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A PPARTENENZA A SISTEMI NATURALISTICI

2. Lo stato attuale: caratteri paesaggistici, valori e criticita’

2.2. A PPARTENENZA A SISTEMI NATURALISTICI

Caratterizzazione dell’assetto floristico-vegetazionale

Il litorale del Poetto è caratterizzato da un ecosistema psammofilo che ha subito profonde modificazioni manifestatesi in modo particolare durante gli ultimi 50-60 anni. Sono state realizzate numerose infrastrutture nella fascia retrostante la spiaggia, talvolta andando ad incidere in modo diretto su di essa. La realizzazione di strade e parcheggi, abitazioni private, strutture ad uso ricreativo, stabilimenti balneari, strutture ospedaliere ed aree ricreative hanno creato un contesto ad elevata urbanizzazione relegando gli ecosistemi con habitat e formazioni vegetali naturali esclusivamente nel tratto di spiaggia compreso tra la linea di costa e il sistema infrastrutturale. In tale situazione la copertura vegetale è costituita da scarsi elementi floristici tipici del sistema psammofilo, è diversificata, a mosaico con elementi floristici alloctoni; a questi ultimi di frequente si associano fitocenosi costituite da specie ruderali ad ampia distribuzione. Rilevante è la presenza di specie alloctone (flora aliena) concentrate prevalentemente lungo la fascia di contatto tra la spiaggia e la strada; non essendo piante appartenenti al contingente floristico spontaneo della Sardegna, in alcuni casi sono capaci di interrompere le dinamiche vegetazionali naturali, creando condizioni di stasi e degrado degli ecosistemi e minacciando la conservazione della biodiversità vegetale.

Anche per quanto riguarda le tipologie di vegetazione osservate, è possibile operare una distinzione sulla base dei principali fattori ecologici riscontrati nell’area:

- Vegetazione psammofila - Vegetazione di tipo nitrofilo

- Vegetazione delle aree retrodunali salse - ambiente urbanizzato.

Distribuzione della vegetazione

Il grado di naturalità degli aspetti floristici e vegetazionali aumenta a partire da Marina Piccola verso il litorale di Quartu. Nel primo tratto del litorale sono maggiormente evidenti gli impatti dovuti alla presenza antropica, sia in termini di maggiore calpestio, che innesca processi erosivi a carico delle dune embrionali presenti, sia nella composizione della flora presente. Sulla base delle osservazioni svolte è pertanto possibile affermare che la copertura vegetazionale, la ricchezza del contingente floristico e la naturalità delle cenosi osservate aumenta da Marina Piccola verso est. Un fattore che influisce sull’intensità dei fenomeni di degrado osservati è relativo alla profondità della spiaggia. Questo è dovuto al fatto che nei tratti in cui la spiaggia è maggiormente sviluppata in profondità, le probabilità che si possa sviluppare un embrionale sistema dunale e che questo possa essere sottoposto a un minor grado di disturbo da parte dei frequentatori della spiaggia sono maggiori.

I substrati sabbiosi più prossimi alla strada sono occupati da formazioni in cui ai numerosi elementi caratteristici degli ambienti psammofili, si sommano elementi nitrofili di Stellarietea mediae.

Nel primo tratto del litorale, anche sulla spiaggia, è possibile osservare, oltre a queste formazioni, anche limitate superfici occupate da Sporoboletum arenarii e, in alcuni casi, da elementi di Cakiletea maritimae.

Dove la spiaggia presenta un maggiore sviluppo in profondità e sono presenti delle dune embrionali, si possono osservare su questi, oltre a formazioni di Sporoboletum arenarii, elementi di Sporobolo arenarii-Agropyretum juncei. La frammentazione di queste

formazioni, nel tratto costiero più prossimo alla città, è accentuata e si riduce sostanzialmente a singoli cespugli di Elymus farctus isolati.

Soltanto a partire più o meno dall’altezza della traversa “Via delle Isole Tremiti” è possibile osservare formazioni riconducibili al Sporobolo arenarii-Agropyretum juncei più sviluppate e ricche floristicamente. Le formazioni migliori, e la maggiore varietà dal punto di vista floristico e vegetazionale, si può osservare nel tratto successivo all’Ospedale Marino, dove si sono riscontrate le condizioni di naturalità più elevata.

Per quanto riguarda le formazioni di Juncion maritimi, queste possono essere osservate in tutte le aree depresse e soggette a mareggiate invernali. Le più estese, e ricche floristicamente, sono quelle ubicate all’altezza di via S. Pietro; altre si riscontrano dopo l’Ospedale marino, ma esternamente all’area considerata.

Infine, presso il vecchio ospedale marino è presente un piccolo nucleo di Phragmites australis.

Figura 2 - Nucleo di vegetazione psammofila annua a ridosso dei muretti in cemento e della siepe di Pitosforo

Figura 3 - Vegetazione psammofila perenne geofitica ed emicriptofitica

RELAZIONE PAESAGGISTICA- AI SENSI DEL D.P.C.M. 12/12/2005

Figura 3 - Vegetazione psammofila camefitica a Lotus cytisoides L. ssp. conradiae Gamisans a mosaico con la vegetazione psammofila emicriptofitica e geofitica perenne

Figura 4 - Vegetazione delle depressioni retrodunali a Juncus acutus

Figura 5 - Vegetazione delle depressioni retrodunali a Phragmites australis con Juncus acutus Ambiente urbanizzato

La copertura vegetale presente nell’ambiente urbanizzato è di due tipologie: la flora alloctona (aliena) e la vegetazione sinantropica.

La flora aliena è costituita da numerosi elementi floristici prevalentemente alloctoni che sono stati piantumati lungo la fascia di confine della spiaggia e i bordi della strada; notevole anche la varietà di piante ornamentali coltivate nei giardini delle abitazioni private. Le piante maggiormente utilizzate lungo il confine tra la spiaggia e la strada sono le palme, il pitosforo, il tamericio e

l’oleandro; meno frequenti sono il banano, l’araucaria, l’agave, il fico d’india, il carpobrotus e rari esemplari di yucca. Questi ultimi sono stati piantumati in modo particolare nei pressi degli stabilimenti balneari e nei “chioschi bar”. In alcuni tratti è stato piantumato anche l’Atriplice alimo (Atriplex halimus L.), appartenente al contingente floristico spontaneo della Sardegna, che svolge un’importante funzione di contenimento della sabbia verso la strada .

Figura 6 - Cumuli sabbiosi stabilizzati da atriplice alimo (Atriplex halimus); nella parte retrostante la presenza di palme e tamerici piantumati in aiuola.

La vegetazione sinantropica occupa le aree fortemente degradate ed è costituita da una flora ruderale con elementi ad ampia distribuzione; spesso si sviluppa nei luoghi dove è elevato il deposito di rifiuti organici. Tali comunità ruderali e/o nitrofile sono costituite da specie erbacee che danno origine ad associazioni che rientrano principalmente nelle classi Stellarietea mediae Tx., Lohm. et Preising ex von Rochow 1951 e Galio-Urticetea Passarge ex Kopecky 1969. Lungo la spiaggia del Poetto tali comunità vegetali sono diffuse nelle aree fortemente antropizzate e urbanizzate lungo i bordi della strada, nelle aiuole in associazione con le specie alloctone e negli sterrati utilizzati come parcheggio.

Figura 7 - Vegetazione sinantropica tipica delle aree degradate, utilizzate come parcheggio -

RELAZIONE PAESAGGISTICA- AI SENSI DEL D.P.C.M. 12/12/2005

2.3. SISTEMI INSEDIATIVI STORICI (CENTRI STORICI, EDIFICI STORICI DIFFUSI, TESSITURE TERRITORIALI STORICHE, APPARTENENZA A SISTEMI