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Parola di Dio, Sacra Scrittura, Esercizi spirituali

«La Parola di Dio è una realtà immensa: vediamo come in essa si si-tuano gli Esercizi». Il Card. Martini introduce con queste parole il di-scorso sul legame tra la Parola di Dio e gli ES.9 Non solo gli ES, ma tutta la vita va situata all’interno della Parola di Dio. Come ben fanno i Salesiani dell’Ispettoria Africa Est (AFE), che alla domanda del que-stionario: «Esiste, o almeno si è tentato di impostare, un itinerario

8 Cf Sintesi delle risposte al questionario “Parola di Dio e formazione salesiana”

in Bollettino di collegamento ABS, 14 (1998) 32. Cf anche la risposta data al questiona-rio dalle FMA, in KO M.- NEVARES M.- RUIZ M.D.- VILLORA C., Parola di Dio e for-mazione della Figlia di Maria Ausiliatrice, in La tua Parola è luce sul mio cammino, 91-114.

9 MARTINI C.M., La Parola di Dio e gli Esercizi Spirituali, in BERNARD C. et al., Gli esercizi spirituali oggi, Roma, Stella Matutina Editrice 1972, 15. Lo stesso inter-vento è pubblicato anche in MARTINI C.M et al., Gli Esercizi Ignaziani per il cristiano di oggi. IV Corso Internazionale per Direttori, Roma, 1972, Roma, Centrum Ignatia-num Spiritualitatis 1972, L/1, 1-10.

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mativo su base biblica?», rispondono: «Sì. Dal tempo del noviziato in poi, proprio dall’inizio noi suggeriamo che la Scrittura sia considerata come autobiografica. Ognuno cerca di scegliere i passi che sembrano più attinenti alla propria esperienza particolare (alle volte incoraggiamo a scegliere perfino il libro o il versetto più adatto). Così uno comincia a situare vitalmente la propria vocazione all’interno del contesto bibli-co».10 Quello che i Salesiani della AFE fanno per la formazione in ge-nerale è ciò che va fatto per gli ES. Non è la Parola di Dio che è al vizio degli ES, ma sono gli ES che ottengono il loro significato dal ser-vizio che fanno alla Parola di Dio. Di questo erano convinti i primi ge-suiti, uno dei quali, il Nadal, parlando della forza trasformatrice degli ES, dice: «Hanno tanto efficacia, perché insegnano il modo di preparar-si a ricevere la Parola di Dio ed il Vangelo».11

La Parola di Dio è grande. Perciò, parlando di essa dobbiamo stare attenti a non intenderla in modo riduttivo. La sua realtà non va limitata alla Bibbia, che ne è solo l’aspetto scritto. I seguenti punti rappresenta-no urappresenta-no sforzo di tracciare le grandi coordinate o dimensioni del-l’infinito mistero della Parola di Dio:

a) La Parola di Dio è anzitutto Dio-Verbo Eterno, cioè il mistero di Dio stesso quale eterna e perfetta autocomunicazione di sé, tanto all’in-terno del mistero trinitario nell’ineffabile dialogo d’amore tra le Persone divine, come all’esterno nel dialogo con l’umanità (cf Gv 1,1-12).

b) La Parola di Dio è Dio-Verbo Incarnato, cioè Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, Parola ultima e definitiva del Padre nello Spirito, Pa-rola che è Persona. Ogni altra successiva paPa-rola deve fare riferimento a Lui (cf Gv 1,14-18; 16,13-15). Gesù Cristo è presente oggi nella crea-zione, nell’umanità, nella sua Sposa, la Chiesa, nel cuore della quale è presente in modo impareggiabile nel mistero eucaristico.

c) La Parola di Dio è il Verbo di Dio presente nel carisma profetico dei profeti dell’Antico Testamento e degli apostoli del Nuovo Testa-mento, tutti testimoni, indirettamente (AT), o direttamente (NT), del-l’autocomunicazione di Dio al mondo ed all’umanità in Gesù Cristo (cf 1Pt 1,10-12; 2Pt 1,16-21).

d) La Parola di Dio è il Verbo di Dio espresso dal carisma dell’ispi-razione a scrivere, carisma proprio degli agiografi dell’AT e del NT. È

10 Bollettino di Collegamento ABS, 14 (1998) 27.

11 “Efficaciam illam habent, quia docent modum praeparandi se ad suscipiendum Verbum Dei et Evangelium” in Monumenta Historica Societatis Jesu, Vol. 90, Mon.

Nadal V, 988.

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a questo livello che la Parola di Dio coincide con la Sacra Scrittura, con la Bibbia (cf 2Tim 3,16). Per la Chiesa, quello che è il sacratissimo Corpo e Sangue eucaristico rispetto alla persona di Gesù, è la Bibbia ri-spetto alla Parola di Dio: «La Chiesa, come ha sempre venerato il Cor-po del Signore, così ha sempre venerato le divine Scritture» (Dei Ver-bum 21).

e) La Parola di Dio è il Verbo di Dio espresso nella predicazione apostolica obbediente al comando ed alla missione data da Gesù.12 Que-sta predicazione ha un triplice contenuto fondamentale che possiamo chiamare kérygma (annuncio), didaché (insegnamento), paràklesis (e-sortazione). La predicazione apostolica è in strettissima connessione con «l’unione fraterna, la frazione del pane, le preghiere» (At 2,42).

Vale la pena soffermarsi un momento su quest’ultimo punto. Luca negli Atti ripetutamente identifica la predicazione apostolica con la Pa-rola di Dio. In At 4,31, per esempio, Luca dice: «Tutti furono pieni di Spirito Santo e annunziavano la parola di Dio con franchezza». La pa-rola degli Apostoli è Papa-rola di Dio (At 4,31; 6,2; 8,14.25; 11,1;

13,5.7.44.46.49; 15,35-36; 16,32; 17,13; 18,11; 19,10). Con la predica-zione di Paolo nella sinagoga di Antiochia di Pisidia (At 13,14-50) o nell’Areopago di Atene (At 17,16-34), Luca ci offre i due luoghi-prin-cipe della predicazione apostolica: la chiesa (sinagoga) e la piazza. La crescita numerica della comunità viene da Luca quasi equiparata alla crescita della Parola di Dio, o almeno la menzione dell’una richiama la menzione dell’altro: «Intanto la parola di Dio si diffondeva e si molti-plicava grandemente il numero dei discepoli a Gerusalemme…» (At 6,7; cf anche 12,24 e 19,20).

Certo, Luca può scrivere così perché il contenuto della predicazione apostolica, accennato sopra nel § e), è dato appunto dalle dimensioni della Parola presentate nei § precedenti (a-d). Queste quattro prime di-mensioni praticamente costituiscono quella che chiamiamo la Storia della Salvezza.13 La Storia della Salvezza, centrata sulla persona e sul-l’evento di Gesù, che invita l’umanità alla pienezza di vita offerta da lui (Gv 10,10), è il contenuto essenziale della predicazione apostolica.

12 Cf MARTINI C.M., La Parola di Dio e gli Esercizi Spirituali, 16-17.

13 Cf MARTINI C.M., La ‘Historia Salutis’. La Storia della Salvezza negli Esercizi Spirituali, in Anonimo (ed.), Giornate di Studio, pro manuscripto, 1-5. Vedere anche l’eccellente presentazione della Storia della Salvezza in vista degli ES fatta da GOZ

-ZELINO G., I contenuti essenziali degli esercizi alla luce della teologia attuale: la di-mensione trinitaria della fede nella predicazione degli esercizi”, in BROCARDO P., Il rinnovamento degli Esercizi Spirituali, 171-227.

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Quando questo si avvera anche per la predicazione degli ES, allora pos-siamo affermare che anche gli ES sono Parola di Dio, sono cioè una re-altà in cui Dio parla. Abbiamo qui forse la comprensione più profonda della realtà degli ES. Gli ES sono un momento di epifania della Parola di Dio in tutta la sua grandiosa e misteriosa realtà!

La predicazione apostolica con il suo contenuto definitivo continua nella predicazione ecclesiale post-apostolica, che di secolo in secolo è arrivata fino a noi. In questa predicazione ecclesiale al servizio della Parola di cui siamo anche noi beneficiari e protagonisti possiamo, sem-pre con l’aiuto del NT, distinguere quattro livelli o momenti:

• Anzitutto, il livello liturgico-sacramentale, in cui Gesù stesso, mi-steriosamente presente, parla al suo popolo attraverso la parola di apo-stoli, presbiteri, profeti, dottori, ed evangelisti. Paolo, che nella euca-ristia notturna di Troade si dilunga con la predica fino a notte fonda, è un toccante esempio di questo primo livello (cf At 20,7; Ef 4,11-12; Col 4,16).

• Il secondo livello è quello magisteriale-gerarchico, istituito da Ge-sù stesso per conservare intatto il deposito della Parola di Dio. In 2Pt 3,14-16 vediamo Pietro esercitare questo servizio alla Parola addirittura con riferimento alle lettere di Paolo (cf At 15,7-21.23-29; 1Tim 6,20;

2Tim 1,14).

• In terzo luogo, c’è il livello pastorale-catechetico, dedicato ad assi-curare l’assimilazione della Parola nella conoscenza e nella pratica. Pa-olo sulla spiaggia di Mileto dice addio ai suoi cari Efesini ricordando ed offrendo per l’ultima volta questo servizio (At 20,17-35; cf 2Tim 3,14-15).

• Infine, il livello personale-contemplativo, che si prende cura di preparare il cuore dell’uomo quale buon terreno, libero da pietre e ster-paglie, pronto a ricevere il seme della Parola, seme capace di produrre frutto insospettatamente abbondante (cf Lc 8,15). Maria di Nazareth è l’incomparabile icona di questo livello (Lc 2,19.51). È chiaro che quest’ultimo livello o momento è fondato su quelli precedenti. Allo stesso tempo, assicura ai precedenti livelli un radicamento nella realtà più profonda della persona umana. È questo il livello degli ES.14

14 Cf MARTINI C.M., La Parola di Dio e gli Esercizi Spirituali, 18-21. Per una vasta discussione del rapporto Parola di Dio ed ES vedere DALTON W.J. et al., The Word of God in the Spiritual Exercises, Rome, Centrum Ignatianum Spiritualitatis, 1979. Questi sono alcuni degli articoli raccolti in quest’opera: DALTON W.J., How to Use the Bible in the Exercises; MOLLAT D., The Use of Scripture in the Exercises according to Modern Exegesis; WELCH J.J., Contemporary Exegesis and the Exercises; WILKENS G., Using

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Negli ES l’esercitante ha un’occasione d’oro di entrare nel mondo della Parola di Dio, questo mondo che è come la Terra Promessa in cui è stato chiamato Abramo. L’ideale è che, una volta entrato in questo mondo, l’esercitante non ne esca mai più. Uscendo dagli ES, si spera che l’esercitante non esca dal mondo della Parola di Dio. Invece, in mezzo al mondo delle parole dell’uomo, vivrà in ascolto ed in contem-plazione continua della Parola di Dio, non dicendo parola, non muo-vendo passo che non sia secondo l’indicazione (Torah) di questa Paro-la. La “lectio divina” degli ES diventa così una ininterrotta “lectio con-tinua” della Parola di Dio nella vita di ogni giorno.15 Alla fine di ogni corso di ES, i partecipanti possono bene dirsi addio con le parole di Pa-olo in At 20,32: «Vi affido al Signore e alla parola della sua grazia, che ha il potere di edificare e di concedere l’eredità con tutti i santificati».