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Un parco di quartiere per ricordare

E’ tempo che diventi tempo E’ tempo”

3.4 Un parco di quartiere per ricordare

Fig. 17_Lo schianto dell’aereo sugli edifici del quartiere

che ha visto tutto”, come un testimone silenzioso21, diventa il centro de The Growing

Memorial (tr. it. Il memoriale crescente), realizzato su progetto del paesaggista

svizzero Georges Descombes e dello studio di architettura Herman Hertzberger. Voluto dal governo alla fine del 1992, questo memoriale è frutto di un lavoro partecipato, con continui colloqui tra Descombes e gli abitanti del quartiere che sono sopravvissuti alla tragedia, con i parenti delle vittime, e con vari artisti locali, nell’intento di realizzare un luogo del ricordo. Descombes punta a un vero progetto di paesaggio, che lenisca il dolore legato al luogo: “Landscape is experienced as

emblematic of an intact, harmonious counter world welcomed as a corrective to the work of man, an antidote to the city”22 (tr.it. Il paesaggio è vissuto come un sistema

emblematico di un tutto, un mondo armonioso, accolto come correzione all’opera dell’uomo, un antidoto alla città ).

L’intervento combina tra loro le tipologie di parco urbano, cimitero e memoriale per creare un luogo flessibile, in un continuo divenire23, adatto per il ricordo come

per il gioco. L’intero progetto, terminato nel 1998, si può quindi sintetizzare in quattro zone: l’albero e i suoi immediati dintorni, la traccia del palazzo distrutto, un percorso che ricalca la strada compiuta dai mezzi di soccorso e una nuova passeggiata che è anche la spina dorsale di un parco polifunzionale. Quest’ultima è un lungo sentiero rettilineo, fiancheggiato da una fila di alberi donati come

21 Durante il VI° anniversario del disastro aereo, dopo ripetute richieste e indagini, il governo

olandese ammise che l’aereo schiantatosi trasportava tossine e munizioni. Da allora i sopravvissuti al disastro dovettero fare i conti con gravi malattie e continui problemi di salute.

22 Rasor M., Well-timed: site works of Georges Descombes, Online Ebook Library, cit. p.3 23 Da qui appunto il nome The Growing Memorial.

Fig. 19_ The Growing Memorial, particolare del lato dell’edificio sventrato dallo schianto dell’aereo

omaggio alle vittime, che termina nel luogo dell’impatto aereo. Si incrocia con un percorso diagonale che ripercorre la traiettoria effettuata dei mezzi di soccorso quel 4 ottobre e aggiunge un ulteriore tassello alla narrazione dell’evento. Lungo questo percorso dei muretti di calcestruzzo individuano e organizzano gli spazi per diverse attività collettive, con sedute e tavoli. Proseguendo si attraversa un ponticello sopra un canale d’acqua chiuso tra blocchi di cemento, che ricalca le sponde dell’edificio demolito: come un volume negativo, come il vuoto che le tante vittime hanno lasciato nel cuore dei propri cari, quest’impronta segna il terreno, diminuendo verso ovest con una dolce rampa che termina in una vasca, dove una piccola fontana segna il punto esatto dell’impatto. L’acqua riflette il cielo e i numerosi aerei che continuano a sorvolare la zona, evocando quanto accaduto. L’area compresa tra la vasca e l’impronta dell’edificio distrutto ospita un piccolo giardino fiorito, i cui fiori provenienti da diversi angoli del mondo, simboleggiano la rinascita di Bijlmer. Il punto focale della composizione è l’albero, il pioppo dove ancora oggi si accumulano, come su un altare, innumerevoli fiori e souvenir. Un pavimento composto da 2000 mosaici di vetro e ceramica ricopre lo spazio attorno: si tratta di speciali tessere create dai residenti, dai parenti delle vittime, dal personale dei mezzi di soccorso, e da quanti si sentivano in dovere di commemorare l’accaduto, e rappresenta simbolicamente lo spettro della vita, un luogo familiare costruito da tutti e per tutti. Una parete composta da griglie metalliche, su cui sono appese targhe con incisi testi commemorativi, ha sostituito la recinzione provvisoria eretta subito dopo lo schianto, mentre nella parte meridionale della piazza, un muro curvo di cemento bianco funge da seduta attorno al vecchio albero durante gli eventi commemorativi. Alcune lastre rettangolari in calcestruzzo sono distribuite in ordine apparentemente sparso su tutta l’area del parco, ma in realtà segnano i punti dove i sentieri pedonali originali, ormai mutati, furono interrotti dall’impatto. Il design, la scala utilizzata e i materiali scelti sembrano mediare tra i moderni blocchi degli alloggi e il grande parco di quasi 20 ettari che li circonda: in una sorta di

Fig. 20_Il canale d’acqua che ricalca lo spazio dell’edificio demolito

Fig. 21_Particolare del ponticello sul canale d’acqua

Fig. 22_La parete con le targhe commemorative

equilibrio tra storia passata e futura, tra architettura e paesaggio. “Descombes crea spazi usando strumenti estranei al vocabolario generalmente riconosciuto […], lavora con la precisione e la perizia di un poeta, utilizzando materiali sobri la cui articolazione evoca la poesia dello spazio”24 . Paesaggio, natura e urbanità si

uniscono a formare un unico ambito, un memoriale che è prima di tutto un luogo.

24 Tirani G., G. Descombes, Il territorio transitivo. Shifting Sites, Gangemi editore, Roma, 1988, cit.

p.29

Fig. 24_ The Growing Memorial, il cuore del memoriale con l’albero superstite

Il parco londinese di Hyde Park25 ospita al suo interno diversi memoriali, come il

monumento londinese alle vittime dell’olocausto e il monumento alle vittime degli attentati del 7 luglio 2005 a Londra. Dal 2003 custodisce anche un omaggio a Diana Spencer, la principessa del Galles, morta in un tragico incidente automobilistico26

il 31 agosto 1997, e tanto amata dai sudditi inglesi. Inaugurato ufficialmente dalla Regina Elisabetta II il 6 Luglio 2004, il memoriale, su progetto dello studio londinese di Katrin Gustafson & Neil Porter27, si allontana decisamente dalle

forme tradizionali. Presentato con il nome di Reaching Out/Letting In28, è pensato

dai progettisti come un omaggio alla vita della reale: uno spazio aperto all’interno di Hyde Park, inquadrato da un grande anello irregolare di 80 metri per 50, realizzato con granito bianco della Cornovaglia, quasi un collier bianco adagiato

25 Conosciuto ai più per essere uno dei più grandi parchi reali e divenuto nel 1637 il primo parco

urbano aperto a tutti nella storia dell’Inghilterra.

26

L’incidente avvenne nel tunnel del Ponte de l’Alma a Parigi, nel tentativo di fuggire dai paparazzi.

27 Lo studio londinese Gustafson & Porter è stato fondato nel 1997 da Neil Porter e Kathryn Gustafson

ed è una delle prime firme al mondo del Landscape design. Gustafson, architetto del paesaggio e artista, è conosciuta per la sua abilità nel modellare la terra e lo spazio, diretta influenza della sua formazione presso lo scultore Igor Mitoraj. I suoi progetti mescolano un’attenzione particolare per la natura e una capacità, scultorea appunto, di modificare in modo estremamente libero lo spazio attraverso suggestive modellazioni del terreno e grandi interventi di scultura (di pietra) che evocano un universo femminile e primigenio.

28 Questo è il titolo proposto dallo studio Gustafson Porter alla presentazione del progetto vincitore

del concorso internazionale per il Memoriale a Diana d’Inghilterra.