostituire, oppure è stato definito un traditore, così definito da Kaczyński «polacco della peggior sorta» che ha «il tradimento nei propri geni»218. Il risultato è che il partito crea uno Stato a propria immagine e somiglianza. La stategia dei populisti si basa sulla rivendicazione di fondo della rappresentanza morale del popolo, lo Stato appartiene di diritto al popolo, il quale non dovrebbe opporsi ai suoi rappresentanti leggittimi. In secondo luogo, i populisti tendono a dedicarsi al clientelismo di massa, comportamento non esclusivo di questi, ma la cosa che li contraddistingue è che possono svolgere tali pratiche apertamente e con giustificazioni morali pubbliche, poiché per loro solo una parte del popolo lo rappresenta realmente ed è meritevole del supporto del proprio Stato.

Inoltre disponendo le risorse derivanti dai fondi dell’Unione Europea, il governo ha potuto sfruttare strategicamente le sovvenzioni per guadagnarsi il supporto dei cittadini, attivando programmi di stato sociale uniti ai valori familiari219 e cristiani, potendo così formare fasce sociali conformi alla loro immagine del popolo ideale e conforme alla propria visione di Stato. Questa combinazione gli ha garantito un elettorato stabile e leale, soprattutto tra i più anziani e meno benestanti.

La dichiarazione di incostituzionalità di questi provvedimenti, che ha determinato un braccio di ferro tra governo e Tribunale, ha di fatto portato ad una paralisi della giurisdizione costituzionale nel corso del 2016, ma neanche le censure mosse al governo polacco dalla Commissione di Venezia e dalla Commissione europea, che stanno monitorando la situazione, sembrano aver sortito effetti. Il rispetto dello stato di diritto non può prescindere da un saldo equilibrio istituzionale e dal rispetto della carta costituzionale.

Colonizzazione statale, clientelismo di massa e legalismo discriminatorio sono fenomeni che nei regimi populisti avvengono alla luce del sole e con una coscienza morale pulita, così come il fenomeno degli inefficaci scandali di corruzione.

Chiaramente, tra i sostenitori dei populisti vi è la sensazione che tali avvenimenti non siano dei veri e propri problemi, in quanto sembrano misure adottate per il bene di un operoso “noi” morale e non di un immorale o persino straniero “loro” 220.

218 J. W. Müller, Cos'è il populismo?, Università Bocconi editore, Milano 2017, p.

219 Il Ministero della Salute ha prodotto un video per promuovere uno stile di vita sano e ha scelto come

protagonisti dei conigli. Anziché indignarsi per l’abbinamento cattolici-conigli, i polacchi hanno utilizzato l’animale, e la sua propensione generativa, per invitare alla cura della propria salute, e a prolificare. Hanno cioè ribaltato l'accusa di prolificare irresponsabilmente in un invito alla responsabilità. Ecco la traduzione del testo dello spot: Noi conigli sappiamo come allevare una prole numerosa. Vuoi conoscere il nostro segreto? Primo: ci muoviamo molto; secondo: mangiamo sano; terzo: non ci stressiamo se non è necessario e quarto, non beviamo alcolici. Quindi, se vuoi diventare un genitore, prendi esempio dai conigli. So cosa dico: nostro padre ha avuto 63 figli... Sosteniamo un sano stile di vita. Ministero della Salute. Lo spot, pro-life e pro- salute,si pone sullo sfondo del programma «Rodzyna500+» che il governo polacco ha varato nel 2016 e che consiste nel dare ad ogni famiglia un buono da 500 złoty (circa 115 euro) per ogni figlio a partire dal secondo, fino al compimento del diciottesimo anno, la cui copertura è stata estesa nel luglio 2018 anche ai primogeniti. Il programma si è rivelato un successo non solo in termini di miglioramento delle condizioni economiche delle famiglie polacche, ma anche in termini demografici, contribuendo ad aumentare le nascite.

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