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Organici e produttività

Fig. 1 - Percentuali delle vacanze rispetto agli organici, per tipo di personale, alle diverse date.

0 10 20 30 40 50 60 70 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 Personale globale Magistrati Dirigenti e funzionari Personale impiegatizio e personale con mansioni operative

Questa maggiore produttività della giustizia trentina ha due risvolti: il maggiore impegno del personale ed il ricorso alle nuove norme del Codice di procedura penale che hanno permesso la definizione di molti procedimenti coi riti alternativi, previsti come procedimenti speciali del giudizio abbreviato (udienza preliminare), della pena su richiesta delle parti (cosiddetto patteggiamen- to), del giudizio direttissimo (flagran- za di reato), del giudizio immediato (prova evidente), del procedimento per decreto (per reati perseguibili d’ufficio e per pene pecuniarie). Nel periodo 1 luglio 1997 – 30 giugno 1998 sono stati esauriti con riti speciali, davanti ai giudici delle indagini preliminari (G.I.P.) della Pretura e del Tribunale e davanti al giudice dell’udienza preliminare (G.U.P) del Tribunale (con esclusione della parte minorile), 5.421 procedi- menti penali su un totale di 42.161, pari al 12,9%. Nella fase del giudizio (Pretori, Tribunali, Corte d’Appello, Corte d’Assise e Corte d’Assise d’Appello) sono stati esauriti, con riti speciali, nel medesi- mo periodo, 2.108 procedimenti penali su un totale di 6.446, pari al 32,7%.

L’esame dei contenuti dei provvedi- menti penali esauriti nel 1998, sia dagli organi giudiziari inquirenti, sia

da quelli giudicanti, permette di vedere la notevole percentuale di richieste e di decreti di archiviazio- ne.

La percentuale di richieste di archi- viazione sui provvedimenti penali esauriti dal Procuratore della Repub- blica presso il Tribunale, rimane relativamente contenuta, in quanto non supera il 50% (nel 1997/98 raggiunge il 48,76%), mentre le richieste di rinvio a giudizio, emesse dallo stesso organo, nel medesimo periodo, sono di poco inferiori al 17%. Le richieste di archiviazione del Procuratore della Repubblica presso la Pretura sono percentual-

Nella fase del giudizio l’intero carico dei procedimenti penali esauriti riguarda, per circa i 2/3, l’attività giudiziaria dei Pretori. Le proporzioni sono: Pretori 73%, Corte d’Appello 20%, Tribunali di 1° e 2° istanza 7%. Questi dati, con- nessi all’elevato numero delle archiviazioni, confermano ancora una volta la prevalenza, nella società trentina, di fatti criminosi di entità ridotta, verso i quali è possibi- le e necessario concentrare un’atten- zione particolare per trovare modali- tà più snelle e veloci di risoluzione. mente assai superiori: arrivano al 75% dei provvedimenti, mentre le citazioni a giudizio sono intorno all’11%.

L’incidenza del decreto di archivia- zione è massimo nei procedimenti penali esauriti dal giudice per le indagini preliminari (G.I.P.) della Pretura come emerge dal grafico sottostante:

Fig 2 - Procedimenti penali esauriti dal Gip (Pretura), 1997/98.

con decreto di archiviazione

89% con decreto penale di

condanna 10%

con applicazione della pena rich dalle parti

1%

Fonte: Relazione per l'inaugurazione dell'Anno Giudiziario 1999.

Tab. 2 - Attività delle Procure della Repubblica

Italia Trentino

Tasso di estinzione

(rapporto proced. eliminati

su proced. a carico x 100) 61,2 68,0

Tasso di ricambio

(rapporto proced. eliminati

su proced. sopravvenuti x 100) 96,2 105,0

Per una giustizia trentina più efficiente e più giusta

La massa dell’arretrato e la scarsa gravità della criminalità trentina permette la possibilità di sviluppare una riflessione per migliorare i livelli di efficienza e di giustizia.

Alcune indicazioni sono offerte da quelle riforme che vanno nel senso di una vasta depenalizzazione, altre potrebbero derivare dalla espansio- ne della competenza penale agli attuali giudici di pace, oggi impe- gnati solo sul versante della giustizia civile, altre ancora dalla ulteriore introduzione di supporti informatici, con personale adeguato, in grado di snellire le procedure e i tempi. Al di là della riorganizzazione degli uffici e delle attese riforme, è forse necessario e possibile sperimentare, anche a livello adulto oltre che minorile, forme di mediazione penale che inseriscano nello stesso circuito comunicativo i tre principali attori (autore, vittima ed apparato giudiziario) con l’obiettivo della riparazione, riconciliazione e risarcimento del danno. Un uso accurato ed esteso della mediazione penale potrebbe togliere dagli attuali circuiti giudiziari molti casi che sarebbero destinati a ripetersi nel tempo.

I condannati

Il numero dei condannati a pena detentiva ed alternativa, presenti sul territorio trentino, si aggira intorno alle 260 unità giornaliere. Di essi: - il 47% è in carcere;

- il 40% usufruisce di misure alter- native alla detenzione;

- il 10% circa è sottoposto a misura di sicurezza non detentiva; - la percentuale restante beneficia

delle misure sostitutive e sospensi- ve della pena.

La tipologia dei reati di chi viene condannato rispecchia queste

proporzioni:

- 3/4 circa sono reati connessi alla droga (traffico, spaccio, detenzio- ne) e allo stato di tossicodipen- denza (più frequentemente reati contro il patrimonio);

- poco più di 1/7 sono reati contro il patrimonio (furti, rapine, truffe, estorsioni, ricettazione, ecc...); - 1/20 circa sono reati contro la

persona (lesioni volontarie, violenze, ecc...).

Da questi dati si desume che la presenza di condannati in Trentino non è particolarmente allarmante e può essere gestita da un sistema penitenziario sempre più integrato nel quadro delle politiche sociali locali. Le notevoli risorse umane, tecniche e professionali del tessuto politico - comunitario trentino posso- no rappresentare un elemento importante per dare concretezza ai processi di reinserimento sociale dei condannati e spostare gli equilibri del rapporto fra sicurezza e umaniz- zazione della pena verso posizioni consone a strutture e servizi peniten- ziari efficienti, nel pieno rispetto della dignità e dei diritti della persona condannata.

D’altra parte una più ampia respon- sabilizzazione degli organismi pubblici e privati a livello locale può condurre verso nuove sensibilità sociali e culturali in grado di suscita- re modelli d’intervento innovativi e più rispondenti anche all’esigenza, giustamente avvertita da molti cittadini, di aiutare i condannati senza ignorare le vittime.

Ricostruire, nei limiti del possibile, nuovi percorsi di conciliazione, di mediazione, di riparazione fra autori e vittime del reato, non solo può decongestionare il pesante carico del sistema giudiziario e penitenziario, ma può pure favorire un modo d’intendere la giustizia come un servizio molto più vicino ai bisogni e ai problemi quotidiani della gente.

Il sistema penitenziario Chi ne fa parte:

a) Organismi facenti capo all’Ammi- nistrazione penitenziaria dipen- dente dal Ministero di Grazia e Giustizia:

- Provveditorato regionale dell’amministrazione peniten- ziaria per il Triveneto; - Casa circondariale di Trento; - Casa circondariale di Rovereto; - Centro di Servizio Sociale per

Adulti di Trento (CSSA);

b) Organismi della Provincia Autono- ma di Trento, dei Comuni di Trento e di Rovereto e dei Com- prensori:

- Servizi sanitari, sociali e assistenziali della Provincia Autonoma di Trento; - Servizi culturali, sociali e

assistenziali dei Comuni e dei Comprensori;

c) Enti privati, Associazioni e coope- rative sociali, convenzionate con la Provincia;

d) Volontariato;

Rientrano, infine, nel sistema peniten- ziario, con funzioni giudiziarie: - l’Ufficio di Sorveglianza di Trento; - il Tribunale di Sorveglianza di

Trento.

Il quadro normativo

Lo Stato, che ha la competenza in campo penale e penitenziario, chiede la collaborazione delle Regioni, delle Province Autonome, degli Enti locali e del Volontariato per dare contenuti rieducativi, in senso risocializzante, al periodo dell’esecuzione della pena, come richiede la Costituzione (art. 27) e l’Ordinamento Penitenziario (L. 354/75 e successive modifiche). La Provincia Autonoma, per le competenze legislative e amministra- tive che le vengono riconosciute