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Non era un’eccezione che il rapporto fra il protettore e la Magnifica Patria si connotasse anche di espressioni di amore e amicizia e coinvolgesse la famiglia del patrizio veneziano. Nel 1615 era invece Maffio Michiel a rendere partecipe la Magnifica Patria della notizia del matrimonio del figlio, sottolineando anche come la sposa fosse una nobildonna di famiglia Loredan74. Cosa che sarebbe stata vantaggiosa anche per i protetti. In una successiva missiva

del Michiel, in cui ringrazia per i doni ricevuti, emerge il tema del legame fra la Magnifica Patria e la famiglia patrizia. Infatti il Michiel sottolinea come non solo si impegnerà a svolgere il proprio ruolo di protettore fintanto che sarà in vita, ma che lo farà insieme con il figlio75 dando una prospettiva futura alla relazione in essere. Era un rapporto, quello fra il

Michiel, che era stato Provveditore fra il 1595 e il 1596, e la Magnifica Patria rinsaldato dalla parentela spirituale contratta alla nascita del figliolo che ora si stava per sposare.

I Deputati avevano così proposto in Consiglio generale di tener a battesimo il figlio del nobile veneziano:

Essendosi degnato il Clarissimo Signor Provveditore et Capitano nostro per l’affezione che porta a questa speciale Comunità di richiedere per compadre a tener a battesimo un suo figliolo natogli nuovamente, il quale intende far battezzar giovedì prossimo però pur mancherà in questa occasione di dimostrare la fede et osservanza et reciproca affezione che ha questa Patria verso Sua Signoria Clarissima ringraziandola con ogni affetto, che si cortese dimostrazione d’amore e del buon desiderio suo. L’andarà parte che mettono gli Speciali Deputati che per questo Special Consiglio sia accettata questa grata richiesta et invito di Sua Signoria Clarissima et poi presenteremo con la posta parte sia commesso alli Speciali Signori Sindaco et Deputati che insieme accompagnino alla chiesa parrocchiale di questa terra esso figliolo, ove sa tenuto a battesimo per il Signor Sindaco, come rappresentante di tutta questa Riviera, dando agli Speciali Signori Deputati libertà di provvedere intorno a ciò, come alla loro prudenza parerà più spediente per honor di questa Special Comunità76.

74 Si può leggere il testo in Povolo C., Il protettore amorevole…, p. 103: “Si conviene all’amore reciproco che da molto tempo passa tra noi il dover partecipare con le magnificenze vostre gli avvenimenti della mia casa e tanto maggiormente quando sono di consolazione e contentezza. Ora le do avviso come, con l’aiuto del signor Dio ho maritato l’unico mio figliolo compatriota di vostre magnificenze e figliolo suo ancora in una gentildonna di casa Loredana, unica erede della sua casa con dote grande et onorevole. Io mi assicuro che le sentiranno con consolazione questa nuova, la quale gli ho data per segno della molta confidenza che ho in quella magnifica Patria, offrendogli prontamente me et ogni mio potere in servizio del loro pubblico e d’ognuno delle vostre magnificenze in particolare, che il signore le doni ogni compito contento”.

75 ibidem. “Di questa sua cortesissima dimostrazione io gliene rendo quelle più affettuose grazie che io posso, serbando nel mio animo la gran somma di questo debito con fermissima volontà di procurarle per tutto il tempo di mia vita, insieme con detto mio figliolo, il pubblico beneficio et comodo di tutta essa magnifica Patria ed d’ogni uno delle vostre signorie in particolare. E se le mie forze mancheranno in alcun conto farò almeno che il mondo conoscere possa che io al suo cortesissimo animo verso di me non mi renda né sconosciuto, né ingrato”.

76 AMP, Ordinamenti, busta 43, fasc. 14, c. 285v., 16 settembre 1596. Maffio Michiel era uno dei tre patrizi veneziani di cui si era richiesto il patrocinio nel momento in cui la revisione era stata compiuta e gli statuti mandati a Venezia per ottenerne la conferma.

Il rapporto fra i Michiel e la Magnifica Patria mostra come le relazioni informali si costituissero come una rete di relazioni che coinvolgeva le parentele patrizie. A succedergli nella carica era stato Francesco Michiel che al termine del suo mandato nel 1598, in segno di riconoscenza per le virtù mostrate nel periodo di governo, veniva accompagnato dal Nunzio in Collegio per riferire in quella sede della soddisfazione della Magnifica Patria per l’operato svolto durante il suo mandato. Una pratica che il Senato cercherà di limitare nel corso del Seicento e che tuttavia esprimeva in maniera evidente come le relazioni amorevoli stabilite dai rettori svolgessero anche un ruolo di congiunzione tra i centri della Terraferma e la Dominante77. La parentela spirituale si configurava come un legame fra la Magnifica Patria e

il Provveditore e consacrava tale relazione attraverso una valenza sia di tipo religioso che politico78.

Caratteristica della parentela spirituale è l’istituzione di obblighi basati sul principio di reciprocità, solidarietà e assistenza. La parentela così costituita non è intesa solo fra il battezzato e il padrino. Infatti essa si completa con la relazione del comparatico79.

La relazione con Giustiniano Badoer, come abbiamo visto anche precedentemente, era particolarmente profonda80 e rinsaldata attraverso la contrazione della parentela spirituale.

Tanto che proprio il Provveditore aveva fatto richiesta nel 1617 al Consiglio generale di tenere a battesimo il proprio figlio. Povolo riporta il testo della delibera:

[…] La felicissima nascita del figlio dell’illustrissimo signor Giustinian Badoer, provveditore e capitano nostro… un altro signore, il quale, insieme con l’illustrissimo signor suo padre, amando di eguale amore questa Riviera, unitamente e con pari protezione la difenderanno, come non si deve credere altrimenti. Perciò che venendo cordialmente amata dagli illustrissimi parenti, mentre andrà crescendo in età in virtù e in scienze, continuamente gli porgeranno all’orecchio l’amore

77 Il provvedimento del Senato dell’11 marzo 1653 recita: “Nel ritorno non siano accompagnati da alcuno della città dove saranno stati rettori, né per viaggio possano banchettar, far colazioni, rinfrescamenti o regali d’alcuna sorte” in Povolo C., Il protettore amorevole…, p. 99.

78 Anche se non tutti gli autori sono concordi, è stato osservato in maniera suggestiva come possa esistere una similarità funzionale fra patronaggio religioso e politico, incentrata nel culto dei santi. In particolare l’intercessione dei santi, soprattutto del santo patrono, è necessaria per rivolgersi a Dio, cui non ci si può rivolgere direttamente. Allo stesso modo per accedere al centro del potere è necessaria l’intermediazione di chi si trovi in una posizione più efficace per far si che le istanze pervenutegli siano ascoltate efficacemente. Blok A., La mafia..., p. 208; Boissevain J., Rapporti diadici in azione: parentela, amicizia e clientela in

Sicilia in Graziano Luigi, Clientelismo e mutamento politico, Franco Angeli, Milano, 1974. p. 275.

79 Alfani Guido, Padri, padrini, patroni. La parentela spirituale nella storia, Marsilio, Venezia 2006, il legame fra il padre del battezzato e il padrino è spesso stato descritto come un rapporto simmetrico. Se dopo la riforma del padrinato avvenuta con il Concilio di Trento, la relazione fra padre del battezzato e del padrino venne ad assumere sempre più un carattere asimmetrico per cui il padrino tende a essere scelto fra membri di gruppi di status superiore a quello del padre, anche prima la scelta del padrino era flessibile e in genere tendente ad aumentare il numero di relazioni trasversali. Spesso i padrini erano numerosi e tratti da gruppi sociali diversi. In ogni caso il padrinato ha una duplice valenza: creare delle relazioni utili agli interessi del figlio, ma anche del padre. Interessante ricordare anche come il battesimo rappresenti il momento di ingresso nella società e, in questo senso, si può considerare una seconda nascita cioè l’inserimento del nuovo nato all’interno di relazioni sociali.

incomprensibile che tengono verso di essa, il desiderio che hanno di giovarle e la devozione nostra verso di loro, commemorandoli ben spesso la natività sua in questi lidi, mentre esso illustrissimo signore con immortale sua lode come presidente la reggeva. Sicché con nobilissimo innesto innestato nel figlio l’amore che in essi per la loro singolare umanità s’attrova, nascerà per conseguenza necessaria anche il desiderio d’una sviscerata protezione. E tanto più quanto che, precorrendo esso illustrissimo signore l’ottima disposizione di questa Riviera di far qualche dimostrazione in questa nascita, con nobilissimo invito è stata richiesta da esso a tener detto figlio al sacro fonte.

L’importanza della parentela spirituale si esplica anche nell’assicurazione della continuità nel tempo delle relazioni di protezione che a loro volta erano garanzia del perdurare delle tradizioni e consuetudini attraverso cui l’assetto sociale e il conseguente equilibrio del potere venivano mantenuti. Come spiega Povolo:

Parentela, amore, protezione: termini che evocano, come si è potuto constatare, un rapporto complesso, che si enucleava in queste occasioni nel cuore stesso della Magnifica Patria. La parentela spirituale si costituiva come un vincolo duraturo, che avrebbe dovuto, nelle intenzioni dei protagonisti, trasmettersi nel tempo, avvalorando quella dimensione protettiva essenziale per la salvaguardia delle tradizioni e del potere81.