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Pelvimetria esterna Determinazione delle misure del bacino

Esami nella prima parte della gravidanza

D. Anamnesi patologica

I. Pelvimetria esterna Determinazione delle misure del bacino

1. Distantia spinarum (Fig. 21)

2. Distantia cristarum (Fig. 22)....

3. Distantia trochanterica (Fig. 23) 4. Conjugata externa (Fig. 24)

(diametro di Baudelocque)

Per la pelvimetria esterna non è necessario ricorrere subito al pelvimetro!

Consiglio di eseguire prima la manovra della mano aperta (Fig. 19) e la manovra di Baumm (Fig. 20).

Manovra della mano aperta. Permette di riconoscere subito se la distantia spinarum è normale o ridotta (Fig. 19). A mano completamente aperta viene

= 25-26 cm

= 28-29 cm

= 31-32 cm

= 20 cm

Fig. 19. Manovra della mano aperta: il mignolo non raggiunge la spina controlaterale, quindi la distantia spinarum non è inferiore al normale.

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posto il pollice sulla spina iliaca anterosuperiore cercando di raggiungere col mignolo la spina controlaterale. Se ciò riesce la distantia spinarum è ridotta. È importante però ricordare che questa manovra può essere attuata solo fino al settimo mese di gravidanza, mentre nei mesi successivi è impedita dalla profu-sione dell'addome.

Condizione necessaria è una mano di grandezza media. Una mano maschile di grandezza media e completamente aperta misura 23-24 cm tra le punte del pollice e del mignolo. Ogni ostetrico perciò deve conoscere questa dimensione della propria mano.

Manovra di Baumm. La gestante è sdraiata sul lettino da visita. L'ostetrico pone le punte dei pollici sulle spine iliache anterosuperiori (Fig. 20) e gli indici e i medi sulle creste iliache (Fig. 20); questi ultimi vengono quindi spostati len-tamente e con una certa pressione sulle creste avanti e indietro. Le dita pog-giano saldamente sulla pelle e si spostano con questa sulle creste ossee avanti e indietro fino a dove queste raggiungono la massima divergenza. In questo modo si ottiene un quadro plastico della sporgenza delle creste:

Nel bacino normale le spine sono chiaramente più vicine alla linea mediana di quanto non lo siano le creste nei loro punti di massima

divergenza.

Se il rapporto spine-creste è tale che i punti di massima divergenza delle creste sono quasi o altrettanto vicini alla linea mediana di quanto non lo siano quelli delle spine, oppure se il rapporto è addirittura invertito, cioè le creste divergono meno delle spine, si ha in ogni caso un chiaro indizio di bacino piatto (pag. 554). Anche il bacino totalmente e regolarmente ristretto si

rico-Fig. 20. Manovra di Baumm.

ESAMI E DIAGNOSI PRECOCE DI GRAVIDANZA (l°-4° MESE) 25

nosce subito con la manovra di Baumm che rileva distanze ossee simmetricamente ravvicinate (vedi pag. 551). Con questa manovra si mettono in evidenza le caratteristiche del bacino senza dover ricorrere al pelvimetro; ci si sente in certo qua! modo dentro al bacino.

Determinazione delle misure del bacino col pelvimetro Debbono essere determinate le seguenti misure.

1. Distantia spinarum (Fig. 21): distanza delle due spine iliache anteriori superiori ( = spine iliache ventrali). Nel bacino normale misura circa 25-26 cm.

Le punte del pelvimetro (Fig. 25) vengono tenute a penna da scrivere e poste sul bordo esterno di ciascuna spina. La misura viene letta sull'arco graduato del compasso.

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Fig. 25. Pelvimetro di E. Martin.

2. Distantia cristarum (Fig. 22): si toccano con le punte del pelvimetro le creste iliache fino a trovare i punti di massima divergenza. Misura normale 28-29 cm.

3. Distantia trochanterica (Fig. 23): meno importante. Palpazione dei punti più sporgenti dei trocanteri. Misura normale circa 31-32 cm. Per reperire più facilmente i trocanteri consiglio di far ruotare alla donna le gambe verso l'esterno.

4. Coniugata externa (Fig. 24): viene più facilmente misurata tenendo la donna in piedi o in decubito laterale. Si pone una punta del pelvimetro nel-l'infossamento, in genere facilmente rilevabile, situato tra l'apofisi spinosa del-l'ultima vertebra lombare e l'apofisi spinosa della prima vertebra sacrale (=

punto superiore della losanga di Michaelis) e l'altra punta nel mezzo del mar-gine superiore della sinfisi. Per il principiante è spesso difficile.

trovare la fossetta sotto l'apofisi spinosa della 3® e 4a vertebra lombare.

Ci sono due metodi sicuri per facilitare questa ricerca:

1. con le dita o con una matita si traccia una linea di congiunzione tra i due punti più alti delle creste iliache; la fossetta da ricercare si trova un dito e mezzo al di sotto del punto di mezzo di questa linea;

2. si cerca sul sacro la cresta sacrale media (facilmente rilevabile sulla linea mediana) e vi si spostano sopra le dita in direzione craniale finché al di sopra della prima vertebra sacrale si « ca-de » direttamente nella fossa.

Tutte le misure del bacino che vengono determinate con la pelvimetria esterna riguardano il grosso bacino. La struttura ossea del canale da parto cioè la parte ossea del bacino che ci interessa maggiormente da un punto di vista ostetrico è però il piccolo bacino (vedi pag. 81).

Quando si parla di bacino normale o ristretto s'intende sempre il piccolo bacino, chiamato comu-nemente « bacino ».

Però (indipendentemente dall'esame radiologico) non è possibile misurare dall'esterno il pic-colo bacino. E perciò di grande importanza che esistano rapporti anatomici tra il grosso bacino, facilmente misurabile dall'esterno, e il piccolo bacino che dall'esterno non lo è affatto. Deviazioni dalle misure normali del grosso bacino sono dunque indizio di anomalie anche del piccolo baci-no.

Inoltre

nelle due misure trasversali più importanti, la dist. spin. e la dist. crist., le differenze reciproche hanno un significato maggiore dei loro valori assoluti.

ESAMI E DIAGNOSI PRECOCE DI GRAVIDANZA (l°-4° MESE) 27 Per differenze di circa 3 cm, come per esempio

Dist. spin. = 25 cm e Dist crist. = 28 cm o Dist spin. = 26 cm e Dist crist = 29 cm

il grosso bacino e quindi molto probabilmente anche il piccolo bacino sono di forma normale.

Differenza quindi = 3 cm!

Invece:

per una differenza di circa 1-lj cm o per valori uguali oppure per dist. crist. addirittura inferiore alla dist. spin.,

bisogna ammettere la presenza di un bacino piatto = bacino ristretto sul diametro ante-ro-posteriore dello scavo (pag.

554).

Nell'altra forma, altrettanto importante, di bacino stenotico, cioè il bacino totalmente e regolarmente ristretto (pag. 551), le misure esterne (e anche interne) sono inferiori rispetto alle normali; è semplicemente una forma rimpic-colita del bacino normale, come fosse un bacino in miniatura (Bumm).

Sottraendo 8-9 cm alla coniugata esterna si dovrebbe poter determinare approssimativamente l'importante coniugata vera, diametro anteroposteriore dell'ingresso superiore del piccolo bacino. L'esperienza ha però mostrato che questo calcolo è troppo impreciso; così non viene quasi più eseguito. È invece importante che si possa ammettere con una certa probabilità la:

Coniugata esterna Coniugata vera oltre 20 cm

20-19 cm 18 cm e di meno

lunghezza normale

normale o alquanto abbreviata abbreviata con certezza

Tutte le gravide con una coniugata esterna di 18 cm o meno

debbono essere assolutamente ospedalizzate

Sia chiaro che la pelvimetria esterna dà solamente un quadro approssima-tivo della forma e grandezza del bacino. Considero tuttavia della massima importanza l'esecuzione coscienziosa della pelvimetria esterna ché indubbia-mente acuisce l'occhio alle anomalie del bacino.

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