Il paesaggio del litorale del Poetto è da tempo uno degli elementi che maggiormente rappresenta la città di Cagliari. Ben prima del successo turistico degli ultimi anni, nei tempi in cui solo una percentuale irrisoria dei turisti in transito dalla città si fermavano a visitarla, il Poetto era nel panorama turistico italiano un luogo riconosciuto e associato ad una precisa immagine. La sua dimensione paesaggistica, la bellezza e l’unicità della spiaggia al confine della città, i colori delle acque e delle sabbie, rimanevano impressi e reggevano il confronto con molte delle spiagge dell’isola.
Erano tempi di abbondanza paesaggistica: nessuna particolare attenzione normativa e nessun vincolo in grado di tutelare realmente veniva posto sul litorale, nonostante il suo carattere così particolare, unico e fragile, solo di recente apparso così evidente.
Secondo itinerari seguiti da molti altri luoghi italiani di pregio, anche la spiaggia del Poetto veniva considerata un bene riproducibile e inesauribile; capace quindi di sopportare facilmente gli interventi umani, e sopratutto di rigenerarsi ad ogni stagione.
Una lunga serie di azioni di trasformazione portava però il litorale del Poetto - in particolare negli ultimi tre decenni del Novecento - verso una condizione fisica e ambientale progressivamente differente. La continua pressione antropica sul sistema, in termini di interventi urbanistici, edilizi e infrastrutturali, è proseguita fino agli anni più recenti, determinando una vera propria tendenza in progressione: una lunga storia di interventi poco attenti al luogo in sé, simili a quelli posti in atto in una qualsiasi periferia urbana che hanno determinato un crescente disagio ambientale e paesaggistico. Si tratta di un disagio oggi valutabile in termini piuttosto elevati, configurabile come un quadro di sofferenza diffusa del sistema.
Il progetto, sia come intervento di ampia scala, sia come intervento di dettaglio, propone di costruire un nuovo quadro di valori sulla cui base rideterminare le reali qualità del luogo, apprezzandone gli aspetti peculiari, le fragilità e gli elementi costitutivi con i più attuali strumenti; deve essere fatto oggi quello che in passato è stato solo accennato: rivalutare i caratteri paesaggistici e culturali del sistema litoraneo e del suo intorno di relazione paesaggistica, secondo moderne chiavi di lettura che portino alla ricostruzione della sua immagine, per certi versi unica e “monumentale” e ricostruire l’immagine geografica e riscoprire i principi di fondo propri dello spirito del luogo.
Recupero, riqualificazione ed innovazione, sostenibilità ambientale ed economica sono i principi fondanti della proposta progettuale. Il paesaggio del lungomare del Poetto di Cagliari diventa un’occasione, forse irripetibile, di pianificazione urbanistica ambientale e architettonica, manifesto delle tecnologie contemporanee, esempio di uso sostenibile delle risorse ambientali ed insieme di recupero della dimensione socioculturale ed economica di questo complesso ambito territoriale.
Delle prospettive delineate dal Bando di gara, si condivide la scelta importante della riqualificazione dello spazio pubblico del lungomare Poetto, capace di generare e ridefinire la sua identità architettonica e paesaggistica con un nuovo fronte mare che potrà costituirsi quale spazio restituito in forme e modi d’uso innovative, rivolte alla collettività, sia quale polo di attrattività a valenza naturalistica ed ecologica. L’intervento proposto guarda con estrema attenzione alle energie rinnovabili ed alla sostenibilità delle risorse, quali elementi direttori della strategia volta a garantire una fruizione ampia del litorale.
L’obiettivo che occorre raggiungere attraverso l’intervento per il lungomare Poetto, deve essere rispettoso del sistema ambientale che fa capo all’intero compendio umido dello stagno di Molentargius e Santa Gilla, delle saline e del cordone sabbioso del Poetto, guardando alle forme del patrimonio costruito così come al patrimonio naturale, con approccio attivo e propositivo.
Si parte dal definire, come prioritaria, l’organica considerazione delle criticità e degli obiettivi che si intendono perseguire, in modo da raggiungere un equilibrio fra emergenze ed equilibri.
Nei suoi significati letterari, riqualificazione significa intervenire verso il conferimento di una qualità nuova o migliore a oggetti che non l’hanno mai posseduta o l’hanno persa nel tempo, come è nel caso del lungomare Poetto. In termini più propriamente progettuali, per riqualificazione s’intende un processo organico, integrato e complesso, in grado di attribuire qualità a singoli edifici o aggregati edilizi, a sistemi urbani o ambiti naturali.
Nell’intervento a Cagliari sul lungomare Poetto, la riqualificazione e valorizzazione contribuiscono a realizzare un processo complesso avvincente per le molteplici implicazioni che sottende. Gli ambiti di riferimento del bando sono strettamente connessi ad un territorio ampio, che oggi si mostra nella sua incerta vocazione, a tratti fortemente debilitato e fatto di molti elementi sconnessi in forma di cicatrici non rimarginate dovute a processi d’uso del passato, e quindi incapaci di esprimere anche in sola parte la qualità di un luogo innovativo in cui gli abitanti possano identificarsi e di cui riappropriarsene.
L’insieme delle circostanze denota la molteplicità delle relazioni di tipo morfologico, funzionale ed economico, ma anche ambientale e paesaggistico, con le quali il progetto di valorizzazione e riqualificazione è tenuto ad interagire. Ne deriva maggiore complessità, caratteristica che impone attenzione e cautela nell’approccio diretto a dare qualità nuova o migliore ad un luogo.
E’ possibile ridisegnare e rideterminare la storia del luogo a condizione di partire dal presupposto che il sistema litoraneo del Poetto è ancora recuperabile e riqualificabile verso altissimi livelli di qualità ambientale e paesaggistica.
RELAZIONE PAESAGGISTICA- AI SENSI DEL D.P.C.M. 12/12/2005
E’ probabile che sia necessario avviare una inversione della tendenza consolidatasi nei decenni precedenti; ad una serie di azioni di carattere progettuale e puntuale andranno affiancate alcune scelte di carattere più generale, finalizzate alla costruzione di uno scenario ideale da perseguire e sul quale investire risorse progettuali e di politica ambientale. In questo senso, le azioni progettuali dell’intervento dovrebbero essere tese al riordino del sistema ed alla sostenibilità, non solo economica ma soprattutto, delle risorse richieste per il Litorale Poetto. La proposta dovrà essere letta inevitabilmente in maniera unitaria ed organica con il progetto di riqualificazione e valorizzazione del Lungomare.
Visuali del sistema Poetto
1.1 ILPROGETTODIRIQUALIFICAZIONEDELLUNGOMAREPOETTO
“Ogni luogo è unico e il progetto di paesaggio delle aree costiere per essere efficace deve:
- essere in grado di risolvere le problematiche specifiche di un’area e di arricchirne la complessità percettiva e fruitiva ampliando la gamma delle esperienze e delle relazioni possibili, fisiche e sociali, esaltando quelle specificità che conferiscono ad ogni luogo il suo carattere di unicità;
- essere affrontato attraverso un approccio interdisciplinare; ciò è certamente vero per i litorali che sono luoghi ad alta fragilità ambientale, a grande artificialità umana e con un intenso sfruttamento delle risorse e nei quali la coesistenza di habitat naturalistici ed aree urbane, a forte fruizione stagionale e turistica di massa, è problematica e sovente conflittuale;
- saper interpretare l’interazione tra funzioni, spazi e habitat apparentemente inconciliabili; il progetto delle aree costiere risulta infatti in molti casi un progetto di mediazione, per cui occorre assumere il paesaggio di progetto come il risultato di situazioni ibride in cui contemporaneamente convivono elementi naturali ed artificiali. Il progetto deve preservare le risorse non rinnovabili, perseguire la valorizzazione dei luoghi e degli habitat esistenti migliorando la condizione di partenza, favorire il carattere pubblico dei luoghi e quindi la loro percezione sociale e la relativa frequentazione.”1
Con riferimento al bando di concorso, è stato possibile individuare una serie di interventi ritenuti prioritari per la riqualificazione del lungomare Poetto. Il programma mira a sviluppare azioni capaci di riproporre per il lungomare un importante ruolo territoriale, sviluppando redditività economica nell’intero arco dell’anno, grazie a funzioni che per loro natura sono slegate dalla contingenza stagionale; le quali, pur continuando a rimanere pienamente integrate nei processi legati al turismo balneare, permettono di moltiplicare i servizi rivolti a specifici settori dell’ampia domanda coniugata al benessere fisico ed allo svago che la società contemporanea manifesta quotidianamente.
Il programma funzionale, che si traduce in laboratorio avanzato di architettura, tecnica urbanistica e naturalistica, attraverso scelte progettuali mirate che guardano alla riorganizzazione e ridisegno del fronte mare di Cagliari, si pone obiettivi di qualità ambientale e gestionale importanti rispetto ai temi proposti attraverso il Bando di concorso del comune di Cagliari.
1. Farnè E. (a cura di) (2007), Nuovi Paesaggi costieri. Dal progetto del lungomare alla gestione integrata delle coste, strategie per le città balneari, Regione Emilia Romagna, pag. 39.
Secondo un progetto unitario che coinvolge tutto il tratto di costa compreso tra Marina Piccola e il limite del comune di Quartu Sant’Elena, affrontando e rispettando le specificità dei luoghi, il programma d’intervento mira innanzitutto alla riorganizzazione spaziale del lungomare, che si traduce nel ridisegno delle funzioni, nel limitare al massimo lo spazio necessario al loro svolgimento, e nel rivedere alla base le tecnologie utilizzate per volumi, installazioni e superfici di calpestio. Un luogo di dimensioni ridottissime quale il litorale del Poetto deve essere amministrato in ogni suo centimetro ed arredato con il massimo delle attenzioni e del decoro.
Tra i temi guida del progetto si sottolineano l’aspetto ecologico, la sostenibilità nei materiali e nelle componenti tecnologiche, requisiti necessari per il raggiungimento dell’obiettivo di qualità del programma di interventi, ottimizzando prestazioni, procedimenti e costi, sia alla scala del nuovo da realizzare, sia a quella dell’intorno da riqualificare, spazi pubblici, arenile e viabilità, accessibilità, immagine architettonica, verde attrezzato e servizi etc..
Tenendo conto della natura del sito, e la volontà di recuperarne i valori, il progetto per la riqualificazione e riorganizzazione del litorale Poetto ricerca, anche formalmente di rispondere alle esigenze di sobria linearità delle strutture originarie; lo studio di esposizione e della capacità dei materiali e delle superfici di rispondere in maniera dinamica alla necessità di garantire alte prestazioni ha guidato la progettazione.
In termini di sostenibilità ambientale, il progetto ricerca sistematicamente, in modo strutturale, cioè connaturato ad ogni scelta di progetto di proporre il tema del recupero, riuso e riciclo delle risorse in modo attivo e sostanziale, come principio di base del funzionamento dei “meccanismi e degli ingranaggi del progetto”.
Le parti visibili del progetto sono minimali, per scelta, in quanto in un contesto paesaggistico così imponente il progetto deve essere
“silenzioso”, e per coerenza con i raffinati processi ecologici alla base della formazione della spiaggia e dei delicati rapporti fra sistema biotico ed abiotico che ne regolano le forme e la longevità.
Le azioni proposte si basano su interventi non appariscenti ma che vogliono ricostruire un nuovo modello di paesaggio dove la riattivazione dei processi ambientali ed il recupero delle risorse (sedimenti, acque, vegetazione) sono centrali ai fini della sostenibilità dell’ambiente sia alla scala del progetto che a quella più ampia, planetaria.
Gli interventi strumentali chiave, attraverso il concetto portante del recupero si propongono:
- di difendere le dinamiche naturali del litorale attraverso il cosiddetto eco-sistema filtro, che, inserito nella fascia di margine tra la strada e il sistema duna-mare, rappresenta un sistema di difesa da mareggiata;
- di risparmiare la risorsa idrica e ridurre al minimo il consumo giornaliero pro-capite (recupero delle acque piovane attraverso dei canali di scolo presenti su tutto il lungomare che conducono a delle uniche vasche di raccolta);
- Il recupero e il riciclo dei materiali presenti in loco (come il recupero della sabbia litoranea dal sottosuolo, proveniente dagli scavi per le vasche di raccolta acque, utile alla costruzione del rilevato “barriera ecosistema filtro”.
1.2 ORGANIZZAZIONE DELL’INTERVENTO
Il Nuovo Lungomare del Poetto si configura come una nuova infrastruttura ecologica, in grado di favorire relazioni, legami, ritessiture.
Una infrastruttura in grado di ristabilire relazioni con gli ecosistemi presenti e di costruirne di nuove, di offrire fruizioni e scenari di paesaggio inediti per il nuovo Poetto.
Il progetto prevede la risistemazione dell’area della strada per mezzo del rifacimento di alcuni sottoservizi e dell’intero manto stradale, di nuovi percorsi pedonali pavimentati e dotati di arredi, del ridisegno degli incroci, di un nuovo sistema di illuminazione pubblica, di nuove aree a verde attrezzato, la realizzazione di una pista ciclabile e di un percorso dedicato esclusivamente ai runner in sede propria.
L’intervento mira a migliorare la sicurezza e la fruibilità dell’area, permettendo la circolazione a differenti tipologie di utenza, secondo il concetto del “traffic-calming”, rendendo più sicuro l’attraversamento dei pedoni e dei ciclisti.
Tale obiettivo è attuato con l’aumento degli spazi pedonali, ciclabili e delle aree a verde attrezzato, con la conseguente riduzione della sezione stradale carrabile.
Ai percorsi così strutturati si aggiungono le attività di noleggio comunale (bike-sharing), le attività di servizio (bike-grill) e le attrezzature per la sosta (bike-rack) con l’intento di costituire un vero e proprio sistema alternativo di mobilità ed incentivare l’uso della bicicletta negli spostamenti di breve e medio raggio dall’abitato alla spiaggia e viceversa.
Un altro obiettivo, non secondario, persegue la costruzione di una nuova identità dell’area attraverso la ricerca di una coerenza urbana laddove oggi è presente una grande varietà e disomogeneità tipologica e formale e una bassa qualità dello spazio pubblico, frutto di una disordinata sovrapposizione di interventi avvenuta nel passato anche recente.
RELAZIONE PAESAGGISTICA- AI SENSI DEL D.P.C.M. 12/12/2005