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lA pAc in sArdegnA ii pilAstro Il Programma di Sviluppo Rurale (PSR)

Nel documento L'agricoltura nella Sardegna in cifre. 2011 (pagine 109-122)

2007/2013 della Regione Sardegna defini- sce le strategie, gli obiettivi e gli interventi per il settore agricolo, agro-industriale e forestale e per lo sviluppo rurale dell’I- sola per il periodo di programmazione 2007/2013.

Il PSR si articola in tre Assi strategici e in un quarto Asse di natura metodologica denominato LEADER.

I tre Assi strategici rappresentano gli obiettivi essenziali individuati a livello co- munitario:

• L’aumento della competitività del setto- re agricolo e forestale;

• La valorizzazione dell’ambiente e dello spazio rurale;

• Il miglioramento della qualità della vita nelle zone rurali e la diversificazione delle attività economiche.

L’Asse di natura metodologica (LEADER) interviene sulle misure dell’Asse 3 (miglio-

ramento della qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione delle attività eco- nomiche) attraverso i Gruppi di Azione Lo- cale (GAL), raggruppamenti di partner che rappresentano sia le popolazioni rurali che le organizzazioni degli operatori economici presenti sul territorio.

Nel 2009, il PSR è stato oggetto di una par- ziale revisione dovuta al recepimento delle novità introdotte dalla Health Check4 della

PAC e delle misure anticrisi varate a livello comunitario per far fronte alla grave situa- zione economica e di liquidità finanziaria che ha interessato l’Italia e gli altri stati membri della UE. Più in particolare, con il processo di Health Check per il secondo pi- lastro della PAC si agisce in due diverse di- rezioni. La prima consiste nella definizione di nuovi obiettivi alcuni dei quali strategici in materia di cambiamento climatico, ener- gie rinnovabili, gestione delle risorse idri- che, conservazione della biodiversità oltre

all’innovazione connessa alle precedenti priorità. La seconda consiste nell’introdu- zione di interventi che appaiono molto simi- li ad altri interventi adottati sul I Pilastro, come nel caso della ristrutturazione del settore lattiero-caseario da realizzarsi at- traverso misure di accompagnamento a so- stegno dei produttori per facilitare l’intro- duzione delle nuove condizioni di mercato. Per quanto riguarda invece le iniziative adottate per arginare la crisi economico finanziaria della UE, il cosiddetto Recovery Plan attribuisce allo sviluppo Rurale l’o- biettivo di ridurre il “digital divide” nelle aree rurali marginali al fine di favorire la crescita, la diversificazione e, in sintesi, lo sviluppo di tali aree.

A tali ambiziosi obiettivi corrispondono ulteriori risorse finanziarie di provenienza comunitaria pari a 23.649.000 € che si ag- giungono all’originario budget assegnato al PSR 2007/2013.

In questo modo, le risorse destinate al finanziamento degli interventi del II Pi- lastro sono complessivamente pari a euro 1.292.253.805, di cui 574.899.000 provenienti dal Fondo Europeo Agricolo di Sviluppo Regionale (Regolamento CE 1698/2005 del 20 settembre 2005). La spesa pubblica erogata a fine 2010 at- traverso il programma di sviluppo rurale ammonta a circa 301 milioni di euro, con un avanzamento finanziario pari al 23,3% del totale delle risorse pubbliche stanzia-

te per l’intero periodo 2007-2013 in linea con l’avanzamento finanziario registrato a livello nazionale.

Il livello di realizzazione del PSR varia notevolmente in considerazione dell’Asse considerato. L’Asse I, Miglioramento della competitività del settore agricolo e fore- stale, registra al 31.12.2010 un volume di pagamenti pari a 1,2 milioni di euro con un avanzamento finanziario inferiore all’1%. All’interno dell’Asse, solo la misura 113 re- lativa al prepensionamento registra un si-

gnificativo avanzamento di spesa. Le misu- re sulle quali è maggiormente concentrata la spesa programmata, come la 112 insedia- mento dei giovani, 121 ammodernamento delle aziende agricole e 123 accrescimento del valore aggiunto dei prodotti, non hanno trovato, a quella data, attuazione sebbene insieme costituiscano circa il 70% della spesa pubblica destinata all’Asse.

Più confortante la situazione dell’Asse II rivolto al miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale, con un ammontare PSR Sardegna 2007-2013: avanzamento per Asse e totale PSR al 31.12.2010

Asse Piano Finanziario

(euro) risorse programmate (con bando) programmate% risorse Pagamenti al 31/12/2010 % capacità di spesa % capacità di utilizzo

a b c=b/a d e=d/a f=d/b Asse I 379.364.940 225.929.027 59,6% 1.222.725 0,3% 0,5% Asse II 701.590.908 590.644.967 84,2% 299.726.071 42,7% 50,8% Asse III-IV 198.769.548 166.926.135 84,0% 0,00 0,0% 0,0% AT-511 12.528.409 4.368.280 34,9% 707.043 5,6% 16,2% Totale 1.292.253.805 987.868.409 76,5% 301.655.839 23,3% 30,5%

Fonte: Regione Autonoma della Sardegna 0% 20% 40% 60% 80% 100% Risorse da Piano Finanziario Risorse programmate 31.12.2010Spesa al PSR Sardegna 2007-2013, attuazione finanziaria al 31.12.2010

Fonte: rielaborazioni INEA dati Regione Autonoma della Sardegna.

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Risorse da Piano Finanziario Risorse programmate Spesa al 31.12.2010 Asse I Asse II Asse III-IV AT-511 PSR Sardegna 2007-2013, attuazione finanziaria al 31.12.2010 per Asse

di pagamenti pari a circa 300 milioni di euro ed un avanzamento finanziario del 42,7% rispetto al totale di risorse pubbli- che allocate, superiore all’avanzamento finanziario registrato a livello nazionale attestato al 37% a fine 2010. Nell’ambi- to di questo Asse le misure di indennità compensativa (211 e 212) registrano una spesa complessiva per circa 100 milioni di euro. È, tuttavia, la misura 215 relativa ai pagamenti per il benessere degli animali a registrare un ottimo avanzamento di spesa

pari al 76% delle risorse pubbliche ad essa destinate a cui corrisponde una spesa so- stenuta per circa 160 milioni di euro. Non trascurabili sono, inoltre, i contributi delle misure 214 pagamenti agro ambientali e 221 primo imboschimento di terreni agri- coli con una spesa sostenuta pari a rispet- tivamente 28 e 14 milioni di euro. Per quanto concerne l’Asse 3 rivolto alla qualità della vita e alla diversificazione dell’economia nelle zone rurali da attuare pressoché interamente attraverso la meto-

dologia Leader (Asse 4), alla fine del 2010, non si registra alcun pagamento a valere sui 167 milioni di euro di spesa pubblica programmata destinati quasi totalmente alla implementazione dei piani di svilup- po locale elaborati dai 13 Gruppi di Azio- ne Locale (GAL) distribuiti nel territorio regionale.

Infine, poco più di 700 mila euro sono stati spesi per la misura 511 rivolta alle azioni di assistenza tecnica necessarie per una cor- retta impostazione dell’intero Programma.

Ammortamenti

Calcolati secondo il criterio del valore di sostituzione per piantagioni (inclusi gli im- pianti forestali), fabbricati, impianti fissi, miglioramenti fondiari, macchine e attrezzi.

Attività secondarie

Sono le attività effettuate nel settore agri- colo (agriturismo, trasformazione azien- dale di latte, frutta e carne, acquacoltura, vendita diretta) e quelle conseguenti ad altre branche produttive (commercio e tra- sformazione) ma relative a beni e prodotti agricoli.

Consumi intermedi

Derivano dalla somma dei costi specifici (inclusi i reimpieghi) e dei costi generali di produzione sostenuti nell’anno contabile di riferimento (costi non attribuibili specifica- tamente ad una singola produzione: manu- tenzione ordinaria di edifici e macchine, energia, contoterzismo acqua, assicurazio- ni sulle produzioni, utenze, ecc.).

Contributi alla produzione

Con l’entrata in vigore nel 2005 della riforma della PAC e l’introduzione del pa- gamento unico per azienda è stata rivista la classificazione degli aiuti che prima confluivano nel prezzo base. Ora vengono classificati in: Contributi ai prodotti, Altri contributi alla produzione, e Contributi per altre attività economiche. Solo la prima ca- tegoria contributi ai prodotti rientra nella valutazione del prezzo base.

Consumi intermedi

Aggregato delle spese correnti delle azien- de agricole. Accanto a quelle tradizionali (sementi, concimi, antiparassitari, mangi- mi, energia, acqua irrigua e servizi vari) sono state calcolate anche: manutenzione e riparazione di macchine e attrezzature agricole, spese veterinarie, spese di tra- sformazione e imbottigliamento, collaudi e analisi tecniche, spese di pubblicità, studi di mercato e servizi di ricerca, spese as- sociative, assicurative, bancarie e finan-

ziarie, per consulenze legali e contabili. A queste voci vanno aggiunti i reimpieghi.

Contoterzismo

Fornitura di mezzi meccanici da parte di ditte e/o società specializzate nello svolgi- mento di attività produttive aziendali (ara- tura, semina, raccolta, ecc.).

Costi fissi

Comprendono gli oneri sostenuti per l’im- piego di fattori produttivi (ammortamenti, salari, oneri sociali, quote di accantona- mento per il TFR, affitti passivi di terreni, interessi di capitali presi a prestito, impo- ste e tasse, altre spese generali e fondiarie, contributi IVA passivi) che vengono impie- gati per più anni nel processo produttivo, nonché le sopravvenienze passive (deri- vanti da crediti, portafoglio, debiti).

Costi variabili

Includono tutti gli oneri sostenuti, compre- si i reimpieghi di prodotti aziendali, per i

glossArio

mezzi tecnici a logorio totale, quelli cioè che esauriscono il loro effetto nel corso dell’annata (sementi, concimi, mangimi, energia, ecc.), nonché per l’impiego di ma- nodopera avventizia.

Famiglia del conduttore

L’insieme delle persone coabitanti legate da vincoli di matrimonio o parentela, affi- nità, adozione, tutela o affettivi.

Fattori esterni e Stato

Questa voce rappresenta i costi sostenuti dall’azienda per salari e oneri sociali, per affitti passivi, interessi passivi, e per tasse e IVA (sia sulle operazioni correnti, sia su- gli investimenti).

Fatturato

L’ammontare di tutte le fatture emesse nel periodo di riferimento per vendite sul mer- cato interno ed estero. Il valore del fattu- rato si intende al netto dell’IVA fatturata ai clienti, degli abbuoni e sconti e al lordo del-

le spese (trasporti, imballaggi, ecc.) e delle altre imposte addebitate ai clienti (per es. imposta di fabbricazione). Nel fatturato sono comprese anche le vendite di prodotti non trasformati dall’impresa e le fatture per prestazioni di servizi e per lavorazioni eseguite per conto terzi su materie prime da essi fornite; sono escluse le vendite dei capitali fissi dell’impresa.

Grande distribuzione

L’impresa che possiede punti vendita operanti nella forma di supermercato, ipermercato, discount, grande magazzi- no, altra impresa specializzata di grande superficie.

Imposte

I prelievi obbligatori operati dalle ammi- nistrazioni pubbliche. Sono di due specie: le imposte dirette, che sono prelevate pe- riodicamente sul reddito e sul patrimonio; le imposte indirette, che operano sulla produzione e sulle importazioni di beni e

servizi, sull’utilizzazione del lavoro, sulla proprietà e sull’utilizzo di terreni, fabbri- cati o altri beni impiegati nell’attività di produzione.

Manodopera extrafamiliare

Operai a tempo indeterminato, categorie speciali, impiegati, dirigenti, operai a tem- po determinato e coloni impropri.

Manodopera familiare

Persone di 15 anni e più appartenenti alla famiglia del conduttore che svolgono lavo- ro agricolo nell’azienda.

OTE - Orientamento tecnico economico

La classificazione delle aziende agricole per OTE si basa sulla determinazione del peso economico delle varie attività produt- tive presenti in azienda e sulla loro combi- nazione. A tal fine, utilizzando i RLS della zona in cui ricade l’azienda, si moltiplicano gli ettari coltivati o il numero dei capi al- levati per il corrispondente RLS. La com-

binazione ottenuta si confronta con uno schema tipologico che serve ad individuare gli OTE secondo criteri stabiliti a livello co- munitario e validi per tutte le statistiche ufficiali. Un’azienda viene detta specializ- zata quando il RLS di una o più attività pro- duttive affini supera i 2/3 del RLS totale dell’azienda. Dal 2001 la tipologia adottata è quella del reg. 1555/01.

PIL - Prodotto interno lordo

Il PIL è costituito dal valore complessivo dei beni e servizi prodotti all’interno di un paese, durante un determinato periodo di tempo (di solito un anno solare). Non comprende il valore dei beni e servizi in- termedi.

PL - Produzione lorda

Valore delle produzioni delle colture e degli allevamenti e di altri prodotti aziendali; comprende: vendite, reimpieghi, autocon- sumi, variazioni delle scorte vive e del ma- gazzino, prodotti aziendali. A tale valore è

stato sommato l’ammontare dei contributi pubblici ricevuti da ciascuna azienda; la variabile così ottenuta misura quindi l’am- montare effettivo ricevuto dall’agricolto- re per i propri prodotti in accordo con il criterio del “prezzo di base” indicato nella metodologia del SEC95.

PLV - Produzione lorda vendibile

Valore dei prodotti aziendali venduti, di quelli destinati all’autoconsumo, alla re- munerazione dei salariati, alle immobiliz- zazioni; tiene conto delle variazioni delle giacenze di prodotti in magazzino. Per gli allevamenti, l’utile lordo, oltre che delle vendite e degli acquisti, tiene conto degli incrementi di valore registrati nell’eserci- zio per i capi destinati all’ingrasso e per quelli di allevamento che passano di cate- goria. La produzione vendibile comprende anche le sopravvenienze attive (derivanti da crediti, portafoglio, debiti) e altre entra- te aziendali tra le quali quelle derivanti da attività agrituristiche collegate all’azien-

da, dagli affitti attivi e dal noleggio di mac- chine aziendali (se occasionale), nonché i contributi pubblici percepiti dall’azienda per calamità, per sostegno agli oneri, per terreni presi in affitto, per contributi IVA attivi.

Produzione al prezzo di base

Con il SEC 95 vengono inclusi nella pro- duzione i reimpieghi e gli scambi fra le aziende agricole, nonché i servizi annessi all’agricoltura. La valorizzazione della pro- duzione viene effettuata al prezzo di base, cioè al prezzo ricevuto dal produttore per unità di prodotto, dedotte le imposte sul prodotto e inclusi tutti i contributi legati al prodotto stesso. Si escludono i contributi non commisurati ai prodotti.

Reddito netto familiare

Calcolato come (PL - (consumi intermedi + ammortamenti + fattori esterni e Stato). Rappresenta la remunerazione dei fattori fissi di produzione apportati dall’impren-

ditore e dalla sua famiglia (terra, lavoro familiare e capitale) e del rischio impren- ditoriale.

RLS - Reddito lordo standard

Si tratta di un parametro determinato per definite attività produttive mediante diffe- renza tra la produzione vendibile e l’impor- to di alcuni costi specifici (sementi, conci- mi, antiparassitari, mangimi, foraggi, ecc.) esclusi quelli per l’impiego della manodo- pera e delle macchine. I redditi lordi così determinati vengono definiti “standard” in quanto la produzione vendibile ed i costi sono calcolati su una media triennale e con riferimento a determinate aree geografiche (regioni e province autonome). I RLS sono espressi in euro ed aggiornati dall’INEA in occasione delle indagini strutturali e dei censimenti condotti dall’ISTAT. L’ammon- tare dei RLS corrispondenti alle attività produttive aziendali diviso 1.200 equivale alla dimensione economica dell’azienda ed è espresso in UDE.

Reimpieghi

Con il SEC 95 si distingue tra quelli reim- piegati nell’ambito della stessa azienda e quelli oggetto di scambio tra aziende agricole con contropartita di carattere economico. Dalla nuova valutazione vanno escluse dal calcolo le seguenti produzioni: uve per la produzione di vino da parte delle aziende agricole, in quanto il relativo va- lore è compreso nella trasformazione del vino; olive destinate alla produzione di olio direttamente da parte delle aziende agri- cole; il latte destinato all’alimentazione dei redi nell’ambito della stessa azienda agri- cola; le foraggere permanenti non oggetto di compravendita tra aziende agricole; i sottoprodotti senza valore economico; le sementi riutilizzate nell’ambito della stes- sa azienda agricola. Vanno invece incluse nel calcolo dei reimpieghi: le sementi, che hanno un valore economico e che sono vendute ad altre aziende agricole; i prodot- ti utilizzati anche nell’alimentazione del bestiame; le produzioni foraggere diretta-

mente commercializzabili (fieno, insilati di mais, ecc.).

Servizi connessi

Esercizio per conto terzi e noleggio di mez- zi e di macchine agricole con personale; raccolta, prima lavorazione (esclusa tra- sformazione), conservazione di prodotti agricoli e altre attività dei servizi connessi all’agricoltura svolti per conto terzi; siste- mazione di parchi, giardini e aiuole; attivi- tà dei servizi connessi all’allevamento del bestiame, esclusi i servizi veterinari.

SN - Saldo normalizzato

È dato dal rapporto percentuale tra il sal- do semplice (esportazioni - importazioni) e il volume di commercio (esportazioni + importazioni); varia tra -100 (assenza di esportazioni) e + 100 (assenza di importa- zioni) e consente di confrontare la perfor- mance commerciale di aggregati di prodot- ti diversi e di diverso valore assoluto.

SAU - Superficie agricola utilizzata

E’ la superficie costituita dall’insieme dei seminativi, prati permanenti e pascoli, col- tivazioni legnose agrarie, orti familiari e castagneti da frutto.

Standard Output

Il Regolamento CE 1242/2008 ha stabi- lito la sostituzione a partire dal 2010 del criterio economico RLS con lo Standard Output (SO), ovvero si fa riferimento alla sola produzione lorda, senza includere i sussidi legati al prodotto (che orami stan- no scomparendo) e senza considerare la parte relativa ai costi variabili. Quindi lo SO di una determinata produzione sia essa un prodotto vegetale o animale, è il valo- re monetario della produzione che include le vendite, i reimpieghi, l’autoconsumo e i cambiamenti nello stock dei prodotti, al prezzo franco azienda (a questa regola generale di considerare i prezzi senza i costi di trasporto e di commercializzazio- ne, fanno eccezione i prodotti per i quali è

impossibile la vendita senza il confeziona- mento: in questo caso il prezzo considerato è quello del prodotto confezionato). Lo SO non include i pagamenti diretti, l’IVA e le tasse sui prodotti. Le unità di riferimento sono sempre le stesse ossia l’ettaro per le colture vegetali e il capo per gli animali. Il periodo di riferimento è l’anno. Gli SO sono calcolati a livello regionale, ma con- trariamente ai RLS, il calcolo si basa su un periodo quinquennale e non più triennale. Lo SO totale di un’azienda, che equivale alla somma dei valori di SO di ogni attività agri- cola, moltiplicati per il numero delle unità di ettari di terreno o di animali presenti in azienda per ognuna delle suddette atti- vità, è denominato dimensione economica aziendale il cui valore è espresso in euro e non più in UDE come nella precedente versione Tipologica. Il contributo relativo di ogni singola attività produttiva agricola alla formazione dello SO totale dell’azienda ne denota l’OTE.

UDE - Unità di dimensione europea

Nella precedente versione tipologica (fino al 2010) è data dal RLS aziendale diviso 1.200.

UL - Unità di lavoro

Unità di analisi che quantifica in modo omogeneo il volume di lavoro svolto da co- loro che partecipano, con diverse modalità ed intensità di tempi, al processo di pro- duzione un paese, a prescindere dalla loro residenza. L’insieme delle unità di lavoro è ottenuto dalla somma delle posizioni lavo- rative a tempo pieno e dalle posizioni lavo- rative a tempo parziale (principali e secon- darie), trasformate in unità a tempo pieno.

ULA - Unità di lavoro annuo

L’ULA equivale al contributo di almeno 2.200 ore/annuo per un lavoratore fami- liare e di 1.800 ore/annuo per un salariato

ULF - Unità di lavoro familiare

ricevono salario o stipendio ma sono re- munerate attraverso il reddito che rimane alla famiglia derivante dallo svolgimento dell’attività agricola.

VA - Valore aggiunto

È il saldo tra la produzione e i consumi intermedi, in cui la produzione è valutata ai prezzi di base, cioè al netto delle impo-

ste sui prodotti e al lordo dei contributi ai prodotti. La produzione valutata ai prezzi di base si differenzia da quella valutata al costo dei fattori: quest’ultima è al netto di tutte le imposte (sia quelle sui prodotti, sia le altre imposte sulla produzione) e al lordo di tutti i contributi (sia i contributi com- misurati al valore dei beni prodotti, sia gli altri contributi alla produzione).

Valori concatenati

Il concatenamento è il sistema di valutazio- ne della produzione e dei prezzi in termini reali. L’indice a catena considera le varia- zioni di prezzo o di volume non solo nei valori assunti dalle variabili nell’anno cor- rente e nell’anno base, ma anche rispetto all’andamento complessivo del fenomeno nell’intero intervallo temporale esaminato.

STAMPA

CSR s.r.l. Centro Stampa e Riproduzione Via di Pietralata, 157 - 00158 Roma Finito di stampare nel mese di Marzo 2013

Nel documento L'agricoltura nella Sardegna in cifre. 2011 (pagine 109-122)