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L'agricoltura nella Sardegna in cifre. 2011

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l’agricoltura nella sardegna in cifre 2011

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Il rapporto è a cura di Federica Floris Referenti tematici

Valentina Carta, Federica Floris, Fabio Muscas, Francesco Piras, Marco Satta, Gianluca Serra, Michele Fiori (ARPAS - Dipartimento IMC) Elaborazioni dati

Valentina Carta, Federica Floris, Fabio Muscas, Francesco Piras, Marco Satta, Gianluca Serra, Michele Fiori (ARPAS - Dipartimento IMC) Coordinamento editoriale

Benedetto Venuto Progetto grafico e realizzazione

Ufficio grafico INEA (Jacopo Barone, Piero Cesarini, Fabio Lapiana, Sofia Mannozzi) Edizione Internet

Massimo Perinotto Segreteria di Redazione

Roberta Capretti

Il rapporto è stato completato nel Dicembre 2012

è possibile consultare la pubblicazione su Internet, al sito http://www.inea.it/pubbl/ è consentita la riproduzione citando la fonte.

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Quello agricolo è un settore delicato, anche se allenato e abituato a superare difficoltà e sfide ogni giorno più dure. Un mondo sempre più chiamato a fare delle scelte, a programmare il proprio futuro. A volte poco propenso a rivoluzionare i propri metodi di produzione, a volte apertissimo all’innovazione. Come spesso accade la virtù sta nel mezzo. Bisogna sa-per miscelare nelle giuste proporzioni la tutela delle eccellenze che identificano e contraddistinguono la cultura del sapere e dei sapori tradizionali, con i cambia-menti imposti dal progresso e dai suoi ritmi. Questo, quindi, non può esentare nessuno dalla conoscenza della materia e per adattare al meglio la propria capacità produttiva alle esigenze dei consumatori e del mercato, pur mantenendo, come det-to, la propria identità. Ecco che un opu-scolo come questo, “L’agricoltura nella Sardegna in cifre 2011”, diventa un va-demecum importante per l’imprenditore agricolo che potrà analizzare ogni

aspet-to del comparaspet-to allo scopo di adeguare la sua impresa alla potenzialità della stessa e alle esigenze del momento. Ma non solo, l’operatore agricolo troverà una risposta alle sue domande. Anche gli analisti del mercato, cosi come tecnici, consulenti e giornalisti specializzati, troveranno in queste pagine spunti e chiarimenti, sia per l’elaborazione di nuovi progetti che per resoconti completi e affidabili. “L’a-gricoltura nella Sardegna in cifre 2011” è vincente anche nel formato, che consen-te di averne una copia sempre con sé da consultare all’occorrenza, tascabile, sen-za fronzoli, essenziale e completo, come si addice ad una pubblicazione fatta per essere utilizzata frequentemente. L’opu-scolo offre degli strumenti interpretativi della realtà agricola sarda e delle sue tra-sformazioni riunendo le molteplici fonti informative presenti sul tema quali la banca dati Rica dell’INEA, l’ISTAT, il Mi-nistero dello Sviluppo Economico, Agea, Sinab e la Regione Autonoma della

Sar-degna. Nella presente edizione un valore aggiunto è rappresentato dall’utilizzo dei dati del 6° Censimento dell’Agricoltura che hanno consentito di delineare il qua-dro evolutivo della struttura agricola nel decennio appena trascorso. Le trasfor-mazioni emerse sono profonde e hanno riguardato la dimensione media azien-dale, il peso del comparto ovi-caprino sul totale nazionale, il livello di occupazione e il ruolo della componente femminile tra i capoazienda. Sette capitoli, ciascuno dei quali esplora un aspetto differente dell’a-gricoltura regionale. Dalla situazione de-mografica, territoriale e climatica alla si-tuazione economica regionale attraverso i principali indicatori. L’analisi del mer-cato fondiario e delle principali variabili finanziarie con il resoconto dei risultati produttivi secondo i dati RICA per l’anno contabile 2010. Sotto la lente d’ingrandi-mento anche la filiera agro-alimentare, sia dal punto di vista della mortalità azienda-le che dal punto di vista della capillarità

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della distribuzione, dell’andamento dei consumi e degli scambi commerciali con l’estero. Non mancano, come di consueto i dati censuari e le trasformazioni strut-turali intercorse nell’ultimo decennio e un focus sull’importanza della multifun-zionalità agricola. C’è spazio anche per i dati sull’utilizzo di energia da fonti rin-novabili e un aggiornamento sui prodotti

a denominazione, in particolare i vini e i prodotti tradizionali dell’agroalimenta-re dell’agroalimenta-regionale. Vengono, inoltdell’agroalimenta-re, analizzati lo sviluppo dell’agricoltura biologica in Sardegna e il patrimonio naturale della Rete Ecologica Regionale, con i suoi SIC e ZPS. Altri approfondimenti riguardano l’uso dei prodotti chimici, la gestione del-le risorse idriche, la diversificazione

ver-so l’attività agrituristica e il contributo all’inquinamento dato dall’agricoltura at-traverso le emissioni di agenti inquinanti. Chiude l’opuscolo il capitolo dedicato alle modifiche intercorse nella legislazione re-gionale in tema di agricoltura e alla spe-sa regionale, con particolare attenzione all’andamento finanziario della PAC, I e II Pilastro.

Oscar cherchi Assessore dell’Agricoltura e riforma agropastorale della Regione Sardegna

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TERRITORIO E POPOLAZIONE

Superficie e Popolazione pag. 10

Clima pag. 15

ECONOMIA E AGRICOLTURA

Prodotto interno lordo pag. 20

Valore aggiunto pag. 22

Occupazione pag. 24

ANDAMENTO CONGIUNTURALE DEL SETTORE

Mercato fondiario pag. 28

Credito all’agricoltura pag. 32

Investimenti pag. 33

Consumi intermedi pag. 35

Risultati produttivi pag. 37

Risultati produttivi secondo la RICA pag. 41

FILIERA AGROINDUSTRIALE

Industria alimentare pag. 46

Distribuzione pag. 47

Consumi alimentari pag. 52

Commercio estero pag. 54

STRUTTURA DELLE AZIENDE AGRICOLE

Aziende agricole pag. 60

Coltivazioni pag. 62

Allevamenti pag. 63

Lavoro in agricoltura pag. 65

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MULTIFUNZIONALITà AGRICOLA

Energie rinnovabili pag. 72

Prodotti a denominazione pag. 76

denominazione d’origine protetta pag. 76

i vini di qualità e i vini a indicazione geografica tipica pag. 78

Prodotti tradizionali e valorizzazione delle tipicità locali pag. 79

Agricoltura biologica pag. 81

Ambiente e Territorio pag. 83

rete ecologica nazionale pag. 83

Utilizzo dei prodotti Chimici pag. 88

Gestione delle risorse idriche pag. 90

Agriturismo pag. 92

Agricoltura ed emissione dei gas serra pag. 95

POLITICA AGRICOLA

Legislazione regionale in materia agricola pag. 98

Spesa Regionale pag. 103

La PAC in Sardegna I Pilastro pag. 105

La PAC in Sardegna II Pilastro pag. 107

GLOSSARIO

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La Sardegna è per estensione la seconda isola del Mediterraneo con una superficie di circa 24.089 Km2 ed uno sviluppo

co-stiero di circa 1.800 Km. Si sviluppa ver-ticalmente con una lunghezza massima di 270 km tra i punti più estremi (a nord “Capo Falcone” ed a sud “Capo Teulada”). Le coste, generalmente alte e rocciose, si presentano spesso articolate in ampie insenature delimitate da isolette. La mor-fologia del territorio è caratterizzata per più dell’80% da monti e colline tra i qua-li si distinguono i tipici altopiani rocciosi di natura arenaria, dolomitica e calcarea (tonneri o tacchi) e di natura scistica, ba-saltica, granitica e trachitica (giare o gol-lei), tutti compresi tra i 300 ed i 1.000 mt di altezza. Le montagne rappresentano il 14% del territorio e culminano con la ca-tena del Gennargentu al centro (1.834 mt) e con il monte Limbara nel nord dell’Isola (1.362 mt).

Nel 2010 la popolazione residente è

aumen-tata di 3.007 individui, con un incremento Fonte: Elaborazione dati ISTAT

suPerficie e PoPolaZione

Fonte: Elaborazione dati ISTAT

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dello 0,2% rispetto all’anno precedente, superando la soglia del milione e 675 mila abitanti.

Questo trend si è manifestato soprattut-to nelle province di Olbia-Tempio con un +1,1% e Cagliari con un +0,4% rispetto al precedente anno.

Vista la sua estensione la Sardegna ha una bassa densità di abitanti (69 ab/Km2),

fat-to che colloca la regione al terzultimo posfat-to per densità, seguita solo dalla Valle d’Aosta

e dalla Basilicata. La distribuzione segue l’andamento morfologico del territorio. In-fatti, il numero di abitanti aumenta nelle zone pianeggianti (pianura del Campidano e Nurra), oltre che nei capoluoghi di pro-vincia. A farla da padrone sono i comuni del sud, con Monserrato che conta 3.205 abitanti per Km2 e Cagliari con 1.863

abi-tanti per Km2.

Nell’analisi della popolazione è interessan-te esaminare la longevità della popolazione

sarda. Nell’Isola, infatti, si registra un nu-mero di centenari mediamente più elevato rispetto alle altre regioni (22 su 100 mila abitanti) e non a caso la Sardegna è appun-to detta “l’Isola dei centenari”. Nel 2010 sono 374 le persone arrivate alla soglia dei 100 anni, distribuite soprattutto nei terri-tori centrali della regione, caratterizzati da una spiccata vocazione agricola, tra i quali si distingue il comune di Cheremule (SS) con oltre quattro centenari su mille Riepilogo della situazione in termini di “salute demografica” dei comuni sardi - Revisione anno 2009

sD Numero comuni Popolazione(ab.) superficie(Kmq) (ab./n.comuni)amp. Media Popolazione % superficie %

Buona 73 748.639 5.619 10.255 44,8 23,3 Discreta 76 394.147 5.632 5.186 23,6 23,4 Precaria 62 320.879 4.272 5.175 19,2 17,7 Grave 81 127.491 4.856 1.574 7,6 20,2 Gravissima 85 79.845 3.711 939 4,8 15,4 Totale 377 1.671.001 24.089 4.432 100 100

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Consistenza del territorio agricolo (000 ha), 2010 Sardegna Mezzogiorno Italia 108,40 327,02 462,61

Fonte: elaborazioni dati CRA-Cma

abitanti. Il progressivo invecchiamento della popolazione influisce inevitabilmente sul fenomeno dello spopolamento, che si configura come un processo continuativo e prolungato nel tempo, assumendo dimen-sioni considerevoli dagli anni ’50 ad oggi. Nell’ultimo sessantennio, infatti, il 16% dei comuni sardi ha subito una costante diminuzione della popolazione residente e nell’89% degli stessi si è verificato alme-no un episodio di spopolamento1, colpendo

soprattutto le zone rurali, con eventi di

migrazione a vantaggio delle aree costiere. Il calcolo dell’indice di Stato di Malessere Demografico2 ha consentito di delineare il

quadro regionale al 2009 riconducendo il fenomeno non solo agli episodi di spopola-mento, ma anche alle altre dinamiche de-mografiche presenti in un territorio, quali la composizione della popolazione per fasce di età, il bilancio demografico rispetto ai nati e i morti e la variazione della popo-lazione nell’arco dei 50 anni dal 1951 al 2001.

Stato di malessere demografico 2009

1 Con “episodio di spopolamento” si intende il decremento della popolazione residente registrato in un intervallo intercensuario.

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I centri abitati con una condizione di sa-lute grave o gravissima sono 166 (44%), mentre quelli la cui condizione è buona o discreta sono 149. Rispetto ai dati del 2001, aumentano di pochissimo (due uni-tà) i comuni in condizione di salute grave o gravissima, mentre crescono (da 145 a 149) i comuni in condizione buona o discre-ta. Questo dato, insieme all’incremento del-la popodel-lazione complessiva, che passa da 1.629.771 a 1.671.001 (+2,5%), definisce un quadro di sostanziale stabilità. La Su-perficie Agricola Utilizzabile (SAU), pari a 1.549.643 ettari, rappresenta il 64% del territorio regionale, in aumento rispetto al dato nazionale (44%) e del Mezzogior-no (55%). Le colture più rappresentative sono le foraggere permanenti (79,5%), gli erbai e i prati avvicendati (8,4%) ed i ce-reali (4%) leggermente superiori rispetto al precedente anno. Tra le colture arboree l’olivo occupa il 2,6%.

Utilizzazione del territorio agricolo 2010 (%)

sardegna Mezzogiorno italia

superficie totale 2.408.189 12.302.498 30.133.600

coltivazioni agricole 1.549.643 6.708.516 13.390.795

di cui in %

cereali 4,01 18,39 24,30

barbabietola da zucchero e tabacco 0,00 0,29 0,46

semi oleosi 0,00 0,25 2,10

patate 0,18 0,57 0,47

legumi secchi 0,31 0,65 0,60

ortaggi in piena aria 1,79 4,33 3,16

frutta ed agrumi 1,14 6,05 4,56

olivo 2,56 13,33 8,57

vite 1,99 6,07 5,81

erbai e prati avvicendati 8,43 11,78 15,76

foraggere permanenti 79,52 38,06 34,44

altro 0,06 0,24 0,23

coltivazioni agricole/ superficie totale 64,35 54,53 44,44

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4,01% 79,52 % 8,43% 0,06% 1,99% 2,56%1,14% 0,31% 1,79% 0,18% cereali patate legumi secchi ortaggi in piena aria frutta ed agrumi olivo vite erbai e prati avvicendati foraggere permanenti altro Utilizzazione del territorio agricolo in Sardegna nel 2010

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Analisi delle condizioni meteorologiche in Sardegna nel 2010

Il clima della Sardegna è classificato come Temperato con estati asciutte e calde (Köp-pen-Geiger), ed è caratterizzato da inverni miti e relativamente piovosi ed estati sec-che con temperature elevate.

Nel 2010 le precipitazioni registrate in Sar-degna dalla rete ARPAS hanno raggiunto valori totali compresi tra circa 570 e 1200 mm, superiori alla media climatica trenten-nale sulla generalità del territorio isolano. Nelle aree della Nurra e del Montiferru, in particolare, si sono superati i corrisponden-ti valori climacorrisponden-tici in maniera più marcata. Nel mese di gennaio le piogge sono state par-ticolarmente abbondanti, soprattutto nel Sud dell’Isola e sul versante orientale. Nel mese di febbraio i totali mensili sono stati inferiori alla media su quasi tutta la regio-ne, con percentuali comprese tra il 60% e l’80% rispetto ai valori climatici. Le piogge di marzo sono state in linea con la media o localmente superiori nel Nord-Ovest mentre

sul resto del territorio isolano sono state inferiori, anche in maniera consistente. Nel mese di aprile le precipitazioni si sono con-centrate nell’Oristanese, nel Nuorese e nel Cagliaritano. Sul resto dell’Isola, invece, i cumulati sono stati generalmente inferiori alla media. La stagione piovosa è prosegui-ta anche nel bimestre successivo con piog-ge relativamente abbondanti, che hanno raggiunto valori compresi tra 50 e 100 mm in maggio e tra 30 e 70 mm in giugno, supe-riori alle medie climatiche su tutta l’Isola. I mesi di luglio, agosto e settembre sono stati generalmente asciutti con temporali scarsi e molto localizzati; fa eccezione la Baronia, dove durante il mese di settembre si sono raggiunti cumulati superiori a 70 mm. Il trimestre ottobre-dicembre è stato molto più piovoso della media. Le precipitazioni di ottobre hanno interessato la Sardegna in maniera eterogenea: sul versante orientale del Gennargentu si sono superati i 300 mm, corrispondenti a oltre 3 volte la media cli-matica, mentre su gran parte del settore

oc-cidentale si sono registrati valori compresi tra 50 e 100 mm, corrispondenti rispettiva-mente a 0,8 e 1,2 volte la media climatologi-ca. Le precipitazioni di novembre sono state molto abbondanti su tutta l’Isola (200 mm della Sardegna Occidentale e quasi 300 mm delle zone di montagna), con la sola ecce-zione della costa orientale. Durante il mese di dicembre temporali disomogenei hanno interessato prevalentemente la parte occi-dentale dove i totali mensili hanno superato le corrispondenti medie climatiche. Le temperature della Sardegna sono in-fluenzate oltre che dalla quota, che rende più fresche le zone più elevate, anche dalla distanza dal mare e dalla posizione rispetto ai fondovalle. La distanza dal mare rende più miti le temperature in prossimità delle coste, mentre la vicinanza al fondovalle ac-centua il raffreddamento notturno in con-dizioni di cielo sereno, favorendo le gelate invernali e le gelate tardive primaverili. Nel 2010 le temperature medie mensili re-gistrate dalle stazioni dell’ARPAS (poste a

cliMa

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quote comprese tra 0 e 1200 m s.l.m.) sono variate, secondo le località, da minimi di circa 3-10 °C nel mese di gennaio a mas-simi di 20-27 °C nel mese di luglio. Le me-die mensili delle temperature minime sono comprese, nelle diverse località monitorate, tra 0 e 7 °C nei mesi di gennaio e

dicem-bre mentre le medie delle massime hanno raggiunto, nei mesi di luglio e agosto, valori compresi tra 27 e 36 °C

Rispetto ai valori medi climatici, le maggio-ri anomalie per le temperature minime si sono registrate in particolare nel mese di febbraio, con valori superiori alla media, e

Media mensile delle temperature massime (°C) per 4 stazioni rappresentative 2010

stazione meteorologica Gen Feb Mar apr Mag Giu Lug ago set Ott Nov Dic

Olmedo (Prov. SS) 12,4 13,9 15,7 20,2 22,8 26,3 30,8 29,5 26,3 22,2 17,0 14,0

Milis (Prov. OR) 12,8 14,0 16,9 20,1 21,8 27,7 33,2 32,3 27,6 24,5 17,2 14,5

Oliena (Prov. NU) 12,0 14,4 16,2 19,6 22,8 28,7 34,1 32,3 28,1 22,5 17,1 13,8

Decimomannu (Prov. CA) 13,3 15,1 17,3 21,0 22,9 27,2 32,1 32,3 27,9 22,7 17,7 14,5

Fonte: Arpas

Media mensile delle temperature minime (°C) per 4 stazioni rappresentative 2010

stazione meteorologica Gen Feb Mar apr Mag Giu Lug ago set Ott Nov Dic

Olmedo (Prov. SS) 4,3 4,7 4,6 7,0 10,8 13,4 17,1 15,2 12,8 10,7 8,0 4,7

Milis (Prov. OR) 6,4 6,9 7,4 9,2 11,5 15,1 18,9 17,3 15,6 13,8 9,8 6,7

Oliena (Prov. NU) 3,4 5,1 5,2 6,6 10,7 13,6 17,3 16,4 13,4 10,3 7,8 2,8

Decimomannu (Prov. CA) 4,5 5,0 5,9 8,2 11,1 14,4 18,2 16,4 14,0 10,7 7,9 3,8

Fonte: Arpas

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nei mesi di agosto, settembre e dicembre, con valori inferiori; le temperature massi-me sono state generalmassi-mente inferiori ai

va-lori medi, in maniera più marcata nei mesi di maggio e giugno. I valori estremi annuali sono stati -11.5 °C registrato nella stazione

di Gavoi (16 dicembre) per le temperature minime giornaliere e 43.1 °C in quella di Ottana (16 luglio) per le massime.

-3,5 -3,0 -2,5 -2,0 -1,5 -1,0 -0,5 0,0 0,5 1,0 1,5 Olmedo Milis Oliena Decimomannu

Gen. Feb. Mar. Apr. Mag. Giu. Lug. Ago. Set. Ott. Nov. Dic.

Anomalia termica (°C)

Anomalia termica mensile per 4 stazioni rappresentative - Temperature massime 2010

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-2,0 -1,5 -1,0 -0,5 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 Anomalia termica (°C) Olmedo Milis Oliena Decimomannu

Gen. Feb. Mar. Apr. Mag. Giu. Lug. Ago. Set. Ott. Nov. Dic.

Anomalia termica mensile per 4 stazioni rappresentative - Temperature minime 2010

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Nel 2009 il Prodotto Interno Lordo (PIL) della Sardegna a prezzi correnti ammonta-va a 33.450,70 milioni di euro, in diminu-zione dell’1,8% rispetto all’anno preceden-te. Dai dati riportati in tabella si evidenzia, nel periodo 2002-2008, la crescita dei va-lori a prezzi correnti sia rispetto al PIL/ abitante che al PIL/unità di lavoro. Nel 2009, invece, si è riscontrato un calo dei due indici rispettivamente del 3,8% e dello 0,4%, che corrispondono ad una ri-duzione in valore di 760 euro per abitante e di 234 euro per unità lavorativa. Infine, si osserva che, nel periodo considerato, il rapporto tra i valori regionali ed i valori nazionali dei due indici si mantiene stabile.

Prodotto interno lordo

Andamento del PIL a prezzi correnti, per abitante (euro)

PiL/abitante

anni sardegna italia sardegna/italia

2002 17.190 22.596 0,76 2003 17.946 23.068 0,78 2004 18.632 23.802 0,78 2005 18.984 24.331 0,78 2006 19.628 25.120 0,78 2007 20.135 25.913 0,78 2008 20.369 26.184 0,78 2009 19.609 25.365 0,77

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT

Andamento del PIL a prezzi correnti, per unità lavorativa (euro)

PiL/Unità lavoro anni sardegna italia sardegna/italia

2002 46.555 53.672 0,87 2003 48.419 54.992 0,88 2004 50.558 57.093 0,89 2005 51.476 58.557 0,88 2006 52.842 59.922 0,88 2007 54.084 61.736 0,88 2008 55.181 62.899 0,88 2009 54.947 63.031 0,87

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Fonte: elaborazioni su dati ISTAT Sardegna Italia 0 20 40 60 80 100 120 140 2006 2002 2003 2004 2005 2007 2008 2009

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Nel 2010 il valore aggiunto del settore pri-mario (agricoltura, silvicoltura e pesca) della Regione Sardegna è diminuito di qua-si 6 punti percentuali rispetto al 2009 e ammonta a poco più di 927 milioni di euro, rappresentando il 3,5% del comparto agri-colo nazionale.

Un ulteriore elemento di analisi nasce dal confronto tra il VA complessivo del 2010 ri-spetto a quello del 2006, che in cinque anni è diminuito di circa il 9%, a dimostrazione del-la complessa situazione economica sarda a seguito della crisi internazionale. Le difficoltà del comparto emergono con maggiore eviden-za anche osservando il quadro complessivo delle regioni italiane, dal quale la Sardegna ri-sulta la regione con il più elevato decremento di valore aggiunto rispetto al 2009. Osservando nello specifico la costituzione del comparto agricolo, è possibile distin-guere il peso dei singoli comparti produt-tivi nel 2010: l’88% per l’agricoltura, che risulta il comparto trainante, il 9% per la pesca e il 3% per la silvicoltura.

Valore aggiunto

regioni Va 2009 (migl. euro) Va 2010 (migl. euro) Variazione (%) Va 2009/2010

Piemonte 1.546.078 1.539.004 -0,5%

Valle d'Aosta 45.440 44.377 -2,3%

Lombardia 2.828.900 2.845.773 0,6%

Bolzano 716.399 701.823 -2,0%

Trento 429.779 434.541 1,1%

Trentino Alto Adige 1.146.178 1.136.364 -0,9%

Veneto 2.262.076 2.279.485 0,8%

Friuli Venezia Giulia 377.875 389.078 3,0%

Liguria 545.277 519.574 -4,7% Emilia Romagna 2.665.260 2.707.189 1,6% Toscana 1.808.349 1.783.453 -1,4% Umbria 414.956 411.860 -0,7% Marche 573.440 544.933 -5,0% Lazio 1.546.366 1.577.508 2,0% Abruzzo 581.767 589.265 1,3% Molise 214.193 219.200 2,3% Campania 2.225.892 2.248.619 1,0% Puglia 2.120.264 2.199.483 3,7% Basilicata 448.796 463.815 3,3% Calabria 1.183.046 1.131.167 -4,4% Sicilia 2.794.379 2.814.545 0,7% Sardegna 985.143 927.307 -5,9% ITALIA 26.313.678 26.371.998 0,2%

Valore aggiunto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca ai prezzi di base, valori ai prezzi correnti

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Valore aggiunto a prezzi di base per settore, 2010

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT

Agricoltura

Silvicoltura

Pesca

9%

88 %

3%

2006 2007 2008 2009 2010

Agricoltura Silvicoltura Pesca

0 200.000 400.000 600.000 800.000 1.000.000

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT

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occuPaZione

In Sardegna nel 2010 gli occupati nel setto-re agricolo sono pari a 29.519 espsetto-ressi in unità di lavoro (UL). Rispetto all’anno pre-cedente si riscontra un decremento pari al 14%, in particolare è diminuita l’occupazio-ne femminile (-17%). L’incidenza del lavoro agricolo sul totale regionale è di circa il 5%, mentre il peso percentuale dell’indu-stria e dei servizi è, rispettivamente, del 21% e del 75%. Il numero di occupati in agricoltura della Sardegna rappresenta il 3% del corrispondente valore nazionale e il 7% di quello relativo al Mezzogiorno. Nell’Isola il lavoro femminile in agricoltura incide per il 14%, la percentuale più

bas-sa a livello nazionale. La differenza con le altre regioni italiane si fa particolarmente consistente nel confronto con la Liguria e la Calabria che presentano rispettivamente un tasso di occupazione femminile nel set-tore pari al 47% e al 42%. A livello provin-ciale, la distribuzione del lavoro sul territo-rio regionale vede la Provincia di Oristano con un più intenso numero di occupati nel settore agricolo (circa il 19%), seguono Nuoro e Cagliari (16%), Medio Campidano (14%), Sassari (12%), Olbia-Tempio (11%), Ogliastra (8%) e infine la provincia di Car-bonia-Iglesias (4%). L’incidenza del lavoro dipendente sul totale degli occupati del

set-tore agricolo regionale è del 40% (62% nel Mezzogiorno e 47% in Italia), di cui il 19% costituito dall’impiego femminile.

20,6% 74,5% 4,9% Agricoltura Industria Servizi Unità di lavoro per settori, 2010

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT

Occupati dipendenti Occupati indipendenti

Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale

Sardegna 9.523 2.190 11.713 15.637 1.899 17.535

Mezzogiorno 174.217 83.146 257.363 114.603 39.944 154.547

Italia 280.106 128.897 409.003 332.295 125.466 457.761

Occupati in agricoltura, silvicoltura e pesca dipendenti e indipendenti, per sesso, 2010

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2007 2008 2009 2010 Maschi Femmine Totale 0 5.000 10.000 15.000 20.000 25.000 30.000 35.000 40.000

Andamento dell’occupazione nel settore agricoltura, silvicoltura e pesca, in Sardegna (UL)

19% 16% 16% 12% 4% 8% 14% 11% Sassari Nuoro Cagliari Oristano Olbia - Tempio Ogliastra Medio Campidano Carbonaia Iglesias Occupati in agricoltura, silvicoltura e pesca per provincia, 2010

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Mercato fondiario

L’analisi sull’andamento del mercato dei fondi agricoli evidenzia, per l’anno 2010, un mercato fondiario regionale poco di-namico che non mostra evoluzioni ap-prezzabili rispetto all’anno precedente. I prezzi medi di compravendita dei ter-reni risultano in leggera diminuzione. Il livello degli scambi è rimasto immutato e il rapporto fra domanda e offerta sembra orientato, nella maggior parte dei casi, verso una prevalenza dell’offerta. Le ragioni all’origine di questa staticità vanno ricercate nella prolungata crisi che interessa il settore agricolo isolano. In particolare il calo del prezzo dei cere-ali e del latte ovino e bovino ha accentua-to la crisi di liquidità già manifestatasi nell’anno precedente, aumentando in tal modo le posizioni debitorie pregresse con conseguente diminuzione degli inve-stimenti fondiari.

Rispetto al complessivo andamento del mercato fondiario regionale, le singole realtà territoriali non sembrano offrire, in genere, elementi di particolare

distin-zione ad eccedistin-zione di alcune sporadiche zone e tipologie di terreno.

In linea generale il livello degli scambi è rimasto sostanzialmente invariato, men-tre è mutato il volume tra la domanda e l’offerta. Nell’ultimo biennio si osserva un orientamento maggiore verso l’offer-ta, legato ad una crisi ormai cronica in cui versa l’agricoltura, la quale frena la propensione all’acquisto di terra e agli investimenti fondiari. In particola-re è stata osservata una diminuzione del volume degli scambi nelle province di Cagliari, Carbonia-Iglesias e Sassari, mentre il resto del territorio regionale ha mostrato una sostanziale stabilità. L’offerta risulta prevalente nel cagliari-tano e nelle province di Oriscagliari-tano, Medio Campidano e Sassari. Nelle rimanenti province è stato, invece, osservato un sostanziale equilibrio. Di fatto, alcuni fattori congiunturali tendono comunque ad accentuare la tradizionale staticità del mercato fondiario in Sardegna. Per ciò che concerne l’andamento delle

quotazioni di terreni per i vari tipi di coltura, le variazioni più significative si sono concentrate nella provincia di Ca-gliari con un calo dei seminativi irrigui (-1,7%), nella provincia di Carbonia-Igle-sias, dove si riscontra un decremento di valore dei seminativi irrigui (-1,9%) e dei prati permanenti (-2,2%). Nel Medio Campidano le variazioni più importanti hanno riguardato i prezzi degli oliveti con un incremento del +1,2%, i quali, in-vece, hanno subito un calo dell’1,7% nella provincia di Nuoro. Nella circoscrizione dell’Ogliastra la situazione è pressoché immutata rispetto all’anno precedente, mentre a Oristano si registra un signifi-cativo decremento dei seminativi irrigui (-4,5%) e, in misura più contenuta, un calo degli agrumeti (-1,2%). Nella provin-cia di Sassari l’incremento più rilevante è quello degli oliveti (+2,1%), di contro è stata riscontrata una diminuzione del valore dei vigneti DOC (-2,7%). Infine, le quotazioni per i seminativi non irrigui sono scese del -2,6% a Olbia-Tempio.

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2006 2007 2008 2009 2010 Min Max Min Max Min Max Min Max Min Max

Azienda agro-zootecnica, in parte irrigua, nella Nurra di Sassari (SS) 11,3 15,7 11,9 17,1 13,0 17,0 13,0 16,7 13,0 16,7

Seminativi in minima parte irrigui, a pascolo nella zona del Mejlogu (SS) 7,0 9,0 7,0 9,0 7,0 9,0 7,0 8,8 7,0 8,8

Vigneti DOC nella zona del Vermentino di Gallura (OT) 15,0 26,0 18,0 30,0 19,0 32,0 19,0 32,0 19,0 32,0

Seminativi pianeggianti, in buona parte irrigui del Logudoro (SS e OT) 9,2 14,0 9,8 14,0 10,5 15,0 10,5 15,0 10,5 15,0

Pascoli del Goceano, del Logudoro e del sassarese (SS) 4,0 6,0 4,6 6,0 4,9 6,0 4,7 6,0 4,7 6,0

Pascoli in parte seminabili dell’altopiano di Campeda (NU) 5,0 7,0 5,3 7,5 5,0 8,0 5,0 8,0 5,0 8,0

Seminativi irrigui delle Baronie (NU) 8,0 11,0 8,3 11,5 8,0 12,0 8,5 12,7 8,5 12,7

Incolti produttivi, adibiti a pascolo, delle Barbagie (NU) 1,9 2,9 2,0 3,0 2,0 3,0 2,0 3,0 2,0 3,0

Seminativi irrigui del Sarcidano (CA e OR) 8,3 11,5 8,0 12,0 8,0 12,0 8,0 12,0

Pascoli del Sarcidano (CA e OR) 3,8 5,4 4,0 5,0 4,0 5,0 4,0 5,0

Seminativi irrigui, orticoli del Basso Campidano (CA) 20,0 27,5 22,3 29,0 22,0 29,0 22,8 30,2 22,8 30,2

Vigneti DOC nella zona del Parteolla (CA) 25,0 32,0 25,0 32,0 25,0 32,0 25,0 32,0

Oliveti nella zona della Trexenta e del Parteolla (CA) 13,5 21,5 15,0 23,0 15,0 23,0 15,0 23,0

Seminativi asciutti, cerealicolo-zootecnici, della Marmilla e Medio Campidano (CA e VS) 8,0 10,5 8,0 10,7 8,5 12,0 8,4 11,9 8,4 11,9

Seminativi pianeggianti, seminabili, utilizzati a pascolo, dell’iglesiente (CI) 6,5 10,1 6,5 10,1 6,3 10,5 6,1 10,2 6,1 10,2

Seminativi irrigui, piccole dimensioni, ad ortaggi nella zona di Oristano - Cabras (OR) 20,0 27,3 20,0 28,3 21,0 28,0 21,6 28,6 21,6 28,6

Seminativi irrigui, orticoli-maidicoli, dell’oristanese (OR) 20,0 27,3 20,0 28,3 21,0 28,0 21,6 28,6 21,6 28,6

Seminativi irrigui, adibiti a risaia, nella zona di Oristano (OR) 15,4 24,6 17,2 25,3 18,0 25,0 18,5 25,5 18,5 25,5

Seminativi asciutti a pascolo e foraggere, collinari della Planargia (OR) 6,3 10,5 6,3 11,0 6,0 11,0 6,0 11,0 6,0 11,0

Incolti produttivi, adibiti a pascolo, del Montiferro (OR) 4,0 5,0 4,0 5,0 4,1 5,2 4,1 5,2 4,1 5,2

Vigneti DOC nella zona del Cannonau dell’Ogliastra (OG) 10,4 12,5 11,0 13,5 11,0 13,5 11,0 13,5

Quotazione dei terreni per qualità di coltura e zona con indicazione della provincia (000/ha)

Si riportano i valori fondiari, rilevati negli ultimi cinque anni, di terreni e/o intere aziende per i quali è stata registrata una significativa attività di compravendita. È, pertanto, probabile che le tipologie di terreni marginali siano meno rappresentate in quanto normalmente oggetto di negoziazioni molto modeste. Le quotazioni riportate possono riferirsi a fondi rustici comprensivi dei miglioramenti fondiari.

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Per quanto riguarda il mercato degli af-fitti, il 2010 si caratterizza per le poche transazioni effettuate rispetto all’anno

precedente. Vi è un sostanziale equilibrio tra domanda ed offerta in quasi tutto il territorio regionale. Le contrattazioni

hanno interessato principalmente i semi-nativi irrigui e asciutti, i pascoli e i prati permanenti e, in misura minore, terreni

2006 2007 2008 2009 2010

Min Max Min Max Min Max Min Max Min Max

Contratti in deroga per seminativi nella pianura sassarese (SS) 220 300 250 320 270 350 280 360 280 360

Pascoli del Logudoro (SS) 100 150 110 160 110 160 115 150 115 150

Seminativi asciutti nell’altopiano di Campeda (NU) 200 350 210 360 210 360 210 360 210 360

Seminativi asciutti e pascoli del Gennargentu (NU) 65 100 70 105 70 105 70 105

Seminativi irrigui del Sarcidano (CA e OR) 350 500 360 520 360 520 360 520 360 520

Seminativi asciutti del Sarcidano (CA e OR) 250 375 250 375 250 375 250 375

Seminativi asciutti della Marmilla (CA) 120 250 120 250 115 260 115 260

Seminativi nella zona del Sulcis Iglesiente (CI) 175 275 190 300 185 300 185 300

Pascoli nell’iglesiente (CI) 80 120 80 120 80 120 75 115 75 115

Seminativi asciutti del Medio Campidano (VS) 250 430 280 450 280 450 270 430 270 430

Seminativi irrigui del Basso Campidano di Cagliari (CA) 400 650 420 680 420 680 420 650 420 650

Seminativi irrigui nell’oristanese (OR) 500 700 550 750 550 780 550 800 550 800

Orti irrigui nell’oristanese (OR) 600 700 620 720 635 735 635 750 635 750

Risaie nella zona di Oristano (OR) 500 600 510 620 510 620 510 650 510 650

Canoni di affitto per qualità di coltura e zona con indicazione della provincia (000/ha)

Si riportano i canoni d’affitto per qualità di coltura rilevati negli ultimi cinque anni Fonte: INEA

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investiti a frutteti, agrumeti e oliveti, soprattutto in quelle zone di vocazione comprovata. La contrattazione dei semi-nativi asciutti e pascoli avviene, soprat-tutto, da parte di aziende zootecniche che cercano di contrastare il rincaro dei mangimi. Una leggera prevalenza di offer-ta si riscontra nelle aree a indirizzo agro-pastorale, questo andamento scaturisce in particolar modo da un’elevata offerta, alla quale corrisponde una continua ricer-ca di terreni, soprattutto per l’accesso ai contributi comunitari. Quasi tutto il ter-ritorio regionale è caratterizzato da una

situazione di equilibrio tra domanda e of-ferta. Nelle province di Oristano e Medio Campidano è osservabile invece una leg-gera prevalenza dell’offerta. Tra le poche contrattazioni che si sono verificate, non si sono riscontrati incrementi dei canoni, soprattutto per i terreni destinati alle colture stagionali, ad eccezione dei semi-nativi irrigui, orti e risaie nell’oristanese. Invece, si riscontrano diminuzioni per i seminativi irrigui e asciutti dell’Iglesien-te, del Medio Campidano e per i seminativi irrigui delle colline della Gallura. Il canone risulta prevalentemente

corri-sposto in denaro anche se tuttora sono diffusi, soprattutto per i pascoli, affitti corrisposti parte in denaro e parte sot-to forma di prodotti aziendali. Non sono, inoltre, trascurabili i contratti di affitto di pascolo temporaneo, specie su terreni lasciati liberi dai vecchi conduttori. Tale soluzione permette agli imprenditori agri-coli di ampliare la base fondiaria a costi sostenibili; operando in tal senso si ha la possibilità di salvaguardare le proprie risorse foraggere garantendo, nel contem-po, un adeguato approvvigionamento di materie prime aziendali.

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Nel 2009 i finanziamenti agevolati per il settore agricolo nella regione Sardegna sono stati pari a 40 milioni di euro, in di-minuzione del 33% rispetto all’anno prece-dente, confermando la tendenza negativa degli ultimi anni. Tra il 2001 ed il 2009 si riscontra infatti una riduzione complessiva del 82,8% dei finanziamenti in agricoltura. Tale decremento si verifica anche a livello nazionale, seppur in minori proporzioni, registrando un calo dell’11,3% rispetto al 2008. Anche nel 2009 si conferma la ten-denza che, dal 2002, rileva una preferenza per l’impiego dei fondi a breve scadenza che passano dal 2,1% del totale dei

finanziamen-ti al 12,5%. Il trend delineatosi denota un processo di ricomposizione della struttura finanziaria delle imprese orientato verso fondi a breve termine. Le erogazioni per gli investimenti hanno segnato nel complesso una diminuzione del 47,4% rispetto all’an-no precedente, dato superiore al nazionale pari a –27,1%. La flessione ha interessato pressoché tutti i settori ad eccezione delle costruzioni e dei fabbricati rurali che han-no mostrato una crescita del 26,5%. Tutti gli altri settori evidenziano un calo che, nel caso dell’acquisto di immobili rurali, è stato dell’89,6%, seguito dalle macchine e attrez-zature diminuite del 18,2%.

credito all’agricoltura

anni Totale Breve

Termine % Medio-Lungo Termine %

2001 233 9,0 91,0 2002 189 2,1 97,9 2003 149 3,4 96,6 2004 119 4,2 95,8 2005 126 4,0 96,0 2006 104 4,8 95,2 2007 80 6,3 93,8 2008 60 8,3 91,7 2009 40 12,5 87,5

Finanziamenti agevolati ad agricoltura, foresta e pesca (mln €) 2009 (Consistenze)

Fonte: elaborazione su dati ISTAT

sardegna italia

Finanziamenti Totale Var % 2009/2008 Totale Var % 2009/2008

Macchine e attrezzature 18 -18,2 1293 -21,1

Acquisto immobili rurali 8 -89,6 568 -20,2

Costruzioni e fabbricati rurali 43 26,5 1156 -35,5

Totale 69 -47,4 3017 -27,1

Fonte: elaborazione su dati ISTAT

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Fonte: elaborazione su dati ISTAT

Dopo una risalita nel 2007 degli investi-menti, con valori prossimi a quelli registra-ti nel 2000, si è osservato un decremento progressivo sia nel 2008 che nel 2009, portandosi in quest’ultimo caso a livelli di investimenti dell’ordine dei 218 milioni di euro, pari a -37,8% rispetto all’anno pre-cedente. Solo nel 2001 si sono evidenziati valori inferiori, per poi mostrare un anda-mento discontinuo, ma sempre al di sopra di quanto riscontrato nel 2009. Infatti, osservando con attenzione l’intervallo di tempo dal 2000 al 2009, si osserva un an-damento che presenta valori altalenanti. Il picco massimo si registra proprio nell’an-no 2000 con investimenti pari a 380 mi-lioni di euro, mentre nell’anno seguente si riscontra il valore minimo con 146 milioni di euro. Negli anni successivi si presenta un progressivo aumento, ad eccezione de-gli anni 2003 e 2006.

La tendenza è confermata analizzando il peso degli investimenti fissi lordi agricoli sul totale degli investimenti. Il 2009 segna

inVestiMenti

anni Valori correnti

(mln €) Tot. invest. % su Va agricolo

2000 381,3 6,0 44,8 2001 146,9 2,3 15,2 2002 300,4 4,2 31,3 2003 250,6 3,4 23,7 2004 335,7 4,1 32,9 2005 329,0 4,3 36,1 2006 286,8 3,4 31,8 2007 360,3 4,2 39,4 2008 352,1 4,5 34,5 2009 218,8 2,9 21,9

Andamento degli investimenti fissi lordi agricoli (Agricoltura, silvicoltura e pesca) valori prossimi a quelli minimi registrati

nel periodo di riferimento (2,9%) come riportato in tabella. Ad esclusione dell’an-no 2000, si registra il valore massimo in termini di incidenza sul totale degli inve-stimenti nel 2008 (4,5%), mentre il valore minimo si è manifestato nel 2001 (2,3%).

Il peso degli investimenti fissi sul valore aggiunto in agricoltura, nel 2009, è pari a 21,9%, anche in questo caso il dato 2009 si avvicina ai valori minimi del 2001 e nel 2003.

L’analisi dell’andamento degli investi-menti fissi lordi per occupato mostra nel

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complesso un trend negativo (-2,73%) nel biennio 2008/09 ed è proprio il settore agricolo ad esserne maggiormente inte-ressato, segnando una diminuzione del 34,1%. Solo l’industria registra un anda-mento positivo (+9,9%) in seguito ad un leggero aumento degli investimenti e ad una diminuzione degli occupati nel setto-re. Il ramo dei servizi, che è quello che cide maggiormente sia nel totale degli in-vestimenti che nel numero degli occupati, segna anch’esso un calo del 4,43%.

anni agricoltura industria servizi Totale

2000 7.626,00 13.981,45 10.805,27 11.128,44 2001 2.997,96 13.704,60 11.237,01 11.031,88 2002 6.068,69 13.438,28 12.265,84 11.985,76 2003 5.343,28 16.971,73 11.869,12 12.411,76 2004 7.843,46 16.692,43 13.107,50 13.473,77 2005 7.494,31 12.853,54 13.072,99 12.621,74 2006 6.593,10 15.142,26 14.314,58 13.928,87 2007 7.936,12 18.087,83 13.296,96 13.862,99 2008 7.930,18 13.468,93 13.008,99 12.735,35 2009 5.221,96 14.801,20 12.432,67 12.388,15 Var. % 2009/08 -34,15 9,89 -4,43 -2,73

Investimenti fissi lordi per occupato (Euro)

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consuMi interMedi

Nel 2010 il valore della spesa complessiva per i consumi intermedi in agricoltura, sel-vicoltura e pesca ammonta a 804 milioni di euro correnti. Si rileva un aumento, rispet-to all’anno precedente, pari al 2,8%, in par-ticolare per il settore pesca l’incremento è dell’11% rispetto al 2009. Crescono anche le spese per altri beni e servizi (+6,8%). Per contro si osserva una forte flessio-ne flessio-nell’utilizzo di mezzi tecnici destinati all’agricoltura (-5,7%). La diminuzione è influenzata principalmente dall’utilizzo dei concimi, per i quali si rileva una spesa ridotta del 32,3%. Questo fattore è legato all’aumento dei prezzi, che nell’anno prece-dente è salito ai massimi storici, e di con-seguenza alla diminuzione delle quantità utilizzate. Tra gli altri mezzi di produzio-ne che hanno subito un decremento della quantità emergono le sementi (-2,6%) e i prodotti fitosanitari (-1,1%). Sono inve-ce aumentati i valori riferiti all’utilizzo di mangimi (+1,6%) e alle spese di stalla (+5,8%). 2010 2009 2010/2009var.% Concimi 31,9 47,1 -32,3 Fitosanitari 13,0 13,1 -1,1 Sementi 59,8 61,5 -2,6 Mangimi 139,7 137,5 1,6 Spese di stalla 27,2 25,7 5,8 Totale silvicoltura 3,3 4,2 -20,7 Totale pesca 45,6 41,0 11,3

Altri beni e servizi 511,0 478,3 6,8

Totale 804,2 782,6 2,8

Consumi intermedi dell’agricoltura, silvicoltura e pesca ai prezzi di base, Sardegna (mln Euro)

Fonte: elaborazione su dati ISTAT

La voce che incide maggiormente sulla spesa dei consumi intermedi è attribuibile all’utilizzo dei mangimi (17%), seguono le sementi e piantine (8%), i prodotti fitosa-nitari (2%), mentre il 5% viene impiegato per i concimi. La pesca incide per il 5% ed infine meno dell’1% è adoperato nella selvicoltura.

Il confronto dell’andamento dei consumi intermedi rispecchia quanto manifestato a livello nazionale, con variazioni rispetto al 2009 di entità simile. Solo per il settore silvicoltura si nota una tendenza opposta registrando una netta diminuzione sul territorio sardo (-20,7%) contro il leggero aumento a livello nazionale (+5,5%).

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-35 -30 -25 -20 -15 -10 -5 0 5 10 15 Italia Sardegna Concimi Fitosanitari Sementi

Mangimi

Spese di stalla

Totale silvicoltura

Totale pesca

Altri beni e ser

viz

i

Consumi intermedi dell’agricoltura, silvicoltura e pesca ai prezzi di base, Sardegna (mln euro)

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risultati ProduttiVi

La produzione agricola regionale ai prezzi di base, inclusa la silvicoltura e la pesca, nel 2010, è pari a 3.393 milioni di euro, in diminuzione del 3,7% rispetto al 2009. L’andamento negativo in termini di prezzi, registrato nel 2010, è influenzato in

par-ticolare dal decremento delle produzioni nelle coltivazioni erbacee (-6,9%), negli allevamenti zootecnici (-10%), nelle atti-vità secondarie (-10,9%). Da sottolineare il trend positivo delle coltivazioni legnose (+2,3%). Analizzando il singolo comparto,

comparti sardegna Variazione % 2010/2009 italia mln.euro % mlo.euro % Coltivazioni erbacee 401 11,8 -6,9 12.858 26,4 Coltivazioni foraggere 102 3,0 0,9 1.737 3,6 Coltivazioni legnose 139 4,1 2,3 10.137 20,8 Allevamenti zootecnici 684 20,2 -10,0 14.804 30,4

Attività dei servizi connessi 249 7,3 2,0 5.853 12,0

(+) Attività secondarie (a) 41 1,2 -10,9 1.448 3,0

(-) Attività secondarie (a) 46 1,4 19,6 915 1,9

Produzione della branca agricoltura 1.569 46,2 -6,5 45.922 94,2

Produzione della branca silvicoltura 29 0,9 36,1 712 1,5

Produzione della branca pesca 133 3,9 37,0 2.107 4,3

Totale 3.393 100,0 -3,7 48.741 100,0

Produzione e servizi a prezzi di base per principali comparti, 2010 (mln euro)

Fonte: elaborazione su dati ISTAT

il contributo principale alla produzione agricola è dato dal settore zootecnico con il 20%, seguito dalle coltivazioni erbacee (12%), le attività dei servizi connessi, com-prese quelle più o meno secondarie (7%) e le coltivazioni legnose (4%).

Dall’analisi dei singoli prodotti in termini di valore monetario ai prezzi base, si evin-ce che la maggiore quota di produzione si concentra nel settore patate e ortaggi (23%) segue quello delle carni (22%) e quello del latte (20%). Il restante 35% viene distribuito tra cereali e legumi (2%), coltivazioni foraggere (6%), frutta (2%), agrumi (2%) e prodotti vitivinicoli (3%); infine un ruolo importante è rappresentato dalle attività dei servizi connessi che inci-dono per il 16%. Nel 2010 il primato della coltura più produttiva tra i cereali appar-tiene al frumento duro che raggiunge una quota del 9% sul totale prodotto nell’Isola. Un andamento opposto si è registrato per gli altri cereali che hanno registrato un de-cremento delle produzioni rispetto al 2009.

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La coltura maggiormente praticata nella Regione è il pomodoro che raggiunge una quota pari al 16% della produzione, seguita dal carciofo che rappresenta il 15% della produzione vegetale totale. Tra le restanti colture, hanno un ruolo fondamentale nella formazione dell’intera produzione vegetale le arance (9%), le patate (6%), il riso (3%), le pesche (3%) e l’orzo (2%).

Da un’analisi dei dati scaturisce che, ri-spetto all’anno precedente, le quantità prodotte presentano valori negativi per le colture erbacee. Anche le piantagioni arbo-ree presentano tutte decrementi della pro-duzione e tra queste è significativa la mi-nore produzione delle clementine (-13%). Da registrare un andamento negativo della gran parte delle ortive che vede un cospi-cuo decremento delle produzioni dei fagioli freschi (-21%). L’andamento dei prezzi rispetto alle produzioni presenta lo stesso segno; nei cereali si nota un’elevata ridu-zione dei prezzi eccetto che per il frumento duro. Uguale andamento decrescente si re-gistra anche per le colture ortive.

Cereali e Legumi secchi Patate e ortaggi Piante industriali Fiori e piante da vaso Coltivazioni foraggere Prodotti vitivinicoli Prodotti dell'olivicoltura Agrumi Frutta Carni Latte Uova Miele Servizi connessi TOTALE 34,8 361,1 0,0 5,4 101,7 44,4 19,3 29,7 26,3 347,3 318,6 15,1 0,9 249,3 1.554 2,2% 23,2% 16% 1% 20,5% 22,4% 1,7%1,9% 1,2% 2,9% 6,5% 0,3% 0,1%

Fonte: elaborazione su dati ISTAT

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Quantità Valore PrODOTTi 000.Q.li 2010/2009 Var % 000.€ 2010/2009 Var %

Frumento tenero - - - -Frumento duro 692 53 15.254 47 Orzo 186 -47 3.066 -38 Riso 247 -25 6.633 -40 Granoturco ibrido 66 -73 1.157 -62 Patate 468 -10 27.389 9 Fagioli freschi 31 -21 4.754 -11 Cipolle e porri 83 -8 5.272 -2 Carote 67 3 2.703 -1 Carciofi 1.120 -3 106.329 -19 Cavoli 188 1 9.584 -6 Cavolfiori 111 -1 4.634 -18 Indivia 65 -4 3.021 -25 Lattuga 211 -13 18.839 -6 Radicchio 20 5 1.079 -10 Melanzane 96 1 6.282 -6 Peperoni 61 -2 4.372 4 Pomodori 1.135 -6 85.788 1 Zucchine 73 1 5.532 12 Cocomeri 252 23 3.409 52 Quantità Valore

PrODOTTi 000.Q.li 2010/2009 Var % 000. € 2010/2009 Var %

Poponi 213 -12 6.660 9 Fragole 11 22 1.897 18 Barbabietola da zucchero - - - -Tabacco - - - -Girasole - - - -Soia - - - -Uva da tavola 129 22 5.369 49

Uva da vino venduta 241 -18 4.615 -15

Vino (000 hl) 442 -4 30.837 -7 Olio 53 -17 9.324 -17 Arance 660 2 20.709 -1 Mandarini 80 -2 2.612 -2 Limoni 60 5 3.745 26 Clementine 92 -13 2.672 -13 Pesche 252 -5 8.743 7 Mele 47 -6 1.674 -3 Pere 77 0 5.189 22 Mandorle 27 -4 1.734 -2 Nocciole 4 0 598 36 Noci - - - -Actinidia - - -

-Fonte: elaborazione su dati ISTAT

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Nel comparto zootecnico sardo continua a rivestire un ruolo predominate il settore lattiero caseario che da solo rappresenta il 76% della produzione totale zootecnica. Nel 2010 il settore ovicaprino mantiene un ruolo strategico nella produzione zoo-tecnica regionale in termini quantitativi. Infatti con un leggero aumento rispetto all’anno precedente, registra una produ-zione di 3.409 migliaia di hl di latte. In leggera diminuzione, invece, l’andamento

del settore caseario vaccino e bufalino ri-spetto al 2009 (-3,2%). Sempre in termini di quantità, le carni ovicaprine registrano un calo pari al 4%. Le carni suine e bovine presentano un decremento meno marcato rispettivamente dello 0,3% e del 1,9%, mentre il pollame registra un andamento positivo (+5,1%).

Dal punto di vista del fatturato, il settore ovicaprino ha segnato una flessione, indice della diminuzione dei prezzi al produttore.

In particolar modo il settore caseario, nello specifico la produzione di latte ovicaprino, ha visto un decremento del 23,3% del fat-turato a causa della diminuzione del prez-zo unitario pagato al produttore. Anche per il comparto carni si presentano cali nell’or-dine del 4% per le carni ovine. Positivo l’andamento per il settore delle carni suine con il 2,1% in più rispetto al 2009. Anche il pollame segna un aumento del 2%. Bene anche il miele (+11,7%).

PrODOTTi Quantità Valore

000.Q.li Var % 2010/2009 000.€ Var % 2010/2009

Carni bovine 567 -1,9 123.580 0,2

Carni suine 572 -0,3 87.467 2,1

Carni ovicaprine 291 -4,0 93.018 -4,0

Pollame 165 5,1 25.640 2,0

Latte di vacca e bufala (000 hl) 2.140 -3,2 77.880 -1,4

Latte di pecora e capra (000 hl) 3.409 2,3 240.675 -23,3

Uova (milioni di pezzi) 156 -1,9 15.075 -0,5

Miele 3 0,0 900 11,7

Principali produzioni zootecniche, 2010

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Secondo i dati RICA 2010 le aziende agri-cole sarde mostrano, rispetto agli anni precedenti, una tendenza all’aumento del-la dimensione media, trovando conferma anche dai risultati dell’ultimo censimento dell’agricoltura. La SAU media aziendale è aumentata del 16,8% passando da 52,3 ettari nel 2007 a 61,1 ettari nel 2010. Tale valore risulta ben più elevato dei

18,99 ettari corrispondenti alla media di tutte le aziende sarde (7,9 ettari a livel-lo Italia), ma giustificato dal fatto che il campo di osservazione della rete è circo-scritto alle aziende con una produzione standard di 4000 euro, e certamente lo si può ritenere espressivo dell’effettiva dimensione delle aziende rivolte al mer-cato. In particolare le dimensioni medie

vanno dai 3,9 ettari per le aziende or-tofloricole ai 121 ettari per quelle misto coltivazioni-allevamenti. La dotazione di lavoro media aziendale è di 1,6 UL ed in assoluto i valori più elevati si riscontrano nella ortofloricoltura con 2,3 UL, mentre i più bassi nelle coltivazioni permanenti con 1,3 UL. La perfomance migliore dal punto di vista della PLV viene fatta

regi-risultati ProduttiVi della rica

saU

ha ULn. ULFn. euroPLV contributieuro eurocV eurocF eurorN

Seminativi 32,9 1,4 1,0 72.959 7.715 27.568 6.005 31.826 Ortofloricoltura 3,9 2,3 1,7 80.710 1.628 36.298 11.135 18.113 Arboreo 17,9 1,3 0,9 51.525 3.154 9.817 3.827 27.885 Erbicolo 92,4 1,6 1,4 91.194 8.344 35.449 13.087 53.368 Granivoro 15,7 2,1 1,0 185.935 4.161 133.619 11.450 21.738 Erbaceo-Arboreo (Policoltura) 22,6 1,7 1,3 63.960 3.610 19.964 14.318 19.547

Allevamento Misto (Poliallevamento) 77,5 1,4 1,3 32.007 6.484 13.107 6.951 16.471

Misto Coltivazioni - Allevamenti 121,0 1,6 1,1 97.421 10.692 48.155 8.870 45.489

Media regionale 61,1 1,6 1,2 81.906 7.665 32.377 9.649 40.250

Dati strutturali ed economici per polo - media aziendale, 2010

(44)

strare dalle aziende con granivori (quasi 186 mila euro), la peggiore da quelle con allevamento misto (32 mila euro). Il dato medio regionale relativo alla PLV azienda-le ammonta a poco meno di 82 mila euro. Il reddito netto più elevato è registrato dalle aziende con erbivori con 53 mila euro, seguite dalle aziende misto coltiva-zioni-allevamenti con 45 mila euro. L’en-tità dei costi variabili oscilla tra i diversi poli in modo proporzionale al volume delle

produzioni e si colloca tra i 133 mila euro delle aziende granivore e i quasi 10 mila euro delle aziende con coltivazioni perma-nenti. Il comparto ortofloricolo presenta il livello di produttività della terra più ele-vato con quasi 21 mila euro, seguito dalle aziende del comparto granivoro con circa 12 mila euro. Con riferimento agli indici di redditività del lavoro, i rapporti più elevati si riscontrano negli allevamenti di granivori con 87 mila euro e nelle

azien-de misto coltivazioni-allevamenti con 61 mila euro. L’incidenza media regionale del reddito netto sul valore della produzione è del 49,1%. Tale rapporto risulta più ele-vato per le aziende con erbivori (58,5%) e con coltivazioni permanenti (54,1%); è invece più basso per i granivori (11,7%) e l’ortofloricoltura (22,4%). I contributi pubblici contribuiscono in media per il 19% alla definizione del RN dell’agricoltu-ra regionale.

PLV/ha

euro rN/haeuro PLV/ULeuro rN/ULFeuro rN/PLV% contr/rN%

Seminativi 2.214,5 966,0 51.131,3 31.526,3 43,6 24,2 Ortofloricoltura 20.928,8 4.696,8 35.499,3 10.958,6 22,4 9,0 Arboreo 2.870,9 1.553,7 39.860,3 30.537,6 54,1 11,3 Erbicolo 986,8 577,5 55.408,7 39.045,1 58,5 15,6 Granivoro 11.878,3 1.388,7 87.320,7 21.972,6 11,7 19,1 Erbaceo-Arboreo (Policoltura) 2.824,1 863,1 37.357,8 14.775,8 30,6 18,5

Allevamento Misto (Poliallevamento) 413,0 212,5 22.740,0 12.315,0 51,5 39,4

Misto Coltivazioni - Allevamenti 805,2 376,0 61.225,9 40.981,2 46,7 23,5

Media regionale 1.340,6 658,8 52.221,0 33.773,9 49,1 19,0

Fonte: RICA - INEA

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PLV Contributi Costi variabili Costi fissi Prodotto netto Reddito netto 0 20 40 60 80 100 Seminativi Ortofloricoltura Arboreo Erbicolo Granivoro

Erbaceo - Arboreo (Policoltura) Allevamento Misto (Poliallevamento) Misto Coltivazioni - Allevamenti

RN/ha PLV/ha RN/ULF PLV/UL 0 20 40 60 80 100 Seminativi Ortofloricoltura Arboreo Erbicolo Granivoro

Erbaceo - Arboreo (Policoltura)

Valore percentuale per polo, 2010 Variazione percentuale per polo, 2010

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(47)
(48)

Nel 2010, a livello nazionale, il comparto dell’industria alimentare ha rappresenta-to l’1,1% dell’intero setrappresenta-tore industriale, in termini di imprese attive, confermando lo stesso peso percentuale realizzato nel 2009. A conferma di tale andamento, in Sardegna sono risultate attive nello stesso anno 1.896 imprese del settore alimentare

che rappresentano l’1,3% circa del tota-le deltota-le industrie sarde. Le imprese sono concentrate, soprattutto, nella provincia di Cagliari per il 36%, in misura inferiore in quelle di Sassari (26%) e Nuoro (26%) e quasi il 12% si colloca nella provincia di Oristano. Il decremento delle industrie del settore (in calo del 2,2% rispetto al 2009)

è sottolineato dalla maggiore quota di im-prese cessate rispetto alle nuove iscritte in tutte le province sarde, eccetto Oristano che presenta un saldo nullo.

industria aliMentare

Cessate Iscritte 0 10 20 30 40 Oristano Cagliari Nuoro Sassari

Numero di imprese iscritte e cessate per provincia, 2010

Sassari Nuoro Cagliari Oristano 26% 26% 37% 11%

Composizione percentuale delle imprese attive in Sardegna, 2010

Fonte: elaborazioni su dati Movimprese Fonte: elaborazioni su dati Movimprese

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distribuZione

Secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale del Commercio del Ministero dello Svilup-po Economico3, nel 2010 si è registrato, a

livello nazionale, un incremento positivo dei punti vendita attivi con attività pri-maria di commercio al dettaglio in sede fissa di oltre 3.600 unità (+0,5%), dando segnali di un’inversione di tendenza ri-spetto al biennio precedente.

Tale inversione di tendenza non si è veri-ficata per gli esercizi sardi che sono, in-vece, diminuiti dell’1% rispetto al 2009. Nel 2010 gli esercizi presenti nell’Isola ammontano a 26.764 e rappresentano il 3,4% circa degli esercizi presenti in Ita-lia, pari a 776.365 unità. Rimane molto alta la densità del numero di esercizi per mille abitanti (16) che risulta più elevata rispetto al dato medio nazionale (12,9) e delle altre macroripartizioni geografiche. L’analisi a livello di disaggregazione provinciale, mostra che la provincia di Cagliari possiede la maggiore

concentra-zione di esercizi commerciali in sede fissa (il 42% circa del totale), seguita da Sas-sari (33%). La tipologia merceologica più diffusa rimane quella degli esercizi non specializzati con prevalenza di prodotti alimentari e bevande (15%), concentrati per il 40% sul capoluogo di regione. Se-guono gli articoli di abbigliamento (quasi 15%), gli esercizi specializzati in altri prodotti esclusi quelli di seconda mano (8%), quelli specializzati in ferramenta, vernici, vetro piano e materiali da costru-zione (7%), quelli in carni e prodotti a base di carne (6%), i mobili e gli articoli per l’illuminazione (6%) e in percentuale inferiore le restanti categorie merceolo-giche. Per quanto attiene al commercio ambulante a livello regionale sono presen-ti 6.334 unità, che cospresen-tituiscono il 3,7% circa della consistenza a livello nazionale, metà della quale si concentra nel capoluo-go di regione, che da solo registra il 51% del numero di esercizi della categoria. La

maggior parte del commercio ambulan-te, come nel caso nazionale, riguarda la classe abbigliamento, tessuti e calzature (28%) e la categoria generica altri arti-coli (30%), mentre l’alimentare è al terzo posto con il 18%.

Molto meno consistente è il commercio al di fuori dei negozi, dei banchi e dei mer-cati che costituisce l’1,9% del totale na-zionale con 598 unità, mostrando un au-mento della numerosità dell’11% rispetto al 2009. La categoria maggiormente diffu-sa è la vendita a domicilio (29%) seguito dalla nuova categoria dell’e-commerce (quasi il 30%), enucleato in modo indivi-duale nell’ultima classificazione ATECO. Consistente risulta anche la vendita me-diante l’utilizzo di distributori automatici (22%). Anche in questo caso la densità territoriale degli esercizi del comparto degli ambulanti risulta particolarmente elevata in Sardegna con 38 unità ogni diecimila abitanti, al quarto posto a livello 3 I dati presentano una classificazione ATECO2007 non utilizzata per gli anni precedenti al 2009. Pertanto, i confronti e i risultati sono confrontabili unicamente con il 2009 per via della diversa e più puntuale classificazione adottata e alla connessa pulizia degli archivi.

(50)

nazionale dopo la Calabria (41), la Sicilia (38) e Puglia (38).

Il commercio all’ingrosso consta di 4.952 esercizi, evidenziando una situazione di leggero calo (-0,9%) rispetto al 2009, a differenza dell’andamento nazionale, in cui le unità sono aumentate dell’1,4%. Il settore di vendita maggiormente diffuso è quello dei prodotti alimentari delle be-vande e del tabacco che coinvolge il 30% degli esercizi all’ingrosso, mentre si è specializzato nel settore delle materie prime agricole e animali vivi solo il 3,5%, valore abbastanza stabile rispetto all’an-no precedente.

La Sardegna, in questo caso, si trova agli ultimi posti in quanto a densità territoria-le con un valore di 3 esercizi per milterritoria-le abi-tanti, inferiore alla media nazionale che si attesta a 4,1 unità, dato sostanzialmente invariato rispetto agli anni precedenti. Infine, per le figure utilizzate nell’inter-mediazione si riscontra una generale sta-bilità a livello nazionale rispetto al 2009.

cagliari Nuoro Oristano sassari TOTaLe

Commercio ambulante Non specificato 108 48 29 79 264

Alimentare 523 130 135 355 1.143 Abbigliamento, Tessuti e Calzature 968 118 23 642 1.751 Abbigliamento e Tessuti 420 306 90 254 1.070 Calzature e Pelletterie 43 24 13 28 108 Altri Articoli 1.101 126 86 562 1.875

Mobili e Articoli di uso domestico 56 19 11 37 123

TOTALE 3219 771 387 1.957 6.334

Commercio al dettaglio al di fuori di negozi, banchi e mercati

Non specificato 35 16 4 18 73

Commercio per corrispondenza, telefono, radio, televisione,

Internet 31 9 - 20 60

Commercio solo via Internet 95 14 9 41 159

Vendita a domicilio 74 23 9 68 174

Commercio per mezzo di

distributori automatici 61 25 9 37 132

TOTALE 296 87 31 184 598

TOTALE 3.515 858 418 2.141 6.932

Consistenze esercizi del commercio ambulante e del commercio al dettaglio al di fuori di negozi, banchi e mercati, 2010

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specializzazioni cagliari Nuoro Oristano sassari TOTaLe

Esercizi non specializzati 1.958 965 516 1.417 4.856

- di cui non specializzati con prevalenza di prodotti alimentari e bevande 1.580 810 411 1.196 3.997

Frutta e verdura 353 83 46 275 757

Carni e di prodotti a base di carne 754 276 155 365 1.550

Pesci, crostacei e molluschi 335 81 57 231 704

Pane, torte, dolciumi e confetteria 189 58 25 193 465

Bevande 101 29 18 81 229

Prodotti del tabacco 386 122 96 302 906

Altri prodotti alimentari in esercizi specializzati 63 33 11 45 152

Carburante per autotrazione 291 108 68 198 665

Computer, unità periferiche, software e attrezzature per ufficio 82 48 20 58 208

Apparecchiature per telecomunicazioni e la telefonia 80 24 9 44 157

Apparecchiature audio e video 9 2 3 3 17

Prodotti tessili 233 78 41 222 574

Ferramenta, vernici, vetro piano e materiali da costruzione 782 414 207 537 1.940

segue Commercio al dettaglio in sede fissa: numero di esercizi per specializzazione e provincia, 2010

In Sardegna, nel 2010, gli intermediari del commercio sono risultati 5.662. Come nel caso nazionale, il settore di maggiore

at-tività è quello dei generi alimentari delle bevande e del tabacco (21%), mentre il settore delle materie prime agricole,

tes-sili, semilavorati, animali vivi continua a rappresentare il valore minimo (2%) sul totale dell’attività degli intermediari.

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specializzazioni cagliari Nuoro Oristano sassari TOTaLe

Tappeti, scendiletto e rivestimenti per pavimenti e pareti (moquette, linoleum) 14 3 3 20 40

Elettrodomestici 23 4 4 15 46

Mobili, articoli per l’illuminazione e altri articoli per la casa 537 268 122 534 1461

Libri, giornali e articoli di cartoleria 638 220 115 420 1.393

Registrazioni musicali e video 8 1 - 4 13

Articoli sportivi 206 105 58 227 596

Giochi e giocattoli 73 27 17 40 157

Articoli di abbigliamento 1.549 610 262 1.465 3.886

Calzature e articoli in pelle 317 131 64 279 791

Medicinali 268 128 89 177 662

Articoli medicali e ortopedici 60 28 6 55 149

Cosmetici, articoli di profumeria e di erboristeria 279 90 37 214 620

Fiori, piante, semi, fertilizzanti, animali domestici e alimenti per animali domestici 269 144 71 232 716

Orologi e articoli di gioielleria 246 85 48 263 642

Altri prodotti (esclusi quelli di seconda mano) 982 345 182 731 2.240

Articoli di seconda mano 29 5 4 28 66

Altri prodotti in esercizi specializzati 23 32 6 44 105

TOTALE 11.137 4.547 2.360 8.720 26.764

Fonte: elaborazioni su dati Ministero dello Sviluppo Economico “Osservatorio Nazionale del Commercio”

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cagliari Nuoro Oristano sassari sardegna

Alimentari, bevande, tabacco 520 156 121 389 1.186

Auto e motocicli, compresi parti e accessori 138 15 12 92 257

Combustibili, minerali, metalli, prodotti chimici 91 12 6 49 158

Despecializzato 197 22 44 109 372

Legname, materiali da costruzione 248 39 38 142 467

Macchinari, impianti industriali, navi, aereomobili 186 27 28 103 344

Materie prime agricole, tessili, semilavorati, animali vivi 55 16 26 26 123

Mobili, articoli per la casa, ferramenta 271 39 45 102 457

Non specificato 62 44 11 52 169

Specializzato di altri prodotti n.c.a. 1.076 93 115 454 1.738

Tessili, abbigliamento, calzature, articoli in cuoio 292 9 12 78 391

TOTALE 3.136 472 458 1.596 5.662

cagliari Nuoro Oristano sassari sardegna

Altri prodotti 38 7 6 25 76

Macchinari e attrezzature 439 46 80 231 796

Altri prodotti di consumo finale 812 92 90 443 1.437

Materie prime agricole e animali vivi 72 27 31 44 174

Prodotti alimentari, bevande, tabacco 694 209 161 421 1.485

Prodotti intermedi non agricoli, rottami e cascami 456 106 66 356 984

TOTALE 2.511 487 434 1.520 4.952

Commercio ingrosso: distribuzione provinciale per specializzazione merceologica, 2010

Intermediari del Commercio: distribuzione provinciale per specializzazione mercelogica, 2010

Fonte: elaborazioni su dati Ministero dello Sviluppo Economico “Osservatorio Nazionale del Commercio” Fonte: elaborazioni su dati Ministero dello Sviluppo Economico “Osservatorio Nazionale del Commercio”

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consuMi aliMentari

La spesa media mensile delle famiglie sar-de è stata, nel 2010, pari a 1.869,97 euro, lo 0,4% in meno rispetto al 2009, in linea con la leggera contrazione della spesa a livello nazionale. Considerando la spesa media mensile delle famiglie italiane, in Sardegna si spende mediamente il 23,8% in meno, in particolare per mobili, elettro-domestici e servizi per la casa, per l’istru-zione e per l’abital’istru-zione.

La spesa si concentra soprattutto sul settore non alimentare (78%), il cui am-montare è rimasto pressoché stabile nel biennio 2009/10, mentre è leggermente diminuita la quota destinata agli alimenti (-1,3%).

Il 23% della spesa alimentare è destinata alla carne, seguita da pane e cereali (19%) e patate, frutta e ortaggi (17%).

Tra le spese non alimentari le categorie su cui si concentrano le spese familiari sono l’abitazione (34%), i trasporti (17%) e l’ab-bigliamento e calzature (10%).

categorie prodotti sardegna Mezzogiorno italia

Alimentari e bevande 419,84 463,42375 466,59

Pane e cereali 79,47 78,84 78,76

Carne 96,48 105,765 109,62

Pesce 37,59 48,2325 40,78

Latte, formaggi e uova 52,8 62,80625 64,21

Oli e grassi 14,6 15,6925 15,84

Patate, frutta e ortaggi 73,19 82,06625 83,38

Zucchero, caffè e drogheria 27,63 32,66875 32,06

Bevande 38,07 37,34875 41,95

Non alimentari 1450,13 1506,21 1986,68

Tabacchi 21,03 22,05875 20,82

Abbigliamento e calzature 151,34 146,43875 142,01

Abitazione (principale e secondaria) 493,83 470,94875 695,75

Combustibili ed energia 116,24 116,40375 130,69

Mobili, elettrod. e servizi per la casa 82,44 115,9575 131,81

Sanità 66,8 76,255 90,97

Trasporti 247,49 248,35875 339,01

Comunicazioni 41,07 41,72875 48,13

Istruzione 16,71 25,31875 26,85

Tempo libero, cultura e giochi 76,09 73,45375 107,34

Altri beni e servizi 137,09 169,2875 253,3

TOTALE 1869,97 1969,6325 2453,26

Spesa media mensile familiare per prodotti, 2010 (euro)

(55)

0 100 200 300 400 500 2009 2010

Sardegna Mezzogiorno Italia

0 500 1.000 1.500 2.000 2009 2010

Sardegna Mezzogiorno Italia Spesa media mensile familiare alimentari e bevande

Fonte: elaborazione su dati ISTAT Fonte: elaborazione su dati ISTAT

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