Fig. 1 - Persone denunciate all'Autorità giudiziaria da Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza
per alcune classi di reato. Trentino. Anno 1997.
191 609 7 64 19 152 392 3 6 37 0 0 3 0 10 0 0 100 200 300 400 500 600 700 REATI VIOLENTI REATI APPR. SEQ. DI PERSONA ASS. PER DELINQ. INCENDI DOLOSI TRUFFE PROD., COMM., ECC. DI STUP. SFRUTT., FAV., ECC. PROST. Persone denunciate Totale persone denunciate Minorenni denunciati
Per cominciare, marzo è il mese in cui nell’intera provincia vengono denunciati più reati; novembre quello in cui lo sono di meno. La stessa cosa vale anche considerando la sola città di Trento. Marzo è anche il mese in cui gli autori sono scoperti in maggior percentuale. Considerando due raggruppamenti di reati, e cioè quelli violenti (omici- di + lesioni + violenze sessuali), e quelli appropriativi (furti + rapine + estorsioni), si nota un leggero maggior ricorso dei reati del primo gruppo nei tre mesi più caldi (giu- gno, luglio, agosto) rispetto ai tre più freddi (dicembre, gennaio, febbraio) ed in proporzione rispetto all’arco dei dodici mesi. In questo periodo vi è anche una maggiore quota di reati appropriativi.
In Trentino la regola di Mannheim sopra riportata sembra quindi essere valida solo a metà, cioè per la parte che dice che il clima caldo scatena le passioni e di conseguenza i reati violenti.
Gli omicidi
Analizzando in maniera distinta i singoli reati e cominciando da quelli che destano maggiore allarme sociale, nel 1997 sono stati denun- ciati da Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza 2 omicidi dolosi consumati,2 di cui uno nel capoluo-
go. Entrambi sono stati scoperti. Le persone denunciate per questi reati sono state 6, tutte maggiorenni. Non conosciamo i motivi di questi omicidi. E sicuro, però, che non siano stati commessi né a scopo di furto o rapina, né per motivi legati alla criminalità organizzata, né per motivi di onore o passionali o di terrorismo.
Vi è un solo caso di omicidio prete- rintenzionale, a Trento, con un autore scoperto, maggiorenne. I numeri sono modesti e, di conse- guenza, confortanti; anche se in
parte la modestia del dato appare dovuta alla fortuna della vittima o all’inettitudine dell’aggressore, visto che in compenso gli omicidi tentati ammontano ad 11, di cui 6 nel capoluogo. Al solito, il capoluogo, con un quarto della popolazione rispetto alla provincia, è sovrarap- presentato in termini di delittuosità omicidiaria. In tutti gli 11 casi di tentato omicidio sono stati scoperti gli autori, tutti maggiorenni. Le persone denunciate per tentato omicidio sono state 14: ai tentati omicidi, dunque, partecipano meno persone che non agli omicidi consu- mati.
Infine, gli omicidi colposi denunciati sono stati 3, 1 dei quali nel capoluo- go; gli autori pure 3, tutti scoperti. Fra questi 3 omicidi colposi, ben 2 sono stati causati da incidente stradale, 1 dei quali si è verificato nel capoluogo; in entrambi l’autore è stato individuato.
2
Per gli omicidi come per gli altri reati la differenza nelle fonti statistiche utilizzate in questo capitolo rispetto al quelle utilizzate nel capitolo sui vent’anni di criminalità può portare a differenze ancora più marcate quando si tratta di piccoli numeri, proprio come nel caso degli omicidi.
Tab. 1 - Reati denunciati all’Autorità giudiziaria dalla Polizia di Stato, dall’Arma
dei Carabinieri e dal Corpo della Guardia di Finanza: ripartizione “cli- matica”. Trentino. Anno 1997.
Descrizione delitto N. delitti denunciati
nei mesi più freddi nei mesi più caldi
Reati violenti 42 53
Reati appropriativi 1.633 1.810
Trento, Agosto 1997 ore 2.00 Alberto Nardelli, 42 anni viene picchiato a morte da Salvatore Dolce, trentaduenne pregiudicato. Il movente dell’omicidio ha dell’incredibile tanto è brutale e illogico; il Nardelli aveva semplice- mente chiesto al Dolce di abbassa- re il volume della radio della sua autovettura in quanto troppo alto per l’ora della notte.
L’assassino ha prima colpito la vittima con dei pugni ma ancor più grave ha continuato a infierire sul corpo ormai esanime della vittima fino a quando non è stato immobi- lizzato dai Carabinieri intervenuti sul posto.
La morte, secondo l’esame autop- tico, è stata causata dallo sfonda- mento del cranio con conseguente edema cerebrale e spandimenti ematici multipli. Non sono stati riscontrati segni di difesa sul corpo della vittima.
Mortali sono risultati i colpi che l’uomo ha subito sbattendo violentemente la testa prima sul selciato e poi sul cancello della sua abitazione - così come già raccon- tato da alcuni testimoni.
Reato di follia o manifestazione di violenza crescente?
Il confronto dei tassi di denunce per 100.000 abitanti degli omicidi dolosi tra il Trentino e l’Italia premia la nostra provincia con un valore dello 0,4, ben distante dall’1,5 italiano. Simile invece il tasso per gli omicidi tentati (2 in Trentino e 3 in Italia) mentre è molto inferiore quello relativo agli omicidi colposi (1 in Trentino e 3 in Italia).
A differenza del Trentino, in Italia, anche per quanto riguarda gli omicidi gli autori sono, almeno al momento della denuncia, in buona parte ignoti: il 27%.
Nella provincia trentina e in quelle limitrofe non vi sono stati, nel 1997, minori denunciati per omicidio contrariamente al resto dell’Italia dove se ne registra una quota esigua (2%) ma pur sempre presente. Le lesioni
Sempre nell’ambito dei reati violenti contro la persona si collocano le lesioni dolose, meno gravi, ma più numerose. Nel 1997 in provincia di Trento le lesioni denunciate dalle tre Forze alla Magistratura sono state ben 164, di cui 100 nel capoluogo,
che — come al solito — vede maggior quota di delittuosità in rapporto alla popolazione residente. I denunciati sono stati 162; 140 i casi scoperti: una buona percentuale (l’85%). Solo 6 i minori coinvolti in questo tipo di reato (3,7%). In Trentino il tasso di denunce per 100.000 abitanti è pari a 35, inferiore a quello nazionale che è del 44. La nostra provincia presenta valori minori rispetto a quelle limitro- fe (Bolzano 53 - Belluno 65 - Brescia 62 - Vicenza 41) ad eccezione di Verona (32)