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DEL PATERNOSTRO 37 insegna di bene , c affezione intende o vero sente ciò che ragione intende. Ora

intendibene di questiduecostati,che sononelDanima, coni'eliisidebbono ac-cordare. Nell’unocostadoha quattro serrami,enell’altroquattroofficj,diela ragionesihae quattroofficj,cioèd’inchiedere cdidomandare,edimostrare ciòdieY uomointende per parole.Equestodonoinsegna laragione,cioèche elladeeimprendere einchiedere,einqualeordine, e inqualemaniera,e aqual(ine.Eciò èmoltogrande mestiere che*1mispremi ere intalicose è molto pericoloso.Elli fa laragioneapprenderecintendere ciòcheènecessario,eprò iittabileeonesto, c ritiene del contrario.OhDio,comeDuomoperdeiltempo, e spende per apprenderecose,che neente vaglienesenona vanagloria4*a plac-cato!MailSantoSpiritoperquestodonoinsegnaleggiermente, efaDuomo apprendereordinatamente ciò che più è necessarioallasalutedell'anima,eche piùmenaall’amorediDio,e tuttofafarein dirittaintenzione, eadirittaline cioènell’onore di Dio,ejierloprode di suaanima,eper suoprossimoatare.

Appresso,elliha ragione dibenfare, e di bene inchiederelaveritàdellecose, e spezialmente1’uomodee credere o conosceresalutatroppo inchiedere in consigli di Dio, elaprofonditàde' suoiradicamenti,e l’altezza di suaroaiestà,ela ra-gione de’ suoisacramenti.Bencrederesièquandoellinoncrede troppo tosto, nètroppotardi,nè a ciascuno,nèaciascuna,nèanonno,chel’unoel’altrosi è vizio,siccome dice Seneca.

Appressoilbene inchieder vieneilbenradicare.Appertiene che1’uomo non afferminiente,che1’uomo nonabbiabene esaminato,eonde1’uomo nonsia certano, celiel’uomonons’infrnmetta di giudicare ciò cheluinons’ apporce-ne,siccomesonolecoseriposte,le’ntenzionide’ cuori,lecosedieDuomopunte tornare a destra,e asinistra,ccheD uomolentoiulaerechiabuonapartita.

Oudequesto spirito per questodonofalaragionebengiudicare e conoscerea dirittoe distinguere,edivisarelebuonecosedalleree,intra’grandi mali e mez-zani,intra’ picciolibeiliemaggiori, diediifaciascunocosaprcsgiare secondo suadirittavaluta.Appressoelliiaelaragione rimembrare, quand’oliirammenta all'uomo ciòclicmisticreglièsiccome disseilvangelio,lecoseche sono pas-sateellifaintendere c riguardare,lecosechesonoavenirefaprovvedere,ele presenticonsiderare,conoscere,esaminareicentrarj,guardarsidalmalec’ha conosciuto e seguitareilbeneche ha conosciuto; ancora appressofavera conoscenza delbeneedelmaleconfuggireilmaleeeleggerelobene;e peròdissi conosci-mentodibene,perchéellinonsarebbe savio chi sapesseilbene disccrnere per se

,cioèqualfossebuono, o qualfossemigliore.Eanchenonbasterebbetutte ledettecosesapere discernere,s’ellinonseguitasseDelezionedelbene,e1 dispregio delmale,c queste sonolepartite dellavertùdiprudenzia secondoil filosofo.Appressoellifàela ragionepermisura parlare, e tacere, e considerare ,

sicchélaparolavegliainnanzialcuorecheallabocca,sicchéella siapesatacome buona monetae dibuonaforma, cioè inbuonamaniera,c inbuonaintenzione detta,cdi’ ellaabbia suo diritto peso, e eh’ellasiabene impiegata,che buona moneta,, nèbuonaparolanondee l’uomo per niente donare, perciò cheDuomo

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ESPOSIZIONE

nondee gittarcmargheritatra*porci.Questodonoordine,eaccordaI*altra partita del cuore,cioèlavolontade,’ ov*ellihaquattro partite, cioèamore,paura, gioia,c dolore, cioèche Tuomoabbiaciòchel'uomodee.Esiccomeuomo dee, e tantocomeuomodee,sicchénonabbianinnodiletto, sonotièinciòche 1uomodee.Quandoquesta quattro partite sono temperate,alloraèl’uomo tempe-rato.Cosi,come1*uomodiced’titiHradice,o d* un' erba, ch'ella è temperata, quandellanonètroppo fredda,nòtropjK»calda,nè troppo secca,nòtroppoumida;

cosìcomenel corpo dell'uomo vengono molte malattie perladistompcninfca«liqueste quattro qualitadi,e di questiquadromuori,cosìnelCorpodell'uomovengonotutti ivizj,etuttipeccati perladistemperalizadiquestiduecostati «leimore.Sono ac-cordati c ordinati,cioèlaragioneelavolontarie,alloraè1’uomoordinalodentro dase.Ciò sonoidueramoscelli della radice«i’uiimollobelloalbero, cioè d’una molto bolla vcrtude,cliel’uomoappelluequitatle.Equi ludo è propriamente ciò, chel’uomofaper iudicufrioutodirittoeleale,nò troppo molle, nè troppo aspro, sauzainchinared’inchinare daacumiparte.Quando l’uomova avnnti umile-niente, e dirittocomeregolo ccomecorda,che equitàliunèaltracosacheigualità.

(ìliiquestavirtudetuie ellièbuongiudice e savio» die nonfaileouteclicdii

ntmdisamini,siccome deelareilbuonogiiulicee savio di semedesimoe«lisuo Cuore,cheellidee entrare dentrodase,eriguardaresua conscieiisia,cbene esaminare suoi pensieri clienteeli*dii siano buoni,omalvasgi,otuttiordinare allosguardo«liragione e di volontade; cioèquandovolontadeviene snuaa con-tradetto, dire e fareemettere in opera ciò cheragione mostro, einsegna.

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LOSECONDO GBADO

Losecondogrado di questa verIndeè,chel’uomosiugiudice, elegna di-rittamentelalinead’equità intrase,cquellidie sono sotto se,cioèsuo corpo di’ellihainguardia,lo«pialeellideèsimxlrire, di’diipossaDioservire, e seilisciplimtree gastigaro,eh’ellivoglia ubbidire

,dielaragionede* essere al-tresìcome unlealearbitrointralospiritoelacarne,die sono tuttogiorno contrarj,chede’guardareildiritto,edee partire l’uno«bill’altrointale ma-niera

,chelospiritosiabuonosignore, el’corposiabuonosergente.Orèdunque grande mistiere di tenereilcuore in questa partita per tutta equità e diritta misuro inmangiare,einberee in vestire,eincalcare, eintutteleCoseclic corpodomanda,cheellis’inchinamolto sovente più altro prò chealpoco. Ap-presso,e’convienelicinque sensi del corpobencondurre,e governarepel* ra-gione e per equitatc, sicché ciascuno serva disiloofficiosansapeccato e sana»

ttiispreiniere,siccomeliocchidiriguardare,liorticCliid’ttdift ,lenari d’odo-rare,laboccadiparlare,lemanie tutto*!corpoditoccare.Quandoquesti cinque sensi sono ben guardati,alloraèilcastellosicuroefermo,che ciò sono leportedell’anima,ciòsonole finestre,ondelamorte entra sovente alFanima

,

siccome diceilprofeta.

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LOTEIÌZOGUADODIQUESTAflRTlP 39

Loterzognwlo di questa virtùsiè,che1’uomosiagiudice,elegnaequità intrase, eintralecosetemporali che distruggono sovente ecorpo canima, quandonomoleseguetropjiocomefannoliavari,e’cupidi, etuttiquelliche '1mondo amanotroppoc’hannoicuoriallacciatinelleretidel diavolo,come disse loh, cioène'piati, enellequestioni, enellebisognediforame,che in lorcuoreoliinonpossono entrare,nèlor vitaordinare,niuuo pensa, nèstudia.

Ora èdunquemolto grande mistiere, chel'uomo nonmettatroppoilcuore in queste cosemondaneeforane,che chitrojipoilvimetteellicade nelle cura, e nellecupiditàdelmondo,ch'èlaradice diluttivizj,siccome noiaramo di-visato e mostrato.

LOQUARTO GRADO.

Loquarto grado è, chel'uomovegga chiaro adestra, cioè eh’elliprenda guardiaa’beniche sonoaltresìcomeasuadestracosta

,c che da’buoni edo’ sa-vielliprendasenno,oassempro.Mainquesto costato convien tenere discre-zioneeequità,che tuttelegeutinonpossono tenerenè andarejicrunavia, uètuttibuoni, nètuttisavinonhannoniente uuamedesimagrazia,altresì cometuttimembrideicorpononhannonienteun medesimoofficio,e diciò solimoltoicuoriUuvizj,siccome diceillibrodellecollazionide'santiPadri, che racconta della perfezione delle vertudi;quandoelliveggouounouomo ben perfetto,che moltoproiìttaiuunostatooinunagrazia,tautosloellicorrono eguardano di rassciuhrurlo;cquand’elU ne veggonounaltroiualtrostaloche facciamollibenisiguarda di l'assembrarlo,e corre appresso a seguitarlo, ecosi alterzocalquarto; c ancuno nonristà.Tali gentisonoaltresìcomei gio-vanilevrieri,che sono ancoratuttinovizj,che corrono appresso ciascuna bestia eli’ elliveggono dinanzi, enonfanno altrocheallessarsi,eperdere suotempo;

edi ciòne racconteremounoesemplo che diceIsoponelle favoledell’asinoe delcatello.

ESEMPLO.

Leggesinell’Isopo, cheunprod’uomoavevaunsuo hel catcllino,e tutte le(iateche‘lsignorareddìaall'ostelloliandavaquestocatellmoincontro,o avventavalisialcollo,cfarceligrandegioia,e’1signorescherzava conlui,e fa-cceligrandegioia.Ordice,che1'asino delsignorevedendocheTsignore scher-zava conluisipensò di ciòfare,e disse:iovoglio scherzarecolmiosignore,si mivorràmeglio, ccosìmidorerebbeelliamareepiùfar gioiache’l'servotatto giorno,che quel cane noi serve di verunacosa.Non dimoròpoi mollo,che questo asinovidde suo signore intraTCnellamagione.Quandol'asino\idde ciòsi ro-miucìò a saltareeamlugUincontro,ecominciò a ragghiare, egittoglii|>iedial

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ESPOSIZIONE

culli),cioccavaio,escornilava valo,e ragghiava fortemente.Li sergenti del signore ror-sono a’bastoni,e batterono quell’asino tanto cheassaitu;ondel'asino sirammaricò e disse: ohisventuratome!ciòondeiocredeaavereonorecprode,iou’ho avuta e ricevutaonta, e damtaggio; asino fui, asino sono, easinosaròmentre eh*iovivcrò.EpercotaleesemplosolcaIsopoinsegnare,eaddottrinaresua famiglia

,cmostravaloro,eh'ellinondoveano badare,nèporreintendimento a grazieeli’ ellinonpotesseroavere;(lercio ègran misticre discrezione avere, e che 1’uomoveggada cuielliprenda assemplo.

Altresìèegligranmisticre,chel’uomo vegga chiaro a sinistra,eciò èil quinto grado cheellidee riguardareifolliemalvagi che sonoaltresicomea si-nistra,cheellisono ajieggiorecostalo.Aquellide’elliprender guardia primie-ramenteperciòcheellin’abbiapictadee compassione.Appresso,che1'uomo fuggalorfollia,e loro perdizione,siccomefeceilsavioSalamoileche disse:io passaiperlavigna e perlocampodell’uomotulle,ematto, c nìghictloso, c pigro, evirididie tutto era pienod’ortica,e di spine,e dicoreggiuola

,etaciò presi senno e previdenza,diel’uomo suol dire:soavesigastigachi peraltruisi gusti-ga.Appresso,perchè1’uomosìn’amapiù Iddio per cuil'uomoècheto ditali peccali,e ditalipericoli.Mamolto conviene in questo costato guardare cquitade e discrezione che quand’ioveggoilfollee’lpeccatore,ionedebboaverepietadc e compassione,nènonfarne gabbi,nèdirisionc.Iodebbotuttoraodiareil(leccato eamarelopersona,emolto no conviene guardare,enèseaguagliure aneuno quantunqueellisiamalvaggio,chedomanesaràbuono,etaleè oggibuonoche domanesaràmalvagio ereo.Appresso,iomi debbotantoquant’ioposso sanza misfare inversoloropiegare,ediscendereinopereein paroleperloro guada-gnare a Dio,eritrarredi(leccato,che siccome disse Seneca,c santo Gregorio:

noinon possiamo quelli che son cadutirilevare.

DEL SESTO GRADO.

Losestogradodiquesta virtudesièilsestoocchio chehannoiproduomini, sic che veggono chiarodidietroilorlacci,eliingegni deldiavolo,chenoi sonoaltresìcomedidietro

,che’lnemicocrudelecivede, e noi noi possiam vedere. Li nostrinemicidiavolisonoforti,e savi

,esottili,eintentianoi in-gannare per loroarticperloroingegni,orni’ elliusano in più di mille maniere, sicnimi'santoGregorio:Iodiavolovede molto sottilemcntelostatodell’uomo, e suamaniera, e sua complessione,e in qualvizioellièpiùinchinato,oper natura,o per costumanza,diquello1’assalepiùtostoepiùsovente;locollerico d’ irae didiscordia,ilsanguignodigiulività,e dilussuria,loflemmatico di ghioltornia n di pigrezza,lomalinconico d’invidiaeditristizia.Perciòdee cia-scuno più difendersi da quella parte,ov’ellivede che suocastelloè piùCellule

,

e eoutraquelviziopiùconbattere, ond’ellivede ch’elliè piùassalitole inten-dibene,eh’ ellinonrispiarmaneuno,cheelliè ardito eingresso,comequelli eh’ assalioilfigliuolodiDio suo Scgnore lesù Cristo,clentollo.Saitu

,disse

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